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Autore: janus_valker    15/05/2017    1 recensioni
L'omino dentro la mia testa una notte ha deciso di parlarmi senza filtri
Genere: Malinconico, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rincasi tardi, verso le tre. La stufa a legna è spenta da ore e fa freddo, ma tanto non ti interessa, visto che sei ubriaco, di nuovo.
Ondeggi fino al tuo letto e ti ci lanci sopra. Ti è sempre piaciuto farlo, ti ricorda quando eri bambino e facevi finta di essere un wrestler.
Ti spogli, ti infili sotto le coperte e chiudi gli occhi.
Aspetti.
Aspetti.
Ti giri, e aspetti di nuovo.
Eh sì che con tutto l'alcool che hai tracannato dovresti addormentarti come un sasso.
Ma tu ovviamente ti devi mettere a pensare a qualsiasi cosa, e quindi col cazzo che ci addormentiamo.
Pensi ai prossimi esami da fare.
Pensi al libro che stai leggendo, e che sta lì sul comodino ad aspettare di essere sfogliato, ma adesso non hai voglia di leggere.
Pensi a lei, e a quanto è bella col tiepido sole invernale che le illumina il volto.
Brutto imbecille! Come cazzo facciamo ad addormentarci adesso?
Sei sempre il solito.
Sblocchi lo schermo e sono le quattro e dieci.
Apri whatsapp e le scrivi.
“ciao, non riesco a dormire, e ho pensato a quanto è strano il bisogno di dormire, quando si potrebbe impiegare il tempo in altro modo”.
Non ho parole, davvero le hai scritto questa cazzata? Non so, volevi per caso risultare simpatico? Ma soprattutto: ti illudi che lei risponda ad un messaggio scritto alla quattro di mattina?
Ho ragione? Certo che ho ragione! Sei tu che non capisci un cazzo.
Metti giù il telefono e ti giri dall'altra parte.
Fissi il buio. Non avrai ancora paura dei mostri, vero? E il bello è che non hai mai creduto a quelle cazzate, ma senti comunque il bisogno di controllare, come se ti aspettassi di vedere un fauno o un cavallo venuti fuori da un dipinto di Füssli.
Chiudi gli occhi, forse è la volta buona.
È la volta buona che mi fai saltare i nervi, perché controlli il telefono? Non ha vibrato e non si è acceso.
Ah sì, certo usa pure la scusa del problema con le notifiche di whatsapp.
Ecco, non ha nemmeno visualizzato, contento? Il suo ultimo accesso risale alle undici e cinquanta, è a letto, mettiti il cuore in pace.
Non può farti sempre così male.
Pensa ad altro, anzi, non pensare proprio.
Non ci riesci vero?
Le cinque arrivano con una lentezza esasperante, e tu sei ancora sveglio.
Non hai voglia di guardare un film, non hai voglia di leggere e non hai voglia di ascoltare musica.
Hai voglia di fumare.
Anzi, hai bisogno di fumare.
Rotoli fuori dal letto, indossi qualcosa ed esci sul balcone.
Il freddo ti sveglia ancora di più.
Bravo genio, novantadue minuti d'applausi.
Fumi la tua sigaretta lentamente, incurante del gelo.
Però io lo sento, cazzo, sbrigati che rientriamo.
Ti finisce del fumo negli occhi e cominciano a lacrimarti come quando da bambino hai guardato Bambi per la prima volta.
Tossisci ed imprechi a denti stretti.
Rientri e ritorni a letto. Cinque e venti, dai che tra un po' è mattina.
Certo, controlla pure il telefono, che tanto non siamo noi che dovremo girare con le occhiaie. Aspetta, invece sì: molla quel telefono e dormi!!
Dormi, maledizione! Non ce la faccio più a starti dietro, mi viene da star male soltanto a pensare che dovrò stare con te finché non morirai da solo
come sei sempre stato!!
Non dire niente, non hai nessuna scusa, quelle migliori le hai usate da tempo.
Nasconditi sotto le coperte, dai, lo fai sempre quando ti urlo dietro, come se questo potesse non farti sentire quello che ho da dire.
Non hai speranze.
Non hai un futuro roseo davanti a te.
Tanto vale che ti impicchi, così la smetti di sprecare il mio tempo.
Che fai? Piangi, ora?

No, dai, smettila, non sopporto quando piangi.
Lo so che fai finta di essere forte, anche quando senti che non ce la fai più.
Scusami, ho esagerato.
Lo so, fa sempre più male.
Dai, ti risponderà appena si alza, sono sicuro.
Non piangere più, per favore.
Forse le cose si sistemeranno, o forse no.
Non prenderla troppo sul serio, è solo la vita.

Smetti di soffrire.
Ti prego

   
 
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