Storie originali > Generale
Segui la storia  |      
Autore: DynamoCipBomberina    17/05/2017    0 recensioni
:” Vuoi una mano? Ti lego i capelli?” disse il ragazzo alto e snello appoggiato sulla porta del bagno
Grugnii qualcosa che doveva somigliare ad un categorico :” No”, ovviamente dalla mia bocca uscì solamente un lamento sfiatato talmente avevo la testa infilata nel water, potevo sentire l’odore del vomito entrarmi prepotentemente nelle narici e i capelli cadermi sulla fronte ormai madida di sudore, con le lacrime agli occhi riuscii solamente a pensare - “ Non berrò mai più”- ma sapevo benissimo quanto fosse falsa quella promessa che ciclicamente rifacevo a me stessa con il ritmo cadenzato di almeno una volta a settimana. Ma come ero arrivata a quel punto?
Sono Eva ho ventidue anni e probabilmente questo è il peggior momento della mia vita.
Quando il dolore incontra la tragedia diventa commedia.
Genere: Generale, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: Lemon | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
:” Vuoi una mano? Ti lego i capelli?” disse il ragazzo alto e snello appoggiato sulla porta del bagno
Grugnii qualcosa che doveva somigliare ad un categorico :” No”, ovviamente dalla mia bocca uscì solamente un lamento sfiatato  talmente avevo la testa infilata nel  water, potevo sentire l’odore del vomito entrarmi prepotentemente nelle narici e i capelli cadermi sulla fronte ormai madida di sudore, con le lacrime agli occhi riuscii solamente a pensare  - “ Non berrò mai più”- ma sapevo benissimo quanto fosse falsa quella promessa che ciclicamente rifacevo a me stessa con il ritmo cadenzato di almeno ua volta a settimana.  Ma come ero arrivata a quel punto? Com’ero arrivata al punto di  vomitare davanti al ragazzo da cui ero attratta ? Stare attaccata alla tazza del cesso al secondo appuntamento … La mia vita era decisamente andata in pezzi, avevo toccato il fondo e stavo continuando a scavare.
Sono Eva ho ventidue anni e probabilmente questo è il peggior momento della mia vita.
                               
                                           ***********
Quella mattina, come ogni mattina del resto, si svegliò con gli urli della madre che dal salone tentava di svegliare suo fratello minore Corrado con l’unico risultato di svegliare lei e non il fratello.
Tra la camera di Eva e quella di Corrado c’era solo una grande libreria che fungeva da divisorio, entrambi si erano rifiutati di avere una parete che li dividesse , erano sempre stati molto affezionati l’una all’altra e i dieci anni di differenza che intercorrevano tra loro avevano permesso ai loro genitori di non dividere le stanze definitivamente.
La ragazza si alzò lentamente stando ben attenta a non fare il minimo rumore, si affacciò nello spazio che intercorreva tra la libreria e il muro, un piccolo spazio  di passaggio che avevano voluto lasciare tra le loro stanze da piccoli e che chiamavano “ il passaggio segreto”, di segreto, come avrete capito, non c’era proprio nulla dato che era ben visibile a chiunque ma si sa la fantasia dei bambini è sfrenata, passò di lì con piccoli passi leggeri e impercettibili, d’altronde era talmente magra che neppure se avesse voluto sarebbe riuscita a fare un passo più pesante, prese la rincorsa e saltò letteralmente sul letto del fratello urlando
:” Banzaaaaaai!”
Corrado si svegliò di soprassalto cominciando a ridere a crepa pelle, era la cosa che più amava in lui, era sempre felice mentre lei era sempre cupa e triste
:” Voi due la smettete di fare i cretini? “ chiese con tono di disapprovazione la madre irrompendo nella camera dove i due ora erano intenti a farsi il solletico a vicenda :” Su Eva spostati. Corrado vai in bagno e vestiti, non ho intenzione di arrivare di nuovo tardi al lavoro per accompagnare te a scuola”
:” Mà ma non serve ormai posso andare da solo” tentò di protestare il minore
:” Signorino abiti in questa casa e fin quando abiterai qui, quindi si presuppone avendo tu quattordici anni che ci vivrai per ancora molto tempo,  fai quello che dico io, vestiti” rispose il genitore zittendolo e sparendo nell’altra stanza
Eva abbracciò stretto il fratello poi lo guardò negli occhi dicendo
:” Vai e conquista il mondo piccolo genio”  , l’altro rise andando poi ad eseguire rapido gli “ordini” che gli aveva imposto la mamma. Eva lo guardò allontanarsi, Corrado soffriva di un lieve autismo chiamato “ Sindrome di Asperger” , questo gli rendeva molto difficile l’apprendimento di alcune materie come la matematica ma lo rendeva geniale in altro e per lei quel bambino diventato ormai ragazzo era motivo di gioia incommensurabile, il suo piccolo gladiatore.
Lo squillo del cellulare la distolse da questi pensieri, rientrò nella sua parte di stanza e prese l’apparecchio rispondendo senza nemmeno guardare il nome sul  display
:” Pronto?”
:”Eva sono Francesco”
:” Francesco chi?”
:” Francesco Lombardi, abbiamo fatto le elementari insieme non ricordi?”

:” Lombardi … Elementari … “ ripetè lei meccanicamente tentando di ricollegare quel nome ad un viso
:” Ti avevo chiamata una settimana fa per avvisarti della rimpatriata che stavamo organizzando io e gli altri”
Finalmente il cervello di Eva, che di mattina lavorava con lo stesso ritmo di un criceto morto su una ruota arrugginita, ricollegò
:” Ah si certo! Francesco! Dimmi tutto”
:” Pensavamo di farla stasera se non hai impegni”

Sorrise di se stessa, ultimamente l’unico impegno serale che aveva avuto era stato piangere sulla foto del padre morto pochi mesi prima
“ Avrei delle cose in programma ma posso rimandare” non vedeva quelle persone da dodici anni, l’avevano trovata tramite Facebook, di certo non voleva fare la figura della sfigata che di Sabato sera non aveva nulla di meglio da fare
:” Grande! Allora ci vediamo alle sette, ti veniamo a prendere”
:” Venite?”Da lì Eva aveva improvvisamente capito che i suoi cari compagni erano rimasti in contatto per tutti quegli anni mentre lei aveva completamente perso ogni tipo di contatto.
:” Si io e Marco comunque ci vediamo dopo, mandami il tuo indirizzo su Whatsapp,Ciao”
:” Ciao Fra” concluse buttando il telefono sul letto.
Si guardò allo specchio un momento, poi guardò rapidamente l’armadio in camera sua, chiuse la porta chiave e aprì l’anta del mobile, scavò tra le borse poggiate nell’ultimo ripiano e ne tirò fuori una bottiglia di Rum dandone una gran sorsata e cominciando a tossire, la routine mattutina era cominciata e sicuramente avrebbe bevuto parecchio per poter affrontare quella riunione, le persone le mettevano agitazione, l’affetto la metteva in imbarazzo, lei stessa era un imbarazzo per se stessa.  
Image and video hosting by TinyPic
 
   
 
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: DynamoCipBomberina