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Autore: RaidenCold    12/05/2017    4 recensioni
In un pianeta senza nome, vivono quattro sorelle e la loro madre: sono dedite alla caccia e sopravvivono grazie a ciò che catturano.
Ma un giorno la loro pace viene violata, misteriose creature aliene e ostili le aggrediscono, tuttavia solo una delle sorelle sembra non accorgersi che forse, la sua famiglia non attendeva altro...
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Siam quattro sorelle, conta per me questo, oltre che a rendere felice nostra madre, la sua felicità non deve essere turbata!

Siam quattro sorelle e stiamo andando a caccia.

Io sono nato per terza, quindi mi chiamerò Tre: le mie sorelle si muovono sempre all’unisono e attaccano la preda con ferocia, sempre molto succulente sono le bestie che loro agguantano, magre o ferite sono le mie invece… rimango sempre indietro, forse sono troppo goffa, oppure c’è qualcos’altro che mi rende in qualche modo diversa, speciale, e preferisco pensarla così!

Le mie sorelle non pensano molto, e persino io che penso poco sono ritenuta una cervelluta rispetto alle altre, che vivono d’istinto; ma torniamo alla caccia.

Un giorno, arrivano, non so dirvi come né da dove, sulla nostra verde ed oscura terra, creature minacciose che non appartengono al nostro mondo: alieni.

Ora, dovete sapere che sul nostro rigoglioso mondo pesa una maledizione, poiché diversi alieni malvagi hanno provato numerose volte a fare del male alla mia famiglia: mia madre infatti, aveva un tempo molte sorelle, e una madre a sua volta, e da quel che ho capito, altre figlie!

Innocenti della nostra natura, taluni ci hanno aggredito, altri invece – mostri schifosi, che siano dannati – hanno rapito e violentato nostra madre. Lei non ci parla mai dei frutti di quello stupro, ma ora che ci penso, è da molto che la mamma non ci parla, forse non è più la stessa dopo il rapimento; ora che ci penso, non parla mai neppure della nostra nascita.

Inizia la caccia; perché chiunque che non sia madre o sorella metta piede nel nostro terreno è preda, noi siamo cacciatrici, perciò ghermiremo anche quei luridi alieni!

Senza farci vedere, accerchiamo gli alieni in una radura, usando le fronde come rifugio per non essere viste: quando meno se lo aspettano, inizia la nostra caccia.

Loro però non si fanno prendere alla sprovvista, ci attaccano e ci fanno sanguinare, ci fanno gridare di dolore:
«Ah!!!» - grida contorcendosi Quattro, la più piccola ed avventata, e subito Uno e Due si scagliano su alcuni alieni, uccidendoli con le loro micidiali lame.

Trascino via Quattro nella boscaglia, siamo quattro sorelle, dobbiamo rimanere tali!

Dopo aver falcidiato gli alieni con coraggio e indomito spirito di sopravvivenza, Uno e Due mi seguono tronfie nella tana: sono coperte di tagli e abrasioni, ma si ergono impettite dinnanzi a nostra madre, la quale tuttavia appare decisamente turbata.

Quando Quattro si rialza, la caccia ricomincia, ma questa volta, Uno e Due mi nascondono qualcosa… stanno attaccando, sì, stanno mutilando, sì, ma perché nessuno muore? La pietà è un lusso che non ci è stato concesso provare, procurare morte è come respirare per me, non ho alcun rimpianto o rimorso, è la mia natura, agogno la carne; ma allora che fanno Uno e Due?

Prendono un alieno ciascuna – e poi anche Quattro segue il loro esempio – ed ancora vivi li portano… da nostra madre!

Adesso capisco.

Capisco e non posso tollerare: siamo quattro sorelle, dobbiamo rimanere tali.

Approfitto del ritorno alla caccia delle mie consorelle, e del sonno della benigna genitrice, e con il mio fatale bacio dono la morte agli invasori: questo è tutto ciò che Tre vi darà, questo pianeta è per noi, non per voi parassiti.

Torno a caccia per dare manforte alle sorelle, ma al mio arrivo l’orrore: il cadavere riverso sull’erba di Quattro – ah sorella mia! - e Due braccata che tenta la fuga, mentre gli alieni si stringono accerchiandola, ed infine fanno scempio del suo un tempo vigoroso corpo.

Disperata torno alla tana, dove un orrore ancor più grande m’attende: madre, madre mia, che cosa ti hanno fatto! Anche tu giaci ormai riversa al suolo, e tutt’attorno a te cadaveri degli scellerati che t’hanno sfidata, ah madre mia posso solo immaginare con quanto ardore tu abbia pugnato!

Sul suo freddo corpo, piange disperata Uno, che notatami si avvicina furiosa, perché ha visto i prigionieri ed il bacio che ho loro inferto , e allora anch’io capisco.

Eravamo solo quattro sorelle, che speranze avevamo? Per combattere una guerra serviva altra progenie alla venerabile madre… che ora non c’è più.

Non c’è più ed il rimorso mi attanaglia le budella, m’attanaglia a tal punto che sento i miei sensi venir meno, e l’ultima cosa che vedo sono alieni parassiti alle porte della nostra dimora, ed Uno che come ultimo baluardo si oppone al nemico.

 

Mi sveglio… la testa mi gira e mi sento strana, ma la mia preoccupazione è per Uno:

ahimé, anche l’ultima mia sorella mi ha lasciato, ma prima di spirare m’ha voluto fare un ultimo dono: quattro prigionieri immobili ed inermi, ancora vivi.

Sarò io a concepire i loro figli.

Mi alzo in piedi, e la stanza mi sembra più piccola: in realtà sono io ad essere più grande, forse ero destinata ad esserlo fin dall’inizio.

Sul mio capo, un tempo liscio, si spiega ora una bellissima corona, come quella della mamma; infine, depongo le prime uova.

Spero che si schiudano presto, cosicché possano ingravidare quelle quattro vittime: che meraviglia, su questa terra ci saranno di nuovo, a breve, quattro sorelle!

   
 
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