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Autore: Kidotsudeki    05/05/2017    0 recensioni
La vita virtuale è davvero così lontana dalla realtà? Davvero tutto ciò che accade online è così distante dalla vita quotidiana, da non poterla nemmeno lontanamente influenzare? Elixa, una delle più forti videogiocatrici al mondo nel ruolo di Marksman, vi dimostrerà come un videogioco come League of Legends, può condizionare la vita reale di una ragazza liceale.
Ispirato alla serie: Miraculous Ladybug, le avventure di Ladybug e Chat Noir.
Genere: Commedia, Introspettivo, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Rileggere quelle pagine di diario scritte qualche mese precedente aveva rattristato la mattinata di Anna Lisa. 
Da quelle parole, la sua vita sembrava aver avuto quella ventata di giustizia di cui lei e la sua famiglia avevano davvero bisogno: alla fine il destino ed il suo senso dell'umorismo avevano soltanto premiato la giovane combattente che tanto si dannava per la sopravvivenza del suo amato nucleo familiare. Non c'era alcun motivo apparente per smettere di sorridere. Aver conquistato il lavoro più bello del mondo semplicemente videogiocando, un bel gruppo di amici così vicino a lei, aver raggiunto il successo mantenendo comunque la tranquillità dell'anonimato ed una doppia vita, non sono comunque cose che in fondo desideriamo tutti? 
Siamo onesti ... eppure Anna Lisa non era ancora soddisfatta. 
Nel suo cuore si attanagliava un enorme senso di colpa. Il reddito che percepiva ormai all'insaputa della madre era qualcosa che non poteva ancora condividere con lei. Dovendola tenere all'oscuro di tutte le sue passioni estremamente retributive, quella povera mamma era costretta a continuare a fare due lavori. La cosa non era così negativa, considerando il fatto che ad Anna Lisa serviva tempo per allenarsi a League of Legends e per mantenere il ritmo di un livello estremamente competitivo. Non avere una madre così scettica e così diffidente dei videogames era soltanto un vantaggio sia per Anna Lisa, che per Elixa ed il suo team, ma chi avrebbe pensato a lei e alla fatica mentale e fisica di credere di essere l'unica ruota del carro per il sostentamento della sua famiglia? Di certo non l'avrebbe fatto Elixa. 
Con la pesantezza nel cuore e il desiderio di trovare una soluzione alla mentalità così ottusa e retrograda di sua madre, Anna Lisa si alzò dal letto per scendere a fare colazione. Doveva andare a scuola e confrontarsi, ancora una volta, con la vita reale alla quale aveva deciso di appartenere per concludere gli studi. Lì, nessuno sapeva chi era veramente. 
Si infilò le scarpe per uscire e con i baffi di caffè latte, una fetta di pane tostato e le chewingum in tasca, si affrettò ad uscire biascicando a gran voce: 
«Scusami mamma, ma oggi non ho tempo! Ho il compito in classe di disegno tecnico e voglio accaparrarmi il banco migliore, che non traballa!»
Scappò a gambe levate anche per il fatto che non riusciva a guardare sua madre che, con affetto, la seguiva dallo stipite della porta. In fondo al cuore, anche se a fin di bene, le sue bugie per coprire Elixa non la stavano aiutando come desiderava. 
Fortunatamente la scuola era a pochi passi da casa e nonostante abitasse in una grande città come Roma, la breve distanza ed rumoroso traffico erano perfetti per porre un freno a scomodi pensieri. Dinanzi all'entrata della scuola non si può far trapelare i propri problemi, nemmeno da uno sguardo, perché soltanto il più forte usciva vittorioso da quelle quattro mura. 
A scuola Anna Lisa era una semplice ragazza di città, con un discreto amore per il trucco, senza esagerare, le t-shirt e ... i videogiochi. Chi l'avrebbe mai detto? Quando non poteva scambiare due parole con la sua migliore amica e compagna di classe Teresa, cercava di intrattenersi con le classiche applicazioni di svago nel cellulare. Essendo una personalità pacata, risultava invisibile agli occhi delle "Divine", o così le soprannominavano. Nella sua scuola regnavano indiscusse delle regine estremamente influenti, tanto belle quanto spietate. Tutti volevano essere loro amici, perché diciamocelo: la popolarità fa gola a tutti e le personalità forti ed aggressive sono spesso estremamente attraenti. Anna Lisa avrebbe voluto dire a tutti e dimostrare che i suoi successi valgono molto di più di quello squallido soprannome del quale tanto si vantavano. Godere di una fama internazionale non capita a tutti, ma i vincoli del suo contratto glielo impedivano. Così, ogni volta che all'intervallo svilavano nel corridoio della sua scuola, lei sorrideva e si gratificava della compagnia sincera e onesta della sua migliore amica. 

«Visto che allora sei capace di farlo anche da sola?»
disse Anna Lisa indicando il foglio di Teresa. 
«Mi sono davvero applicata tutto il pomeriggio. Mi è dispiaciuto non uscire con te, ma d'altronde sono abituata ai tuoi rifiuti. Non avrei mai pensato che il tuo darmi buca alla fine mi sarebbe stato d'aiuto!»
Esclamò l'amica canzonandola e dandole una lieve pacca sulla spalla. 
«Che stronzetta che sei! Ricordati di citarmi nei ringraziamenti della tesina degli esami di stato, per questo dieci che prenderai!»
Scoppiarono a ridere entrambe sbattendo fragorosamente e sgraziatamente i pugni sul banco. Tanta mancanza di compostezza non passò inosservata. Infatti il clamore attirò l'attenzione dei compagni, ma anche e soprattutto quella di una persona in particolare che, casualmente, stava passando davanti alla porta della loro classe. 
«Hai visto??»
«Cosa?»
«Non ci credo ... non hai visto?!?»
«COSA!!»
«E' appena passato davanti alla nostra classe Andrew» 
Anna Lisa si pietrificò. 
«Ti prego DIMMI che non mi ha visto ADESSO»
«Sì, ti ha visto adesso»
«No .. »
«Sì, Liz ... stava guardando proprio qui»
«.... no.....ti prego ...»
Soffocò le parole cercando di sparire tra le sue braccia ed il banco
«Liz ... ricordati del mio amore per te. Se dovesse dire che sei l'antifemminilità per eccellenza, sappi che io ti ho sempre amato come nessun altro»
Rimarco' sarcasticamente Teresa dando delle lievi pacche sulla spalla della sua migliore amica. Fortuna che i veri amici riescono sempre a dare il necessario conforto nel modo più delicato possibile. 
   
 
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