Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: RondaRotonda    05/05/2017    0 recensioni
Racconta la storia di due ragazzi che cercano di amarsi nonostante tutto. Ma non sempre va tutto come si progetta.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

                                               LIFE IS UNFAIR



Questa è la storia di due migliori amici, che fin dall’infanzia avevano condiviso tutto. Purtroppo per voi lettori la storia che sto per raccontarvi non è un racconto felice o con un lieto fine. Ma cominciamo dal principio.
 
 
Quel giorno Jack, uno dei nostri protagonisti, si apprestava ad uscire di casa, felice della decisione che, dopo mesi e mesi di riflessione, era riuscito a prendere.
-Oggi ho preso una grande decisione- Disse tutto entusiasta. Arrivò trotterellando alla fermata dell’autobus dove c’era già Dean ad aspettarlo.
 
Ecco, Dean è l’altro protagonista. Come detto in precedenza, Dean e Jack erano amici di infanzia, perché i genitori di entrami lavoravano nello stesso locale da molti anni. Nonostante ciò i ruoli sociali erano molto diversi, visto che i genitori di Dean erano i proprietari del locale, mentre quelli di Jack erano baristi. Comunque questa differenza non era mai riusciti a separare i due ragazzi che da tempo, ormai, erano l’ombra l’uno dell’altro.
 
Dean si girò verso Jack, sorridendogli a tutti denti. Il cuore di Jack mancò un battito. Per un momento il suo coraggio vacillò, indeciso sul da farsi, poi si fece coraggio, ma mentre stava per iniziare il suo discorso importante, Dean lo interruppe bruscamente.
-Ieri ho litigato di nuovo con il mio vecchio-
-Di nuovo? Cosa è successo ancora? - Disse Jack preoccupato.
 
Dean non andava molto d’accordo con i suoi genitori. Il padre, un uomo all’antica, pretendeva che il figlio si comportasse in modo adeguato a tutte le occasioni, cercando, anzi no, il verbo più esatto è essendo perfetto in tutte le situazioni. Ogni giorno Jack ascoltava e consolava il suo amico, che tanto amico, per lui non era. La grande decisione di Jack, infatti, consisteva nel confessare il suo amore a Dean, che per troppo tempo era stato soppresso. Ovviamente era quasi convinto del fatto che quei sentimenti fossero ricambiati per una decisione del genere, perché non avrebbe mai voluto rovinare l’amicizia tra loro due.
 
-Vuole a tutti i costi che dopo il diploma prenda la laurea in economia aziendale, e non ne vuole sapere della mia passione per la grafica- Disse Dean giù di morale. Jack, senza pensarci due volte, lo abbracciò stretto, arrossendo un po’ per la vicinanza, ma comunque deciso a consolare il suo amico. La decisione gliel’avrebbe detta più tardi, ora la precedenza ce l’aveva la felicità di Dean. Dean si discostò dall’abbraccio poco dopo, sorridendogli, un po’ rincuorato dall’abbraccio dell’amico. In quel momento videro l’autobus arrivare, e allungarono il braccio per fermalo, dopodiché salirono e si sederono vicini.
 
C’era un'unica regola tra di loro: si parla sull’autobus solo se strettamente necessario. Preferivano di gran lunga mettere il doppio attacco delle cuffie al cellulare di Dean e ascoltare musica, uno appoggiato all’altro. Era il loro piccolo angolo di felicità.
 
La scuola passò velocemente, e a parte un’insufficienza a filosofia per Jack, la giornata fu abbastanza felice. All’ora di pranzo Jack si fece coraggio e portò Dean dietro le scale della palestra.
-Mi spieghi cosa ci facciamo qui? - Disse Dean dubbioso.
-Volevo parlarti di una co- Stava iniziando Jack, ma Dean lo interruppe soffocandolo di domande, del tipo “cosa è successo?” oppure “Ho fatto qualcosa che ti ha dato fastidio?”. Jack si stava davvero infastidendo, visto che ogni volta che cercava di spiegargli la situazione l’altro lo interrompeva sempre, finché non esplose.
-Dean santo cielo vuoi stare zitto? Sto cercando di prendere coraggio per dirti che ti amo! - Urlò Jack, senza pensare alle parole scelte. Dean rimase immobile a guardarlo e poi sorrise. Il cuore di Jack non smise un attimo di andare a mille, neanche quando Dean lo sorprese, baciandolo appassionatamente.
 
Da quel giorno Jack e Dean vissero il loro amore per oltre tre mesi di nascosto. Si vedevano ogni giorno e passavano ore a baciarsi e a coccolarsi. Erano entrambi al settimo cielo e niente poteva remargli contro. Ma la vita è ingiusta.
 
Jack e Dean si trovavano nel giardino della scuola ad orario di lezione, quindi non c’era nessuno a parte loro. Jack si protese verso Dean per lasciargli un forte e schioccante bacio. Dean si scostò immediatamente.
-Ma che ti prende! Potrebbero vederci- Disse guardandosi furtivamente intorno.
-Dai sono tutti a lezione, chi vuoi che ci veda qui- Disse Jack con sguardo malizioso per poi continuare a baciarlo. Stettero lì fino all’ora successiva, poi tornarono in classe. Il giorno dopo, quando arrivarono a scuola ogni persona rideva al loro cammino. I due ragazzi si guardarono impauriti e confusi. Mentre camminava a Jack cadde l’occhio su alcuni volantini che si trovavano ai loro piedi, tutti di colori diversi ma con la stessa identica foto sopra. L’immagine ritraeva loro due, al giardino della scuola, mentre si baciavano. Vista la foto Dean impallidì, impaurito da tutto quello che sarebbe potuto succedere. Se suo padre l’avesse scoperto l’avrebbe ammazzato. Jack, notata la paura nell’altro, lo prese per mano e corsero fuori. Arrivarono a casa di Jack in un lampo e, visto che i genitori erano entrambi al lavoro, si ritrovarono in quella casetta da soli, come unico rumore il pianto di Dean.
-Che facciamo adesso? Se mio padre lo scopre mi disereda, non potremo più andare a scuola o in giro per la città! E se le hanno messe anche su internet? - Disse Dean sul letto di Jack, il quale si trovava proprio di fronte a lui, in ginocchio ad abbracciargli le gambe.
-Dean non abbiamo fatto niente di male. Non possono punirci perché ci amiamo. Se c’è qualcuno che si deve vergognare è l’omofobo di merda che ci ha fatto questo scherzo, ma non noi.- Disse Jack alzando il mento di Dean e baciandolo forte per trasmettergli tutta la sicurezza che non aveva. Quel giorno, in quel letto, consumarono per la prima volta il loro bruciante amore, tanto forte quanto doloroso.
 
Mi piacerebbe finire la storia in questo modo, caro lettore, mi piacerebbe proprio tanto. Ma purtroppo come ho detto all’inizio non è una storia con un lieto fine.
 
Jack e Dean si stavano coccolando nel letto, felici ed innamorati, e decisi a non nascondere più il loro amore.
-Lo dirò anche alla mia famiglia- Disse Dean – Supererò la paura di mio padre, gli dirò che ti amo e che non me ne frega niente se a lui va bene o no- Jack sorrise innamorato. Stavano per baciarsi quando il campanello suonò. Felici e sorridenti corsero giù per le scale andando ad aprire la porta. Si sorrisero un ultima volta prima di guardare di fronte a loro e di vedere il padre di Dean con il volantino in una mano e una pistola nell’altra. Non guardò neanche suo figlio. Guardò verso Jack.
-Dimmi se è tutto vero questo schifo- Disse con gli occhi fumanti di rabbia. Jack ingoiò a vuoto, prima di prendere coraggio e dire un grosso ‘SI’. Il padre di Dean guardò suo figlio e poi Jack. Si avvicinò a quest’ultimo e piano gli disse:
-Mio figlio non è un frocio- Poi premette il grilletto. Un forte sparo fece scappare tutti gli uccelli dagli alberi. Jack e Dean si guardarono un’ultima volta. Dean sorrise, gli toccò il viso e poi cadde a terra, lo stomaco squarciato fa un buco di proiettile. Jack rimase immobile, lo sguardo perso negli occhi vitrei di Dean e la faccia sconvolta in un’espressione mista tra dolore e sorpresa. Poi guardò il padre dell’amico.
-Lo preferisco morto che frocio. Sappi che è solo colpa tua se adesso è morto, se non l’avessi contagiato con la tua malattia di merda mio figlio sarebbe ancora vivo. - Detto questo buttò la pistola a terra e se ne andò. Jack si girò piano, sperando che appena si fosse voltato avrebbe trovato Dean in piedi a sorridergli. Ma l’unica cosa che vide fu il suo unico vero, grande amore steso in terra, pallido come un panno. Jack a quel punto si buttò a terra e scoppiò a piangere. Poi si mise sulle ginocchia, prese la pistola accanto ai suoi piedi e disse:
-Oggi ho preso una grande decisione- Poi si sparò.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: RondaRotonda