Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug
Segui la storia  |       
Autore: Echocide    13/05/2017    2 recensioni
Una piccola raccolta di missing moments dedicata alla serie 'Quantum Universe'.
01. Come Adrien e Rafael si conobbero...
A pelle, sentiva proprio che quella sarebbe stata una persona da tenere alla larga: troppo sicuro di sé, troppo sfrontato, troppo…tutto.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Quantum Universe'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Titolo: Scene
Personaggi: Un po' tutti
Genere: slice of life, generale
Rating: G
Avvertimenti: oneshot, what if...?, raccolta
Wordcount: 1.653 (Fidipù)
Note: Ed eccoci di nuovo qua  con Scene! Stavolta è il turno di Felix Norton, il sergente inglese, conosciuto nei ricordi Fu in Miraculous Heroes e tornato come Felix Blanchet in Miraculous Heroes 3: questo pezzo...beh, si può dire che è il suo arrivo in quel di Shangri-la e la conoscenza con un cinese che tutto vede e prevede e una certa signorina con l'orgoglio a mille. E direi  che non ho davvero niente da dirvi, di Shangri-la ho già parlato in Miraculous Heroes 3, quindi non ho voglia di annoiarvi ancora con le mie chiacchiere!
Quindi, come sempre, vi lascio ai soliti ringraziamenti di rito: grazie a tutti voi che leggete, commentate, inserite le mie storie in una delle vostre liste e me fra gli autori preferiti.
E noi ci vediamo lunedì con un nuovo giro di aggiornamenti!




Il dolore della spada che penetrava la sua carne.
Lo sguardo sconvolto di Genbu.
Il grido straziato di Ladybug.
Sorrise, voltandosi verso il nemico e liberandosi dall’arma, ignorando il dolore e calciandolo lontano da sé, mentre altri guerrieri neri si avvicinavano, le spade tese verso di lui: non sarebbe morto senza combattere.
Avrebbero sudato per avere la sua vita.
Evitò l’assalto di uno dei guerrieri, stringendo la mascella quando la spada di un altro lo ferì alla spalla destra e la ferita nella pancia si faceva più insopportabile.
Non sarebbe morto.
Lei doveva essere protetta…
Lei…
Si accasciò a terra, sentendo la vita scivolare via, mentre il volto di una donna gli compariva in mente: non quello della guerriera con cui aveva combattuto fianco a fianco in quell’ultimo periodo e con cui aveva trascorso una notte pochi giorni prima.
Non era il volto di Ladybug, quello che vedeva adesso mentre moriva.
No.
Era il volto di una signorina di buona famiglia, che lo guardava sempre adorante, e con il sorriso più luminoso che lui avesse mai visto.
Bridgette…
Non aveva mai detto il suo nome ad alta voce, era sempre stata Miss Hart per lui, e adesso se ne pentiva: avrebbe voluto chiamarla, avrebbe voluto comportarsi diversamente con lei, avrebbe voluto…
Cadde a terra, osservando la figura di Ladybug non molto lontano da lui: «mi…a…si…gno…ra…» mia signora, proteggi Bridgette. Ti prego.
Solo a lei poteva affidare quella vita per lui tanto cara, solo Ladybug poteva proteggerla.
Solo…


Felix si svegliò ansante, tirandosi immediatamente su e storcendo le labbra alla lieve fitta di dolore che gli era giunta dal fianco: era morto? Dove era? Che posto era quello? Inferno? Paradiso?
Che cosa…
«Vedo che ti sei svegliato, finalmente» commentò una voce maschile, facendo voltare il giovane uomo nella direzione da cui questa proveniva: un anziano cinese lo stava fissando con una luce divertita negli occhi, rimanendo nei pressi di quella che sembrava l’unica entrata del posto in cui si trovava.
Era una grotta forse?
«Immagino che hai tante domande, vero?»
«Io…» era morto, ne era certo. Ricordava il dolore, ricordava i suoi ultimi pensieri, ricordava tutto: «Io ero morto.»
«Beh, lo hai creduto sì.» dichiarò il cinese, toccandosi la collana che teneva al collo: «Questo gioiellino, che ho trovato non molto tempo fa, permette di fare tante cose se usato nel giusto modo: anche far credere a un certo sergente inglese di essere morto. E lo stesso anche ai suoi compagni Portatori o al suo kwami.»
«Che cosa?»
«So molte cose, Felix Norton. Di ciò che eri, di ciò che hai fatto come Portatore del Miraculous del Gatto Nero, anche di ciò che avverrà in futuro…» mormorò il cinese, togliendosi la collana e sorridendo mestamente: «Ma adesso devo andare a mettere a posto questo. Vorrei evitare che cada nelle mani sbagliate. Per il momento. Vuoi venire con me?» Felix si alzò, tastandosi il fianco sinistro e notando una lieve ferita: «Oh, la spada che pensavi ti avesse ucciso, in verità ti ha ferito solo di striscio.» dichiarò l’anziano, facendogli cenno di uscire: «Vieni, ti mostro dove vivrai.»
«Devo tornare a Nanchino.»
«Non puoi salvare quella ragazza, Felix. Non è il tuo compito…»
«Cosa?»
«Tu vuoi tornare a Nanchino per proteggere Bridgette Hart, giusto?»
«Lei come…»
L’uomo sorrise, voltandosi di lato e osservando il muro di pietra grezza: «Bridgette Hart non è mai stata solo la figlia di un mercante inglese che commerciava in Cina. Lei era come te…»
«Cosa? No. Non è possibile…»
«Bridgette era Ladybug.»
Felix scosse il capo, socchiudendo le labbra: no, non era vero. Bridgette era così diversa da Ladybug: lei non sapeva combattere, lei era…era…
«Una maschera permette di essere chi non potremmo essere nella realtà.» dichiarò l’uomo, riportando su di sé l’attenzione di Felix: «Anche tu eri diverso quando ti facevi chiamare Black Cat.»
«Io non…»
«Eri attratto da entrambe, vero? Questo perché, dal momento in cui sei nato, il tuo destino è stato quello di amare solo ed esclusivamente quella donna, così come per tutti coloro che sono stati Gatti Neri. Ugualmente per Bridgette: ti amava sia come Felix Norton che come Black Cat, poiché il suo destino fin dalla nascita è stato quello di essere una Coccinella…»
«No, non può…»
«Puoi credermi o non farlo, Felix Norton. Ma dopo ciò che hai visto negli ultimi tempi, sei veramente sicuro che la realtà che vivevi era quella che pensavi che fosse?»
«Se Bridgette era Ladybug, perché non me l’ha mai detto allora?»
«Perché tu non l’hai mai detto a lei?» Felix aprì la bocca, richiudendola e abbassando lo sguardo, sotto lo sguardo comprensivo del suo salvatore, sempre se così poteva definirlo: «Posso comprendere che ci sono tante cose che non capirai subito, Felix Norton. Bridgette, in questo momento, sta lottando contro Chiyou, che l’ha posseduta: è una donna forte e saprà resistere. Lo farà, perché ciò la porterà ad essere parte di qualcosa di molto più grande.»
«Io devo…»
«Non è tuo compito salvarla, Felix. Le persone che hanno questo ruolo devono ancora nascere…beh, non tutte. Una è già su questa terra ed era il ragazzino che indossava la maschera di Genbu.»
«Al diavolo!» sbottò Felix, dando le spalle all’uomo e allontanandosi di qualche passo: «Non starò qui a sentire ciarlare un vecchio! Bridgette era Ladybug? Come no! Ce la vedo Miss Hart a combattere per le strade di Nanchino la notte…»
«Il mio nome è Kang. E sono su questa terra da parecchio tempo: ho visto questo mondo cambiare tante volte e tante altre cambierà.» dichiarò l’uomo, sorridendo: «Puoi fidarti di me, Felix Norton?»
«Io non mi fido di nessuno.»
«Per il momento…» dichiarò Kang, annuendo e con il sorriso sulle labbra: «Ti ho salvato, Felix Norton. Ho voluto farlo poiché anche tu sarai fondamentale per ciò che avverrà.»


La ragazzina lo fissava seria, studiando ogni suo movimento e tenendosi a distanza di sicurezza: doveva avere quattordici, massimo quindici anni, almeno dall’aspetto.
Kang lo aveva avvertito dell’altra abitante di quel luogo abbandonato e aveva accennato qualcosa della storia di quella mocciosetta.
Il suo nome era Xiang ed era l’ultima discendente dell’antico regno di Lemuria.
Una figlia di Shangri-la, così l’aveva nominata Kang, sorridendogli e spiegando la storia di quel posto: un luogo dove il tempo non scorreva e tutto rimaneva immutato.
La ragazzina che lo stava fissando era molto più anziana di lui, come aveva detto l’anziano, aveva quasi quattromila anni eppure ne dimostrava molto meno di lui: il tempo di Xiang ricomincia a scorrere ogni volta che lei va fuori dalle mura della città per cacciare, sono certo che quando sarà giunto il momento ne dimostrerà qualcheduno in più.
Così aveva spiegato tutto Kang, intimandogli di rimanere all’interno della città finché non sarebbe stato pronto.
«Serve qualcosa, signorina?» domandò, abbozzando un sorriso e ricevendo in cambio un severo sguardo scuro: «Io mi chiamo Felix…»
«So chi sei.»
«E il tuo nome?»
«Xiang»
«E’ un bel nome.»
La ragazza annuì, spostando poi lo sguardo di lato e fissandolo: «Rimarrai qui?»
«Tu mi vuoi qui?»
«Kang dice che sei importante per ciò che avverrà in futuro» mormorò Xiang, inclinando il capo e storcendo le labbra in una smorfia: «E che anche io lo sarò…»
Il futuro.
Ancora una volta, i suoi pensieri si dovevano focalizzare su qualcosa di lontano nel tempo: quanto avrebbe dovuto aspettare in quel luogo, se avesse ascoltato Kang? Quanto sarebbe cambiato il mondo, una volta che avesse messo piede fuori?
«Se rimarrò qui, mi farai compagnia tu?» domandò, sorridendo alla ragazzina e osservando lo sguardo scuro posarsi sul suo, studiarlo e poi lei annuì lentamente.
«Tu mi racconterai del mondo fuori?»
«Certamente.»
«Affare fatto, allora.»


Felix si lasciò andare sul suo giaciglio, chiudendo gli occhi e cercando di assorbire tutto ciò che Kang gli aveva detto quel giorno: una storia così fantastica che, se non avesse avuto i poteri di Black Cat per un po’, avrebbe creduto si trattasse di una favola.
Regni perduti.
Una città senza tempo.
Gioielli magici.
Gente millenaria che vagava sulla terra.
Un uomo che vedeva il futuro.
Ti ho raccontato tutto, Felix Norton. Ora sta a te: che cosa vuoi fare? Ti ho portato qui a Shangri-la, in modo da permetterti di allenarti e prepararti in vista di ciò che accadrà in futuro.
Inspirò profondamente, girandosi sul fianco sano e aprendo gli occhi, osservando il muro di pietra: «Bridgette…» mormorò, allungando una mano e stringendo il pugno.
Bridgette era Ladybug.
Ladybug era Bridgette.
Poteva davvero credere a ciò che Kang gli aveva detto? Aveva sempre e solo amato lei?
E loro…
Dannazione! Aveva…
Sbuffò, abbassando le mani e nascondendo il volto dietro di esse: era finito in quel casino cosmologico o quel che era e la sua preoccupazione principale era il fatto di aver preso la verginità di Miss Hart? Ma come gli ragionava il cervello?
E poi lei…
Se Kang aveva detto la verità, lei adesso stava affrontando da sola la sofferenza di essere posseduta dal demone che aveva controllato l’Imperatrice e lui non poteva fare nulla per salvarla.
Era un semplice uomo, adesso.
Non era più il Portatore del Miraculous, non era più Black Cat.
Era semplicemente Felix.
«Che cosa hai in mente di fare?» gli domandò la voce di Kang alle sue spalle: «Dalla tua decisione dipende molto, Felix Norton.»
«Lei sarà salvata, vero?»
«Sì, in un futuro abbastanza lontano e abbastanza vicino.»
«Io non posso farlo?»
«No, mi spiace.»
«Che cosa posso fare allora?»
«Il tuo ruolo sarà importante, in una guerra che avverrà. Fra un po’ di tempo in un futuro…»
«Abbastanza lontano e abbastanza vicino» Felix sbuffò, alzandosi a sedere e fissando il cinese: «Allenami. Insegnami tutto ciò che devi in vista di ciò che accadrà. Sopravvivrò e ritornerò da lei.»
«Ce la puoi fare?»
«Sì, sono sopravvissuto all’esercito, sopravvivrò a questo tempo lontano da lei.»
Sarebbe sopravvissuto a tutto e sarebbe tornato fra le braccia della sua signora.
Sarebbe tornato con lei.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug / Vai alla pagina dell'autore: Echocide