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Autore: lullublu    14/05/2017    0 recensioni
Intorno al XIII secolo, come tutti noi sappiamo, nasce un famoso pittore di nome Giotto.
Quel che molti di voi non sanno, è che non fu solo un'artista...
Questa è la sua storia.
Genere: Comico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: G, Giotto
Note: OOC | Avvertimenti: Violenza
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6 Giotto e la sua nuova famiglia mafiosa si trovavano nel castello degli Angiò a Napoli.
Per sbaglio, Giotto aveva appena colpito il re Roberto con una pantofola di peluche.
"Questa è una pantofola di sfida!".
"No, è di peluche" corresse G.
"Tra 20 minuti in cortile" ordinò Roberto.
Giotto sembrò stranamente attento a quella sfida.
"Se vince il mio braccio destro dovrai darmi tanti soldi".
"Va bene, ma se perde dovrete andare nel covo dei mariuoli e battere il loro capo" rispose Roberto.
E la sfida fu accettata.
Per far riposare G, però fu posticipata ed in cortile arrivarono alle 11 e 30.
"La sfida consiste nel fare una pizza. La migliore vincerà" spiegò il re.
"Spero che tu sappia farlo G" lo 'incitò' Giotto mostrandogli un coltello ben affilato.
G sudò freddo a quella vista, sperando non solo di riuscire a compiacere il primo ma anche di avere la pelle sana e salva.

La sfida ebbe inizio.
Roberto d'Angiò, essendo nato e vissuto a Napoli sapeva impastare perfettamente una pizza, mentre G che a malapena conosceva la ricetta andò un po' a caso.
Il primo a finire fu proprio il re e dopo poco terminò anche G.
Solo che l'impasto del braccio destro aveva un colore verdognolo che non prometteva bene.
Dopo che gli impasti lievitarono, vennero cotti nei forni reali e solo dopo i giudici poterono assaggiare e giudicare.
Solo che nessuno volle assaggiare la pizza di G e di conseguenza fu sconfitto.
"Ho vinto! Popopopo" esultò il re.
Giotto, invece, era adirato dalla sconfitta del suo sottoposto.
"Cosa ti avevo detto G?" lo minacciò con un coltello.
"Mi scusi primo, mi scusi!" rispose il povero G, spaventato e dispiaciuto al contempo.

Dato che Roberto aveva vinto la sfida, i nostri eroi s'incamminarono verso il covo dei mariuoli.
E grazie alla cartina che il re aveva fornito loro, riuscirono a non perdersi.

Intanto, all'interno del covo, l'ignaro capo se la rideva.
"Ah ah e così vi siete fatti derubare".
"Mi spiace capo" singhiozzò il mariuolo random 1 "erano degli strani forestieri".
"Ah tanto e tutto un gioco e voi avete perso" rispose "the game!" .
E detta la sua frase preferita, si dileguò.
"Non capisco se è arrabbiato o no, o frà" espresse il suo dubbio il mariuolo random 2.

Finalmente, i nostri eroi arrivarono al covo.
"Vooi siete i forestieri!" gridò il mariuolo random 3.
"G, Lampo, al'attacco! " ordinò il Primo, ma Lampo rimase fermo perchè si socciava, mentre G iniziò a lanciare frecce ai nemici.
"Devo trovare il capo! E' un attacco o frà" fece i mariuolo 2 schivando una freccia.
Ed il capo, che si chiamava Asari ed era un gran simpaticone, sbucò dietro a Giotto.
"Oh oh oh che gente simpatica" disse.
"Primo stia attento!" si allarmò subito G.
"EEE SONNA" urlò Giotto colto alla sprovvista.
"Vada capo lo faccia fuori" incitò il mariuolo 4.
"Ma sono simpatici" ribattè Asari.
"Ma loro non giocano, stanno imbrogliando o frà".
"Lascia stare il primo o vi ammazzo tutti" fece G attirando l'attenzione di Asari.
"Il tizio dai capelli rosa è proprio divertente" disse ammiccando.
"Non sono rosa, sono rosso carminio!".
"Consegnateci tutto il vostro denaro!" intimò allora Giotto.
"Maai, idiota! Piezz'e merd" rispose a tono, molto educatamente, il Mariuolo 3.
A quel punto Asari, diventò un po' più serio rispetto al suo solito.
"Ahah... ah? Non vi avevo detto di riportare tutto? In fondo è solo un gioco".
"Il vostro capo mi piace" disse Giotto ascoltando il ragionamento del capo dei Mariuoli.
"Lascia in pace il nostro capo!" reagirono all'unisono tutti i Mariuoli, in fondo per loro, quella banda era come una grande famiglia.
Allora il biondino, ancora più convinto di prima gli chiese se volesse unirsi alla loro famiglia mafiosa.
"Non andare capoo" lo pregarono i Mariuoli con aria puccia.
Ed anche qualcun altro era contrario all'idea.
"Primoo io non lo voglio quest'idiota" si lamentò G.
"Zitto, ex-sporco animale" lo rimproverò il biondo "è colpa tua se siamo qui!".
E senza capirci molto, Asari disse: "ma tanto perderete tutti! The Game!".
Lampo, essendo uno dei pochi che capisce il gioco, dato che nel suo palazzo era molto di moda, si butta giù dalla poltrona sulla quale era seduto e si rotola per terra.
"Amico cosa fai?" si preoccupò allora Giotto.
Lampo, mentre è impegnato a rotolare per terra con la bava alla bocca, gli risponde: "la vita è un gioco e se qualcuno dice 'The Game', perdi la partita".
"Schiaccia il cinque" esclama contento Asari avvicinando la mano a Lampou.
Ma il principe non gli diede soddisfazioni.
"Mi scoccio".
"O frà il nostro capo è passato dalla loro parte" si allarmò il Mariuolo 1.
"O frà, attacchiamoli!! Yatta!" esclamò il Mariuolo 3.
Intanto il Mariuolo 5, che tra tutti era il più 'fetente', prese i soldì e scappò.
Anche il numero 4 non era una persona molto affidabile e difatti afferrò un coltellino e disse di voler fare a pezzi Giotto e la sua banda.
Ma G fu più veloce di lui e lo disarmò.
"Non credo proprio".
"Ridammelo, Gne gne" piagnucolo il Mariuolo 4.
Asari, credendo come al solito che quello fosse un gioco, estrasse la sua Katana.
"Ahah, giochiamo".
"Yatta!" esclamò il Mariuolo 3 cercando di colpire G con un calcio volante.
"Fermi tutti, adesso tocca a me" esordì Giotto con una fiamma in testa.
"Non è giusto" si lamentò il Mariuolo 3 "non hai mosso nemmeno un dito fin e mo', o frà".
"Primo burner" li attaccò tutti Giotto, senza distinguere fra alleati e nemici.
Tutti a quel punto, vengono carbonizzati e miracolosamente sono ancora vivi.
"Fantastico primo!" disse G, senza accorgersi di essere finito addosso a qualcuno.
"Ahaha... mi schiacci" commentò Asari.
"Ahh! Bastardo che ci fai qui!" si innervosì il braccio destro, prendendo a calci il malcapitato senza però alzarsi.
"Ma sei tu che mi sei caduto addosso"  continuò ad ammiccare il giovane Asari anche mentre veniva calciato.
"Stronzo! Stronzo, non ammiccare" fece G dandogli qualche altro calcio per poi alzarsi.
"Chi me l'ha fatto fare a me" si lamentò Lampou, che era quello che stava meglio di tutti.
"Ah che persone brave, mi unisco volentieri a voi. Tanto i Mariuoli nemmeno capiscono 'The Game'" disse Asari.
"Nooo vai via stronzo!" si lamentò ancora G.
"Affare fatto" disse Giotto stringendo poi la mano ad Asari "G, ricorda che lo facciamo per Franco".
"Stronzo di un Franco" imprecò G.
Tuttavia, i mariuoli non erano per niente contenti da questa decisione.
"O frà il nostro capo se ne è andato" disse il numero 3.
"O frà mi mancherà" singhiozzo il mariuolo 1.
"Ahah ci rivedremo prima o poi" cercò di consolarli Asari.
Il numero 4 andò ad abbracciare il suo ex-capo ed anche gli altri Mariuoli si aggiunsero, facendo così un abbraccio di gruppo.
"Che scena commovente" commentò Giotto "G, perchè noi non facciamo mai niente del genere?" disse picchiando il suo braccio destro.
"...Che Dio ci aiuti" commentò totalmente a caso Lampou.
Ed ora i nostri eroi mafiosi, avevano un nuovo alleato.




  
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