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Autore: kamy    09/05/2017    3 recensioni
Raccolta di flashfic sulle divinità greche.
Scritto per San Valentino.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio anche solo chi legge.
Scritta per Anita92 che l'aveva richiesta.
Ispirata alle bellissime immagini di Masaya Martina. Vi consiglio il suo fumetto.


Cap.8 Rimpianto divino

Apollo appoggiò una mano sul tronco di un albero e chinò il capo, i lunghi capelli biondi gli ondeggiavano sulle spalle candide solleticandogli la pelle. Socchiuse gli occhi e corrugò la fronte, osservando i fiori di giacinto spuntati dal prato verde.

Sospirò, mentre una lacrima gli rigava il viso. I suoi piedi, coperti dai sandali, affondavano nel terreno umido sporcandosi di fango.

Il vento fece ondeggiare le fronde degli alberi e accarezzò i petali dei fiori.

Zefiro si materializzo alle spalle dell’altro dio. Richiuse le sue grandi ali dalle piume azzurrine e avanzò, i suoi capelli color cielo gli ondeggiavano intorno al viso emaciato.

“Sembra ancora di sentire la sua risata. Così piena di gioia e di vita, nonostante fosse quella di un giovane mortale… o forse proprio per quello, perché i fiori appena sbocciati sono belli proprio perché presto sfioriranno” disse.

Apollo si voltò, i suoi occhi erano liquidi e arrossati.

Zefiro socchiuse i suoi, circondati da delle profonde occhiaie.

“Vorrei odiarti perché me lo hai portato via ben due volte. La prima come amante, la seconda come assassino.

Però lui amava queste labbra. Su di esse si posavano le sue” disse.

Apollo socchiuse le labbra rosee, che si tinsero di rosso fuoco.

Zefiro chiuse gli occhi e posò un bacio sulle labbra di Apollo. L’altro dio chiuse gli occhi, arrossendo.

“Le sue mani inesperte ti toccavano i fianchi, frementi”. Proseguì il dio del vento, passando una mano sotto il drappo candido che copriva le nudità di Apollo, sfiorandogli la pelle candida.

Apollo schiuse le gambe e fremette, sporgendo leggermente in avanti il bacino.

“Tra questi capelli passava le sue dita morbide, mentre arrossiva. Le sue gote erano così dolci, spruzzate di efelidi”. Proseguì Zefiro, passando l’altra mano tra i capelli dorati di Apollo.

Apollo strinse gli occhi.

“Anche tu lo sfioravi con il tuo vento, hai ancora il suo profumo addosso” gemette. Baciò con foga Zefiro, che ricambiò il bacio, rabbrividendo.

Le gote di entrambi furono solcate da lacrime.

  
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