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Autore: Jack83    05/05/2017    1 recensioni
8 Anime 8 vite che stanno per essere sconvolte ma qualcuno proverà a evitare ciò
Genere: Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La famiglia Aizawa guardò Marco in maniera strana.
-Sotto protezione?!- Chiese senza troppi preamboli il padre di Minto e Seiji
-Noi dovremmo essere protetti dalle stesse persone che hanno fatto in modo che mia figlia diventasse una guerriera?? Ma dico siamo impazziti!?-
L’uomo era decisamente arrabbiato per le affermazioni della spia ma essa non si scompose più di tanto.
-Padre, sarebbe meglio ascoltare cosa ci dice il signore.-
Seiji fermo il fiume di parole del padre prima che potessero creare dei problemi.
Lui si voltò, capì cosa volesse dire il figlio e si risedette, dato che si era alzato di scatto, accanto alla moglie che lo guardava in silenzio ma che con lo sguardo appoggiava cosa aveva detto.
Marco a quel punto riprese a parlare -Signor Aizawa io non c’entro niente con gli esperimenti al limite dell’etica di altre persone- dicendo ciò lanciò una fugace occhiata a Ryo e Keiichiro che risposero uno sbuffando, Ryo, mentre l’altro, Kei, strinse la mano di Minto che stava fulminando con lo sguardo sia Marco che il padre.
-Così come l’organizzazione a cui appartengo. Essa si farà carico della vostra protezione fino alla fine della questione. Questa protezione verrà anche data alla famiglie delle altre Mew Mew ovviamente e non solo alla vostra.-
La spia a quel punto osservo per bene i presenti.
-spero di essere stato esaustivo- concluse alla fine.
-Nostra figlia verrà sotto protezione con noi- Affermo la madre di Minto che stava per replicare ma Marco alzò la mano davanti a lei per bloccarla.
-Signora Aizawa questa è una decisione che deve prendere Minto, solo lei può decidere.-
-Mia figlia è minorenne- Replico la madre -quindi è ancora sotto la nostra responsabilità.-
-Madre io non verrò con voi.- Minto parlò a bassa voce ma tutti sentirono ciò che disse.
-Ma figliola tu non puoi ri…- Il padre provò a far ragionare la mew blu che però alzò lo sguardo, negli occhi una strana luce che solo Seiji e Marco notarono.
-Padre io sono una Mew Mew e quindi devo difendere la Terra da una minaccia che nessun altro potrebbe affrontare e poi fino adesso sono cresciuta praticamente da sola.-
I genitori di Minto subirono il terzo duro rimprovero nel giro di poche ore e dovettero per l’ennesima volta tacere di fronte alle pesanti verità dette.
La spia si girò verso Ryo e Keiichiro, annuì e si alzò.
-Per ora la vostra protezione avverrà qua, dato che il funerale avverrà solo fra una settimana.
Allora verrette portati in America, visto che lì avete delle proprietà.-
Seiji guardò i genitori, ancora sconvolti dalle accuse della figlia, e poi si voltò verso Marco e i responsabili del progetto Mew -D’accordo- Poi guradò la sorella, sorrise e poi continuò -Sorellina cerca di stare attenta, quei tipi sono pericolosi-
Lei annuì -Lo so fratellone ma ho una bella squadra con me- e poi sorrise al pasticcere che abbraccio di rimando.
Il fratello si acciglio un poco -Keiichiro, la cosa che hai fatto te e il tuo amico è come minimo disdicevole.-
Ryo stava per replicare in maniere dura ma Kei lo fermò -Lo so Seiji e chiedo per questo perdono a te e alla tua famiglia per il grave danno che le ho arrecato- detto ciò si inginocchio e si prostrò davanti a loro.
I genitori di Minto e Seiji spalancarono gli occhi, pensavano che fossero persone prive di scrupoli e che non chiedessero scusa per quello che avevano fatto.
Seiji si avvicinò e aiuto il moro ad alzarsi -Akasaka tu hai fatto ciò che credevi giusto per difendere la terra. Ora cerca di tenere mia sorella lontana dai guai.-
Kei annuì solamente ed uscì seguito da Ryo e Marco che però venne bloccato da Seiji che gli sussurrò qualcosa nell’orecchio.
Il castano guardò il fratello della Mew Blu, sorrise in maniera enigmatica ed uscì.
I genitori di lui e sua sorella chiesero subito cosa avesse detto all’uomo ma lui disse solamente che voleva che tenesse sotto controllo la situazione.
  
Nella grande sala del consiglio degli anziani c’era un grosso brusio, tutti i maggiori esponenti delle varie famiglie erano lì per parlare delle novità arrivate dalla terra.
Novità di cui si sapeva ben poco e in molti si erano sbizzarriti nel fare ipotesi, molte donne avevano pensato che gli ambasciatori avessero lasciato, in maniera romantica o meno, un loro erede sulla terra e che una volta ritornati l’avessero scoperto.
Altri che i tre stessero tornando perché respinti dalle Mew Mew, solo una persona sapeva una parte della verità.
Akira si era seduto al suo posto e non partecipava in alcun modo alle discussioni, troppo preso dai suoi pensieri.
Quella mattina era stato lui a scoprire che una navetta non era al suo posto, cioè nell’hangar di riparazione.
Era solito fare visite a sorpresa ma la sorpresa l’avevano fatta a lui quando, come al suo solito durante i suoi giri di ispezione, aveva chiesto di controllare i vari registri con davanti le navette.
Lì scoprì l’arcano e il sottoufficiale che lo seguiva dovette calmarlo con non poco sforzo.
Calmatosi aveva comunicato subito a Ryuga la sua scoperta che decise, dato il concomitante arrivo del primo rapporto dei fratelli Ikisatashi di indire quella riunione.
Il brusio si arrestò bruscamente quando il Capo dell’assemblea, Ryuga, entrò nella sala.
Si andò a sedere al suo posto e così fecero tutti gli altri convocati.
L’alieno si guardò intorno e, quando tutti si sedettero, prese a parlare.
-Stimati rappresentanti, vi ho convocati qui perché i tre ambasciatori ci hanno comunicato che ci sono state dei gravi problemi sulla terra.-
Un brusio generale si levò a sentire quelle parole, Ryuga fece cenno con la mano di far silenzio e il brusio cessò.
-Sembra che Eye Masamune e Ringu Ryoma siano sulla terra e abbiano attaccato le Mew Mew e i nostri ambasciatori.-
Akira a sentire i nomi dei due storse leggermente la bocca, erano stati suoi allievi ed erano tra i migliori.
A quel punto un alieno si alzò dal suo scranno, teneva gli occhi chiusi e profonde rughe gli segnavano il volto, lunghi capelli bianchi curati e vestito con una maglia a maniche lunghe nera, così come i pantaloni anch’essi lunghi con un gonnellino bianco davanti alla vita e sulle spalle un pesante mantello.
-Miei cari amici e amiche- cominciò a parlare -la situazione è grave, i dissidenti stanno cercando di portare avanti le loro pazze idee e hanno voluto colpire proprio lì dove stavamo cercando di essere più utili.-
Molti applaudirono alle sue parole altri rimasero più tiepidi.
-Sappiamo il valore dei nostri ambasciatori- continuò quando gli appalusi si calmarono -ma credo che bisognerà metterli al corrente delle informazioni che noi abbiamo, cioè della leggenda dei generali di deep blue.-
-Matsumoto-san- Fece Ryuga guardando in maniera seria l’alieno che aveva appena finito di parlare e che aveva creato un certo brusio e qualche lamentela.
-Non credo che tale informazione sia vitale per la loro missione ma visti gli sviluppi credo anche io che sia necessario avvertirli-
In molti rimasero colpiti dalla affermazione del loro capo anche Akira che si ricordò delle parole di Sango su i dissidenti che non erano troppo diversi dal loro governo.
Infatti loro non tenevano sotto stretto controllo le navi che andavano e venivano sul loro pianeta?
Adesso perché Ryuga ritiene giusto informare gli Ikisatashi sui generali?
Poi perché inviare proprio loro sulla Terra? Vero loro avevano intrattenuto dei rapporti con le guerriere mew mew ma forse non era meglio mandare qualcun altro?
Lui aveva sospetti e quella storia che girava nella sua famiglia lo tormentava da tempo, da quando gli Ikisatashi erano tornati la prima volta.
Per questo voleva la morte degli Ikisatashi, non per altro.
Ryuga a quel punto si alzò dalla sua sedia -Chi di voi è d’accordo sul dire agli Ikisatashi della leggenda dei generali alzi la mano.-
Tutti i presenti, compreso Akira, l’alzarono la mano.
-Vedo che siete tutti d’accordo- Fece Ryuga con calma, sorridendo leggermente riprese a parlare
-Bene, visto che per ora non possiamo fare nulla di più dichiaro conclusa la riunione-
Akira rimase seduto al suo posto finche tutti i presenti lasciarono l’aula.
Tutti tranne Ryuga che era rimasto seduto al suo posto come Akira che si alzo e si avvicinò a lui.
A quel punto si inginocchio davanti a lui -Ryuga-San- cominciò lui
L’altro alieno fece cenno di proseguire -Ryuga-San sa benissimo che la storia dei generali è ancora da accertare che sia veritiera ma credo che abbiamo fatto bene ad avvertire gli ambasciatori di ciò.-
Ryuga annui ma guardò seriamente il suo interlocutore -Ma c’è qualcosa che ti turba, non è vero?-
Akira sospirò -Sì, Ryuga-san. Non è solo la questione Ikisatashi, di cui ben sai la mia opinione, ma anche il fatto che all’interno del nostro governo ci possano essere dei dissidenti.-
Ryuga si accigliò un po’ -E’ per la questione della navetta?-
L’altro annui -La faccenda della navetta ho paura che sia solo la punta di un iceberg.-
Il più anziano si alzò dalla sua sedia e si avvicinò a lui -Non preoccuparti Akira-san e torna a casa dalla tua famiglia; ci sono già elementi che stanno indagando sui possibili dissidenti intrufolatisi nel nostro governo.-
Akira si sentì un po’ rincuorato dalle parole del capo degli anziani e si diresse verso l’uscita.
Ryuga lo guardò uscire e poi attese pochi secondi quando apparve un altro alieno più giovane.
Era alto, con lunghi capelli neri raccolti in una coda e ad alcuni ciuffi a contornargli le lunghe orecchie.
Vestito con una giacca blu, una maglietta nera e pantaloni blu che lo facevano assomigliare al nemico sconfitto dalle guerriere terrestri.
Il giovane si portò una mano alla spalla e poi fece un breve inchino. -Ryuga-San sono qui per servirla.-
L’anziano alieno sorrise -Beh mio caro Kastushika dobbiamo fermare qualcuno che sta andando un po’ troppo oltre.-
-Intende Akira-San?- Domandò atono il primo
-Sì, mio caro.-
Detto ciò i due si separarono.
 
Akira giunse alla sua abitazione, una casa posta su unico piano e molto semplice benché ampia.
Nel soggiorno, composto da un ampio tavolo e un grosso focolare davanti al quale le persone potevano scambiarsi lunghe storie trovò sua figlia Tomoe.
Una ragazza dai capelli rossi e il sorriso furbo che in qualche modo ricordava Ichigo.
Di fianco a lei un ragazzo alto e fiero, dai lunghi capelli biondi, il corpo tonico e forte.
Akira appena li vide sorrise -Tomoe! Akechi! Qual buon vento vi porta qua?-
I due sorrisero -Gozen-sama vorrei annunciarle che presto saremo in tre- Fece il ragazzo
Akira scosse la testa non capendo -Scusa cosa avete detto?-
Tomoe sorrise -Stai per diventare nonno.-
Akira pensò che almeno la giornata si era chiusa nei migliori dei modi ed abbraccio i due.
 
Kisshu quella mattina era circondato da decine di ragazzine che lo stavano letteralmente inondato di domande e lui, con suo solito sorrisetto beffardo, rispondeva con calma a tutte.
Si sentiva lusingato da tutte queste attenzioni e queste aumentavano decisamente il suo già grosso ego.
Anche qualcun altro però osservava, con una certa irritazione, la scena.
Ichigo si era detta che avrebbe sopportato anche questo, visto che Kisshu non era il suo ragazzo ma solo il suo ragazzo in prova.
La cosa però le stava dando un fastidio enorme, anche se stava cercando di non darlo troppo a vedere.
Solo Moe e Miwa avevano capito il suo stato d’animo e stavano cercando di tenerla calma… Riuscendoci a malapena.
Per fortuna delle ragazze il professore entrò e tutte le varie ragazze lasciarono Kisshu.
Il ragazzo tirò  un sospiro di sollievo quando se ne andarono.
Si ripromise che avrebbe chiesto scusa ad Ichigo però prima avrebbe potuto fargli una battutina sulla gelosia.
Pensando ciò si volto verso di lei e decise che era meglio evitare battute sulla gelosia, visto che gli aveva riservato uno sguardo che gli lanciava quando erano nemici.
La mattinata passo velocemente e Kisshu decise di prendersi un panino al bar interno, così di aver modo di pensare sulle parole da usare con la sua gattina.
I flussi dei pensiero però vennero interrotti dal richiami di un ragazzo alto quanto lui, dai capelli castani e dagli occhiali tondi.
Fisico minuto ma, come aveva potuto notare Kisshu il giorno prima, con dei polmoni d’acciaio
-Ehi K-Kun, finalmente ti ho trovato-
L’alieno scosse la testa, Tappei Honda, così si chiamava il ragazzo che aveva trovato subito un nomignolo che a lui andava a genio facendo così subito amicizia.
-Ehi Tap che hai da urlare tanto- rispose lui sorridendo
-Volevo solo metterti in guardia- Disse lui finalmente una volta raggiuntolo
Kisshu fecce cenno di seguirlo -Su cosa?-
Il ragazzo lo segui nel bar e poi rispose -Sul fatto che oggi molte ragazze hanno cominciato a farti il filo.-
L’alieno ridacchio -Sei geloso?- L’altro scosse la testa -Di quelle oche? Ho già Moe con me e sono felice-
Il verde però noto lo sguardo serio del suo nuovo amico, prese due panini e ne diede uno a Teppei.
-Allora cosa c’è che non va?-
Teppei si guardò intorno -Sai cosa è successo al fidanzato di Ichigo-chan?- Kisshu annuì seriamente -Mi è stato riferito.-
Teppei apri la carta del panino, l’osservo e si disse che Kisshu aveva gusto -Beh sai benissimo che Ichigo è una ragazza molto carina ma quando lei riuscì a fidanzarsi con Aoyama-Kun ha scatenato varie gelosie.- il ragazzo sospiro -Queste gelosie portarono poi, quando Masaya morì di leucemia ha mettere in giro la voce che lei portasse sfortuna.-
Kisshu strinse gli occhi a due fessure -Per questo non si è più fidanzata.-
L’altro annui -Spero proprio che tu possa sfatare queste stupide battute K-kun-
Il verde sorrise -Contaci Tep.- I due quindi si diressero, mangiando il loro panino, verso il cortile dove trovarono Moe, Miwa e Ichigo… Ancora molto irritata.
Kisshu deglutì a vederla -Ciao Neko chan, stavo cercando proprio te-
Lei sbuffo -Non stavi cercando una di quelle oche che ti faceva il filo oggi?- chiese lei incrociando le braccia e osservandolo malissimo.
-No, stavo cercando proprio te e volevo solo chiederti scusa-
Moe, Miwa e Teppei osservavano la scena ridacchiando.
La rossa allora sembrò calmarsi un poco -Ok, ma oggi dovrai offrirmi qualcosa al cafè.-
Il verde sospirò e annui -Ok, neko chan, tutto ciò che vuoi-
Ichigo si avvicinò a lui e gli bisbigliò all’orecchio -Adesso so cosa provavi quando io ero fidanzata con Aoyama Kun.-
Kisshu a quel punto tornò a sorridere al suo solito modo.
Quando i due si staccarono Teppei si fece serio -Momomiya-chan posso chiederti una cosa?-
La ragazza annui -Dimmi Honda-Kun-
-Ho sentito che ieri sera c’è stato un attacco degli alieni a casa Aizawa, mio padre è medico; li ha visitati in ospedale ed ha scoperto che la loro governante ha perso la vita. Potresti portargli le mie condoglianze.-
Ichigo annuì tristemente -Sarà fatto Honda-Kun.-
A quel punto, da dietro la siepe che costeggiava il cortile dove i ragazzi si erano fermati per riposarsi un po’ prima delle lezioni pomeridiane, saltò fuori una ragazza dai capelli castani legati con due trecce, occhi dello stesso colore sormontati dai degli occhiali dalla montatura quadrata, con un po’ di lentiggini sulle guance.
-Sapete perché casa Aizawa è stata attaccata dagli alieni? Perché è maledetta!- Gridò lei spaventando ancora di più i ragazzi.
Teppei lanciò uno sguardo imbufalito verso la ragazza -Azusa-chan- fece lui -Ci stavi facendo venire un colpo-
La ragazza lo guardò poi fece cenno di non preoccuparsi -Dai Itoko*-Kun non fare così.-
Kisshu si avvicinò a Ichigo -Ma chi è questa pazza?- Bisbiglio
-Si chiama Azusa Mikami ed è una patita di misteri e cose del genere- rispose lei bisbigliando
-Forse perché è figlia di una nota medium- precisò Moe sempre bisbigliando.
-Però c’è una cosa strana- Disse Azusa osservando Kisshu -Gli attacchi sono ricominciati da quando sei tornato in Giappone? Non è che sei un alieno?-
Kisshu e Ichigo ridacchiarono nervosi -Ma come ti saltano fuori certe idee ragazzina?- rispose lui innervosito
-Non è che ricomincerai con la questione che io sia una Mew Mew come le mie amiche del cafè?- Chiese una imbarazzata Ichigo
-No, tranquilla- Fece l’altra -Meglio non sapere chi sono in realtà, così le metterei solo in pericolo-
Per fortuna di tutti la campanella suono e il gruppetto si divise per andare a lezione.
 
 
Il pomeriggio al cafè passò velocemente, per fortuna di tutti.
Così che tutti si poterono riunire nel seminterrato e sentire le novità provenienti da Ghea.
-Il consiglio mi ha mandato un messaggio- Annunciò Pei serio al suo fianco c’erano Ryo e Keiichiro preoccupati.
-Sembra che i dissidenti credano di poter far risorgere Deep Blue oppure di provare che una delle nostre leggende più particolari sia vera.-
Kisshu e Taruto guardarono il fratello seriamente -Intendi quella leggenda?->
Le ragazze osservarono prima il più grande, poi i due fratelli più piccoli e poi nuovamente il più grande -Sì, intendo proprio la leggenda dei generali di Deep Blue- 



* Itoko significa cugino in giapponese
   
 
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