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Autore: Dio_dei_Fluff    06/05/2017    0 recensioni
Quando lo vide fu troppo tardi, stava abbracciato alla mora che gli sorrideva innamorata. E neanche Lauren, pur essendo molto cattiva, decise che non poteva rovinare la loro bella favola. Arrivata in macchina pianse tutte le lacrime che aveva in corpo prima di partire.
Genere: Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Lauren, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CAPITOLO VENTOTTESIMO
And nothing else compares

20.05.2016, Hotel “El Mar” Spagna
 
Quel giorno, come al solito, Francoise doveva studiare e a nulla erano servite le preghiere di tutti i suoi compagni per farlo uscire, anche Magdalene, che con un’argomentazione a regola d’arte pensava di convincerlo ci era riuscita… doveva studiare e visto che Lauren sembrava non volere lasciare il  suo figliolo nelle mani del biondo per troppo tempo, e visto che il piccolo voleva stare solo con lo “Zio Francoise”, aveva deciso che poteva starsene su in camera a studiare quella materia segreta che nessuno doveva sapere, ma che appena Francoise aveva chiuso la porta della sua stanza Lauren  a gran voce  aveva spiattellato il segreto che lui aveva così ben nascosto per due giorni: l’esame per diventare istruttore di ginnastica per bambini. La sua motivazione per fare quel corso era stata “E se poi mi venisse ansia per il sangue? E se poi non passassi l’abilitazione? E se poi non passassi la specializzazione? E se poi…” tutto con una buona dose di ansia nella voce e una camminata nevrotica avanti e indietro per lo studio di Lauren. Lei gli aveva detto che era impossibile che una qualunque di queste cose si sarebbe potuta verificare, perché non avrebbe fatto medicina ma un’altra cosa, ma lui comunque come uno sclerato che le diceva che per forza doveva provare a fare l’esame e che ovviamente “Io poi non lo passerò mai l’esame Lauren!” e lacrime. Era imbarazzante vedere questo uomo che in un qualche modo era forte e indipendente tremare come una femminuccia davanti ad un esame che, come aveva già detto, sarebbe riuscito a fare anche un bambino dell’asilo.
“Ah… e perché fa l’esame per diventare insegnate? Tanto quale scuola  di ginnastica lo assumerebbe?” l’unico e solo… Alecu.
“Di sicuro più di quelle che assumerebbero te.” E questa non era Lauren, ma Madleine che si era rotta di sentire quel mezzo cretino che si credeva un genio insultare il suo amico.
“Questa si che bruciava… credo proprio che serva l’oceano per farti passare la bruciatura.” E questo era invece Jean che sosteneva sempre quello che diceva Magdalene anche perché era da quando avevano cinque anni che lui le andava dietro.
“Lo so, mi vengono meglio con le persone che hanno un ego talmente tanto grande che andrebbe bucato con un ago da puntura lombare.”
“Anche questa aveva un suo perché.”
E Alecu aveva voglia di uccidere qualcuno e questa volta con molte probabilità si sarebbe divertito… avrebbe preso qualcuno, lo avrebbe appeso per le caviglie e gli avrebbe fatto un taglietto e poi aspettato che morisse dissanguato, ritagliando quando il sangue stava per coagulare. Doveva scrivere un libro su queste cose… si sarebbe divertito talmente tanto che tutti gli assassini del mondo gli avrebbero regalato una Porsche… di sicuro con il ricavato si sarebbe comprato quella nuova, quella che non era ancora uscita e che solo quel buono a nulla di poponar aveva. Ogni tanto gli dava talmente tanto fastidio che avrebbe voluto farlo scomparire sotto terra; poi si ricordava che aveva un importante futuro fuori di lì e che doveva lasciare la sua fedina pensale pulita se voleva diventare qualcuno di più importante di Francoise. Qualcuno che lo avrebbe potuto schiacciare come se fosse una formica.
Nel frattempo che lui macchinava omicidi perfetti e come venderli, erano arrivati alla spiaggia e Magdalene stava spiegando il suo piano malefico. Pensavate sul serio che non avrei detto quale era la motivazione che stava per far desistere il buon Francoise? Sarebbe stato crudele. Magdalene voleva chiudere Madleine e Jean nella stessa cabina armadio e obbligarli a parlare e a dirsi che si amano, perché quello era ovvio, solo che la ragazza aveva una voce tagliente solo se parlava con qualcuno che non era lui e lui era timido con tutte le persone di sesso femminile… un po’ come Raj in The big bang theory che ogni volta che vedeva una donna diventava muto come un pesce. Ecco a Jean succedeva tutte le volte che una cose di quel sesso gli si avvicinava e gli parlava direttamente. Comunque il piano era stato approvato da tutti, cioè proprio tutti volevano che quei due si mettessero assieme e dopo aver deciso ciò Magdalene andò a fare una chiamata, che doveva essere ai suoi genitori, ma che si tramutò in una chiamata disperata al genio del male: Francoise.
“Ti prego… dimmi come posso fare a chiuderli in uno spogliatoio.” Disse senza lasciargli dire neanche “Pronto”.
“E stai chiamando me perché il tuo piano malefico è stato accettato da tutti ma nessuno sa come rinchiuderli? Dio santo, chiedete a Alecu, voleva scrivere un libro su come uccidere le persone, ma gli editori non glielo hanno accettato perché istigava alla violenza.”
“Allora mi dici come posso fare?”
“Dovrei lasciarti fare da sola perché hai tenta di usare questa argomentazione nonostante tu sappia quanto è importante questo esame, ma proprio perché mi chiamo Francoise Dupis e sono il massimo della gentilezza ti darò una mano.”
“Tu non sei il massimo della gentilezza, lo fai solo perché ti devo un favore dopo questo suggerimento.”
“Hai sbagliato cara, sono due favori, due persone due favori. Questo è il patto.”
“Ok. Va bene… ora dimmi.”
***

Alla fine era riuscita a rinchiuderli con una mossa strategica ed una finta caviglia slogata… ora dovevano solo fare qualcosa loro: parlarsi e dirsi ti amo.
Lauren la avvicinò e le disse “In questi trucchetti c’è lo zampino del genio del male…”
“Come pensavi che li avrei fatti entrare? Con la forza del pensiero?”
“Sai che anche io sono un genio del male?”
“Sì, ma Francoise fa cose meno… sofisticate, come noleggiare un camion delle granite distribuirle e poi versarne una per sbaglio sul body nuovo di sartoria della mia nemica.”
“Ti ho mai raccontato di come lui ha fatto sparire una montagna di tesi solo perché chi le aveva scritte gli stava antipatico?”
“Questa non me la hai mai raccontata… forse lo rivaluterò come genio del crimine.”
E mentre loro chiacchieravano, il buon Jean stava per andare in iperventilazione visto che lui e la ragazza dei suoi sogni che dopo aver visto sulla cover di Vogue Francia era diventata anche quella dei suoi istinti, era spiaccicata sua di lui perché la cabina era grande due metri cubi e in due era impossibile starci.
“Ma perché cavolo ci hanno chiusi qui dentro!” chiesa Magdalene senza pensare al fatto che più si muoveva più l’altro voleva suicidarsi.
“P……p….. potresti non muoverti?” chiese lui. A mali estremi, estremi rimedi.
“Cosa c’è tu non vuoi che ci tirino fuori?”
“È ovvio, ma so benissimo chi è l’ideatore di questo piano machiavellico e  so che non ci farà uscire di qui fino a quando non le avremo dato quello che vuole.”
“E chi è? Che cosa vuole?”
“Chi è non lo dico per gentilezza perché se no quando usciamo la uccidi e cosa vuole o è ovvio o non è quello che vuoi anche tu perché tutti sanno cosa vuole.”
“Sei criptico. E stranamente loquace.”
“Semplice, hai mai letto Emma? Ecco lei era un match-maker, una persona che amava divertirsi con i sentimenti delle persone.”
“E cosa sta facendo ora Magdalene che dovrebbe assomigliare al lavoro di questa Emma?”
“Allora non è quello che penso anche dalla tua parte.”
“Che cosa… Dio, smettila di essere così criptico, cosa c’èèèèèèèè?”
“Nulla.” E già si disperava.
“Dai, dimmi.”
“No.”
“Sì…”
“No…”
“Dimmi.”
“OK, mi piaci dalla prima volta che ti ho vista in palestra a cinque anni e sogno di stare con te da quel preciso istante!”
 “Ci voleva così tanto!” e lo bacIò.
  
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