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Autore: Kristen92    08/05/2017    2 recensioni
"Prese una foto..la girò e vide tre volti sorridenti, pieni di vita e di speranze. Ripensò a quando l’avevano scattata. Ricordava ancora il suono delle loro risate.
Doveva vedere quel posto, solo così avrebbe dimenticato.
Nella foto, lei, Anya e Clarke sorridevano felici abbracciate. Sfiorò il viso di Clarke.
Clarke non era tornata da oltre il confine".
Alexandra Woods, ha 27 anni, una bella famiglia e una ragazza che presto diventerà sua moglie. Ma quando Lexa aveva 17 anni è successo qualcosa che l'ha cambiata per sempre. Attraverso il suo passato scopriremo in suo futuro.
Clexa
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Clarke Griffin, Lexa, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà della CW; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.




Primo Ultimo giorno di scuola.



Passato



Finite le vacanze estive, ricominciò la scuola e con la scuola, iniziarono anche i guai.
Mentre Lexa percorreva i corridoi, all’improvviso qualcuno le urtò la spalla facendole cadere tutti i libri che stava portando.

<< Guarda dove cammini, sfigata! >> disse John Murphy, assieme alla sua banda di bulli.

Succedeva sempre cosi. La sua famiglia era una delle più importanti, suo padre era un Generale Skaikru, sua sorella una delle più promettenti allieve dell’Accademia. Per questo gli insegnanti avevano una sorta di predilezione per lei, che portava, inesorabilmente, ad essere additata come la figlia di papà che ha tutto facile. Le prese in giro, gli scherni erano all’ordine del giorno.
Una volta si era fatta sfuggire, davanti ad Anya, quello che le capitava. La sorella era venuta a scuola e aveva letteralmente preso a calci quegli idioti, con la conseguenza che tutto peggiorò.

Odiava essere la figlia del Generale Woods.


Mentre raccoglieva i libri da terra, una voce le fece alzare lo sguardo.

<< Ancora quell’idiota di Murphy vero? >> chiese Octavia.

Octavia era una delle poche amiche che aveva. Leale e impavida. Non sapeva neanche perché fossero amiche. Octavia un giorno la difese da Murphy, e da quel momento iniziarono a frequentarsi costantemente.

<< Si… >> rispose Lexa, finendo di raccogliere i libri e dirigendosi verso il suo armadietto.

<< Un giorno lo prenderò a calci >> disse Octavia arrabbiata.

<< Fidati, non servirà a nulla >> rispose Lexa.

<< Non ti girare… la ragazza nuova ti sta fissando >> disse a bassa voce l’amica.

Ovviamente Lexa si girò. Notò Costia White distogliere subito lo sguardo.

<< Secondo me, le piaci >> disse Octavia.

Lexa si girò di scatto verso l’amica:

<< Ma che dici? Sei completamente fuori strada >>

<< Mmh….ho un fiuto per certe cose… >> disse sogghignando.

Lexa chiuse di fretta l’armadietto e diede un colpetto a Octavia, ridendo.







Mentre erano sedute in classe, ascoltando, almeno Lexa ascoltava, Octavia fissava il suo cellulare, la lezione di storia della Signora Hawkins, d’un tratto Octavia le diede un colpo di gomito, dicendole sotto voce:

<< Ehi! Hai visto questo? >> le passò il telefono.

Lexa vide un video del telegiornale:
 “ la Principessa ”,  Clarke Griffin, salva un pilota, il suo aereo, dopo un avaria, stava precipitando.
Nel video, Clarke con la sua armatura blu e bianca, estraeva il pilota dall’aereo, precipitato poco dopo, portandolo in salvo a terra.
Sotto il video, l’articolo diceva:
“ La figlia del famoso Jake Griffin, sta seguendo le orme del padre… “
Clarke era straordinaria, pensò Lexa.

<< Hai visto?? È troppo figa! Voglio diventare come lei un giorno! >> disse Octavia, eccitata.

Si, pensò Lexa, Clarke era davvero fantastica.













<< Che diavolo ti è saltato in mente Griffin! >> tuonò il Generale.

<< Il sedile era bloccato, non poteva lanciarsi >> replicò Clarke.

<< Fai silenzio! Non devi emettere un solo fiato! Sai bene che non si interrompe mai un addestramento in volo! >> continuò Gustus, adirato.

<< Si,  ma la vita di quell’uomo era in pericolo… >> continuò Clarke.

<< Silenzio ho detto! Hai disubbidito a un mio ordine preciso! Ora vai in palestra e accetta la tua punizione! >> ordinò, Gustus.

<< Si Signore >>

Il generale sfinì la bionda in una durissima sessione di allenamento, che tutti capirono, fosse una punizione. Non era molto duro e severo con i suoi cadetti, in realtà, era molto tranquillo anche se autoritario. Ma con Clarke era davvero durissimo. Faceva in modo di complicarle sempre la vita, le faceva assegnare gli esercizi più duri, ore e ore di volo, non gliene faceva passare una.
I suoi compagni dicevano che l’aveva presa di mira, ma Clarke aveva capito perfettamente di cosa si trattasse.
Quando aveva detto a Gustus che sarebbe diventata una Skaikru, vide sul suo volto la paura e il timore.
Gustus sapeva benissimo che Clarke voleva essere come suo padre, e questo, lo spaventava più di ogni altra cosa.
La bionda aveva la stessa determinazione e cocciutaggine del padre. La stessa indomabilità.
Per questo era duro con lei. Voleva prepararla a tutto, voleva che diventasse più forte degli altri. E Clarke, non si sottraeva mai a nessuna punizione, a nessuna ora di allenamento in più. Faceva sempre quello che lui le diceva.
E, Gustus notò, che era diventata il suo allievo migliore.

<< Ancora! >> le intimò, Gustus.

Clarke si mosse veloce, per sorprendere il Generale, ma Gustus era davvero forte. Ancora una volta finì a terra.

<< Se affronterai un avversario più forte di te, non dovrai usare la forza, ma la testa! >> disse duramente, sgridandola.

Clarke era a terra, sfinita.

<< Ancora! >> intimò il generale.

Clarke si rialzò e si rimise in posizione.









La bionda si stava cambiando negli spogliatoi, dopo una doccia calda, i muscoli le dolevano.

<< Quindi il mio paparino ti sta dando del filo da torcere eh? >> disse divertita Anya.

Clarke si voltò e vide l’amica appoggiata ad un armadietto.

<< Fa solo il suo dovere >> disse calma Clarke.

<< Questo è perché non mi hai dato retta oggi! Te l’avevo detto che era una pessima idea salvare quel pilota…ci avrebbero pensato le truppe a terra a farlo >> disse sospirando Anya.

<< E se qualcosa fosse andato storto? Ero vicina e sono intervenuta…è questo il nostro compito >> disse decisa Clarke.

<< Il nostro compito e difendere la Trikru e  la Terra…non fare gli eroi >> disse Anya.

<< Era la cosa giusta >> disse Clarke.

<< Comunque è già finito su tutti i giornali, sei famosa Clarky…aspetto con ansia la telefonata di Mamma Griffin >> disse divertita Anya.

Clarke sospirò, avvilita.








Mentre stavano andando verso i dormitori, Gustus informò la figlia che doveva recuperare 5 ore di volo.

<< Cavolo! >> disse all’improvviso, ricordandosi una cosa.

<< Che c’è? >> chiese Clarke.

<< Dovevo andare a prendere Lexa a scuola oggi…è il suo primo giorno e volevo farle la solita chiacchierata rompi palle da sorella maggiore >> disse delusa.

<< Meglio per Lexa allora… >> disse divertita Clarke.

<< Ha avuto dei problemi con dei bulli…volevo, anche, controllare la situazione >> confidò il vero motivo.
Clarke sapeva che dietro quella facciata, l’amica era una persona sensibile e legatissima alla sua sorellina.

<< Posso andare io se vuoi >> propose Clarke.

<< Davvero? Non ti rompe? >> chiese Anya.

<< No, non ho nulla da fare…ho già completato le mie ore di volo >> disse sogghignando.

<< Ah…prendi pure per il culo Griffin! Ne riparleremo quando ti servirà una copertura per le tue fughe notturne! >> disse allontanandosi e gridando:

<< Grazie per il favore Clarky! >>

Clarke rise. La sua amica era incorreggibile.










Le lezioni finirono, Lexa e Octavia stavano andando verso i parcheggi quando una ragazza mora, con gli occhi castani si avvicinò a loro.

<< Ciao! Lexa giusto? >> chiese Costia.

<< Si.. >> disse Lexa sorpresa.

<< Sono Costia White, facciamo biologia insieme… >> disse presentandosi.

<< Si lo so... >> disse Lexa, non capendo cosa volesse la ragazza.

<< Sai mi sono appena traferita e volevo dare una festa per conoscere un po’ di persone…vi andrebbe di venire? Venerdì sera... >> disse Costia.

Lexa guardò Octavia, incerta.

<< Certo che ci va! A che ora? >> chiese Octavia, già eccitata per la festa.

<< Se mi date il vostro numero vi mando orario e indirizzo >> disse guardando solamente Lexa.

Dopo aver scambiato i numeri, le ragazze uscirono insieme verso i parcheggi.

<< Quindi ti sei trasferita da poco? >> chiese Octavia, iniziando ad indagare sulla ragazza nuova.

<< Si…io e mia madre volevamo stare vicino a mio fratello, quindi ci siamo trasferite alla fine dell’estate >> rispose Costia.

Mentre camminavano, notarono che molti studenti fissavano l’entrata della scuola e parlavano tra di loro.
<< Ma che hanno tutti? >> chiese Octavia, guardando nella stessa direzione.

Lexa si fermò all’improvviso.
All’entrata della scuola, c’era Clarke.
Stava aspettando con le braccia conserte, appoggiata alla sua moto, una Naked Yamaha MT-125 ABS nera.
Jeans attillati che le fasciavano perfettamente le gambe, canottiera bianca, giubbotto in pelle nera e occhiali da sole.
A Lexa mancò, letteralmente, il respiro.

<< Ma quella è Clarke Griffin?! >> esclamò Octavia, a bocca aperta.

Lexa vide che Clarke si accorse di lei, sorrise, si tolse gli occhiali rivelando quei bellissimi occhi blu e camminò verso di loro.
Udì i commenti degli altri studenti.
“ Ma quella è Clarke Griffin! ”
“ Oddio quanto è sexy “
 “ Hai visto che moto? È sicuramente una tosta “
“ Oggi ha salvato un pilota “
“ Mi farei volentieri un giro con lei “

<< Oddio sta venendo qui! >> disse Octavia, eccitata.

Appena Clarke fu davanti a loro, sorrise a Lexa.

<< Ciao Lexa! Passavo di qui e ho pensato di darti un passaggio a casa…andiamo? >> chiese sempre sorridendole.

Lexa la guardava senza dire una parola. Octavia le diede un colpo.
<< Ah…si certo >> disse arrossendo.

Clarke sorrise e le prese la borse dalla spalla.

<< Lascia faccio io >>

<< G-Grazie >> si voltò e presentò le compagne, specialmente Octavia che non vedeva l’ora.

<< Queste sono Octavia e Costia >> disse imbarazzata.

<< Ragazze Clarke Griffin >>

<< È un vero piacere ragazze >> disse sorridendo cordialmente.

<< I-Il piacere è tutto nostro! Oggi sei stata fantastica, cioè lo sei sempre, però quello che hai fatto è stato incredibile >> partì in quarta Octavia.

Clarke rise dall’entusiasmo della ragazza.
<< Grazie, ma ho fatto solo il mio dovere…nulla di fantastico >> minimizzò, Clarke.

<< Anche io voglio diventare una Skaikru >> disse entusiasta Octavia.

Clarke sorrise.
<< Se ti impegnerai sul serio, riuscirai a fare qualunque cosa….>>

Lexa vide che Octavia stava tirando fuori il telefono quindi velocemente disse:

<< Andiamo o si farà tardi…ciao Octavia….Costia >> salutò.

<< Ciao ragazze, è stato un piacere >> salutò Clarke.

<< Ciao >> risposero le ragazze.

Clarke e Lexa andarono alla moto. La ragazza era consapevole che tutta la scuola le stava fissando, o meglio, fissavano Clarke. Notò Murphy e gli altri guardarle. E la bionda notò loro.

<< Pronta Lexa? >> disse Clarke, dopo aver messo via lo zaino.

<< S-si >> disse imbarazzata la bruna.

<< Salita su una moto prima? >> chiese Clarke.

<< No… >>

<< Tranquilla, non è nulla di che. Devi solo tenerti stretta a me ok? >> chiese Clarke, sempre sorridente.

Solamente eh? Pensò Lexa, imbarazzata, il solo pensiero di tenersi stretta alla bionda la faceva impazzire.
Prima che potesse rispondere, Clarke le mise sulla testa, un piccolo casco.

<< Prima metti questo ok? >>

Dopo averlo allacciato, Lexa si posizionò dietro.

<< Lexa se non vuoi cadere ti consiglio di aggrapparti forte >> l’avvertì Clarke.

Così Lexa cinse forte i fianchi della bionda. Lexa poteva sentire gli addominali scolpiti di Clarke attraverso la maglia.
Il cuore le batteva all’impazzata. La testa appoggiata sulla spalla della bionda.
Clarke sorrise. Si rimise gli occhiali da sole e partì.
Durante il viaggio, Lexa aprì gli occhi e rimase senza fiato. Il vento le scorreva sul viso e i boccoli dorati di Clarke danzavano, scompigliati.
 Era semplicemente bellissima. Così, coraggiosa e senza limiti. Le dava la sensazione di pura libertà.
Strinse ancora la presa, e la bionda sorrise, aumentando la velocità.

Arrivate a casa di Lexa, Clarke disse:

<< Eccoci, sai ti ho detto una piccola bugia in realtà >>

Lexa la guardò stupita, non capendo.
<< Non passavo di lì per caso…tua sorella voleva venire a prenderti ma non ha più potuto, sai voleva farti il terzo grado sul tuo primo ultimo giorno di scuola >> disse sorridendo.

<< Oh… >> disse stupita Lexa.

<< Già…quindi mi sono offerta volontaria, non per il terzo grado, ovviamente. Ma ho pensato che un giro in moto sarebbe stato divertente >> disse toccandosi il collo con la mano.

<< Non vuoi chiedermi come è andata, per poi poter fare rapporto? >> chiese Lexa, divertita dalla scena.

<< No, ma se vuoi raccontarmelo, sarò felice di ascoltare >> disse semplicemente Clarke.

Lexa adorava il modo con cui Clarke rendeva tutto semplice.

<< È andata bene…credo >> disse Lexa, non voler far sapere a Clarke dei suoi problemi con gli altri studenti.

Clarke la guardò, alzando un sopracciglio.

<< Grazie per il passaggio Clarke…il giro in moto è stato bello >> disse sinceramente Lexa.

<< Quando vuoi… >>

Lexa prese lo zaino e si avviò alla porta quando Clarke la chiamò:

<< Lexa! >>

<< Si.. >>

<< Io sono qui…per qualsiasi cosa, non sono impulsiva come Anya >> disse cercando di farle capire che se voleva raccontarle di quei bulli, non avrebbe reagito come la sorella, peggiorando le cose.

Lexa arrossì. Voleva dirle che era stata grandiosa oggi, che il giro in moto l’aveva fatta sentire bene, le aveva fatto dimenticare la pesantezza della scuola…. e che era bellissima. Ma non riuscì a dire nulla, di tutto questo.

<< Grazie Clarke >> e scappò dentro casa.

Clarke rimase un po’ a fissare il portone e poi partì.




Indrà vide la figlia entrare trafelata a casa, e salire di corsa in camera sua.

<< Ma che diavolo… >> disse.


Lexa si fiondò alla finestra vedendo Clarke ripartire. Il respiro affannoso per la corsa. Dopo che la bionda scomparve dalla sua vista, sospirò, portando le mani al cuore, impazzito.
Aveva abbracciato Clarke, aveva sentito il profumo dolce dei suoi capelli. Si era inebriata dei suoi sorrisi, della sua costante luce.
Aveva notato il modo con cui si accarezzò il collo, quasi incerta.
Quel giorno, era stato il primo giorno di scuola più bello di tutti. Grazie a Clarke.
Prese il suo diario e scrisse:

Primo ultimo giorno di scuola: Giro in moto con Clarke.




Lexa, non sapeva che, un giorno, si sarebbe pentita di non aver detto quelle parole a Clarke.




















Note dell'Autrice:  Salve a tutti cari lettori!! Ecco a voi un nuovo capitolo! Spero che vi piaccia! A Lexa piace proprio Clarke eh??? Come biasimarla!
Nel prossimo capitolo ritorneremo al presente e ad una cena davvero particolare...
Grazie mille a tutti quelli che spendono un minuto del loro tempo per leggere questa storia...e, ovviamente, ai meravigliosi commenti che mi scrivete! Vi adoro tutti!
Grazie e spero alla prossima!!
  
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