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Autore: Evola Who    07/05/2017    2 recensioni
Han e Leia decidono di passare una settimana romantica su Naboo. Ma si parla sempre di Han e Leia, e di certo non sarà una settimana tranquilla....
Giorno 1: Lunedì.
Giorno 2: Martedì.
Giorno 3: Mercoledì.
Giorno 4: Giovedì.
Giorno 5: Venerdì.
Giorno 6: Sabato.
Giorno 7: Domenica.
Giorno Extra: Sorpresa!
{ Han/Leia | Raccolta One-Shot}
Genere: Fluff, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Han Solo, Luke Skywalker, Principessa Leia Organa
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Leia, Han & Co.'
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Romantic week to Naboo

 

 Giorno 1

Lunedì

 

Palazzo di Naboo, stanza di Han e Leia, 22:30.

Leia entrò della lussuosa stanza del palazzo di Naboo, con passo veloce e con aria arrabbiata. Indossava un elegante vestito bianco, portava i capelli raccolti in una bellissima treccia con indosso dei gioielli d’argento.

“Non ci posso credere!” disse arrabbiata, togliendo il coprispalle.

Nel frattempo anche Han entrò in stanza, chiudendo la porta con aria un po’ imbarazzata. Indossava la divisa da generale che gli aveva regalato Leia, ma la giacca blu dai mille bottoni gli stava scomoda.

“Siamo qui solo da stamattina e tu che cosa fai? Rovini tutto alla prima serata?!” esclamò lei, dandogli le spalle davanti alla toletta; iniziò a togliersi i gioielli e a sciogliersi la treccia.

 “Ti porto in uno dei migliori ristoranti di Naboo per fare qualcosa da coppie normali, e tu che fai? Fai cadere una scatola con dei vermi e una vespa grande come una mela!”.

“È stato un incidente!” si giustificò Han, con tono sicuro. “Volevo solo prendere la scatola, ma mi è caduto dalla tasca e sono usciti quegli insetti!” andò avanti, cercando di giustificarsi “E poi, nessuno si è fatto male!” fece un sorriso nervoso, alzando le spalle.

Leia si girò verso di lui, lanciandogli un’occhiataccia e disse, quasi urlando: “I vermi non so come si sono moltiplicati, mandando nel panico l’intero ristorante. E la vespa ha cominciato a sputare acido! Tre presone sono state ustionate!”.
Han abbassò lo guardò, con aria imbarazzata, passandosi la mano sul collo. 

“Ora per colpa tua quel ristornate chiuderà per sempre” esclamò Leia, voltandosi nuovamente verso lo specchio per pettinarsi i capelli sciolti.

“Oh, certo” disse ironico. “In fondo è davvero un peccato che quel ristornate di lusso chiuderà per sempre. Dopo i ricchi dove troveranno un posto in cui per mangiare una bistecca devi usare tre forchette diverse!”.

“Beh, sei con me. Sei tu che mi hai chiesto di portarti al ristorante più bello di Naboo, e non le solite bettole piene di criminali e tizi con il grilletto facile!” rispose Leia, continuando a pettinarsi.

Han guardò in basso senza dire nulla, con aria rassegnata.

“E poi, per cosa? Per un braccialetto!” disse lei, prendendo il gioiello della tasca del coprispalle.

Si alzò dalla sedia, si avvicinò a Han con in mano un braccialetto d’orato con dei rubini rossi incastonati dentro.

 Lesse l’incisione interna al bracciale: “‘Ha Corina, sei tu il mio vero universo. Con amore H.’.” e gli lanciò un’occhiata infuocata.

Han capiva che Leia si sentiva più offesa che gelosa. In fondo, chi non lo sarebbe stato, pensando che era stato riciclato il regalo per una qualche ex? Ma questa volta Han non aveva combinato nulla del genere.

“Senti, ti giuro che non so chi sia questa Corina. C’è stato un errore” cercò di spiegare, guardandola negli occhi.

“Non mi stupirebbe se un giorno venisse da te e tu non te la ricordassi comunque!” rispose Leia, con aria indifferente, ma con tono irritato. “E poi, perché mai dentro alla scatola c’erano degli insetti?!” quindi gettò il bracciale sul letto.

“Beh, perché in vare culture, quando una persona accetta un regalo, si mettono degli insetti all’interno del pacchetto come segno di gratitudine” spiegò Han.

Leia alzò un sopracciglio, stando a braccia conserte per la sua risposta.

Han si rese conto che una risposta ben dettagliata avrebbe potuto dar conto della sua versione dei fatti.

“Senti” iniziò: “Prima di venire qui, avevo ordinato un regalo per te in una gioielleria a Coruscant; il gioielliere organizza gli ordini in ordine alfabetico per nome. Quando il braccialetto era finalmente pronto non ho avuto tempo per andare a prenderlo, così ho mandato a Chewbe. Ma si vede che ha preso l’ordine sbagliato”. Aggiunse, tra sé e sé: “Mai mandare un wookie a fare il tuo lavoro”.

Leia sopirò, rassegnata, e disse: “Santo cielo, Han! Ci siamo presi questa settimana romantica per noi, da soli, dopo anni di missioni dopo missioni, siamo qui solo da stamattina ed io volevo semplicemente trascorrere una serata romantica come una coppia normale, e tu che fai? Rovini tutto per un errore!” si sedette del bordo del letto, rassegnata.

“Beh, almeno non ho mentito per venire qui! Quindi, non dare tutta la colpa a me!” rispose Han, irritato e stufo di essere accattato da Leia.  
 
La ragazza rimase confusa quella affermazione, si alzò dal letto e si avvicinò a lui, dicendo: “Che vorresti dire?”.

“Che quando ti ho chiesto di partire per questa settimana romantica, non sapevo dove portati o in che pianeta andare. Allora tu hai proposto di andare su Naboo, e quando ti ho chiesto il perché, mi hai detto: ‘Perché è un bel pianeta’”.

“Allora?” chiese Leia confusa.

“Allora non è solo per quello che sei voluta venire qui!” rispose Han, sicuro. “Ti ho sentito parlare con Luke prima di partire: vi ho sentito dire che Naboo è il pianeta natale di vostra madre e che avresti potuto trovare qualche informazione su di lei, venendo qui” dopo averle detto ciò che sapeva la guardò con espressione seria.

“E allora?” rispose lei, con tono indifferente, facendo spallucce. “Ti sei offeso perché pensavi che avrei rivolto il 100% della mia attenzione su di te?” chiese sarcastica.

“No, ma almeno speravo che tu mi dicessi la verità!” rispose Han, quasi urlando.

Si guardarono negli occhi, con aria di sfida, entrambi erano nervosi e arrabbiati, ma nessuno dei due voleva domandare scusa per primo.

“Senti…” continuò Han, con tono più clamo. “Non sono offeso perché avrò meno attenzioni da parte tua. Sono arrabbiato perché non me lo hai detto prima. Siamo una coppia, ci siamo sempre fidati l’uno dell’altra sin da prima di metterci insieme, combattendo contro l’Impero e non solo. Ora, invece, non vuoi dirmi che siamo qui per scoprire le tue vere origini. Perché?” la guardò con aria paziente.
 
Leia si mise a braccia conserte, guardò in basso e, con aria inespressiva, rispose:
“Perché è una cosa tra me e Luke” disse. “Da quando abbiamo scoperto che siamo fratelli separati alla nascita e che Darth Vader è nostro padre, abbiamo iniziato a farci molte domande, soprattutto sulle nostre origini: chi era nostra madre? Perché Darth Vader è diventato quello che era e, soprattutto, chi era nostra madre e che fine ha fatto? Le uniche persone che potevano rispondere a queste domande sono morte! Anche se Luke può vedere il fantasma nel vecchio Ben, di certo lui non ci dirà mai quello che sa. Così abbiamo deciso di trovare quelle risposte da soli”

continuò con tono sicuro: “Luke ha scoperto che abbiamo delle origini su questo pianeta, che pare sia stato il luogo di nascita di nostra madre. Abbiamo origini reali, così ho pensato di usare il mio titolo per questa vacanza e di alloggiare nel palazzo per cercare qualche informazione”. 

Han guardò in basso, mentre si passava, di nuovo, una mano intorno al collo; non sapeva che cosa dire. Si sentiva un po’ in colpa per averle quasi urlato contro.

“Se non te l’ho detto è solo perché si tratta di una cosa tra me e Luke. Non volevo che tu pensassi ad un'altra missione, perché questa è comunque la nostra vacanza” spiegò Leia. “E non paragonare questa cosa al tuo errore!” si sedette di nuovo sul bordo del letto, dandogli le spalle, con le braccia conserte e il viso imbronciato. 

Han voleva rispondere e controbattere, ma non avrebbe avuto molto senso continuare quella inutile discussione, così si sedette nella stessa parte del letto, seppur distante da lei, ed iniziò a sbottonarsi la giacca da generale, sospirando pazientemente e guardando in basso.

Tutti e due ripensarono ai loro errori:

Han avrebbe potuto aprire la scatola per controllare il braccialetto ed evitare quella figuraccia; Leia, dal canto suo, avrebbe potuto dirgli la verità e spiegargli la situazione, invece di offenderlo, facendogli credere che non si fidava di lui.
Tuttavia erano troppo orgogliosi per dire scusa per primi e non volevano dimostrandosi deboli.

Anche se venivano da due mondo diversi erano molto simili: forti, indipendenti, testardi e fieri, con gli stessi ideali, ma quando capivano di aver sbagliato si perdonavano con i gesti o cambiando il discorso e dimenticando il litigio per sempre - o finché uno dei due non lo avesse rinfacciato all’altro.

Han sopirò e decise di cambiare discorso, dicendo, con tono normale: “Ti va di sposarci?”.

Leia si girò di scatto, completamente stupita della sua frase, lo guardò con aria sorpresa, dicendo: “Cosa?”.

“Ti va di sposarci?” ripeté Han di nuovo, guardandola e facendo spallucce.

Leia rimase incredula da quella domanda e fece una piccola risata incredula: “Stiamo litigando, non vogliamo ammettere che abbiamo sbagliato entrambi, e mi chiedi di sposarti?”.

“Beh… non sono questa le basi di buon matrimonio?” disse Han, cercando di farla ridere.

Infatti Leia rise per quella risposta, Han fece una piccola risata divertito e guardò in basso.

Leia gli si avvicinò, mise la sua mano sopra quella di lui, mentre Han diceva: “Volevo chiedertelo stasera, al ristornate, con una atmosfera romantica, in ginocchio, con un bellissimo anello e farti una proposta con un discorso da farti piangere e obbligarti a dirmi di sì” fece un altro sorriso, che si spense pian piano “Ma ho rovinato tutto… come il resto della vacanza”.

“Non è vero, Han” lo consolò Leia, accarezzandogli il dorso della mano. “Anzi, sicuramente una proposta così non sarebbe stata da te” E sorrise. Han rise, ma non si sentì meglio.

“È davvero un pensiero stupendo. Ma… vuoi seriamente che ci sposiamo?” domandò Leia con aria improvvisamente seria.

Il capitando la guardò, perplesso.

“Insomma… sposarci?” continuò Leia, visto che lui non diceva nulla. “È un grande passo, ci dovremo assumere molte responsabilità e… dovremo rinunciare a molte delle nostre abitudini” lo guardò con aria seria.“Oltretutto vuol dire di passare il resto della vita con l’atra persona”.

Han sapeva cosa voleva dire Leia, voleva sapere se era disposto ad abbandonare tutte le sue vecchie abitudini e a ricominciare una nuova vita con lei. 

“Leia, ho viaggiato per tutta la mia vita” Rispose Han. “Ho visto di più di mille pianeti, ho conosciuto persone e razze di tutti i tipi, alcune nemmeno tanto buone, mi sono salvato e tolto da un sacco di guai e situazioni non piacevoli. Ma quando mi sono stabilito con te e Luke tra i ribelli, ho capito che mi trovavo meglio qui che a vagabondare per tutto l’universo”.

La ragazza rimase sorpresa e stupita da quelle parole.

Han abbassò gli occhi, sopirò e continuò: “E.... quando mi hanno torturato e mi stavano congelando con la grafite… ho pensato che almeno sarei morto felice, perché avevo trascorso i miei ultimi giorni con te nel Falcon. Quando mi hai salvato al palazzo di Jabba e quando ho saputo tutto quello che hai fatto e subito per causa mia… ho capito che volevo restare il più possibile con te” alzò gli occhi verso di lei, per guardarla.   

Leia fece un sorriso, sentendo quelle frasi le si scaldò il cuore. Sapeva che sotto quelle scorza di duro e strafottente Han nascondeva qualcosa di più profondo e umile.

“Davvero vuoi che ci sposiamo? Sai che dovremo mesi e mesi per organizzare tutto? Dire a tutti del matrimonio? Ma soprattutto, pensi che il nostro funzionerà? Insomma… litighiamo un giorno sì e altro pure e non vogliamo neanche perdere in una discussione” chiese Leia.

Non era seriamente preoccupata di quelle domande, ma voleva vedere la sua reazione.

Lui ci pensò, fece spallucce: “Beh, abbiamo affrontato di peggio. Non sarà così difficile organizzare un matrimonio”
disse, con aria piuttosto tranquilla. “E poi, ho sentito un vecchio detto che diceva: ‘L’amore non è bello se non è litigarello’” e sorrise.

Leia rise, appoggiò la testa sulla spalla di Han, mentre lui posava la sua mano sulla spalla di lei.

“Quindi, sei veramente sicuro?” domandò ancora Leia.

“Sì” rispose lui “Quindi…ti va di sposarci?” si guardarono negli occhi.

Leia fece un sorriso dolce, si avvicinò a lui e lo baciò. Fu un bacio lungo e dolce, ma anche appassionato.

Quando si staccò, Han rimase sorpreso, batté le palpebre con aria confusa. Non era dispiaciuto da quel bacio, ma si aspettava la classica risposta, ovvero sì e no.

“Wow” disse “Se si trattava di un no, allora voglio essere rifiutato a vita!”.

Leia rise, lo guardò negli occhi, mettendo le mani sul suo viso e gli disse: “Sì, Han. Ti voglio sposare” e sorrise.

Han guardò i suoi grandi occhi castani, felice per aver ricevuto quella risposta e la baciò con passione.

“Ne sei scura?” chiese Han con tono profondo e ironic.o “Potrebbe essere il più grosso errore della tua vita”.

“Il mio più grosso errore è stato conoscere te. Eppure, sono ancora qui” rispose lei, con lo stesso tono e con un sorriso sfacciato “Però, mi tengo il mio cognome” aggiunse.

“Perché?” chiese Han confuso.

“Non ci possono essere due generali Solo!” esclamò Leia “Sai che confusione poi?!”.

Si guardarono divertiti e continuarono a baciarsi, sdraiandosi sul letto.

Finché la senatrice non viene un dubbio, si staccò dal bacio e domandò: “C’è una cosa che non capisco”.

Han la guardò con aria confusa.

“Se ti sei preso una settimana per farmi la proposta, perché non ti sei dichiarato all’ultimo giorno?”.

“Secondo te perché ho chiesto la stanza più isolata del palazzo?” rispose con il suo solito sorriso sfacciato ma con un po’ di malizia. 

Leia alzò gli occhi al cielo, ridendo.


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    Note:
La mia prima raccorta e la mia
prima storia su Han e Leia!
Lo so, ho ancora una storia
in corso, ma volevo pubblicarla
questo storia.
Spero che vi piaccia!
Evola

   
 
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