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Autore: missredlights    16/05/2017    3 recensioni
Cosa succederebbe se i figli dei più grandi ninja decidessero di scoprire come si sono conosciuti i loro genitori?
“Ma voi ve lo siete mai chiesto come si sono conosciuti i nostri genitori e di come si siano innamorati? Non siete curiosi di saperlo?”
“Sarada, pensi che me ne importi qualcosa di come quello scemo di mio padre abbia conquistato mia madre?”
“Boruto, io chiederei, visto che tu, come tutti i qui presenti non ne sappiamo proprio niente sull’amore o delle tecniche di conquista.” [tratto dal prologo]
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Boruto Uzumaki, Chouchou Akimichi, Inojin Yamanaka, Sarada Uchiha, Shikadai Nara
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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cap

Inojin amava molte cose, ma niente lo rendeva più felice che stare ore e ore ad allenarsi e imparare le tecniche del famoso trio Shika-Ino-Cho della sedicesima generazione, ovvero quella di sua madre, di Choji e Shikamaru, che reputava come degli zii.

Nel nuovo trio, lui era quello più obbediente e ragionevole, cercando di invogliare anche gli altri due ad allenarsi con lui ed i loro genitori, finendo sempre per fare buchi nell’acqua. Shikadai era troppo pigro e reputava gli allenamenti delle seccature, Chocho preferiva molto di più andare a mangiare con la professoressa Anko che allenarsi a lanciare kunai. E lui glielo ripeteva molte volte che, se continuava in questo modo, sarebbe diventata troppo cicciona anche solo per tirare un kunai. Chocho lo guardava, alzava le spalle e continuava a mangiare, fregandosene del poco tatto dell’erede Yamanaka.

Ma quel giorno non poté allenarsi a causa del brutto tempo che imperversava fuori, causandogli un leggero malumore.

E adesso che cosa faccio?

Guardò la madre che componeva dei bei mazzi di fiori per la festa di San Valentino. Sorrise divertito nel pensare al suo compagno di squadra, Shikadai, che avrebbe guardato malissimo e usato il suo potere dell’ombra contro ignari ragazzi pur di non farli avvicinare ad una “seccatura” di nome Himawari. Lui sapeva bene cosa provava il suo compagno di squadra, perché lui era il suo migliore amico insieme a Boruto. Ma non poteva mica dirlo a Boruto, perché avrebbe dato di matto da buon fratello maggiore. Così si era auto-attribuito il diritto di prenderlo in giro e fargli credere che anche a lui piacesse Himawari. Non che gli piacesse davvero, ma per aiutarlo a darsi una mossa.

In questo aveva proprio preso da sua madre, Ino. Impiccione e ficcanaso, nonché “buon samaritano” che faceva credere una cosa per dare una smossa al suo migliore amico. Proprio come aveva fatto Ino ai tempi con Shikamaru per aiutarlo con Temari.

I geni non mentono.

“Mamma, ma tu e papà come vi siete conosciuti?”

Inojin aveva anche una bella faccia tosta. Era diretto come suo padre, non capendo che, molte volte, poteva anche risultare impertinente. Infatti, Ino per poco non si recise tre dita mentre tagliava i gambi dei fiori. Posò le cesoie e guardò suo figlio, cercando di capire da dove venisse quella curiosità. Ino era la regina dei pettegolezzi e aveva un fiuto invidiabile quando si trattava di scoprire qualcosa. Suo figlio lo sapeva, ma faceva finta di nulla.

“Perché vorresti saperlo?”

“Semplice curiosità. Volevo capire come può, uno come papà, aver conquistato una donna come te.”

“Ti piace per caso qualcuna, Inojin?”

Inojin divenne di un bel rosso acceso sotto lo sguardo divertito della madre, non sapendo che cosa dirle. A lui, in realtà, non piaceva nessuna, ma sua madre non gli avrebbe mai creduto.

“No mamma. Non ho trovato ancora nessuna come te.”

E sperava che, in quel modo, potesse rabbonire la madre e non farla diventare un’investigatrice privata. Se c’era una cosa in cui Ino era brava, era infilarsi nella mente delle persone, sondarle e scoprire tutto quello che voleva. E lui poteva farlo pure. Ma forse, per questa volta, sua madre c’era cascata.

“Vediamo…”

La vide portare una mano sotto il mento, pensando alla prima volta che vide Sai.

“La prima volta è stato quando è entrato a far parte del Team 7 con Sakura e Naruto, dopo che Sasuke li abbandonò. Lo incontrai con Sakura mentre io ero in giro con Shikamaru. È stato amore a prima vista per me.”

Sorrise divertita pensando a quei ricordi di gioventù che sembravano così lontani. Aveva notato subito Sai, forse per via del fatto che assomigliava a Sasuke, il suo primo amore e primo amore della sua migliore amica/nemica Sakura. Ma sapeva di non poter competere con lei, e quando incontrò Sai, fu come se qualcuno l’avesse premiata per la pazienza nell’aspettare quello giusto.

Sai era tutto quello che le serviva.

“E pensa, quella stessa sera in cui ci siamo conosciuti mi ha anche detto che ero stupenda!”

Quella era stata una rivincita colossale su Sakura, dato che Sasuke non la degnava nemmeno di uno sguardo. Una piccola rivincita, dato che lei, adesso, aveva il suo “Sasuke personale”.

Inojin guardava la madre cercando di immagazzinare tutte quelle informazioni, ma quel suo sorriso lo immobilizzò. Sua madre sorrideva in quel modo solo quando parlava di suo padre.

Voglio trovare anche io qualcuno e sorridere in quel modo quando penso a lei.

Il solo pensiero lo stupì, perché non avrebbe mai immaginato di voler trovare qualcuno solo perché aveva visto quel sorriso a sua madre. Forse un amore come quello che provava sua madre lo avrebbe provato anche lui, un giorno.

“E papà? Lui ti ama pure?”

Doveva sapere.

Voleva sapere.

Sapeva di star chiedendo alla persona sbagliata, ma sua madre non gli avrebbe mai mentito.

“Certo che mi ama.”

“E come fai a saperlo?”

Non vedeva mai suo padre dirle qualcosa di romantico o fare qualcosa di romantico per sua madre. Come poteva avere sua madre la certezza? Va bene che era una madre e le madri sanno sempre tutto, ma lui voleva capire.

“Perché me lo dimostra nei piccoli gesti di ogni giorno, e poi me lo dice spesso che mi ama o frasi romantiche. Non le dice quando ci tu nei paraggi, ma stai sicuro che tuo padre mi ama.”

Ma tutte quelle domande avevano instillato il seme della curiosità in Ino, e non ci pensò due volte ad applicare il Capovolgimento Spirituale sul figlio, il quale cercò di fuggire, ma con scarso successo. Ino sarebbe andata molto in là, avrebbe anche potuto scoprire la scommessa dei bambini – e se l’avesse fatto, avrebbe dato tutte le informazioni che suo figlio voleva sapere pur di farlo vincere -, se solo non avesse visto l’ultimo pensiero del figlio.

A Shikadai piace Himawari.

Uscì dalla sua mente e lo guardò con uno strano luccichio negli occhi.

“Quindi la maledizione dei Nara ha colpito ancora.”

Cominciò a ridere divertita, sotto lo sguardo terrorizzato del figlio. Fin dove si era spinta sua madre?

“Che cosa hai visto?”

“Solo che a Shikadai piace Himawari.”

“Non dire nulla. Shikadai mi ammazzerà se scoprirà che tu sai.”

“Tranquillo, io mantengo i segreti e le promesse, ed io ti prometto di non dirlo ad anima viva.”

Se poi l’avesse detto nella tomba di suo padre e per caso ci fosse stato qualcuno nei paraggi, lei non avrebbe infranto la promessa.

“Mamma, tu non fare nulla. Ci sto già pensando io ad aiutare Shikadai a dichiararsi, visto che lui è davvero imbranato.”

Inojin aveva catturato tutta l’attenzione della madre che lo guardava attentamente e con uno strano e familiare presentimento.

“E come lo stai aiutando?”

“Facendogli credere che anche a me piace Himawari. Non sai che facce che fa ogni volta. E poi Himawari è simpatica e piace a molti in Accademia. Avrà delle belle gatte da pelare. Quanto è fortunato ad avere un amico come me.”

Ed Ino si ritrovò in Inojin, perché anche lei aveva fatto la stessa identica cosa parecchi anni fa, con un ragazzo diverso, con una seccatura diversa. La divertiva un mondo questa cosa, e pensare che suo figlio avesse preso da lei questo lato del carattere la riempiva di gioia.

“Avrà bisogno di alcuni fiori specifici.”

“Avrà bisogno di darsi una smossa, perché se non lo fa, chiederò ad Himawari di uscire insieme.”

Ino rise, non riuscendo a non approvare il lato cattivo del figlio. Inojin era proprio un bel mix fra lei e Sai, e lo aveva capito proprio in quel momento.

“Sarà il nostro piccolo segreto, allora. Sarò tua complice.”

L’occhiolino che gli fece la madre lo terrorizzò.

In che guaio mi sono cacciato?!

   
 
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