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Autore: God of hyperdeath    06/05/2017    0 recensioni
-Signorina Tatsumaki?-
-Si?>
-Riunione al 101° piano-
-Ancora?!- rispose scocciata -E’ già la terza questa settimana.-
All' interno della stanza delle riunioni vi erano già tutti gli eroi di classe s a parte come sempre il primo in classifica e Metal Knight.
-Signori vi abbiamo convocato qui per comunicarmi il nuovo eroe di classe S.-
-Non penso che la nomina di un nuovo eroe di classe S sia così importante da richiamare tutti-
-E qui ti sbagli, Zain…-
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tatsumaki, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap.3 primo giorno.
Zain continuava a massaggiarsi il braccio, unito con lo scotch che Tatsumaki aveva comprato una ventina di minuti fa, nascondendo il dolore che avrebbe fatto svenire chiunque.
Il Tornado del terrore stava fluttuando accanto a lui per sembrare più alta,  dalla parte del braccio buono, ancora con il senso di vomito che gli era rimasto dopo l’orribile scena di quella mattinata.
Si aggiravano nella città R in pattugliamento, in quel periodo la città R si trovava al primo posto come città con maggiori episodi di apparizioni di mostri, e recentemente c’è stato un aumento  delle ondate di criminalità.
Per le strade non c’era nessuno e neanche un negozio aperto come se qualcosa li avesse costretti a rimanere in casa.
Zain si guardava attorno con aria preoccupata; in effetti era passato diverse volte nella città R e aveva sempre incontrato persone ricche di vita e accoglienza; ora il massimo dell’accoglienza che avevano trovato era una mosca volteggiante sulla testa della sua tutor.
A Tatsumaki gli erano spuntate così tante domande da quando ha lanciato il neoeroe dal palazzo.
-Puoi smetterla di fissarmi così il braccio? Mica guarisce prima se lo guardi.-
Tatsumaki distolse lo sguardo dal essere che definì non umano nei suoi pensieri.
-Da dove vieni?- Se Tatsumaki doveva ancora fare il tutor a quella cosa tanto valeva saperne di più.
-Buffo, sai che non me lo ricordo. Il primo posto di cui ho memoria risale a 21 anni fa, ero in un deserto ed è l’unica cosa che ricordo prima del…-fece per finire.
-Del…- ripeté Tatsumaki facendogli segno di continuare.
-Bhe in fondo non è carino parlare di qualcuno che sta ascoltando.- il sorriso di Zain era diventato più largo e il suo collo si era piegato di qualche grado in avanti dandogli un area cupa.
Tatsumaki prese un ondata di freddo; strano dato che non c’era stato neanche un soffio di vento.
Temendo che sarebbe successo qualcosa se avesse provato a continuare la discussione rimase in silenzio, un momento lei è il Tornado del terrore la seconda classificata di classe S di cosa aveva paura esattamente?
-Allora cosa devo fare?-
-Uh?-Tatsumaki lo guardava confusa.
-Sei tu il mio Tutor, no?Cosa devo fare?-
Come destata dai suoi pensieri si ricordò del motivo per cui erano lì.
-Trova un criminale e accalappialo.-
Zain guardò meglio la sua tutrice e con aria ironica disse:
-Ma a me gli uomini non interessano.-
-O SANTO IDDIO, VA E PRENDI UN CRIMINALE!!!!-
-Ok, ok stavo solo scherzando-
Dopo varie ore di ricerca inutile Zain si arrese e si autoammise a malincuore, che se voleva prendere qualcuno doveva andare da un'altra parte, che ormai si era fatto tardi.
Appena all’uscita della città Tornado chiamò un elicottero privato ed aspettandolo si rivolse allo spadaccino.
-Avrai anche un potere che ti permette di guarire da qualsiasi cosa, ma come pattugliatore fai schifo.-
-Hei se non è andato storto nulla vuol dire che ho fatto bene il miolavoro.-
-Senti prenditi quel tuo sarcasmo: e ficcatelo su per il culo!-
-Ma in questo momento non sono sarcastico…-
I due si squadrarono per qualche istante, quella sfida di sguardi venne interrotta da un colpo di tubo che arrivò sulla testa della ragazza.
-Ahi!!!- urlò
Zain neanche fosse stato una saetta si mise a correre a grande velocità verso la direzione in cui era arrivato il tubo; superato il cespuglio Zain si trovò un marmocchio di 6 anni davanti, questo si e no arrivava alla spalla della sua Tutor aveva gli occhi di un marrone che sembrava nutella i capelli marroncino chiaro. Indossava una mogliettina azzurra e dei pantaloncini corti a jeans e un paio di anfibi gialli reggeva in mano un altro tubo di alluminio com se fosse un battitore in casa base ad una partita di baseball.
-Non riavvicinare!- la sua voce era un tremolio come le sue ginocchia.
-Sta indietro!- gli urlò contro -Vattene via dalla città!-
-Piccolo non lo sai ma era la cosa che stavo facendo insieme a quella mocciosetta a cui hai lanciato un tubo contro.-
-TI HO SENTITO!!!!- urlò la ragazza.
-Senti tubolo bill, tra parentesi questo è proprio un bel soprannome, non hai dei genitori?-
-io…- la voce del bambino si faceva sempre più bassa -li ha presi il Razziatore…-
-E’ farà anche di peggio se voi “eroi” non ve ne andrete!!!-
Con uno scatto il bambino si lanciò contro il tutorato, e questo lo fermò con una mano rubandogli l’arma.
-Lo hai preso?- chiese la ragazza, scavalcando il cespuglietto utilizzato dal bambino per nascondersi; cio che si trovò era una scena di consolazione come se Zain fosse il fratello o il padre di quel orfano che piangeva a dirotto.
Successivamente il bambino gli spiegò che i suoi genitori come altre persone erano state prese e o uccise da queste Razziatore, che si dilettava a rubare ed ad uccidere chi gli pareva e di come rideva nel farlo, e dell’ avvertimento che se avrebbero chiesto aiuto a degli eroi li avrebbe trattati molto peggio. Il bambino raccontò anche che il razziatore aveva fatto fuori altri tre eroi tutti di classe A e che era accompagnato da un uomo che sembrava il tutto e per tutto la morte in persona.
-Avevo sentito che in questa zona erano spariti degli eroi di classe A.- disse Tatsumaki alla fine del racconto.
Zain la guardò storto.
-Ci sono stati degli eroi di classe A scomparsi e nessuno si è fatto domande?-
-In fondo sono solo eroi di classe A, quelli che contano veramente sono quelli che risiedono nella classe S-
Zain a quelle parole si alzò in piedi si voltò e si mise davanti a Tornado il suo volto non era il solito con un sorriso ironico; ma qualcosa che lo rese veramente arrabbiato e con il volto corrucciato.
-Tutte le vite sono importanti, escluse quelle che hanno deciso di patteggiare con il male.-
A queste parole Tatsumaki non seppe come rispondere.
-Non ti preoccupare ora me ne occupo io.- Si rivolse Zain al bambino.
-Non si tirano i tubi alla gente.-
-Si signorina Tatsumaki.-
I due eroi erano fermi su un tetto di mattonelle rosse, dato che le poche informazioni che avevano ricavato sul Razziatore e che lui arrivava sempre da verso sud durante i tramonti, l’attesa era molto lunga e l’eroina durante essa ha dovuto rifiutare due incarichi che gli sono sembrati divertenti, perchè doveva rimanere con il tirocinante per tutto il tempo delle sue missioni.
-Ho paura che ci vorrà un po’.- Zain tirò fuori dalla tasca del suo giaccone una borraccia esageratamente piccola e se la portò alle labbra.
Dopo che finì la boraccietta Tatsumaki gliela prese subito.
-Sei matto non si beve durante il lavoro!!!-
Zain la squadrò per qualche secondo.
-Sei proprio maleducata se ne volevi un po’, potevi anche dirlo.- disse con tono calmo.
-Sai cosa è questo!?- Sgridò lo spadaccino
-Il tipo che me la venduto mi ha detto che era Wish… Wiski- Zain si portò la mano sotto il mento cercando di rispondere alla Tutor.
-E’ WISKY.- rispose al posto del tutorato.
Zain schioccò le dita.
-Ecco che cos’è.-
-Sei proprio uno…sei sobrio?- stupita dal comportamento del tutto normale del suo collaboratore.
-Certo con il fattore di guarigione che ho io l’alcol non ha effetto.-.
Aspettarono ancora qualche ora ma dopo Tatsumaki fece cenno di andarsene quando, però, sentirono delle urla, Zain partì in quarta neanche dando alla tutor il tempo di voltarsi.
Zain fece un immediato slalom sui tetti, neanche fosse stato Flash l’abbagliante arrivò immediatamente al luogo del colpo.
Ciò che si trovò davanti era una vera e propria montagna di muscoli alto 2 metri, accasciato per terra accanto a lui vi era un uomo pieno di sangue, quello che doveva essere il razziatore: aveva una maschera appuntita che ricordava il muso di un avvoltoio indossava un giubbotto di pelle e dei blue jeans, calvo non aveva nessun’ arma era a mani nude, era accompagnato da un ragazzo si e no di 14 anni indossava una felpa nera con cappuccio che gli copriva la fronte  e dei blue jeans con scarpe night rosse e si portava a tracolla una falce  5 volte più grande di lui.
-Quindi sei tu il tizio che spaventano questa città.- concluse Zain.
-Sappi che per le vite che hai sottratto a questo mondo, morirai in una lunga agonia.- Zain si mise eretto  perfettamente immobile
-Me ne occupo io finendo il nostro contratto, o sarai tu a combattere?-Disse con aria totalmente non curante il ragazzo al razziatore.
-No lo finirò io stesso.-
Il primo attacco fu lanciato dal Razziatore che tentò di colpire lo spadaccino, che si muoveva con velocità tale da essere a malapena visto Zain non provava neanche contrattaccare semplicemente schivava.
Nel fra tempo era arrivata anche l’eroina Tatsumaki che vedendo il razziatore combattere si decise di farsi da parte e mettersi vicino al ragazzo con la falce, che gli sembrava per nulla intenzionato a combattere. Questo appena vide che la ragazza si era messa alla sinistra di lui, questo sentì che il suo spazio personale venne spezzato per cui si spostò verso destra. Per poi rivolgersi a un qualcuno che la esper non riuscì a identificare.
-No non gli chiedo chi è.-
-Con chi stai parlando.- Chiese lei con incuriosita ma sempre con un tono scocciato.
-Delta.- Rispose il ragazzo non distogliendo lo sguardo dal combattimento.
-Chi?-
-La roba che è dentro la mia testa. Oh scusa lui preferisce intelligenza artificiale.-
-Una cosa ?-
-Un computer che ragiona a volte come una persona.-
Tatsumaki distolse lo sguardo da quello che definì un pazzo.
Quando la sfiorò un’ immagine seguita dal rumore di uno schianto. Il razziatore era stato appena sconfitto e schiantato su un’abitazione, il ragazzo con la falce si girò andò verso lo sconfitto si appoggiò le mani sulle ginocchia e disse:
-Ai, ai, ai quel tipo non ha usato neanche la spada. Amico vuoi che me ne occupi io, ora che il mio contratto scade tra una decina di minuti.-
-Va bene ma lasciane un po’ anche per me.- La voce del omone si era affievolita.
-Voglio solo il razziatore, tu stanne fuori.- Disse il tirocinante con voce roca con l’intenzione di intimidire il ragazzo. Che nel frattempo si era messo in posizione di attacco con la falce tra le mani.
-Mi dispiace ma per il mio contratto devo farti a pezzi, ma ti prego poiché sembri diverso da quegli imbecilli di supereroi, ti scongiuro; intrattienimi.-
Con un grande balzo il ragazzino si trovò d’avanti allo spadaccino  tirò un fendente che lasciò Zain sorpreso ma non impreparato poiché lo schivò con molta facilita dopo ne arrivarono altri ininterrottamente che furono tutti schivati, Zain stava usando la stessa tecnica che ha usato per il Razziatore: sfinire l’avversario per poi attaccarlo con una forza inaudita. Ma questo era più tosto e non accennava ad arrendersi e mentre continuava a tentare di colpire l’avversario urlò:
-E no, non è così divertente, e come se fossi l’unico dei due a provarci.-
A quel punto prima che gli arrivasse un fendente dal alto verso il basso ,Zain fece un balzo indietro, neanche dopo mezzo secondo, questo dovette schivare un altro colpo però fatto d’energia che continuò il suo percorso finché non si scontrò con un edificio dividendolo in due, appena Zain si voltò per vedere lo sfidante la lama della falce di questo prese a brillare di un colore giallo acceso.
-Hai capito, diventa serio o fatti tagliare in due.- Minacciò
-In ogni caso la scelta è tu- Il ragazzo venne interrotto da uno squillo, prese un telefono che aveva nella tasca e con aria rassegnata e sconsolata si rivolse ancora allo spadaccino
-Il mio contratto e scaduto.-
-Mi dispiace?-
-Lascia perdere anche se breve è stato un bel incontro. Ma appena mi libererò dagli impegni ti vengo a cercare.- .
Detto questo il ragazzo superò Zain e si diresse in autostrada.
I due eroi portarono via il razziatore, che venne inserito tra i ricercati di classe S criminali in grado di battere eroi di classe A molto facilmente.
I due eroi si separarono subito dopo ognuno diretto verso la propria casa.
Arrivato, con non poca difficoltà, a casa sua l’eroe la guardò meglio e non gli piacque che impressione gli dava di notte, un motel abbandonato però non è certo il massimo dove alloggiare; ma non c’erano altri posti gratis, il neo eroe salì le scale, senza più sbarra di sicurezza, e aprì la porta numero 340.
L’interno del appartamento non era dei migliori una branda senza il materasso un frigo vuoto e una piccola scrivania con una macchina da scrivere sopra il tutorato prese dal frigo una bibita immaginaria si girò e urlo a un invisibile qualcuno
-Primo giorno da supereroi ragazzi!-. Per poi svenire sulla branda stanco morto.
   
 
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