Cap 28 Gli
Anelli di Alimede
Quelle ultime
parole
l’avevano stupita, “Se
prendono te hanno
sotto scacco il re.” Non credeva di avere un ruolo
in tutta quella situazione,
sentiva che quelle verità che Aris le aveva rivelato non
erano ancora finite ma
facevano parte di un qualcosa di molto più grande e
c’era solo una persona che
poteva dissipare i loro dubbi e gettare un po’ di luce sulla
quella faccenda.
Ursula sedeva
comodamente
sul divano bianco in soggiorno con una tazza di fresco thè
al limone fra le
mani, le ampie vetrate le davano la possibilità di godere
della meravigliosa
vista sul giardino, un paesaggio dalle verdi sfumature brillanti per
lei
sconosciuto e che con avida curiosità adesso si ritrovava a
studiare.
Dalla
portafinestra
in vetro i due ragazzi, mano per la mano, entrarono nel fresco ambiente
interno.
“Ursula,
vorremmo
parlarti” ruppe subito il ghiaccio il ragazzo.
La strega
sorseggiò
il thè freddo, “che splendido giardino”
disse con il viso rivolto verso la luce
del sole “in fondo al mare non ci è possibile
godere di così bei colori
brillanti, guardate questi splendidi verdi accesi, questi fiori
così vivaci…”
si voltò verso i due ragazzi che adesso sedevano davanti a
lei su un divano del
medesimo colore del suo, non avevano smesso di tenersi per mano.
“scusatemi,”
disse vedendo i loro sguardi così seri
“è solo che se
ripenso ai miei lunghi anni di prigionia, a quelle pareti di roccia
grigia e ai
miei giorni che rischiavano di finire senza che io potessi godere di
queste
meraviglie quasi non mi sembra vero.” Si portò una
mano sullo zigomo per
cancellare la traccia di una lacrima che silenziosa le era scesa
giù dagli
occhi.
“beh,
siamo tutti qui per discutere di qualcosa di molto importante, se
non faremo qualcosa al più presto credo che il mondo
così come noi lo
conosciamo potrebbe cambiare…”
Un cubetto di
ghiaccio si mosse dentro al bicchiere e l’alone bianco di
freddo fu percepibile per un breve istante.
“adesso” lanciò uno sguardo ad
Elena “entrambi conoscete una parte
della
storia degli anelli, ma l’intera verità sono solo
in pochi a conoscerla, ed io,
per nostra fortuna, sono una di quelli.”
“quindi
questi anelli hanno un ruolo in tutta questa situazione?”
Elena
cercava di stare il più attenta possibile, sapeva che quello
che avrebbe
rivelato la strega sarebbe stato importante e non poteva permettersi il
lusso
della distrazione. Se davvero lei era così importante per i
cacciatori doveva
scoprirne il motivo e doveva trovare un modo per difendersi.
“sì
mia cara, come tutte le guerre anche questa sarà combattuta
per il
potere…”
“il
potere di cosa?” Intervenne Aris guardando confuso anche
Elena “ero
convinto che sotto ci fosse una faida tra popolo della terra e popolo
del
mare…”
“Mio
caro, caro Aris… sei ancora giovane ma avrai tempo per
imparare a
vedere tutto con occhi più chiari. La storia degli anelli
non si limita alla
storiella di amore che ci è stata tramandata,
c’è molto di più. Fidatevi delle
mia parole, io fui l’ultima maga di corte a conoscere la loro
storia e il loro
terribile destino e per questo devo ringraziare mia madre,
perché lei fu l’ultima
strega a forgiare l’ultimo anello di Alimede”
“quindi
questi anelli hanno finalmente un nome!” esclamò
soddisfatta
Elena, già stava pensando di andare su internet per fare
qualche ricerca.
“Lasciate
che io vi racconti quel che so.
Molto tempo fa, mia madre ed io vivevamo a corte ed io ero la sua
apprendista
maga poiché un giorno l’avrei succeduta con questo
importante compito, la magia
e l’alchimia sono cose che noi tramandavamo da generazioni,
ogni membro della
mia famiglia fu al servizio del trono e noi tutti ne siamo sempre stati
fieri.
Questo però fino al giorno in cui il primo cuore pulsante fu
portato dentro il
nostro bellissimo regno.
Il
principe Aidan era a conoscenza di alcune pratiche magiche
così
antiche che nessuno sapeva da dove davvero provenissero, ma noi maghe
di corte
sapevamo che dietro tutto quel mistero c’era un libro di
magia lasciatoci da Alimede
la prima sirena con attitudini magiche che fu la madre di tutti noi, la
capostipite del popolo del mare.
Quando
fu forgiato il primo anello si decise che il suo nome sarebbe
stato proprio quello, l’anello di Alimede, ma quello non fu
l’unico nel corso
dei secoli ad essere stato forgiato. Il libro sacro dove erano
contenuti i
procedimenti magici parlava di un rituale con sette anelli di cuor di
metallo e
quando finalmente arrivò il mio turno di custodire questi
segreti seppi
finalmente la loro origine e il loro vero potere.
Sette
dovevano essere gli anelli e forgiato l’ultimo il cerchio
sarebbe
stato chiuso, nessun tritone avrebbe più cercato di ottenere
cuori puri.”
I ragazzi
cercarono di metabolizzare la parole della strega, gli anelli
di Alimede, finalmente quegli oggetti avevano un nome e così
come Aris sapeva
ne esistevano solamente sette.
“ma
perché? Se vi erano ancora cuori puri perché non
continuare a
forgiare altri anelli?” Intervenne il rosso seguendo il
flusso dei suoi
pensieri.
“gli
anelli di Alimede come saprete, avevano il potere di dominare
l’acqua, ma il potere di ogni singolo anello aveva delle
limitazioni.”
“non
sapevo nulla di queste limitazioni” ammise Aris
“ti
farò una semplice domanda Aris,” La strega gli
sorrise dolcemente
come se stesse per spiegare ad un bambino delle elementari come fare
una
sottrazione.
“chi
è Tritone?”
“mio
nonno” ammise lui.
“e
oltre quello? Lui e quelli prima di lui?”
“erano
re, re di tutti gli oceani” ammise iniziando a capire.
“esattamente,
tutti. Gli
oceani o mari sono sette, noti qualche coincidenza?”
Il ragazzo
tacque mentre una nuova consapevolezza si faceva largo in
lui.
“sette
mari come i sette anelli” disse Elena cercando di esortare la
strega a continuare visto che lei ancora non aveva ancora capito.
“ogni
anello ha delle limitazioni in quanto non riesce a gestire il
potere su tutta l’acqua e quindi tutti i mari, il suo potere
viene legato al
posto in cui avviene il processo di estrazione.
Ogni cuore appartiene al posto in cui è stato preso ed il
suo potere si lega a
quel luogo. Ora provate ad immaginare cosa succederebbe se venissero
forgiati
sette anelli con sette cuori puri legati ai paesi vicini ai sette
oceani?”
“si
avrebbe il dominio su tutti i mari.” Dissero tutti e tre
quasi
nello stesso istante.
“bene,”
disse la strega sorseggiando dell’altro thè
“adesso vedo che
iniziate a comprendere l’importanza della
situazione.”
“ma in
tutto questo cosa vogliono da noi i cacciatori?” la bionda
guardò Aris e poi la strega non capendo ciò che
loro evidentemente avevano già
chiaro.
La strega
continuò a parlare “Se si possiedono tutti e sette
gli anelli
e s’incanala il loro potere nel tridente, il re ha il potere
di controllare
tutti i mari e può scatenare tempeste o cambiare le
correnti, prosciugare le
maree, invertire i flussi dei fiumi, persino provocare enormi
catastrofi sulla
terra. Il suo potere sarebbe enorme e nessuno potrebbe
fermarlo.”
“si,
ma il re non ha tutti gli anelli, io stesso ho visto che ne
possedeva solamente quattro,” intervenne Aris.
“prima
che venisse forgiato l’ultimo anello infatti avvenne una cosa
inaspettata, tre anelli furono rubati e anche quando l’ultimo
fu forgiato essi
non erano completi.
Qui mia cara
Elena la storia dei cacciatori di Sirene e la nostra si
intrecciano.”
“furono
i cacciatori a rubarvi gli anelli? Ma non è qualcosa di
impossibile?” Elena era seduta sul bordo del divano
completamente presa da quel
racconto. La storia che stava ascoltando era quanto di più
surreale avesse mai
letto in uno dei suoi tanti amati libri.
“I
cacciatori volevano il potere e così pensarono bene di
rubare gli
anelli che riuscirono a trovare, ma quello che non
sapevano…quello che
tutt’oggi loro non sanno è che solo un membro
della famiglia reale può usare
quel potere. Se anche un qualunque tritone o sirena prendesse in mano
il
tridente con gli anelli non avrebbe alcun effetto sull’acqua.
Gli anelli…i
cuori, dopo molti secoli riconoscono nel sangue reale qualcosa di
familiare che
ne sblocca il potere. Che riconoscano dopo tanto tempo il sangue di
colui che
hanno amato? Questo non saprei proprio dirvelo, va aldilà di
ogni mia
conoscenza e comprensione. ”
Aris
appoggiò la schiena al divano guardando per un momento verso
il
soffitto.
“c’è
sempre stata una forte ostilità tra i nostri
popoli,” continuò
Ursula vedendo Aris scosso da tutte quelle rivelazioni, poi si rivolse
ad Elena
come per giustificare quella seta di guerra che da tempo i popoli
nutrivano
l’uno verso l’altro.
“le
donne umane crescevano i nostri figli e i vostri uomini mettevano
al mondo i nostri, poi il potere ha corrotto questo mondo e
l’umano ha
inquinato la fonte della sua stessa vita, l’acqua. I
ghiacciai e le maree che cambiano,
liquami e rifiuti che vengono riversati nei nostri mari di continuo,
così
quando il primo anello fu forgiato qualcosa in tutto il popolo del mare
cambiò.
Avevamo il potere di far cambiare le cose, potevamo impedire che certe
azioni
si compiessero, sotto gli ultimi re si arrivò ad una grande
conclusione, senza
l’essere umano saremmo stati molto meglio.
Ma il nostro
popolo era ancora dimezzato visto le nostre barbare usanze
sulla riproduzione, l’idea c’era ma i tempi non
erano maturi, si doveva
aspettare ancora e cosa più importante bisognava radunare i
sette anelli per
avere un controllo totale dell’acqua.
Quando ci furono
rubati capimmo subito che qualcosa era cambiato, non
tutto il nostro popolo era unito contro gli umani, alcune fazioni erano
contrarie, loro volevano vivere con loro non senza. Gli umani
riuscirono a
mettersi in contatto con alcuni di noi, ottennero la loro fiducia come
noi per
tanti secoli avevamo fatto con loro e poi rubarono gli anelli in
possesso del
re e li fecero sparire.”
“è
terribile” sussurrò Elena. Non avrebbe mai pensato
che tanto odio
potesse portare a una cosa del genere, all’uccidersi a
vicenda, l’essere umano
aveva torto nei modi ma le ragioni che spingeva il popolo del mare a
fare
questo non erano altrettanto nobili.
“non
potevano essere forgiati degli altri? Insomma sarebbe stato
difficile trovare altri cuori puri ma comunque avrebbero potuto
no?”
Aris continuava
a pensare a tutta quella situazione, come avevano fatto
ad introdursi a palazzo e trafugare degli anelli che quasi sicuramente
erano
custoditi con la massima cura? Era questo quindi che il re tritone
aveva in
mente, recuperare gli anelli per uccidere gli umani?
“no
mia cara e questo è anche il motivo per cui forgiato il
settimo
anello nessuno fu più mandato in missione… una
volta che un cuore puro viene
forgiato e legato all’anello il suo potere è
collegato al luogo da cui
proviene, anche se venissero trovati e forgiati altri anelli il potere
del mare
rimane legato al primo anello creato, solo alla morte
dell’anello il potere
sarà libero di essere legato ad un altro.”
“i
cacciatori stanno cercando di ottenere tutti gli anelli per dominare
il mare e respingere i tritoni e le sirene, mentre il popolo del mare
vuole recuperare
quelli in possesso dei cacciatori e sterminare tutti gli esseri umani.
Mi
sembra di aver capito che nessuna delle due fazioni combatta per il
giusto…”
Elena stava rimettendo in ordine le sue idee.
“aspetta
un momento” Aris si raddrizzò sulla schiena e
guardò fisso
negli occhi la strega “hai appena detto che un anello
può morire?”
“si,
può essere distrutto ma anche se lo fosse se ne potrebbe
sempre
creare un altro… distruggerne uno non risolverebbe
nulla.”
“si
ma… se li distruggessimo tutti?” il ragazzo fu
preso da una
sferzata di energia, si alzò in piedi ed iniziò a
camminare per la stanza
sentendo che stava per arrivare un’idea geniale.
“Finchè
ci sarà il libro di Alimede e una strega con sufficienti
pratiche magiche potranno sempre essere ricreati.” Gli
rispose Ursula con
rassegnazione.
Anche Elena si
alzò in piedi, sentiva di essere vicino ad una
soluzione. “e se distruggessimo il libro?”
Ursula e Aris si
voltarono contemporaneamente a guardarla, poi il
ragazzo si avvicinò a lei e le avvolse il braccio sulla
spalla mentre lei
continuava a spiegare. “potremmo distruggere gli anelli e poi
distruggere il
libro, nessuno otterrebbe quello che vuole e eviteremmo la creazione di
altri
oggetti pericolosi come questi in futuro.”
Il ragazzo era
fiero dell’idea che Elena aveva proposto.
“è rischioso
ma è fattibile” le disse sorridendole.
Il volto serio
della strega del mare spense quasi del tutto il loro
entusiasmo. “Quegli anelli non hanno solo creato guai, delle
volte ci hanno
anche salvato in situazioni disperate… e poi distruggere un libro sacro sarebbe da folli e
irresponsabili. Quel libro ci è stato tramandato da
generazioni! Contiene magie
che noi possiamo solo immaginare”
“magie
pericolose…” aggiunse Elena.
Ursula
guardò dritto negli occhi Aris, era lui il principe spettava
a
lui avere buon senso “Aris non crederai che sia una buona
idea…? Da principe,
da futuro sovrano dovresti pensare a cosa è meglio per il
tuo popolo.”
Quelle parole
smossero qualcosa in lui, la ragazza lo sentì irrigidirsi
al suo fianco.
“La cosa che tu sai… era
custodita in quel libro, senza di quella noi…
tu…”
Il ragazzo perse
d’un tratto il colore in volto ma non disse una
parola.
“pensaci
su Aris. La decisione spetta
solo a te.”
Elena non era
d’accordo con quel che avesse appena detto la strega, non
era giusto che caricasse tutte quelle responsabilità solo su
Aris, principe o
meno tutti dovevano assumersi il peso delle proprie decisioni.
“ho
bisogno di un po’ d’aria…”
disse allontanandosi dal soggiorno,
improvvisamente quelle pareti gli sembravano troppo piccole in
confronto allo
sconfinato orizzonte sul mare.
“Aspetta
vengo con te.” Elena lo raggiunse alle spalle, si
fermò a
prendere le chiavi di casa dal cassetto nel mobile
dell’ingresso. “andiamo a
fare due passi.” Gli prese la mano e d’un tratto le
sembrò così fredda che
quasi le sembrò di toccare un cadavere.
“potremmo
andare verso il parco…” gli disse aprendo la porta
di casa.
“va
bene ovunque,” la guardò con occhi tristi e
pensierosi “purchè sia
lontano dal mare."
****
“com’è
possibile?!”
“ti
dico che l’ho visto mamma,
aveva due gambe e beh, i suoi pugni sono stati piuttosto
convincenti.”
Marta
si voltò verso David con aria sconvolta. “ma non
è possibile,
vero David? Non può! È un tritone non
può avere forma umana quando non è
stagione di accoppiamento!” il suo tono diventava di frase in
frase sempre più
isterico “non è così?!
Rispondimi!”
Ma
David era silenzioso, mentre sua moglie dava di matto girando
attorno all’accampamento come una furia lui meditava su
quanto fosse accaduto.
“tu
l’hai visto vero? Sei sicuro avesse una coda?”
Marta tornò alla
carica con suo figlio, l’unico che ancora era in grado di
parlare, era anche
stato lui quella mattina ad accorgersi che le due erano scappate
dall’accampamento.
“si
mamma, sono sicuro, l’ho visto!”
“Nick,
torna al parcheggio e vedi se la loro macchina è ancora
lì. Poi
usa il segnalatore che c’è nella nostra macchina e
chiama Lara.”
“Lara?
Ma sei sicuro sia una buona idea?”
Suo
padre alzò lo sguardo “lei è una dei
nostri. Dille di mettersi
sulle tracce di lui. Noi tre penseremo a
lei.”