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Autore: WriteMary    07/05/2017    7 recensioni
Zootropolis, città varia di fauna quanto di problemi.
Una volpe e una coniglietta alle prese con i più vari casi criminali.
Nuovi personaggi, occasionali citazioni e comparse del mondo Disney.
Tutto nell'ombra di una minaccia che prepara a lasciare la sua impronta.
Genere: Azione, Comico, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Altri, Judy Hopps, Nick Wilde, Un po' tutti
Note: Cross-over, Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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I giganteschi compressori erano dispostil’uno accanto al’altro, enormi e rumorosi nel perpetuo rollio degli interni giranti.
Saldati a ciascuno, tre grosse tubature si diramavano lungo precisi percorsi sotto rialzate passerelle che dalle diverse entrate arrivavano alla piattaforma centrale del motore elettrico.
“Lo vedo.” Sussurrò Ulv distinguendo il ligre sporgendosi oltre il corrimano. “È
Con l’orso polare, sembra stiano discutendo.”
“Huskey?” bisbigliò Judy allungandosi il più possibile.
“Da qui non lo vedo, ma immagino sia con loro.”
“Non possiamo arrivargli di fronte.” Commentò Thorley seguendo le passerelle. “Se sono armati saremo troppo esposti.”
“Passiamo fra i tubi allora.” Suggerì Nick. “Possiamo arrivargli sotto senza dare nell’occhio.”
“Fattibile.”  Rispose la tigre. “Ma non appena gli saremmo sotto basterebbe uno sguardo per vederci, troppo rischioso, se…”
“Vanno distratti.” Lo interruppe Judy. “Il tempo sufficiente per coglierli di sorpresa.”
“No, uno di noi dovrebbe esporsi.”
“Sono la più rapida, se…”
“No.” Intervenne secco Nick. “Potrebbero sparare a vista.”
“Stiamo perdendo tempo!”
“Non farai da bersaglio!”
“Coda di cotone ha ragione.” Intervenne Kepala appoggiata dal muro.
Nick la fulminò con lo sguardo. “Tu non provare a…”
“Essere obbiettiva? Non ho intenzione di saltare in aria aspettando i vostri comodi.”
La tigre la guardò emettendo un ringhio.
“Thorley aspetta.” Avanzò Judy. “Hai un’idea?” Chiese poi a Kepala.
“Passare da sotto è una buona idea, ma bisogna prendere tempo.”
“Come?” Domandò Ulv. “Sono certamente armati.”
“Li distraggo io.”
Sui volti dei tre agenti si dipinse la stessa espressine.
“No.” Intervenne Judy. “Hai…”
“Ho poi possibilità di guadagnare tempo; se Apao avesse voluto uccidermi l’avrebbe fatto prima; posso distrargli quell’attimo sufficiente per farvi agire, ma nient’altro.”
“E dovremmo fidarci di te?” Domandò Thorley.
“Non me ne faccio niente della fiducia; voglio solo uscire di qui viva.”
La tigre non rispose e cercò nello sguardo dei colleghi una decisione unanime.
“Non abbiamo alternative.” Concluse Nick.
 
Thorley era poggiato sulle quattro zampe, piatto al suolo col fianco contro la ruvida tubatura.
Sopra di lui la fitta griglia della passerella, con distorte ombre ma nette sagome delle zampe poggiate.
Le più lunghe erano del ligre, messe davanti a quelle più tozze dell’orso polare, mentre al bordo, appoggiato al corrimano aveva riconosciuto il pelo di Huskey.
“Ti conviene non creare altri problemi.” Ringhiò il ligre all’orso le cui zampe si spostarono appena indietro. “Riga dritto o finisci come Kepala!”
“Non si era parlato di niente del genere!” Rispose Mor. “Questo è oltre ogni…”
“Sei stato pagato per fare, non per sapere! Se voi vivere per spendere la tua somma non aprire più bocca!”
Thorley si voltò, accennando un gesto a Judy acquattata a terra poco lontana sul unto di svolta del condotto che aggirava un pilastro.
La coniglietta confermò e girandosi a sua volta fece segno a Nick, al termine del condotto, appena sotto la passerella dove i tre erano scesi.
La volpe alzò il pollice e picchiettò sul metallo del tubo dando segnale a Kepala sopra di lui.
La volpe volante trasse un respiro e lasciando Ulv con i due operatori dietro, percorse la passerella cercando di apparire il più decisa possibile.
Sebbene tenesse premuto il lembo di stoffa, il taglio sull’alla si faceva sentire a ogni passo , spezzando la rigidità del volto con lievi digrigni di fastidio.
Si arrstò a metà del percorso, trovandosi immediatamente scrutata dal profilo del ligre.
“Sei uscita.”
“Era una porta e io una ladra.”
L’orso polare la guardò incerto, mentre da dietro il motore elettrico uscì Huskey sfoderando la pistola.
“Gli altri?” domandò puntandogliela.
“Sono dove gli hai lasciati.”
“Cosa vuoi.” Domandò Apao digrignando un lato della bocca.
“Chiederti di interrompere questa follia, sei ancora in tempo. Andiamocene da qui e nessuno saprà di cosa è successo ne di chi era coinvolto,non farò i nomi di nessuno ma…”
Il ligre emise una sottile risata e dalla tasca del cappotto estrasse un piccolo detonatore. “Tutti lo sapranno.”
Apao fece un cenno con la testa e Husckey lo superò reggendo l’arma dritta sul muso di Kepala.
 Da sotto Thorley ne seguì i movimenti e per farlo passare il ligre si spostò appena sulla sinistra e fu in quel momento che balzò.
Afferrò il corrimano con entrambe le zampe e si sollevò con tutta la forza scavalcandolo, travolgendo di peso il ligre che cadde a terra sotto il ruggito del felino.
Huskey sussultò sul posto e ruotò il busto per puntare l’arma, ma fu distratto da Judy che in maniera imprecisa gli lanciò le manette.
Huskey  portò d’istinto la pistola oltre la passerella, non accorgendosi così di Ulv che dal fondo  prese a correre da prima sulle quattro zampe e in fine di slancio su due afferrandogli il busto trascinandolo con lui a terra.
Nick raggiunse di corsa Judy,la quale reagì immediata usandolo come gradino per balzare e scivolare sulla passerella.
Thorley serrò le gambe attorno al ligre, gli bloccò la zampa sinistra e fece scorrere l’altro braccio sotto il mento di Apao, chiudendo le fauci che altrimenti l’avrebbero afferrato.
“Il detonatore! Ligre!” Urlò Kepala alla coniglietta che voltasi verso la colluttazione dei due felini riconobbe il piccolo apparecchio serrato nella zampa del ligre.
Thorley fece il possibile per mantenere atterrato il ligre, abbastanza perche Judy potesse colpirgli con forza il polso allentando la presa, riuscendo a sfilargli l’apparecchio.
La zampa sfoderò gli artigli e si richiuse come una tagliola e ritratta di scatto Judy si accorse di avere l’occhio del ligre puntato su di lei.
“Vai! Vai!” Escalmò sotto sforzo Thorley e Judy si tenne stretto l’apparecchio e scivolò giù dalla passerella.
Il ligre gridò il nome del lupo artico, intento del disimpegnarsi della presa di Ulv.
Huskey vide appena in tempo Judy scivolare via ma nel suo conseguente tentativo d’azione Ulv lo trattene afferrandogli il pelo dietro il collo.
La pistola era stretta dall’addome di Ulv ma coll’altro braccio Huskey riuscì a far rigirare entrambi, facendo premere la spalla di Ulv contro il pavimento, causando al lupo grigio una fitta che smorzò a sufficienza la presa da permettere a Huskey di liberare l’altro braccio e colpire quindi la spalla di Ulv con il calcio della pistola.
Ulv serrò lo sguardo dal dolore trovandosi i fine spinto via.
Huskey rinfoderò l’arma e si lanciò all’inseguimento di Judy.
La coniglietta saltando fu afferrata a mezz’aria da Nick, venendo quindi rapidamente informato su cosa la coniglietta tenesse in mano.
Huskey atterrò disordinatamente d’avanti a l’oro e Nick lasciò fulmineo la coniglietta mettendosi davanti a lei.
“Corri.” Sussurrò la volpe.
“Nick…”
“Senza quello non possono fare niente.”
Judy ispiro e corse lasciando Nick a ingombrare la strada del lupo artico.
Lo sguardo di Huskey si scurì ulteriormente e saettò con l’arma contro la volpe.
Nick trasalì e si lasciò cadere a terra un attimo prima dello sparo.
Il proiettile proseguì e andò a colpire la grossa tubatura di fronte a Judy, ribalzando in scintille.
Judy si voltò pensando al peggio, ma vide Hyskey scavalcare la volpe già pronto a rialzarsi.
Udendo lo sparò Ulv si rialzò col busto premendosi la spalla, ma fu richiamato da un’esclamazione di Kepala.
La zampa del ligre era ora libera del detonatore e con gli artigli sfoderati si andò a chiudere sulla schiena della tigre.
“Thorley!” Urlò Ulv vedendo il volto del compagno e saltò in piedi quando la zampa del ligre scorse lungo la schiena tagliando l’uniforme.
La tigre non riuscì a trattenere un gemito, cedendo di forza permettendo al ligre di ribaltarlo a terra.
Ulv corse in suo soccorso ma Apao ruotando il capo estese il braccio e afferrò il lupo per il collo della camicia tirandolo a terra.
Il ligre si rialzò trattenendo Ulv con sguardo ben oltre l’ira,  allungando rapido sul suo muso gli artigli.
Fece per calarli quando d’un tratto l’orso polare afferrò il felino da dietro riuscendo a farlo vacillare contro il motore elettrico.
Apao si ricompose in ginocchio e sgranando gli occhi sull’azione dell’orso perse ogni controllo avventandosi  con una serie di artigliate che ferirono le braccia chiuse a difesa di Mor.
Mantenendo la guardia l’orso polare avanzo di peso schiacciando il felino contro il motore, premendogli  un gomito sul collo per poi colpirlo in volto con una testata.
Ulv si girò sul fianco vedendo i lunghi graffi sulla schiena di Thorley; pronunciò le piome lettere del suo nome ma la tigre era già intenta a sollevarsi da terra.
Guardando Ulv con un occhio leggermente socchiuso ma immediatamente il suo orecchio si reclino di lato e la tigre rotolò sul fianco per evitare di essere travolto.
Il ligre cadde di schiena e su di lui l’orso polare calò a palmi uniti sul suo petto nello stesso modo in cui Ulv lo aveva visto rompere il ghiaccio.
Apao espirò gran parte della sua aria, ma prima che Mor potesse ripetere il colpo sferrò un fendente di artigli sul muso dell’orso, riuscendo a deviare l’offesa.
Apao si rialzò sostenendosi al corrimano: una linea di sangue gli sporcava il pelo della mascella mentre il giallo dei suoi occhi vagava sull’orso e sulla tigre.
Il ligre spalancò le fauci e ruggì, ricevendo in risposte il bramito dell’orso e il ruggito di Thorley.
Apao indietreggiò col muso, digrignando i denti per poi scavalcare il corrimano e balzare sulle tubature in basso atterrando pesantemente sulle quattro zampe, scivolando rapido tra esse.
Mor si poggiò su un ginocchio: il bianco del pelo era sporco da numerose linee rosse, mentre Thorley appoggiò un palmo a terra inarcando la schiena digrignando.
Ulv gli arrivò a fianco, mentre Kepala si sporse al margine della passerella vagando rapidamente lo sguardo in più direzioni. “Dov’è?!”
 
Judy svoltò un angolo rimbalzando in velocità sulla lucida superficie di un tubo, riuscendo a vedere il riflesso di Huskey dietro di lei.
Il lupo svoltò urtando con la spalla, rinfoderò l’arma e calò appoggiandosi sulle quattro zampe.
Prese a correre guadagnando spaventosamente terreno ma nell’attimo in cui l’ebbe a portata di morso Judy si fermò improvvisamente.
Proseguendo di slancio il lupo inciampò sull’agente passandogli oltre; rigirandosi su Judy che con un balzo si andò a infilare in una feritoia tra due tubi.
Huskey si lanciò a sua volta, riuscendo solo a protendere la zampa e parte del muso.
Ritirò il bracco e lo reinserì con la pistola, sparando un colpo che rimbalzò più volte sui vari condotti; facendo acquattare Judy che svelta passò sotto altri tubi allontanandosi sempre più dal lupo che sparò nuovamente alla cieca.
Judy avanzò trascinandosi con i gomiti, continuando incessante senza una reale direzione ad arrivare nei pressi di uno dei compressore: dove i tubi rialzandosi dettero alla coniglietta lo spazio per rialzarsi.
Appoggiò la schiena contro il rumoroso macchinario e trasse frenetici respiri.
Si guardò continuamente attorno stringendo sul quel’ormai odiato detonatore finché d’un tratto tutti i suoi sensi raggelarono.
Si voltò di scatto, solo per vedere Huskey sorretto a fatica su un tubo con la pistola puntata.
“Fine della corsa.”
Judy si strinse al petto l’oggetto della contesa, mentre il lupo scese a terra assicurandosi di non perdere mai la linea di tiro.
“Lo ammetto sei bravi, fastidiosamente brava. Tutto sommato il tuo muso sui manifesti pubblicitari è meritato.”
Judy non mutò espressione di fronte al lieve sorriso del lupo che si scurì nuovamente impugnando l’arma con più decisione.
“Dammi il detonatore!”
“Dovrai uccidermi.”
Huskey corrugò il muso ma d’un tratto il suo orecchio si reclinò all’indietro e lo sguardo di Judy si sgranò sul ligre che balzò a terra e corse verso di loro.
Il lupo  si voltò appena in tempo per vedere la zampa di Apao arrivargli sul muso e spingerlo a lato con tanta forza da farlo cadere e disarmandolo.
Il ligre digrignò i denti in un rauco ringhio e avanzò verso Judy che indietreggiò fino a che la sua schiene non arrivò contro un condotto.
Il suo respirò seguì il ritmo del cuore e sola si trovò a pochi centimetri dal ferreo sguardo di quel felino.
L’animale inarcò il corpo e la grossa zampa saettò su di lei afferrandola come non fosse altro che un giocattolo.
Il fiato di Judy venne a mancare n quella morsa e quando fu strattonata indietro distinse oltre il pelo del ligre il rosso di Nick emergere fuori dall’esiguo spazio tra due tubi.
I due riuscirono a incrociare gli sguardi, abbastanza perché Judy potesse vedere la volpe abbassare le orecchie e mordersi il labbro.
La coniglietta accennò un rapido no con la testa ma la volpe scattò, balzando sulla schiena del felino.
Lo morse sul retro del collo e Apao si eresse d’improvviso lasciando cadere Judy e rigirandosi in una frenesia di movimenti.
Nick si lasciò cadere atterrando alla meglio, rialzandosi cercando con lo sguardo Judy.
La coniglietta prese fiato per chiamarlo ma le parole gli morirono in gola quando il ligre sovrastò la volpe alle spalle e lo colpì con gli artigli.
Judy balzò in piedi seguendo Nick che ruzzolò a terra con violenza per poi richiudersi sul fianco.
Gli arrivò pressoché sopra abbandonando il detonatore a terra.
“Nick… no…” esclamò senza riuscire ad urlare mentre forzava la volpe a spostare le zampe.
La camicia sul suo fianco era strappata e il blu della divisa aveva preso a scurirsi tutt’attorno.
Nick alzò appena la testa colpendola col muso. “Scappa…”
“NO!” Gli urlò contro aggrappandosi a lui, alzando lo sguardo vedendo Apao slanciarsi su entrambi.
La coniglietta si strinse al compagno in un vano tentativo di riparare entrambi, vedendo così la pistola di Hushey a poco da lei.
Si estese con tutto il corpo e la afferrò in mano ruotando quindi con tutto il busto.
Il ligre estese entrambe le zampe in avanti, colpì il pavimento con i palmi e si paralizzò sul posto.
La volata della pistola gli premeva ora sulla fronte.
Judy restò ferrea nella sua posizione con il più tetro degli sguardi, seppur lucido da un velo di lacrime.
Huskey si rialzò nell’istante di immobilità che seguì tra i due.
Nick lo guardò appena con una fugace occhiata e il lupo indietreggiò senza mai perdere di vista l’arma; mentre sentiva il respiro del felino accavallarsi alla tensione di Judy che serrò entrambe le zampe sulla pistola.
Apao esalo un respiro più lungo e lentamente la linea selle sue labbra si mosse.
“Dunque… sei tu lo strumento di giustizia?”
Judy non rispose.
“No… non quella; una giustizia più grande, la natura. Sarai tu a cancellarmi?”
“Sei in arresto…” Rispose cercando di mascherare ogni emozione. “Per quello che…”
“Trentasette anni… nell’ombra; trentasette anni nascosto dagli sguardi chi non vede altro che un mostro, uno sbaglio.”
“No, sei un criminale!” Esclamò Judy. “Un terrorista che…”
“ Zootropolis non è il certo il centro del mondo, ma ne è il simbolo; l’unica città in grado di ospitare animali di ogni ecosistema. Uno sbagliato. Io sono frutto di questo sbaglio. Colpendo la città manderò un messaggio: Liondon, Hjärtaiga, Zooyork… tutti si renderanno conto dell’impossibilità, dell’errore che questa città rappresenta. impedirò che altri patiscano le mie stesse sofferenze.”
“Coinvolgendo animali innocenti!”
“Quelli come me non hanno futuro!” Urlò avanzando col capo così da premere con più forza sulla pistola. “Non posso avere un lavoro, una famiglia, non posso avere figli! La natura stessa impedisce che porti avanti quello che sono. Sparirò da questo mondo senza lasciare alcuna traccia; una condizione che condivido con tutti gli altri ibridi! Impedirò che ne vengano al mondo altri! Esiste una sola vera natura è va rispettata!”
Judy resto in silenzio; serrata in quello sguardo granato che la investiva.
“Vuoi fermarmi?! Allora uccidimi! Non ho altre prospettive.”
“No!” rispose con voce dettata da più emozioni. “Finirai in prigione! Per quello che hai fatto, non per quello che sei!”
“Ma io non ho ancora fatto niente!” Ruggì scattando i avanti con la testa, spingendo così con forza il cane della pistola contro la fronte di Judy.
La coniglietta si giro sul lato premendosi la fronte non entrambe le zampe mentre Nick tentò di alzarsi venendo però trattenuto da una fitta.
Apao si rialzò in piedi, pese il detonatore e lo rigirò nella zampa. “Quello che farò ora cambierà tutto.”
Sussurrò prima di voltarsi e correre via.
 
Nota dell’autrice.
Chiedo scusa a tutti per questo fastidioso ritardo, ma in quest’ultima settimana il lavoro mi ha impegnato più del previsto e non ho avuto possibilità di continuare con la regolare pubblicazione.
Con questo capitolo mi sforzerò di riprendere il ritmo a cui vi ho tutti abituato; spero di riuscirci, in tanto vi ringrazio per la pazienza e vi chiedo ancora scusa per l'attesa.
W.M.
   
 
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