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Autore: siriopg    15/05/2017    2 recensioni
Un nuovo caso da risolvere, un altro omicidio per la squadra.
Ff interamente inventata da me.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Jane Rizzoli, Maura Isles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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capi 4 adesso La sera prima avevo esagerato con la birra e mi svegliai con il mal di testa. Ancora in pigiama, preparai il caffè e ne bevvi subito due tazze.
“Sarà una lunga giornata” pensai, “Almeno i Sox hanno vinto.” Mi preparai e andai direttamente in centrale. Avevamo molte cose da organizzare. Vince era arrivato e trovai Frankie e Nina in caffetteria.
“Ciao Jane, che sta succedendo?” mi chiese subito Nina “Korsak ci ha prenotati per tutta la mattinata.”
“Sì, lavorerete sotto copertura e dobbiamo prepararci bene.”
Mamma ci fece il caffè e salimmo disopra. Poco dopo arrivò anche Maura.
“Buongiorno a tutti” disse facendo ciao con la mano.
La squadrai da capo a piedi.
“Salve dottoressa, tutto ok?.”
“Magnificamente direi, avete bisogno di me oggi?.”
“Perché hai altri impegni?” le chiesi.
Mi strizzò gli occhi e trascurò la mia domanda.
“Comunque no, per ora non abbiamo altri casi su cui indagare Maura.”
“Perfetto, passerò qualche ora al museo di arte moderna con… ci vediamo dopo allora. Ricordati che ho i tuoi gnocchi disotto.”
“Scusa ma dove li hai messi?.”
“Tranquilla, non nel frigorifero dei morti.”
“Non so se saremo qui all’ora di pranzo, nel caso li mangerò stasera.”
“Ragazze, possiamo tornare al lavoro per favore?” ci mise in riga Korsak.
Maura se ne andò e tornammo al caso.
“Allora è tutto chiaro ragazzi?” chiesi.
“Sì Jane.”
“Giacche antiproiettili e auricolari per tutti” disse Vince.
“Oh andiamo, sai che non li sopporto?” dissi.
“E infatti ti hanno sparato molte volte Jane. Non discutere e fa quello che ti dico. Samuel ha ucciso sua moglie ed io non vorrei perdere la mia partner.”
“Ok” dissi sconfitta.
Avevamo un buon piano ed eravamo sicuri di incastrare Samuel. Nina e Frankie entrarono nella farmacia, fingendosi clienti.
“Salve, è lei il signor Simpson?” gli domandò mio fratello a bassa voce.
“Lei invece è?.”
Lo fece appartare per parlare in privato.
“Mi è giunta voce che ha del materiale che mi serve. E’ interessato o no?.”
Intanto noi ascoltavamo tutto da dentro la macchina.
“Chi gli ha dato questa informazione?” chiese ancora Samuel.
“Se ho sbagliato persona, me ne vado. Arrivederci.”
“No, aspetti.”
“Ecco bravo, ora ci capiamo.”
“Senta, ora non posso parlare, ci possiamo vedere quando finisco il turno?” gli chiese Samuel fidandosi di Frankie.
“Certo, mi dica dove e quando.”
Nina non aveva aperto bocca ma teneva tutto sotto controllo.
“Alle 16:00 davanti al cancello dei magazzini in affitto. Prima di arrivare al porto.
“Ci sarò.”
Tornammo alla centrale pienamente soddisfatti. Ci facemmo fare il mandato e subito mettemmo sotto sorveglianza l’intero perimetro. Non ci poteva più scappare. All’ora di pranzo tornai in ufficio e cercai Maura. Era in caffetteria e mi stava aspettando.
“Ce l’hai fatta ad arrivare?” mi disse  “Dico a tua mamma di scaldare gli gnocchi.”
“Sì, ho una fame pazzesca. Avanti, racconta della serata e della mattinata. Marcus ti ha presa molto eh?.”
“Abbiamo molte cose in comune.”
”E sotto le coperte com’è?.”
“Janeeeee, ti sembrano domande da fare?”
“Certo che si, sono curiosa.”
Maura mi guardò indecisa se intraprendere l’argomento o no.
“Un vero gentiluomo e la colazione di questa mattina, una meraviglia .”
“Dottoressa! Ci stiamo innamorando?” chiesi eccitata.
“Diciamo che in due giorni mi ha fatta star bene. Stamattina poi, alla mostra. Era più entusiasta di me. Ama il bello. “
“Allora non avrai problemi.”
Arrivò il nostro pranzo e mangiammo.
“Voi avete fatto progressi sul caso? “
“Sì, oggi pomeriggio speriamo di incastrare Samuel per omicidio e traffico illecito di medicinali” spiegai.
“Avete fatto presto, bravi.”
“L’amica di Jenny ha confessato e ci ha semplificato le cose.”
Nel frattempo, Maura ricevette la chiamata di Marcus.
“Ciao, dimmi, Cosa? Adesso?. Va bene, avverto Jane e arriviamo.”
“Che è successo?” chiesi allarmata.
“Samuel e Rachel sono di nuovo nel suo locale.”
“Cavolo no, abbiamo rilasciato Rachel per non insospettire Samuel, speriamo non gli abbia spifferato tutto e lo faccia scappare. Forza andiamo a vedere” dissi alzandomi.  “Ciao mà, a dopo.”
“Ciao figliole.”
Guidai io, arrivammo ed erano ancora lì. Jenny aveva mantenuto la parola. Ci sedemmo al bancone facendo finta di niente.
“Che vi offro?” ci chiese Marcus.
“Un caffè e un tè” rispose Maura per tutte e due.
Jenny mi vide ma non fece trapelare nulla. Maura e Marcus parlarono ancora della mostra visitata qualche ora prima ed io li trovavo alquanto noiosi. In effetti avevano molte cose in comune e per di più, Marcus, rideva alle sue battute. Unico direi. Frankie mi mandò un sms dicendomi che erano tutti in postazione. Vidi Samuel alzarsi e andar via. Raggiunsi Rachel.
“Che succede qui?” chiesi con tono da detective.
“Niente, mi ha chiesto di prendere un caffè e ho accettato.”
“Non gli hai detto niente sul caso vero?.”
“No ma sta pensando di lasciare il paese dopo l’incontro che ha tra poco.”
“Non ci scapperà e grazie ancora per la collaborazione. Il giudice ne terrà conto. Maura, andiamo? La pausa è finita.”
“Arrivo Jane, arrivo.”
Salutammo tutti e ce ne andammo.
Accompagnai Maura alla centrale e raggiunsi gli altri. 
“Jane, ti aspetto a cena da me stasera, non fare tardi. Ci sarà anche Marcus.”
“Mmmm una cosa a tre dottoressa?.”
Scrollò la testa e scese dalla macchina.



   
 
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