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Autore: ballerina 89    13/05/2017    2 recensioni
E se Jennifer e Colin si fossero già incontrati prima di Once upon a time? Piccolo viaggio nel tempo dai loro anni adolescenziali fino ai giorni nostri.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: colin o'donoghue, Jennifer Morrison, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il viaggio di ritorno fu davvero devastante. Passò tutto il tempo con lo sguardo fisso al finestrino pensando ai magnifici momenti trascorsi in quelle due settimane. Ripensò alle giornate a scuola, ai suoi nuovi compagni di classe che erano dei matti da legare,alla sua nuova migliore amica che non le aveva fatto mancare nulla in tutto quel periodo poi pensò a lui e i pensieri rimasero fissi li per tutto il tempo. Pianse silenziosamente tutte le lacrime che aveva tanto da far preoccupare la signora accanto a lei che per timore che la ragazza si stesse sentendo male chiamò un'hostess che non tardò ad arrivare. 
- Tutto bene signorina? - chiese la ragazza a Jen
Non riuscì a risponderle. Le lacrime fino a due minuti prima silenziose lasciarono spazio ad una serie di singhiozzi che non le permettevano più di respirare regolarmente.
- Signora mi scusi... - continuò l'hostess rivolgendosi verso la donna che l'aveva precedentemente chiamata - Nella fila avanti c'è un poso libero, può gentilmente spostarsi per due minuti? Giusto il tempo per farla calmare...
- Certamente! - e si alzò facendola sedere 
- Che c'è paura del volo? - tentò
rispose di no con la testa
- Ti senti poco bene per caso?
stessa risposta. Continuarono così a lungo fin quando l'hostess non notò la foto strappata che la ragazza teneva tra le mani.
- E' per quel bel ragazzetto che stai cosi? - colpita e affondata. I singhiozzi cominciarono a farsi sempre più frequenti anche se lei tentava in tutti i modi di respingerli, nel giro di poco ebbe un attacco di panico.
- Eii guardami un secondo - chiese l'hostess con gentilezza facendo voltare la ragazza che respirava in maniera frenetica per cercare di incaerare aria - Respira profondamente! - non ci riusciva - Oiiii! - cercò di spronarla ma con scarsi risutati. Prese dal sedile un sachetto e glie lo diete - respira qui dentro come faccio io - la strinse a se per darle un po di conforto e la guidò nel cercare di respirare regolarmente. - Brava! così... continua a respirare così, stai andando alla grande - riuscì a calmarla
- Mi scusi...- disse appena si riprese un minimo, la crise sembrava passata.
- Non devi scusarti, sono cose che succedono. So che non ci conosciamo, ma ti va di parlare un pò? - le dispiaceva vedere una ragazza cosi giovane in quello stato, così decise di passare del tempo con lei per farla distrarre un po' evitandole così altri attacchi. Jen alla proposta della ragazza annui.
- Dove stai andando di bello?
- Sto tornando a casa, sono stata in Irlanda per due settimane per una vacanza studio.
- Ah però! Devi essere davvero una brava studentesa allora. Ti sei divertita?
- Moltissimo, ho conosciuto persone fantastiche!
- Sono esperienze che ti rimarranno sempre nel cuore, sei fortunta. Ascolta, non ho potuto fare a meno di notare quel bel tipo in foto. Scommetto che è il tuo fidanzato e che non vedi l'ora di riabbracciarlo. Se non sbaglio - guardò l'orologio - mancano solamente 3 ore all'atterraggio, presto lo vedrai. - scoppiò in lacrime una seconda volta tanto da far pentire la ragazza della domanda fatta. - riusci comunque a calmarla nuovamente.
- Non è il mio fidanzato... cioè non so cosa siamo. Ci siamo incontrati in queste due settimane, abbiamo passato tantissimo tempo insieme e...
- ... e vi siete innamorati!
- e ora non so come andare avanti...
- Non che siano affari miei, ma se ci tieni così tanto a lui, perché non chiedi di studiare fuori sede e ti fai mandare nella scuola dove sei stata questi giorni?
- Perché lo concedono solo a quelli dell'ultimo anno.
- Che classe fai scusa? - chiese perplessa
- Il secondo.... e anche se fosse possibile non credo che i miei genitori a 15 anni mi permetterebbero di andare fuori casa per un anno. 
- Pensavo fossi più grande. E lui? Ha la tua stessa età?
- No, fa il quinto quindi si diplomera quest'anno. 
- Sono sicura che troverete il modo di vedervi, non disperare.
- Lo spero....
- Ti sei tranquillizzata un po'? -  Annui - Posso lasciarti da sola? Facciamo sedere la signora al suo posto? 
- Si sì non preoccuparti sto bene. Adesso mi metto a studiare matematica così passo il tempo. Grazie ancora.
- Fammi chiamare se hai bisogno.-  E torno in cabina.
Aprì il libro di matematica e iniziò a ripassare e a fare esercizi. Quanto odiava quella materia. I suoi occhi ad un certo punto però si spostarono su una scrittura fin troppo familiare. 

Sei un piccolo disastro in questa materia piccoletta. Sarò lieto di essere il tuo insegnante di ripetizione in qualsiasi momento tu voglia. 

Girò pagina e trovò un foglio. Lo aprì pensando fossero degli appunti, ma trovò tutt'altro

Se hai trovato questa pagina significa che finalmente hai deciso di aprire questo benedetto libro e hai sommesso di studiare sui miei sacri appunti. Sicuramente non avrò il coraggio di salutarti come si deve tra tre giorni, quando partirai, quindi volevo semplicemente spendere due righe per dirti quello che sono sicuro non riuscirò a dirti a voce. Sei entrata nella mia vita come una fulmine a ciel sereno. Lo ammetto, inizialmente mi sono avvicinato a te perché eri proprio un bel bocconcino ma poi quel fattore è passato in secondo piano. Ti sei fatta voler bene fin da subito e sei riuscita ad entrare nel mio cuore come mai nessun'altra. Ci ho provato in tutti i modi a non innamorarmi di te ma è stato inutile. Mi hai combinato proprio un bello scherzetto signorina. Adesso come faccio secondo te? In quest'ultima settimana ho cercato di fare finta di nulla come credo anche tu perchè continuare con quel tira e molla sarebbe stato devastante per entrambi. Sappi solo che mi piaci davvero tanto piccoletta e che anche quando tornerai a Chicago ti darò il tormento. Colin. Ps. Spero di trovare il coraggio di dirti quello che penso anhe di persona, ma se non dovessi riuscirci, spero leggerai questa lettera. Mi mancherai piccoletta. Ci sentiamo presto. 

Si commosse nel leggere quelle parole. Senza prestare attenzione alle regole dell'aereo accese il cellulare e gli mando un sms. 

"Ho trovato il tuo messaggio nel meraviglioso mondo della matematica. Sono contenta che alla fine tu abbia trovato il coraggio di dirmi quello che dovevi dirmi a voce. Il bacio di questo pomeriggio non lo dimenticherò mai! Come non dimenticherò mai neanche te. Se non ti farai sentire come promesso manderò qualcuno ad ucciderti da parte mia. Se invece sarai tu a non sentirmi più è perchè ti sto scrivendo dall'aereo infrangendo tutte le regole e siamo precipitati."

Spense il telefono e torno a concentrarsi sui libri. Era l'unico modo per distrarsi da lui.
***
Atterrò a Chicago che era sera, prese i bagagli e si diresse verso l'uscita. Nel tragitto incontrò l'hostess che l'aveva aiutata poco prima. 
- Volevo ringraziarti per prima! 
- Tranquilla è il mio lavoro, ma te prometti di non agitarti più così! Hai messo paura a metà dei passeggeri. -  Risero - Ti accompagno dai! 
- Eccola mamma eccola! - Gridò il fratellino indicandola e correndole incontro
- Jennnnnnn! Mi sei mancata tantissimooooo! Non partire mai piuuu! - Esclamò saltandole in braccio e riempiendola di bacini.
- Dan tesoro! Mi sei mancato anche tu! 
- Ciao sorella! - disse Julia avvicinandosi e abbracciandola - bentornata!
- Ciao julia 
Nel frattempo che lei salutava i fratelli l'hostess raccontò ai suoi genitori quello che era accaduto sull'aereo, tralasciando i dettagli su quel misterioso ragazzetto, raccomandandosi di tenerla d'occhio perché secondo lei era una ragazza troppo emotiva. Dopodiché se ne andò.
- Mamma papà! - disse abbracciandoli
- Mamma mia che allegria tesoro! - dissero ironicamente - Tutto bene?
-Si sì tutto ok... 
- mmmm guardami un attimo! Sicura ? - continuò sua mamma.
- Si sì sicura... sono solo un po' stanca per via del viaggio.
- A proposito del viaggio la signorina che era con te prima ci ha raccontato...
- COSA! - domandò non facendoli terminare la frase
- Che ti sei sentita poco bene.
- Mi sono agitata per un vuoto d'aria tutto qui! Tranquilli. - sembrava sincera. 
- Andiamo a casa dai che ci devi raccontare tutto! - e tutti e cinque insieme si diressero verso il parcheggio dell'aeroporto. Destinazione casa.
***
- Allora tesoro... che ci racconti? Come è stata questa esperienza? - chiese il papà una volta accomodati sul divano 
- Bella, davvero meravigliosa! Ho conosciuto un sacco di amici nuovi e mi sono divertita tanto!
- E come mai la tua faccia dice esattamente il contrario?
abbassò lo sguardo - Perchè mi mancano già! 
- Amore mio! - disse la mamma abbracciandola  
- Non hai niente da dirci? - continuò il papà mostrando un sorriso sincero
- Si! Vi vuole parlare il regista che mi ha esaminato ieri al progetto di teatro! 
- Lo sappiamo, ci ha chiamato la scuola ma sentirlo dire te ha tutto un altro suono! - disse orgoglioso.
- Ho anche la pagella da farvi firmare!
- E che aspetti? Fammi vedere che hai fatto a scuola. Come minimo mi aspetto una nota di demerito per quando sei scappata. - continuò con tono severo mentre lei gli consegnava il foglio - Vediamo un po'... - lesse con un'espressione neutra e poi rivolgendosi sua moglie disse - Guarda che fa tua figlia quando è fuori! - la mamma preoccupata di quelle parole corse a vedere chissà quale disastro, ma nel vedere quei voti non poté far altro che sorriderle!
- Siamo orgogli di te tesoro 
- Non mi hanno neanche messo la nota! - disse contenta 
- Su quello non sono d'accordo. Ti sei comportata male, meritavi di essere ammonita. Non farlo mai più! 
- Te lo prometto. 
- Basta parlare di scuola per oggi! Visto che sei stata brava vuoi uscire questa sera così saluti i tuoi amici?
- No! Vorrei solamente andare in camera mia! 
- Tu che non vuoi uscire è un evento più unico che è raro! Chi sei tu? Che ne hai fatto di mia sorella? - esclamò Julia
- Julia! Lascia stare tua sorella, non cominciamo subito subito con i vostri battibecchi. - intervenne la loro madre per poi rivolgersi alla figlia più grande. - Vai pure tesoro, tranquilla! - la ragazza uscì dalla stanza
- Sono preoccupata per lei... è triste! - constatò la signora
- In un paio di giorni tornerà quella di prima, non preoccuparti cara! - le rispose il marito
*** 
Dopo due settimane tornò finalmente in camera sua, tutto era esattamente come l'aveva lasciato, avrebbe dovuto farle piacere essere li, ma c'era qualcosa o meglio qualcuno che impediva questa felicità. I suoi amici  sapevano che sarebbe tornata quella sera e non fecero altro che tempestarla di messaggi per chiederle di vedersi. Era mancata tanto a tutti. Le faceva piacere, ma non era dell'umore di uscire, così scrisse a tutti loro che era troppo stanca e che si sarebbero visti l'indomani a scuola. Anche il suo fidanzato le scrisse.

" Amore mio, sarei voluto venire a prenderti in aeroporto ma i miei lavoravano e senza macchina mi era un po' difficile. Mi sei mancata un casino in questi giorni e non vedo l'ora di riabbracciarti e di spupazzarti un po. Ci vogliamo incontrare tra una mezzoretta al nostro ritrovo? Non posso aspettare ulteriormente. Questa distanza mi sta uccidendo."

Lui meritava una risposta differente da quella data ai suoi amici, ma non riuscì comunque ad accettare la proposta:

" Ti capisco! La distanza purtroppo è una brutta bestia! Ti chiedo scusa ma questa sera non me la sento di uscire, sono distrutta e rischierei di addormentarmi sulla prima panchina disponibile, per non parlare che domani devo rientrare a scuola. Ti prometto che domani pomeriggio ci vediamo. Va bene per le sei? Scusami ancora...

" Immaginavo fossi stanca... tranquilla amore non c'è nessun problema. Domani alle sei va benissimo! Non vedo l'ora. Buonanotte. ti amo da impazzire."


Si sentiva uno schifo. Stava con un ragazzo e nel frattempo pensava ad un'altro, proprio il genere di persona che odiava diventare. Si destò dai suoi pensieri e corse in bagno a rinfrescarsi. Dopo una bella doccia rigenerante,si mise il pigiama, si stese sul letto e fisso in tempo indeterminato la metà della foto regalata da quel suo amore impossibile. Si addormentò guarandola.

 
Note dell'autore:
Anche questo capitolo è un po' malinconico, ma era necessario per il proseguimento della storia. Jen è tornata a casa e non sembra essere tanto felice. Come affronterà la lontananza? Come procederà la storia con quello che è adesso il suo attuale fidanzato? lo scopriremo prestissimo. alla prossima.
ps. tranquilli, non sarà una storia travagliata come l'altra eheheheh....
  
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