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Autore: M3K1317    14/05/2017    0 recensioni
Questa long-fiction è una versione migliorata di "Inazuma Eleven personalizzato", miglioramento della quale sono grato ad Ale2000.
Anno 2091 - Italia
Tra le tecnologie avanzate e i molteplici cambiamenti avvenuti sino ad ora, un gruppo di ragazzi tenta di creare una nuova potente squadra. Ma un ostacolo è in agguato nell'ombra.
Fra misteriosi personaggi, oscuri segreti e curiose rimembranze del passato, Milo e i suoi amici riusciranno nell'intento?
[Dal capitolo 4]
"Egli rideva in un modo così sguainato che Milo dovette coprire il telefono con una mano, per impedire che il tutto svegliasse i genitori o la sorella. E sopratutto che i suoi poveri timpani si distruggessero.
Dopo la scena a dir poco surreale, il portiere sbottò, mantenendo però un tono di voce basso:
"Ma... Era proprio necessario?".
Dall'altra parte ci fu il silenzio come risposta. Ormai sembrava inevitabile."
Genere: Avventura, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 29
 
“Doppio Fulmine Inazuma!” avevano dichiarato Lio e Volt, eseguendo la tecnica di tiro doppia, senz’altro tra le più potenti a disposizione dell’Alleanza Infinita. La sfera di cuoio, avvolta da un’aura gialla e da fulmini e saette varie, si diresse a gran velocità verso la porta della Dark Org..
Rich si trovava sulla traiettoria, motivo per cui tentò di interferire col tiro. Egli eseguì la sua tecnica difensiva, facendo apparire dal nulla il mezzo dotato di ruote sul quale saltò, guidandolo contro la palla stessa, dichiarando: “Carro di Diomede Numero Due!”.
L’impatto fra le due tecniche fu esplosivo, ma il pallone riuscì a superare la barriera formata da Deception. Purtroppo, esso aveva oramai perso troppa energia e per il robusto portiere pararlo fu un gioco da ragazzi.
“Dannazione!” esclamò Volt sbattendo il pugno destro sul palmo sinistro “Ci eravamo così vicini!”. “Se nemmeno il Doppio Fulmine Inazuma è stato sufficiente, che speranze abbiamo?” commentò intanto uno sconsolato André dall’altra metà campo.
Frattanto il portiere avversario aveva calciato il pallone sui piedi di un centrocampista, che riuscì facilmente a dribblare Giuliano. Venne quindi raggiunto da Alberto e Valerio, ma, senza accenni di difficoltà, eseguì la tecnica offensiva che già un suo compagno aveva effettuato, proclamando: “Forza di Eracle!”.
Superati anche quei due avversari, egli servì un suo compagno di squadra, che dalla sua posizione tentò un tiro. Anche egli fece ricorso alla sua tecnica micidiale, calciando il pallone in rete, accompagnato da un lucente giavellotto, mentre dichiarava: “Lancia di Achille!”.
Anche se mostrando una palpabile preoccupazione, André si frappose tra il tiro e Milo, piantando saldamente i piedi per terra ed affermando: “Muro di Roccia!”. Una parete rocciosa si sollevò dal terreno, facendo impattare il pallone contro di essa. “Non passerà!” urlò il difensore nello sforzo. Purtroppo la sfera riuscì comunque a procedere, infrangendo completamente la barriera.
Hammer si trovò costretto a fare a sua volta ricorso alla sua tecnica micidiale. Colpì il pallone col pugno sinistro, avvolto da fiamme azzurre, mentre dichiarava: “Pugno Stellare!”. La palla era dotata ancora di un’enorme energia, che spinse Milo a fare uno sforzo enorme per respingere il tiro. Non vi riuscì, ma la sua traiettoria venne deviata sulla traversa. Un sordo rumore accompagnò l’impatto della sfera di cuoio col pezzo di metallo. Ne seguì un rimbalzo che la fece volare nuovamente sui piedi dell’attaccante che aveva precedentemente tirato.
Hammer si trovava al suolo, non avendo ancora avuto tempo per rialzarsi. L’avversario pensò di approfittarne, ma un grido da parte di Rich gli fece cambiare tattica: “È il momento di iniziare a fare sul serio!”. Egli annuì senza battere ciglio e passò il pallone indietro, sui piedi di due suoi compagni di squadra. Questi si prepararono ad eseguire una tecnica doppia di tiro.
Saltarono ai lati opposti della palla e la calciarono in contemporanea. Essa rimase ferma qualche istante, come accumulando energia, sotto forma di fiamme gialle che andavano a circondarla, inglobandola. Quindi la sfera infuocata iniziò la sua rapida corsa verso la porta, mentre il duo dichiarava: “Fuoco Greco!”.
Milo aveva avuto a stento il tempo di rialzarsi e non poté certo riflettere sul da farsi. Caricò il pugno sinistro dietro la schiena e lo usò per colpire il pallone, proclamando: “Pugno Stellare!”. La forza del tiro era enorme ed il povero portiere sembrava veramente sul punto di essere scagliato in porta con la palla. “È spacciato…” commentò Deception soddisfatto.
Ma qualcosa di inatteso avvenne. Lara aveva avuto il tempo di rientrare dall’attacco in difesa ed a raggiungere Hammer. Pose la sua spalla destra contro la schiena di lui, come ad impedire che venisse sbalzato all’indietro. Quindi, nello sforzo di trattenere l’energia, gli sussurrò: “Vedrai: insieme ci riusciremo…”. All’udire quelle parole, Milo parve recuperare tutta la forza che non aveva mai avuto, mentre le fiamme azzurre che circondavano il suo pugno si intensificavano e crescevano in dimensione. Con un grido per lo sforzo, il portiere riuscì a respingere il tiro ed a mandare il pallone il più lontano possibile dall’area di rigore. Dopo ciò, il suo pugno sinistro parve fumare per l’energia rilasciata. Quando sia lui che Lara si furono ripresi dallo sforzo, lei gli pose la mano sulla spalla, dicendo con un sorriso: “Te l’avevo detto che ci saremmo riusciti!”. Lui arrossì e non seppe esattamente come rispondere, ma fu il gioco stesso a richiamare Strada in attacco, impedendo che il ragazzo facesse l’ennesima figuraccia.
Frattanto, la sfera di cuoio era finita sui piedi di Petro, che si era ritrovato la strada bloccata da un centrocampista avversario. Egli passò la palla a Cristoforo. Questi si ritrovò a sua volta bloccato, ma non volle demordere. Si concentrò intensamente, mentre tutto il resto che si trovava intorno a lui scomparve. Iniziò a correre verso l’avversario nello scenario nero che lo circondava. I suoi passi formavano delle piccole onde circolari chiare, come se stesse camminando su di un sottile strato d’acqua. Quando si trovò faccia a faccia con l’opponente si mosse per superarlo a destra, mentre una sua immagine identica in tutto e per tutto lo faceva da sinistra. Superato il centrocampista della Dark Org., Ventura ritornò a trovarsi nel campo normale. Mentre eseguiva tale tecnica micidiale offensiva, ne proclamava il nome: “Dribbling Illusorio!”.
L’inatteso gesto di Cristoforo svelò un punto debole della difesa avversaria, tantoché egli poté avanzare indisturbato, arrivando a servire Volt, che si era intanto portato al limite dell’area di rigore dell’altra squadra. Tra lui ed il goal si ponevano come al solito il portiere avversario e Rich.
Tundir saltò per eseguire la sua solita tecnica di tiro, ma il difensore lo schernì: “Non ha funzionato una volta e non funzionerà neanche adesso!”. Era innegabile come il Vortice di Vento non si fosse rivelato abbastanza forte in precedenza. Di punto in bianco, il capitano dell’Alleanza Infinita si ricordò di una conversazione che aveva avuto con Lio, in cui l’attaccante gli aveva consigliato di migliorare la sua tecnica saltando più in alto e calciando il pallone in rovesciata. Per quanto complesso, il ragazzo riuscì ad eseguirlo, proclamando il nome della sua nuova tecnica di tiro: “Colonna di Vento!”. Le folate che normalmente accompagnavano il pallone furono presenti, ma molto più forti di ogni altra volta. Anche il tornado sul quale Volt pareva appoggiarsi era più grande e di forma più cilindrica che conica.
Rich non si fece intimorire ed eseguì a sua volta la sua tecnica, dichiarando: “Carro di Diomede Numero Due!”. L’antico mezzo di trasporto impattò col pallone, ma non riuscì ad arrestarne il moto. La tecnica di Deception si dissolse nel nulla, mentre la sfera di cuoio avanzava verso la rete. Il portiere della Dark Org. non ebbe tempo di reagire in alcun modo, motivo per cui tentò solamente di bloccare la palla con le mani, fallendo. Con quel sorprendente goal, l’Alleanza Infinita si portò sul punteggio di 1-1.
 
Nel contempo, al di fuori dello Stadio Cittadino, due luschi figuri dialogavano tra loro animatamente. Erano Artemisio ed Arsenio. Il primo era notevolmente il più nervoso. “Puoi scordartelo!” esclamò deciso “Non mi interessa quali vantaggi conti di ottenere! Io ho preso la mia decisione! Anche se ne dovessi pagare care le conseguenze, rimarrò fedele al Kaiser!”. L’altro, dal canto suo, si aspettava una simile risposta alle sue richieste, per cui non ne avanzò ulteriori, dichiarando semplicemente: “Fai pure! Io non ho più nulla da perdere, per cui non aspettarti che cambi idea, commosso dal tuo onorevole atto di fedeltà!”. Detto ciò, si allontanò tranquillamente fischiettando.
Oramai la partita a scacchi che si stava preparando da tempo poteva avere inizio! Tutti i pezzi avevano preso una posizione sulla scacchiera e tra non molto, veruno, difficile dire se JJ, Arsenio od Ottavio, avrebbe potuto proclamare lo scacco matto.
Invece, sugli spalti dello Stadio, Salvatore e Nicola, ambedue con una bibita in mano, ammiravano la partita. In un primo momento avevano temuto per i loro amici dell’Alleanza Infinita, notando la veemenza degli assalti della Dark Org., ma grazie alle prodezze di Lara, Milo e Volt, la situazione sembrava lasciar spazio alla speranza. “Cosa ne pensi?” chiese il portiere al suo amico “Riusciranno a trionfare?”. L’assenza di alcun tipo di guarentigia e lo zibaldone di attacchi e difese visti sino a quel punto avrebbero dovuto rendere al ragazzo piuttosto arduo avanzare un pronostico. Sorprendentemente, però, egli rispose serenamente: “Certo che sì! È la specialità di Volt trasformare le partite perse in partenza in vittorie garantite!”. “Già!” commentò Salvatore, ricordandosi delle numerose volte che lui, il capitano dell’Alleanza Infinita e quello della Dark Org. avevano giocato insieme in infanzia “Ma stavolta non c’è Rich a spalleggiarlo… Per il nostro amico potrebbe rivelarsi una partita piuttosto complessa.”.
 
Tornando sul campo di gioco, Deception non riusciva a credere che la sua squadra avesse subito un goal. Ancor di più lo stupiva che Milo fosse riuscito a parare il Fuoco Greco, una tecnica di tiro dalla potenza esorbitante. Egli avrebbe voluto rimanere in difesa per affrontare nuovamente Volt, ma la necessità gli impose un cambio di strategia. Dopo un segno d’assenso di Gerardo, diede indicazioni per modificare lo schema, spostando se stesso da difensore centrale ad attaccante.
Tutti furono stupiti dal cambio di disposizione della Dark Org., ma più di tutti, Milo ne fu intimorito, sospettando di non essersi ancora confrontato col tiro più potente che gli avversari avessero a disposizione.
La partita riprese di lì a breve, con la squadra di Rich all’offensiva. Egli riuscì a superare con la palla al piede Giuliano, Lio e Cristoforo, per poi venir raggiunto da Volt. I due capitani si affrontarono per la terza volta dall’inizio della sfida, in un duello davvero incredibile. Nonostante i propri sforzi, Tundir non riuscì a bloccare il suo rivale, che avanzò ulteriormente. Attraverso una rapida serie di passaggi, egli riuscì a superare anche Valerio ed André, ritrovandosi faccia a faccia con Milo. “Vediamo come te la cavi!” esclamò preparandosi a tirare.
Eseguì la medesima tecnica di tiro dalla sua squadra già utilizzata due volte. Il pallone procedette verso la porta, accompagnato da un aureo giavellotto, alla frase: “Lancia di Achille!”.
Hammer caricò il suo pugno sinistro dietro la schiena, facendolo avvolgere da fiamme azzurre. Quindi lo usò per colpire la sfera di cuoio. Senza uno sforzo eccessivo, il ragazzo riuscì a respingere il tiro del capitano avversario, dichiarando: “Pugno Stellare!”.
La palla finì sui piedi di André, che procedette a servire Lara. La ragazza riuscì facilmente a dribblare tutti coloro che la ostacolarono. Quindi fece un assist estremamente preciso a Volt, contando come tutti, che egli si facesse artefice di una doppietta. Il centrocampista saltò molto in alto, preparandosi ad eseguire la sua tecnica migliore. Mentre calciava il pallone cavalcando il tornado enorme, dichiarava: “Colonna di Vento!”.
La sfera di cuoio avanzò a gran velocità, ma i tre difensori della squadra avversaria si prepararono ad intervenire. Si disposero in fila, mentre sul braccio destro di ognuno compariva uno scudo aureo a forma di disco, decorato sull’orlo. Quindi, disposero i tre scudi a formare i vertici di un piccolo triangolo, contro il quale impattò il pallone, mentre essi dichiaravano: “Formazione Oplitica!”. La barriera formata riuscì a far esaurire l’energia alla palla, che rotolò sotto il piede di uno dei difensori, dall’espressione comprensibilmente soddisfatta in viso.
Esso calciò il pallone il più lontano possibile, proprio sui piedi di Petro. Egli cercò di avanzare, ma si trovò la strada bloccata da Rich. Il capitano della Dark Org. ghignò e fu solo allora che Giovanni capì di non aver ricevuto la sfera di cuoio per caso, in quanto era semplicemente il giocatore più vicino a Deception, cui lui avrebbe potuto sottrarre il pallone più facilmente. Difatti, il ragazzino eseguì la sua tecnica micidiale, dichiarando: “Carro di Diomede!”. Petro venne travolto dalla biga, mentre l’avversario si appropriava della palla ed avanzava. Dopo aver dribblato con facilità Yuri, si ritrovò nuovamente davanti a Milo. Per la seconda volta, ghignò, dichiarando: “Credo sia arrivato il momento di farvi vedere la vera forza della Dark Org.!”.
Al che, saltò in aria, mentre alle sue spalle prendeva forma un essere mostruoso. Assomigliava vagamente ad un uomo gigante, ma al posto della pelle pareva avere una dura scorza di roccia nera, sulla quale scorrevano alcuni rigoli di lava bollente. Mentre Rich calciava in porta, la creatura colpiva il pallone col pugno destro, imprimendogli un’energia smisurata. Il ragazzo, con altrettanto sproporzionata soddisfazione, proclamò il nome della sua tecnica micidiale: “Colpo Titano!”.
  
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