Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: elfanika2    12/05/2017    0 recensioni
Se pensate che quello che state per leggere sarà come sempre una bella fiaba con un lieto fine ricredetevi. I personaggi principali sono sempre gli stessi, che passano da reame a reame, cambiano d'identità, ma non d'aspetto o di carattere perché i personaggi delle fiabe sono vanitosi e questo si sa. Queste sono le storie di un giovane dall'aria nobile e arrogante che sembra un conte e di un uomo giovane e affascinante, ma così affabile nei modi e cordiale che sembra quasi essere un maggiordomo. Ecco a voi Ciel Phantomhive e Sebastian Michaelis come non li avete mai visti, fuori dalla residenza e, apparentemente, completamente ignari del patto. Cos'è successo? Vi chiederete e fate bene.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Ciel Phantomhive, Sebastian Michaelis
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Intermission

Sebastian era arrivato al limite. Aveva accettato di essere trattato come un lupo o di farsi ricoprire di peli a causa di una stupida maledizione, di sgobbare in assenza di servitori per tutta la villa e di preparare cene sontuose. Si era fatto pestare i piedi e aveva ballato nel modo peggiore e più sgraziato della sua intera carriera di demone perfetto e sempre fedele a se stesso. Aveva lasciato il suo giovane padrone nell'ozio e nel riposo più assoluto e aveva persino accantonato la sua fame per un po', ma ora, guardandosi intorno, era più che certo di non poter sopportare oltre un affronto simile.

Voleva distruggere tutto quello che gli stava capitando a tiro, perché questo era oltre il limite dell'indecenza e della presa in giro ma poi rifletté e si rese conto che se non avesse continuato con la sua missione, il suo bocchan sarebbe stato da solo contro dei lupi famelici molto peggiori di lui, perché che gli esseri umani potessero essere molto peggiore dei demoni più crudeli delle bestie lui lo sapeva fin troppo bene.

Inspira.

Espira.

Inspira.

Espira.

La calma tornò lentamente nella mente agitata di Sebastian e dovette concentrarsi, ricordando lo sguardo limpido del suo signorino e la sua voce autoritaria, per poi figurarselo terrorizzato e solo per riuscire a frenare ogni suo moto di ribellione o desiderio di fuga. La cosa non dovrebbe andare così, se ne rende perfettamente conto, il terrore e il dolore di un semplice ragazzino umano dovrebbero divertirlo e stuzzicargli deliziosamente l'appetito, dovrebbe anzi dargli il brivido della caccia, invece è una cosa che gli mette inquietudine, una leggera paura persino. Quel piccolo ragazzino, inesperto e dal carattere intrattabile ha attirato la sua attenzione ed è riuscito a legarlo a se, proprio come un cane fedele, come una di quelle bestie che tanto odia il maggiordomo e quel che è peggio è che Sebastian l'ha lasciato fare. È rimasto buono a cuccia mentre Ciel gli infilava il collare e si è lasciato portare a spasso e coccolare, si è trastullato in un falso senso di sicurezza e lentamente anche di appartenenza, come se non sapesse perfettamente che prima o poi dovrà ucciderlo e cibarsi della sua preziosa anima. Il solo pensiero basta a dargli il voltastomaco, soprattutto se lo associa alla prospettiva di perdere tutto il lavoro che ha fatto per ingraziarselo e per ottenere un briciolo della sua fiducia e ne è certo, anche della sua stima a causa di un disgustoso ragno e della sua rete di menzogne di seconda categoria e di scarsissima qualità.

La vita dei demoni si poteva definire come tediosamente lunga, eterna e di solito era come uno stagno senza increspature, liscio e sempre uguale, monotono. Ogni singola cosa che riusciva a spezzare questa litania era una delizia per la creatura in questione. Perciò erano tutti così interessati a Ciel, perché in sua compagnia, la monotonia spesso spariva, lasciando il posto ad un comportamento interessante e imprevedibile che riusciva a scacciare la noia anche per anni. Questo aveva attirato tanto Sebastian all'inizio. Ora? Non ne è più certo. Voleva averlo vicino solo per non annoiarsi? Non scherziamo, tutti sapevano che non era così, non da quando si era messo tra Ciel e Claude, riparando il suo signorino e facendogli scudo con il suo stesso corpo. Certo potreste pensare, come faceva erroneamente lui, che fosse solo per un dolce pasto ma nulla era più lontano dalla verità. Sebastian si riscosse da questi pensieri e si guardò intorno nuovamente, passandosi una mano sul viso. Non ce la poteva fare nemmeno volendo a superare un umiliazione simile. 

   
 
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