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Autore: Carol2000    05/05/2017    0 recensioni
Quattro fate, un mago, un pianeta da salvare, un unico destino.
Tutti e cinque con una storia scritta dalle stelle.
Fra mille avversità, amori e delusioni, nemici e impegni scolastici riusciranno a riportare Caleido all'antico splendore?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Gwen, Heather, Lindsay | Coppie: Alejandro/Heather, Duncan/Courtney, Trent/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Lindsay's pov
 
Ero preoccupata dal comportamento della mia migliore amica, spesso rimaneva impalata a fissare il vuoto e continuava ad affermare di sentire voci strane.
Dovevo fare qualcosa per lei e il prima possibile, dato che non era proprio il massimo avere accanto un robot.
Quella mattina era una domenica come tante altre, una leggera foschia andava sempre più diradandosi.
Erano le sei del mattino e il sole faceva capolino dalle nuvole, mentre una corrente di aria fredda entrava dalla finestra aperta.
La chiusi e mi accertai che lei stesse ancora dormendo, di solito in vacanza si svegliava all'ora di pranzo, quindi avremmo avuto il tempo necessario per indagare a sua insaputa.
Ero riuscita a prepararmi in un tempo da record, così mi affrettai verso la camera di Gwen e Courtney.
Bussai la prima volta dolcemente, ma nessuno rispose.
Ripetei lo stesso movimento un po' più forte, ma ancora nessun segnale di vita.
Diedi un colpo sonoro alla porta, così dopo qualche secondo una Gwen dallo sguardo assonnato corse ad aprire.
"Lindsay...sono le sei del mattino ed è domenica...che cosa vuoi?"
"Ragazze, ho bisogno del vostro aiuto! Heather continua a sentire voci strane, correnti di aria fredda sul collo e vede sagome ovunque, non riesco a vederla vagare così come uno zombie!"
Gwen spalancò gli occhi.
"E quindi che cos'avresti intenzione di fare?"
"Vorrei che stamattina andassimo alla grande biblioteca del centro di Sinphonix, perché devo sapere che cosa le succede...ma ho bisogno del vostro aiuto, ci state?"
Vidi Courtney mentre si stiracchiava sul letto e cercava di aprire gli occhi.
"Io...non...ah, e va bene! Ma solo perché sei tu e perché non so resistere quando mi fanno gli occhioni dolci".
Esultai e l'abbracciai, lei rimase rigida perché non abituata a quel tipo di contatto.
"Quindi verrai anche tu, Courtney?"
"Sì, vengo anch'io, ma avrei preferito dormire almeno altre tre ore".
Replicò con voce impastata dal sonno.
Attesi fuori dalla camera che si cambiassero, una volta pronte ci dirigemmo verso la fermata del pullman.
"Quanti minuti mancano?"
Chiese Gwen.
"Dieci minuti".
Risposi.
"Ripetimi un attimo, che cos'aveva Heather?"
Questa volta fu Courtney a porre la domanda.
"Vede sagome bianche e nere e sente delle voci".
"Mmmh...credo di avere una mezza idea sul suo disturbo, ma non ne sono del tutto sicura".
Attendemmo in silenzio sedute sulla panchina, finché il pullman non arrivò e ci accomodammo sui sedili in fondo.
Nel frattempo, le mie due amiche ne approfittarono per fare un pisolino, mentre io osservavo gli alberi susseguirsi fuori dal finestrino.
Pensavo che il malessere di Heather avesse a che fare con quel ragazzo dai lunghi capelli castani e gli occhi verdi, ma era alquanto strano che una ragazza imperturbabile come lei si facesse spaventare da un giovincello un po' latin lover.
Quando arrivammo dovetti scuotere un po' le due per svegliarle, prima che le porte si chiudessero.
"Dobbiamo recarci verso la biblioteca, voi ricordate la strada?"
Gwen annuì e ci fece segno di seguirla, le strade erano quasi deserte poiché era ancora mattino presto.
"Dite che sarà aperta?"
Domandai.
"È aperta a qualsiasi ora".
Replicò Courtney.
La fata dell'aria sembrava ricordare la strada alla perfezione, quasi come se fosse stata un navigatore satellitare.
In poco tempo giungemmo davanti all'ingresso: una bellissima porta decorata con pietre preziose di tutti i colori e una maniglia dorata.
Varcammo la soglia e le mie narici furono inebriate da un profumo inconfondibile di carta appena stampata e libri antichi.
"Sì, ma ora cosa credi di fare? Non possiamo mica setacciare tutta la biblioteca per una sciocchezza simile".
Disse Courtney.
"Abbiate fiducia in me, so perfettamente cosa sto facendo e il mio sesto senso mi dice che ciò che sto cercando è proprio davanti a noi".
Le altre due si strinsero nelle spalle e si misero a seguirmi, finché non giungemmo nel cuore della sala, dov'era custodito il libro di tutti i saperi.
"Dobbiamo sederci in cerchio attorno ad esso, io penserò intensamente alla domanda e si aprirà sulla pagina che stiamo cercando".
«oh grande libro di tutti i saperi, miracoloso oracolo del pianeta Caleido...desidero sapere se ciò che sente Heather, fata del fuoco e proveniente da Flamentia, sono entità maligne».
Il volume si spalancò su una pagina, la quale si trovava al centro esatto ed emanò una luce giallastra.
Una voce profonda e leggermente roca, sicuramente di un mago guardiano, iniziò a narrare un'insolita storia.
«circa una ventina di secoli fa, Caleido viveva nella totale tranquillità, dominato dalla magia bianca.
Ma in realtà non era tutto rose e fiori, qualcuno tramava nell'ombra, qualcuno di losco e che cercava da tempo di impadronirsi del pianeta.
Ciascun territorio era governato da una fata guardiana o da un mago guardiano: Oxygen da Genevieve, Flamentia da Hira, Harmony da Tibalius, Sirenia da Liona e Magnolia da Cornelia.
Ciascuno di loro possedeva un dono particolare oltre ai poteri che ogni abitante di un regno ereditava: Cornelia poteva prevedere il futuro attraverso i sogni, Genevieve riusciva a leggere nel pensiero, Hira poteva comunicare con il mondo dei morti, Tibalius sapeva leggere l'aura di chi aveva davanti, mentre Liona era in grado di percepire i sentimenti altrui.
Una sera stavano svolgendo uno dei soliti banchetti, quando una pericolosa strega, praticante di magia nera, irruppe nella sala del castello di Tibalius.
Ella era adirata poiché per l'ennesima volta non era stata invitata ad una delle loro feste, così lanciò un incantesimo sul pianeta.
Uccise i cinque guardiani e sterminò quasi ogni membro delle loro famiglie, poi quando ritenne di aver concluso il suo lavoro si dileguò.
Ella però non sapeva che i figlioletti, ancora adolescenti, si erano rifugiati nelle botole sotterranee del castello, quindi furono gli unici sopravvissuti a quella strage.
Ciascuno di loro tornò nel proprio regno e giurò vendetta alla perfida strega, che dopo qualche anno sconfissero e uccisero tutti insieme.
C'era però un unico grande segreto di cui essi non erano a conoscenza: Irmeline (così si chiamava l'antagonista) aveva creato un suo clone, una sorta di figlia robot perfetta e potentissima.
Costei giurò che, una volta che le future prescelte fossero nate, avrebbe fatto in modo di separarle e metterle una contro l'altra, per poi tramutarle in schiave.
Il suo obiettivo era ed è diventare la sovrana suprema di tutto il pianeta, ma esiste un modo per sconfiggerla...»
Il libro si chiuse all'improvviso e tutta la magia svanì così com'era arrivata, abbandonandoci sul più bello.
"Sì, però non ha risposto alla mia domanda..."
Mormorai delusa.
Courtney scosse il capo e si alzò in piedi.
"Deve esserci una risposta implicita all'interno del racconto, se è davvero il libro di tutti i saperi la storia non è stata narrata per caso".
Io e Gwen la guardammo con aria interrogativa.
"Che intendi?"
Chiese lei.
"Dico che l'intento del libro era di comunicarci qualcosa di molto importante, ma qualche entità superiore deve averlo captato e bloccato".
La fata dell'aria fece una espressione contrariata.
"Io penso che si tratti solo di leggende e che per oggi ne abbiamo avuto abbastanza, torniamo a scuola".
Affermò decisa, così ci recammo in assoluto silenzio verso la pensilina.
Io non riuscivo a smettere di pensare a quella storia, così terribilmente realistica e che sembrava avere un che di familiare.
Quando fui di nuovo alla Fairy High School erano le dieci e mezza e ancora Heather dormiva beata sotto le coperte, con un'espressione quasi rilassata.
Mi sdraiai sul mio letto, sotto vari strati di trapunta e lenzuola, le quali mi tenevano al caldo.
Mi addormentai lentamente e feci finta che non fosse successo nulla, forse Gwen aveva davvero ragione e si trattava solo di una leggenda, uno specchio per le allodole.
 
***
"Servo, vieni subito qui!"
Ordinò la strega.
"Sì, mia signora".
Egli si inchinò davanti al trono, come al solito.
"Quelle tre mocciose stavano per scoprire tutto...se non avessi captato l'energia del libro, a quest'ora saprebbero tutti i nostri segreti! Te ne rendi conto?"
Strillò.
"Capisco perfettamente che lei sia arrabbiata, mia signora, ma non è stata colpa mia".
Gli occhi verdi di lei divennero due fessure.
"Non è stata colpa tua? Avresti dovuto controllarle di più, spiare ogni loro movimento come ti avevo ordinato! Invece sei solo un buono a nulla, vorrei trasformarti in cenere in questo istante".
"Aspetti! Lei ha detto che molte verità non sono state svelate e so che una di loro pensa si tratti solo di una leggenda, quindi non abbiamo nulla di cui preoccuparci".
"Mi auguro che sia davvero così...da domani voglio che le spii ventiquattro ore su ventiquattro, senza alcuna pausa.
Devo sapere ogni loro singolo movimento e al momento opportuno darai loro l'amuleto e le metterai una contro l'altra".
"Ricevuto, mia signora. So che una di loro, in particolare, ha un debole per me e sfrutterò la cosa a mio vantaggio".
La strega sorrise.
"Molto bene, vedo che comprendi perfettamente come stanno le cose".
Una risata malefica si diffuse per tutta la sala, ma il servo non era veramente convinto di ciò che stava facendo.
Nel profondo del suo cuore, sentiva di provare qualcosa per quella fata così scontrosa e acida.
Ma doveva farsi forza, la sua padrona gli aveva promesso un quarto del pianeta in cambio della sua fedeltà e il potere veniva prima dei sentimenti.
 
  
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