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Autore: SmixaLegion    07/05/2017    0 recensioni
[Miss Peregrine - La casa dei Bambini Speciali]
Una nuova casa in Irlanda, un nuovo anello, nuove avventure e nuovi speciali.
"Eravamo partiti per l'ignoto, senza una meta ben precisa. Olive aveva fatto funzionare i motori di quel vecchio relitto su cui ci eravamo imbarcati per settimane, fino allo sfinimento. Enoch era rimasto sempre accanto a lei per supportarla, e a fine giornata di navigazione lei si accasciava sulla sua spalla ormai esausta, mentre Miss Peregrine calava l’ancora per la notte, un gesto che faceva ufficialmente terminare l’ennesima giornata trascorsa tra le acque.
Miss Peregrine, Fiona e i Gemelli si erano dati alla pesca, unica fonte di sostentamento in quel lungo viaggio che sembrava non avere fine."

Cosa accadrà ai bambini speciali di Miss Peregrine dopo essere salpati da Blackpool? Questa storia proverà a dare una valida risposta!
[Jake/Emma con aggiunte Enoch/Olive]
Genere: Avventura, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
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JACOB

Emma… Dopo aver avuto un contatto così vicino con lei, dopo averla stesa di schiena sulla sua scrivania e averla baciata con una certa intensità, decisi di tornare a dormire per qualche giorno nella mia stanza; un po' perché entrambi avevamo paura di essere scoperti e sfidare troppo la sorte non era l'idea migliore, un po' perché avevo decisamente bisogno di stare da solo e di rielaborare ciò che mi stava succedendo. Le sue mani mi avevano guidato in movimenti e sensazioni nuove che mi avevano dato un piacere indescrivibile. Stavo facendo le mie prime esperienze con una ragazza, con la ragazza di cui mi stavo innamorando, una cosa così bella da sembrarmi un sogno, totalmente inaspettata visto che quando ero in Florida, una persona che avrebbe potuto ricambiare una mia possibile attrazione era l’ultima cosa che mi sarei aspettato dalla vita.
Allontanarmi fisicamente da lei non servì a molto perché la sognai tutte le notti che mi baciava e mi stringeva le mani guardandomi con i suoi dolci occhi ambrati.
Il nostro rapporto faceva piccoli passi ogni giorno, ogni bacio era più intenso e durava più a lungo del precedente, purtroppo non potevamo stare soli tutte le volte che volevamo e il pensiero di espormi davanti ad altre persone non mi ispirava molto. Desideravo un giorno, un solo giorno dove potessimo rimanere soli, in luogo a noi segreto -che non avevamo ancora avuto l’occasione di trovare- per poterci conoscere, conoscerci senza il rischio che qualcuno potesse vederci, richiamarci o disturbarci.
Dopo una settimana estenuante di pulizie alla casa e con la fine della sua ristrutturazione per cui tutti avevano lavorato, eravamo distrutti e Miss Peregrine ci concesse il primo giorno libero dai compiti a noi assegnati.
Pensai che quella sarebbe stata l’occasione perfetta per andare a fare un giro, per invitarla a uscire, dovevo prendere coraggio e smettere di essere così imbranato nelle relazioni sociali e ancor di più con lei.
Ero steso sul mio letto, avevamo appena finito di vedere uno dei tanti sogni che Horace proiettava dopo cena e poi ci eravamo ritirati per dormire, mi giravo e rigiravo pensando a come avrei trascorso il mio giorno libero; volevo passarlo con Emma e quando si fece abbastanza tardi presi coraggio e bussai alla porta della sua camera.
«Chi è?»
«Sono Jake»
Restò a guardarmi in silenzio, sorpresa.
«Io...»
Andiamo Jacob Portman, chiedile di uscire.”
«Io mi chiedevo se… Se domani ti andrebbe di trascorrere la tua giornata libera con me».
«Mi stai invitando a uscire?» disse sorridendo, aveva notato il mio imbarazzo.
«Sì» 
Non rispose, si avvicinò a me alzandosi sulle punte e mi sfiorò le labbra baciandomi, era felice.
«Buonanotte Jake». Mi rivolse un secondo sorriso e chiuse la porta. Era un sì?

Il mattino dopo venimmo svegliati da Miss Peregrine e facemmo colazione, tutti i bambini uscirono fuori in giardino mentre Enoch e Olive corsero subito in laboratorio.
Eravamo rimasti soli, e solo dopo un po’ di imbarazzante silenzio, dove aspettavo che accennasse a qualcosa sulla domanda della sera prima, Emma si alzò e mi prese la mano accompagnandomi fuori, nel retro, dove la casa affacciava su un piccolo boschetto.
«Seguimi!»
«Dovremo dirlo a Miss-»
«Ho già parlato io con Miss Peregrine, andiamo!»
Più ci allontanavamo dalla casa, più la distanza tra di noi diminuiva. Mentre camminavamo, mi teneva per mano e mi tirava un po’ verso di lei.
All’improvviso mi urtò e mi spinse di lato.
«Hey!»
Rise.
«Vediamo se riesci a prendermi, cacciatore di vacui».
Tralasciando quel cacciatore di vacui pronunciato con una sottile vena ironica, sgusciò via all’improvviso, cominciando a correre per il bosco. Rimasi lì fermo, sorpreso, e solo dopo qualche secondo realizzai che voleva davvero che la rincorressi e scattai in avanti tentando di acchiapparla, domandandomi come facesse ad andare così veloce con quelle scarpe di piombo.
«Sei lento Jake!» mi urlò dietro prendendomi in giro.
“Lento? Ti faccio vedere io!”
Cominciai a correre così velocemente che, con mia grande sorpresa, la raggiunsi in pochissimo, le saltai addosso e non notai la collina ripida che si prospettava davanti a noi. Finimmo per rotolare per tutta la discesa.
«Mi hai preso!» mi disse ridendo, «Però così mi schiacci!», con entrambe le mani fece pressione sul mio petto, invitandomi ad alzarmi leggermente.
Ero finito sopra di lei.
«Scusa io-» feci per mettermi di lato, ma le sua mani mi bloccarono i fianchi.
«Resta così».
Suonò come un dolce invito. Aveva un leggero affanno e le guance leggermente arrossate per lo sforzo, in quel momento pensai che era davvero la cosa più bella che avessi mai visto e che avrei voluto vedere per il resto della mia vita. Volevo lei, solo lei.
Mi fissava, e non ressi per molto il suo sguardo. Pensai a quando fummo interrotti l'ultima sera che restai a dormire con lei, ai nostri corpi che si sfioravano e alla mia eccitazione; d’istinto avvicinai le mie labbra alle sue e cominciammo a baciarci, non con innocenza come avevamo sempre fatto, ma con foga, con una nuova passione che stavo appena scoprendo, come se dovessimo recuperare tutte le notti passate distanti.
Mi mise una mano dietro la testa e mi spinse ancora più a sé mentre con l’altra mi accarezzava la guancia, poi il collo, la spalla e il petto; venni scosso da brividi di eccitazione e feci aderire di più il mio corpo al suo, spingendo il bacino verso di lei; mi aveva insegnato bene, perché sembrava che ci toccassimo e baciassimo da sempre, e dopo minuti passati in quella posizione ci fermammo per riprendere fiato.
«Stai… stai bene?» le chiesi, e mi sorrise con gioia, gli occhi leggermente socchiusi.
«Io sto sempre bene quando sono con te Jake».
Quella frase mi rassicurò tanto.
«Allora resteremo insieme, per sempre», lei girò il volto di lato.
«Non fare promesse che non manterrai»
«Emma...» le presi il mento invitandola a guardarmi, aveva gli occhi lucidi.
«Non andrò via, resterò qui, con te. Io non ho nessuna guerra da combattere, difenderò te e gli altri speciali, mi prenderò cura di voi e un giorno, se lo vorrai, andremo via, lo diremo a Miss Peregrine… inizieremo una nuova vita-», non feci in tempo a finire la frase che mi posò un dito sulle labbra, provando a interrompermi; più deciso che mai a continuare a parlare il suo gesto non servì a molto.
«Io ti amo»
L’amavo davvero, e avevo lasciato tutto per lei. Dopo aver salutato mio nonno avevo detto definitivamente addio a tutto ciò che ero e che sarei potuto diventare, ero ritornato nel passato viaggiando per numerosi anelli e non sarei più potuto tornare indietro, conosceva benissimo l’irreversibilità del mio gesto.
Mi abbracciò in silenzio, stringendomi forte, «Anche io Jake, ma ti prego, non spezzarmi il cuore».
Aveva paura, lo sapevo. Era lecito che l’avesse, dopo ciò che aveva passato, ma io ero lì per lei e non sarei andato via, non potevo lasciarmi scappare una ragazza così speciale.
Restammo abbracciati, io sopra di lei fin quando non mi fece allontanare dolcemente, facendomi sedere sull'erba.
«C'è un posto dove voglio portarti, è qui vicino» mi disse mentre si sistemò i capelli spettinati dalla caduta; ci alzammo e ci addentrammo nel boschetto che si faceva sempre più fitto, dopo una serie di alberi che sembravano inghiottirci, scoprii che nascondevano un piccolo paradiso, un lago dall'acqua limpidissima, un luogo sereno e baciato dal sole.



«Ti piace?» mi domandò Emma.
«Molto»
Dopo averle risposto, si avvicinò a me, prendendomi la maglia con le mani e tentò di togliermela, alzai le braccia e glielo lasciai fare, titubante; restò a osservare il mio petto per qualche secondo prima di distogliere velocemente lo sguardo e guardarmi in volto.
«Hai le guance rosse» dissi sorridendo, notando il suo imbarazzo.
«Non è vero» mentì lei, provando a farlo in tono serio.
Soffiò verso di me, si tolse la veste tirando giù la zip ai fianchi e restò in intimo. Sulla barca a Cairnholm, al medesimo gesto girai lo sguardo altrove, questa volta no, qualcosa più forte di me, me lo impedì.
Prese la rincorsa e si buttò in acqua, senza preoccuparsi minimamente se fosse fredda o meno.
«L’acqua è calda, buttati anche tu!»
Non me lo feci ripetere due volte, tolsi i pantaloni e la raggiunsi tuffandomi. La calma e il relax durarono poco perché cominciò a schizzarmi e a tentare di buttarmi con la testa sotto l’acqua, non ci riuscì; fui io a caricarmela sulle spalle e a farla tuffare all’indietro. Ci divertimmo tantissimo anche senza allontanarci in zone più profonde, perché le scarpe di piombo l’avrebbero fatta andare a fondo.
Quando il sole fu alto in cielo, ci rendemmo conto che l’ora di pranzo sarebbe arrivata presto, e ci rivestimmo in fretta, correndo verso casa.
Sia io che Emma eravamo bagnati dalla testa ai piedi, al nostro ritorno ci scrutarono tutti chiedendosi probabilmente cosa avessimo combinato. Mentre salivamo le scale spingendoci a vicenda, ci ritrovammo Miss Peregrine di faccia che ci osservò attentamente, ma non parve sorpresa.
«Giusto in tempo per il pranzo» disse sorridendoci.
Emma le sorrise di rimando e proseguì in avanti andando al piano di sopra, urlando che sarebbe toccato prima a lei fare il bagno e che l’acqua calda non doveva assolutamente essere usata. Sospirai rassegnato ma felice, avevo trascorso una delle mattinate più belle della mia vita.
«Vieni con me Jake, ti riscalderai vicino alla stufa mentre Emma finisce il suo bagno».
Seguii Miss Peregrine in cucina, e mentre prendevo calore pensai che quello sarebbe stato un momento perfetto per chiederle della gita a Dublino.



*Angolo autrice*
Nuovo capitolo in tempo record, ho scritto parecchio in questa settimana. Anche l'ottavo capitolo è pronto e avrà momenti Enoch/Olive, quindi fan della coppia preparatevi! Darò molto più spazio a Enoch e ai suoi pensieri. Dalle visualizzazioni ho potuto constatare che ci sono circa 30 lettori fissi che seguono la mia storia, e ne sono felice, ho iniziato a scrivere per questo fandom per divertirmi e passare il tempo, credevo che l'ispirazione sarebbe finita subito, invece mi sbagliavo! In futuro vorrei introdurre altri speciali, nuovi poteri e molto probabilmente sarà proprio con Millard da narratore che accadrà, avrà una piacevole sorpresa!
Come sempre grazie a chi legge, in particolare all'utente "la ladra di libri" che ha inserito la storia tra le seguite.
A presto!

  
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