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Autore: verystar02    08/05/2017    1 recensioni
[ATTENZIONE SPOILER!!!]
«NURUTER YAM I TAHT REWOP TNEICNA EHT EKOVNI I. NRUB OT EMOC SAH EMIT YM»
Le persone a Gravity Falls sono improvvisamente cambiate, il carattere, il modo di fare, l'atteggiamento di ogni abitante della bizzarra cittadina è stato terribilmente sconvolto...
Dal testo:
«Vuoi essere la mia regina? Creare con me uno splendido mondo di caos?»
Disse il bizzarro ragazzo, allungando sul volto un ghigno quasi folle e tendendogli una mano.
«Sei un demone, i demoni non possono realmente amare...»
Rispose la ragazza tristemente guardandolo con malinconia negli occhi, quella sincerità nella sua voce quasi lo ferì.
«Questo tu non lo puoi sapere...»
La canzonò allora lui riprendendosi, con quella sua voce deliziosamente roca di desiderio.
Genere: Avventura, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Bill Cipher, Dipper Pines, Gideon Gleeful, Mabel Pines, Stanford Pines
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo, Violenza
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Non avrebbe mai pensato che avrebbe dovuto fare una cosa del genere nella vita, ma per l'amore che provava per suo fratello questo ed altro.
Quella mattina Mabel si svegliò con lo stomaco stretto, non aveva voglia di alzarsi dal letto, non aveva voglia di fare nulla.
Il silenzio sottile della mattinata, rischiarata dai primi raggi color pastello, era interrotto dal soffio di un tenuo venticello, che si insinuava dalle fessure della finestre, portando con se la notizia del nuovo giorno.
Il caldo era opprimente, come sempre, ma il venticello fresco che ogni tanto muoveva le foglie degli alberi, preannunciava l’arrivo dell’autunno, e con esso il ritorno a scuola.
Un’alba appena nata spuntava dalle piccole montagne che cicondavano la minuscola cittadina, rischiarando l'immenso cielo azzurro di un tenue giallo, creando splendide sfumature e giochi di luce.
Con svogliatezza e dopo aver elencato i pro e i contro dell'alzarsi Mabel decisè finalmente di abbandonare il proprio letto per adempiere al compito che quella notte le era stato meschinamente imposto.
Con i nervi a fior di pelle gurdò fuori dall'enorme finestra triangolare meditando sul da farsi.
L'aprì, respirò a gandi boccate l'aria proveniente da fuori, poi afferrò il telefono.
Dipper era già uscito, probabilmente Pacifica era riuscita come al suo solito a convncerlo di passare la mattinata con lei.
Anche se sembra che si odiano quei due si capisce che si vogliono veramente bene, se non altro. Sono così complicati. Lui orgoglioso e lei strana, a volte sensibile e a volte che mandava tutto a fanculo senza nemmeno pensarci, però dopo se ne pente, e fa di tutto per rimediare.
Ed anche questo preoccupava da tempo Mabel... non era ancora pronta a vederselo portare via da un'altra persona. Il gemello le aveva promesso che sarebbero stati insieme per tutta la vita e nonostante lei sapesse che ciò era impossibile in un qualche modo un pò ci sperava.
Nonostante tutto questo i suoi pensieri erano ben altrove.
Stringeva il piccolo cellulare nelle chiare mani, sullo schermo quel nome, il messaggio già scritto, il dito lievemente poggiato sul pulsante "invio".
Guardò quel nome più e più volte, attentamente.
Poi mandò il messaggio.

La mattinata più orribile della storia.

 «A cosa pensi?».
  L’alito della sua voce sembrava flebile come una litania distante, ma intanto echeggiava brusco e acuto come uno schiaffo nel silenzio ovattato della stanza.
Quando lei si destò dai suoi pensieri, l’aria sembrava farsi più pensante; i suoi capelli gli coprivano di poco il volto, scuri taglienti come fasci di rovi.
Era ormai costretta a guardarlo negli occhi, aveva finito il tempo a disposizione per riflettere e ora era il momento di agire.
Cercava di rammentare l’ultima volta in cui la tensione non gli divorava le viscere e l’inquietudine non gli stringeva il cuore ma era passato più di un'estate da quel giorno e il ricordo era lontano e offuscato.
«A cosa pensi?» Chiese di nuovo, allungando una mano verso il suo viso.
Gli accarezzò una guancia, dolcemente, e poi fece scorrere le piccole e tozze dita lungo il suo collo, arrivando, infine, ai capelli nella sua nuca.
Lei decise di lasciarlo fare, e di trattenersi dal scostarsi bruscamente al suo tocco, un passo falso e avrebbe fatto saltare tutto il teatrino che aveva con cura costruito.
«Penso a quanto mi sto divertendo oggi con te Gideon...anche se...»
Rispose prontamente cercando di sembrare il più vera possibile.
Quella mattina per mettere in atto il propro piano aveva deciso di inviare un messaggio a Gideon chiedendoli se gli andava bene incontrarla dopo la colazione.
Lui aveva subito accettato con entusiasmo, e come pensava, l'aveva invitata a passare la mattinata a casa sua.
Nonostante sapesse quanto lui sia tremendamente enfatuato di lei, difficilmente le avrebbe concesso il suo amato libro che custodiva come una preziosa reliquia.
Aveva quindi pensato a fargli un'offerta che di certo non avrebbe potuto rifiutare.
«Anche se...Cosa?»
Chiese lui preoccupato passandosi una mano sui gonfi capelli laccati.
«Anche se oggi volevo incontrarti per dirti una cosa importante...»
Rispose Mabel cercando di sembrare imbarazzata e timida, quando nella sua mente invece non vedeva l'ora di liberarsi di lui e della stupida situazione in cui si stava cacciando.
Era così difficile? Doveva semplicemente dire che aveva intenzione di mettersi con lui siccome dopo la guerra avvenuta a Graity Falls aveva capito che lo amava con tutta se stessa e che però in cambio del suo incondizionato amore voleva il suo prezioso libro, per il prozio Ford, così che potesse continuare i suoi studi.
Tutta una falsa, un'immensa falsa.
"Non dirlo Mabel, non te lo perdonerò mai, non è cosi che ti ho detto di ottenere quel libro, non dovresti permettere a quel tipo nemmeno di toccarti."
Una voce nella sua testa la fece tendere come una corda pronta a rompersi, la riconosceva eccome se la riconosceva, l'aveva sentita solo poche ore prima dentro al suo sogno, e era sbalordita, non credeva che potesse controllare la sua mente anche senza un corpo fisico.
"Non ti azzardare a dirlo. Di le esatte parole che ti sto per dire io e vedrai che andrà tutto al meglio."
Non aveva bisogno di risposte l'individuo, sapeva esattamente che avrebbe fatto tutto quello che lui gli diceva.
Se solo sapesse Mabel che potere le scorre nele vene, lui non potrebbe più sotometterla in quel modo.
"Digli che sono tornato dal mondo dei demoni e che non vedo l'ora di vendicarmi su di lui per non aver adempito ai doveri che gli avevo assegnato durante la guerra e che l'unico modo per placare la mia ira è ristituire il libro."
Annuisce lievmente per far cenno alla figura che ha capito pi prende fiato e parla.
 «Gideon, mi dispiace ma porto cattive notizie, mi è stato comunicato che Bill Cipher è tornato e che ti sta cercando per punirti per il tuo diserto durante il momento della battaglia e che dopo che avrà finito di torturarti si riprenderà il libro che non ti spetta.» Disse tutto d'un fiato. Via il dente via il dolore.
Gideon rimase senza parole, con la bocca spalancata, incredulo di ciò che aveva appena sentito.
«Tuttavia per placare la sua ira c'è un modo, devi restituirmi il libro, ha mandato me in persona a ritirarlo e inoltre ha detto che non devi fare parola con nessuno di quello che ti ho detto oggi perchè sennò la sua collera sarà insaziabile.»
Finì di spiegare al piccolo albino.
«Mabel per quanto ti rispetti, non posso crederti. Ho bisogno di una prova, una prova che mi dimostri che non menti, una prova che ti testimonia. Hai un minuto per dimostrarmelo sennò per la tua minaccia sarò obbligato a prender seri provvedimenti.»
Esclamo con tono serio e minaccioso mentre tutte con uno scatto secco chiuse a chiave la porta dove precedentemente si era appoggiato.
In quel momento le luci della stanza esplosero di colpo, facendo cadere i vetri a terra e un aria come di un tornado improvvisato fece capolineo nella stanza da letto.
Gideon spaventato si schiaccio ancora di più verso la porta, fin quando la tromba d'aria non lo raggunse inghiottendolo nelle sue grinfie e facendolo girare vorticolosamente.
«MABEL AIUTAMI! TI CREDO MABEL TI RIDARO' IL LIBRO, NON PARLERO' A NESSUNO DEL NOSTRO INCONTRO, LO GIURO, FARO' TUTTO CIO' CHE VUOI MA TI PREGO AIUTAMI!»
Urlò in preda al terrore mentre continuava a roteare.
"Bill, fallo scendre ora, ci darà il libro."
Si disse Mabel nella mente cercando di parlare con Bill atraverso il pensiero, e come se quest'ultimo l'avesse sentito il tornado cessò, facendo cadere il piccolo albino con i capelli più grandi della testa sullo scomodo parquet della camera.
Infine quest'ultimo terrorizzato e con le gambe che ancora tremavano si diresse verso il letto per poi infilarci la mano sotto e estrarre il libro che tanto agognava la castana, detto questo Mabel si alzo e senza dire altro e con lo sguardo serio usci prima dalla camera e poi dalla casa dirigendosi a passo svelto verso il centro della forsta...









 Angolino dell'autice
WOW!!!
Quasi un anno che non aggiorno questa storia!
Scuate appunto la mia scomparsa ma era diventato troppo duro continuare a scrivere con tutti gi impegni che avevo, inoltre non mi dava più soddisfazione come all'inizio siccome sempre meno persone commentavano e seguivano le mie storie.
Per farmi perdonare ricomincerò man mano a postare.
Un grande ringraziamento va soprattutto a una lettrice che poco fa mi ha incoraggiato di continuare quando ormai avevo perso la voglia e le speranze, ti mando un bacione e preferisco tenerti anonima (Anche per la tua Privacy).
Mi scuso per eventuali errori che il testo può contenere o per qualche disattenzione, ho provato a recuperare lo stile con cui stavo scrivendo questa storia e spero di esserci riuscita al meglio.
Grazie a tutti quelli che commenteranno! <3
  
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