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Autore: Sauronofmordor    14/05/2017    2 recensioni
la storia parla di Tristis Emrys figlia del dio Thanatos la morte stessa e di come arriva al Campo Mezzo Sangue e di cosa ne consegue trovera il suo posto nel mono o cosa succedera. il prologo e un tuffo nel passato prima della nascirta della mia nuova eroina semidivina.
Genere: Avventura, Fantasy, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuova generazione di Semidei, Nuovo personaggio, Percy/Annabeth, Semidei Fanfiction Interattive
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Violenza
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La figlia di Thanatos.
Prologo.
Era una stupenda serata di dicembre a Portland il sole si rifletteva sulla neve e il dolce freddo invernale accompagnava i mortai, e non solo, nelle loro faccende.
Thanatos, come sempre, era impegnato nel suo solito e noiosissimo lavoro che consisteva nel condurre le anime dei mortali ai cancelli dell’Ade quando la vide.
 Era una ragazza che dimostrava poco più di vent’anni di media forse bassa statura con un corpo snello e atletico ma la cosa che lo colpi maggiormente fu il suo viso era la cosa più bella che avesse mai visto. La sua bellezza superava, a suo parere, anche quella di Cupido o sua madre Afrodite.
 La sua pelle era di un candore che al dio ricordava la neve appena caduta. Quel candore irreale andava ad accentuare i lineamenti delicati e elfici della ragazza andavano ad incorniciare due occhi che sembravano cambiar’ colore al mutare della luce e in quella luce crepuscolare sembravano dei gioielli ricavati dalla giada più pura. Che venivano messi in risalto dal i suoi capelli che non erano ricci ma nemmeno lisci era una via dimezzo che faceva sì che il nero quel intenso nero dei capelli rilucesse come cobalto che suscitarono un senso nostalgico a Thanatos che ritornò a tanto, tantissimo tempo prima a quella notte eterna da cui era stato generato insieme a suo fratello gemello Hypnos.  Quella sera il nume capi che dopo millenni riuscito a sfuggire dai capricci di Cupido e alle sue frecce anch’egli era caduto sua vittima di quella magia chiamata amore. Mai prima di allora Thanatos avrebbe pensato che lui dio della morte potesse provare un tale sentimento come l’amore.
Come molte altre sere Alex era di ritorno dalla libreria. Aveva appena finito di riordinare i nuovi arrivi quindi era stanca e non vedeva l’ora di andare a dormire soprattutto perché il giorno dopo le sarebbe toccato andare all’università per sostenere gli esami di fine trimestre.
Alex stava tornando a casa lungo la le deserte strade di Portland ascoltando musica quando qualcosa la colpì violentemente da dietro facendola finire violentemente sopra qualcosa di duro ma caldo e tutto si fece buio.
Quando Thanatos vide l’auto di grossa cilindrata priva di conducente che iniziava a scendere a folle velocità dalla collina e dirigersi contro la mortale che li aveva stregato il cuore, non ci penso nemmeno, si catapultò nella sua direzione e la placcò e al avvolse in un abbraccio mettendosi sotto di lei e con le sue enormi ali corvine che appena impatto con il suolo muto in un lungo soprabito nero.
Qualche istante a Alex riuscì di nuovo a vedere ciò che vide la lasciò senza fiato e terribilmente scossa. Nel posto in cui si trovava fino a pochi istanti ora c’era il rottame di quella che doveva essere un’auto di cilindrata piuttosto grossa che probabilmente era una jeep o qualcosa di simile che ora era impossibile da identificare schiantata e deformata contro il muro di una abitazione com’era.
Alex sentì un gemito provenire da sotto di sé ed abbassando lo sguardo stranita e lo vide l’uomo più bello che avesse mai visto aveva lineamenti che sembravano scolpite nel marmo che mettevano in risalto i suoi occhi d’onice. Vedendo il suo viso Alex ripensò a tutte le immagini dei libri di storia e letteratura che raffiguravano gli dei e eroi greci ma anche gli angeli o i martiri dell’cristianesimo, la giovane non avrebbe mai immaginato che all’ mondo esistesse qualcuno così bello da farle mancare il fiato in quel modo e mentre lei faceva tutte queste considerazioni incrociò lo sguardo del suo salvatore.
Il tempo tra sembrò dilatarsi all’infinito fino a sembrare esser divenuto liquido e cristallizzato nei loro sguardi. In quello di lui lei riusciva a trovarvi un senso di solitudine e tristezza senza eguali ma al contempo questi sentimenti erano scacciati da un fuoco intenso e vibrante, mentre nel suo lui riusciva a vedervi un mondo di sogni e desideri che bramavano di divenire reali.
 Soltanto dopo quella che sembro un’eternità Alex si accorse di essere ancora avvolta dalle braccia di quell’uomo che l’aveva salvata dalla morte, scatto cercando di alzarsi diede inavvertitamente una ginocchiata nelle parti basse del dio che più per la sorpresa che per il dolore scatto seduto dando una testata alla poveretta che si lascio scappare un gemito.
fece la ragazza.
fece il nume massaggiandosi la fronte. La ragazza ricordandosi in che situazione si trovavano la ragazza si alzò di scatto e si diresse verso la vettura. Vedendo ciò Thanatos si alzo a sua volta raggiunse la mortale e al fermò e le disse .
Alex sentendo ciò si fermo di botto e si voltò a guardare il suo interlocutore.
. Lui la guardò in quei meravigliosi occhi color giada che sembravano voler divorare ogni cosa e le rispose con un cenno affermativo del capo.

concordo lui. Dopo la chiamata alle autorità e aver ricevuto istruzioni sul da farsi sui due che dovevano aspettare l’arrivo delle autorità calo un silenzio piuttosto imbarazzante.
A rompere il giaccio fu Alex . la ragazza incuriosita da questa figura enigmatica chiese i due continuarono a chiacchierare per una buona mezzora prima che la polizia che era stata rallentata dalla neve e arrivasse sul posto.
Dopo aver fatto deposizione sul accaduto i due furono lasciati liberi di andare.
Dopo gli avvenimenti di quella sera i due iniziarono a vedersi e tenersi in contatto fino a che una notte quello stesso dio invece di raccogliere e sottrare la vita ai mortali come era solito fare poteva anche generarla nelle giuste condizioni. (e non entriamo nei particolari)
E dopo nove mesi alla loro amore nacque una bambina che in comune accordo decidessero di chiamare Tristis Emerys non per il significato del nome in perse ma per il significato che poteva avere.
Angolo scrittore.
Salve gentili lettori se state leggendo questa nota a fine dell’opera che oggi ho caricato anche se è un po’ ma che dico un bel po' incasinata che ho scritto per introdurre la storia in per sé.
 Be’ posso dirti solo grazie e chiederti gentilmente di lasciare una recensione indifferentemente se positiva o negativa sul testo da me stesso dove mi lasci suggerimenti e critiche sulla la storia e magari anche suggerimenti su nuovi personaggi se si vuole.
Infinitamente grato l’autore.
PS. Siate oggettivi e andateci pure giù pesante con le critiche.
   
 
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