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Autore: one_bad_day    16/05/2017    0 recensioni
La storia di una giovane cagnolina e della sua felice vita con la sua padrona. Ma un giorno accade qualcosa, qualcosa di triste, rivelandosi poi solo...
Genere: Fluff, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La realtà è solo un sogno



E' una mattina buia e gelida. Ed eccomi qui, tutta bagnata e infreddolita. Due signore mi guardano sorridendo e mi dicono: “Benvenuta tesoro”. Io le guardo e scodinzolo. Mi trovo in una scatola abbastanza grande di legno, con tante coperte di pile. Sono insieme ai miei quattro fratellini e alla mamma. Lei si avvicina e mi lecca. Basta mamma che schifo, smettila! Mi avvicino ai miei fratellini e li saluto. Voglio giocare con loro, ma mi dicono che sono troppo stanchi. In effetti, anche io ho un po' di sonno, sbadiglio e mi rannicchio vicino a loro e alla mamma e mi addormento.

E' già passato un mese. Ora sono più grande, più forte e intelligente. Oggi la mamma ci farà una lezione sul come essere gentili con gli uomini. Ma perché dovremmo? Nel posto in cui ci troviamo a volte arrivano cani randagi che ci raccontano storie di uomini che maltrattano i loro cani.. Ma allora se queste creature sono così crudeli e brutali, perché dovremmo essere gentili con loro? Perché dovremmo perdonarli? Perché dovremmo dimenticare? Se loro sono cattivi con noi, dovremmo esserlo anche noi con loro, no? Non capisco.

Uffi, è ancora inverno, e non possiamo uscire fuori a giocare, tanto vale divertirsi al coperto.
Tutto ad un tratto si spalanca la porta della casetta in cui stiamo. Io per lo spavento mi nascondo sotto la mamma. E' un essere umano piccolo, e con lei ce ne sono due più grandi; devono essere i genitori. Le due signore li salutano e ci mostrano a loro. La ragazzina si affaccia alla scatola e ci osserva uno per uno. Poi ad un certo punto mi indica ed esclama con una vocina stridula: “Voglio lei!”.
Che cosa? “voglio lei”?! Non sono mica un oggetto eh. Mi prende in braccio. All'inizio tento di divincolarmi tra le sue braccia perché ho paura, ma lei mi abbraccia più forte e mi dice: “Stai tranquilla Laila, va tutto bene”. Laila? Chi è questa Laila? Boh, forse dev'essere il mio nuovo nome.. Ma chi si crede di essere questa cosina per darmi un nome?!
Lascio stare il fatto del nome, infondo è ancora piccola, e non ho voglia di farle male. Mentre mi stringe al suo petto, mi succede una cosa strana. E' come se tutte quelle brutte storie sui maltrattamenti, quelle raccomandazioni della mamma e le mie paure non fossero mai esistite. Per la prima volta mi sento davvero serena e felice tra le sue braccia. E' una cosa che non avevo mai provato prima d'ora, ed è abbastanza strana visto che provo odio verso gli umani. Poi mi poggia per terra, e si avvicina ai suoi genitori che nel frattempo stavano parlando con le due signore. Dopo qualche minuto la ragazzina mi riprende in braccio e mi esce fuori dalla struttura in cui mi trovavo. C'è una specie di bufera fuori e io mi metto a tremare per il freddo. Mi infila in un grosso veicolo, sale insieme ai suoi genitori e chiudono gli sportelli.
Partiamo. Il tragitto è piacevole ma.. Mamma, fratellini, dove siete?! Ero convinta che venissero anche loro, ma in macchina non ci sono.. Mi metto a piagnucolare per tutto il viaggio, e poi quando il veicolo si ferma, mi fanno scendere e mi portano dentro una casa. Lì ci sono tante persone, che appena mi vedono iniziano a fare dei piccoli urli felici e mi corrono incontro per ammirarmi e accarezzarmi. All'inizio mi spavento e mi nascondo dietro le gambe della ragazzina, ma loro mi acchiappano e mi stritolano tra le loro braccia uno ad uno. So che sono bellissima ma piano con le mani eh!
Dopo la dimostrazione d'affetto molto esagerata, mi pongono in una specie di cuccia morbidosa con una coperta di pile e due bottiglie di acqua bollente.

Col tempo inizio ad affezionarmi alla ragazzina, di nome Francesca, e passiamo i pomeriggi a giocare a palla, a rincorrerci e a buttarci per terra. Ma il nostro gioco preferito è il nascondino. Siamo entrambe molto brave, ma io trovo i posti migliori dove nascondermi e lei a volte impiega molto tempo per trovarmi.
“Oggi, visto che è una bella giornata” mi dice, “ti va di uscire fuori a fare una bella passeggiata?”. Certo! La guardo e scodinzolo, per farle capire che sono d'accordo. Allora prende il guinzaglio, avverte i genitori che sta uscendo e apre il cancelletto del giardino. Inizio a tirarla come una pazza. Adoro le passeggiate! Spazi aperti, tanti odori stimolanti, e gatti da rincorrere. Mentre annuso di qua e di là, volto la testa e vedo un gatto dall'altro capo della strada. Francesca era distratta in quel momento, quindi parto in quarta e la tiro. Appena usciamo fuori dal marciapiede, una macchina a tutta velocità ci investe. Perdo i sensi.

Appena riapro gli occhi non vedo più niente. Cosa mi è successo? Perché non vedo nulla? Provo a sbattere le palpebre velocemente, ma niente. Sento un uomo parlare con i genitori di Francesca. “Mi spiace signori Tozzini, ma vostra figlia ha subito un trauma cranico e per adesso si trova in coma temporaneo, ma potrebbe anche diventare un coma irreversibile”.
Sento i genitori piangere. Allora dev'essere una cosa grave..
“E Laila? Come sta?” gli chiedono. “Beh, io non sono un veterinario, ma a giudicare da come l'abbiamo trovata, sembra che sia diventata cieca”.
Cosa?! Sono diventata cieca? Beh non importa, voglio vedere, o perlomeno sentire e toccare Francesca! Inizio a piagnucolare per attirare l'attenzione.
Sento dei passi e si avvicinano i genitori di Francesca. Sua mamma mi dice: “Ehi Laila! Hai ragione cucciola, lo so che vuoi vedere Francesca, ma per adesso non puoi.. Potrebbe anche non svegliarsi più..”, e inizia a piangere. “Ti ricordi come eravate felici quando giocavate a nascondino?” mi chiede singhiozzando.
A quella parola alzo il muso da terra, come un richiamo, e con gli odori e i suoni, mi oriento a camminare per andare a nascondermi in qualche posto. La mamma di Francesca, tra le lacrime, fa una piccola risatina triste. “No Laila, Francesca non può venire a cercarti per adesso. Ma lo farà molto presto, te lo prometto!”.
Io sconsolata esco dal mio nascondiglio e cerco di avvicinarmi verso di loro. La madre di Francesca chiede al medico se mi era permesso andare da lei. Il medico annuisce e mi portano nella stanza in cui è ricoverata Francesca. Appena aprono la porta sento subito il suo odore ed inizio ad abbaiare e scodinzolare. Ma non sento la sua voce. La madre mi appoggia sul lettino e io cerco di avvicinarmi alla sua faccia. La lecco un po' ma niente. Mi accovaccio vicino a lei e mi addormento.
Dopo qualche ora sento il letto muoversi e mi alzo di scatto. Francesca si è svegliata! Tento di saltarle addosso, ma lei mi afferra per prima e mi bacia tutta. Peccato che io non la possa vedere..
Francesca si fa spiegare la mia situazione dai suoi genitori e scoppia in lacrime. Non piangere Francesca, sto bene anche così, l'importante è che tu ti sia salvata. Arriva il veterinario e tra le mille parole che dice, riesco a capire “Potremmo provare a farle tornare la vista con un'iniezione, ma non è del tutto sicura”.
Allora mi appoggiano su un altro lettino e il veterinario mi inietta un liquido con un ago sul collo. La puntura non fa tanto male, ma inizio a perdere i sensi e chiudo gli occhi lentamente. Sento la voce di Francesca che mi urla dicendo “Resisti Laila, io sono qua con te, ce la puoi fare, resisti!”. La sento per qualche secondo ancora, poi la voce inizia ad abbassarsi lentamente fino a non sentirla più.
Quando riapro gli occhi è notte fonda.
Sono nel letto accanto a Francesca, che sta dormendo.




NOTE: ehi! L'altro giorno giravo per il mio pc e mi sono imbattuta in questa storia. L'avevo scritta tempo fa quando ero più piccola ma mi piaceva molto e ho deciso di pubblicarla (modificandola un po' ovviamente). La storia generale è praticamente vera ed è come ho adottato la mia cagnolina Laila, che ho tutt'ora, ma per fortuna quella brutta cosa non è mai successa e spero non succeda mai; però boh quando l'avevo ideata avevo deciso di mettere un evento brutto che poi si sarebbe rivelato solo un sogno. Anche i cani sognano, lo sapevate? E tra l'altro quando l'altro giorno l'ho riletta dopo tanto tempo mi sono pure un po' commossa ahah. Beh, era questo il mio intento ;) E niente, spero vi sia piaciuta, byee!
   
 
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