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Autore: DhakiraHijikatasouji    17/05/2017    0 recensioni
Stefano, un timido e curioso ragazzo orfano, con la vita rovinata dal bullismo. Sascha, il tipico Bad Boy con qualcosa da nascondere. Saranno i loro destini che, incrociandosi, daranno vita ad un incontro che il fato non avrebbe mai potuto separare.
"Le difficili sfide della vita esistono per questo, a farti vedere fin quanto puoi resistere...ebbene, facciamogli vedere che insieme noi resisteremo fino in fondo"
#SASCHEFANO
Genere: Drammatico, Erotico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Anima, St3pNy
Note: Lime, OOC | Avvertimenti: Bondage, Contenuti forti, Tematiche delicate
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Pov's Salvatore
Quel pomeriggio andammo a trovarli per uscire insieme. Parlammo di quello che era successo. Non sapevo che Sascha venisse trattato così sia durante che dopo il periodo in cui è stato un bullo.
È dalla sera di Natale che ho cominciato a guardare Giuseppe con occhi diversi...credo proprio che mi piaccia. So che anche io piaccio a lui perché ormai è evidente...Solo che non riesco a dirglielo. Sono passati ormai cinque mesi. Però in un giorno che non era come tanti, Sascha e Stefano non li vedevo molto...molto felici, ecco. Non osai chiedere dato che erano fatti loro...se Stefano avesse voluto avrebbe potuto dirmelo senza problemi.


Pov's Stefano
[QUALCHE ORA PRIMA]
Io ero sul letto e Sascha era a farsi la doccia quando gli arrivò un messaggio da parte di Salvatore. Gli chiedeva se oggi pomeriggio potevamo incontrarci. Pigiai male il tasto e mi venne la chat di Sabrina. Sapevo che non dovevo farmi i fatti suoi, ma cominciai a scorrere il dito sullo schermo e a leggere le conversazioni. Una mi colpì in particolare.

"È stato bellissimo ieri💗"

"Anche per me💚"

Ovviamente sapevo di cosa stavano parlando. Insomma era normale, dato che stavano insieme, che lo avessero fatto...ma andando più giù, giunsi alla conversazione che Sascha aveva avuto con lei dopo la cena mentre si stava tornando a casa.

"Ma tu provavi già qualcosa per Stefano anche quando l'abbiamo fatto la prima volta?"

"In quel momento non lo sapevo, comunque penso sia giusto dirti una cosa..."

"Cosa???"

"Ero confuso come tu sai...e ecco io si ti volevo, ma penso di averlo fatto con te per convincermi di non amare lui"

"Ah...e perché questa conclusione?"

"Forse perché io già amavo Stefano senza accorgermene, ma volevo convincermi del contrario...ci ho pensato e so che è così"

Quindi lui lo aveva fatto con Sabrina...solo per convincersi di non provare sentimenti per me...
Sascha aveva fatto molti errori nel passato ed era arrivato il momento di risolverli.

Quando entrò nella stanza, avevo già posato il telefono sul comodino. Non dissi una parola, volevo che se ne accorgesse.

Sa - Ste, c'è qualcosa che non va? Sembri pensieroso...-


Hai avuto dei contatti ultimamente con Sabrina?

Mi guardò interrogativo come se avessi parlato in russo.

Sa - No...anzi, è da molto che non la sento; direi da quando ci siamo lasciati, ma perché me lo chiedi?-

Così...

Dissi guardando altrove e mostrando palesemente che avevo qualcosa da ridire al riguardo.

E' che mi sembra un peccato dato che avete avuto delle belle conversazioni...

Sascha sembrò pensare a quello che avevo detto, per poi concludere con una domanda della quale lui conosceva la risposta.

Sa - Hai guardato il mio cellulare?-

Sì, perché? Sei il mio ragazzo quindi non vedo perché non dovrei.

Sascha sembrò incollerirsi a quella risposta. A dire la verità gli ho risposto così solo per rabbia, perché in realtà è stato uno sbaglio che io abbia scoperto quella conversazione.

Sa - Tu non ti fidi di me, l'ho capito sai?-

Parla lui che lo dà per convincersi dei propri sentimenti, dimmi io cosa dovrei pensare!

Non disse nulla, non rispose, ma divenne rosso perché non sapeva come reagire ed era a disagio. Sospirai alzandomi dal letto incamminandomi lentamente verso di lui che stava all'entrata.

Come faccio a fidarmi di te se fai sbagli come questi? Hai dato la tua verginità per rinnegare quello che provavi...
e che provi ancora, vero?

Sa - Ma che discorsi sono!? Certo che ti amo ancora!-

Abbassai lo sguardo, prima di riguardare di nuovo i suoi occhi che volevano parlarmi, ma non mi dicevano niente. Quando aveva detto di amarmi, il mio cuore si era alleggerito di poco...ma non bastava.

Spero che non te ne scorderai quando per strada vedrai un ragazzo...uno bello, che ti farà battere il cuore...ma che non sarò io...

Poi me ne andai lasciandolo lì. Avevo paura che mi tradisse, è vero. Il motivo per il quale aveva fatto l'amore con Sabrina mi faceva stare male. Era normale dato che erano fidanzati, ma era proprio quel messaggio che non riuscivo a togliermi dalla testa..."volevo convincermi del contrario" diceva. La mia non era rabbia, era solo paura. Non era la prima volta che provavo paura, ma per amore è tutta un'altra cosa: ti deprime e ti stressa finché non sei sicuro che la persona che ami rimarrà tua.

Sa - Aspetta...-

Sussultai fermandomi, ma senza girarmi verso di lui.

Sa - Cosa intendi dire? D'accordo, ho sbagliato...ma questo cosa significa? Intendo che non capisco perché debba accadere questo! Io ti amo e tu mi ami, basta questo, no? Il passato non ha importanza-

Per te non ha importanza, io non sono una persona che riesce a rinnegare il passato, non sono come te che riesco a rinnegare quello che provo.

Sa - E smettila di rinfacciarmelo! Sono pentito di questo, come te lo devo dimostrare?-

Non volevo dirglielo. Volevo che capisse da solo la mia preoccupazione.
Mi scese una lacrima ed ebbi paura che lui l'avesse vista.

Sa - Ma...stai piangendo?-

Me le riasciugai in fretta e mi voltai con un mezzo sorriso, al quale ovviamente lui non credette.

No...comunque Salvatore ci ha chiesto se vogliamo uscire oggi, quindi non vedo perché dirgli di no eh?

Sa - Sicuro di stare bene?-

Rispondi a Salvatore e digli che veniamo.

Poi me ne andai. Non volevo vederlo in quel momento e la compagnia di Salvatore mi avrebbe aiutato a dimenticare.


Pov's Sascha
Stava sorvolando in continuazione l'argomento e diceva cose che non riuscivo a capire. Perché non si esprimeva normalmente? Quelle frasi che diceva avevano senso solo per lui! Perché non poteva dire direttamente quello che provava?
Comunque presi il cellulare e accettai l'invito. Però per il resto del giorno non ci parlammo e ci evitammo cercando di stare in stanze diverse addirittura. Quando uscimmo, Stefano salì sul motorino dietro di me tenendomi più stretto del solito, neanche sapesse che avremmo fatto un incidente da qui a poco e che sarebbe stato l'ultimo momento passato insieme.
Raggiungemmo il centro città e davanti al Bar ci aspettava Salvatore.

Con lui cominciammo a girare il centro e notai che Salvatore ci guardava come se avesse capito che c'era qualcosa che non andava. Non ci chiese nulla per fortuna. Verso le 16:00 ci fermammo a prendere un gelato.

Ma perché Giuseppe non è venuto con noi?

Sal - Perché ha trovato gli assassini e se ne sta occupando-

S - E ce lo dici così!? Cioè è fantastico, come li ha trovati?-

Sal - La polizia li ha scovati che stavano minacciando un altro bambino dell'elementari...i tatuaggi sono segni incancellabili, e sono stati scoperti, hanno anche confessato-

S - Chi era questo bambino?-

Dal tono in cui lo chiese, sembrava più interessato al bambino che al caso risolto.

Sal - Si chiama Lorenzo, è orfano
di padre...ma non so altro-

Annuimmo e stemmo in silenzio per un po', come quando in chiesa c'è il momento della preghiera dentro noi stessi...ma in fondo eravamo felici per Giuseppe.

Sal - E poi...-

Fu Salvatore a rompere il silenzio.

Sal - Penso di essere...innamorato. Volevo dirvelo perché so che non lo direte a nessuno e perché siete miei amici-

Gli diedi due pacche sulla spalla.

Eh bravo il nostro Sal! Chi è?

Sal - Giusep...-

...pina? È un nome un po' a nonna ma se ti piace...

S - Ma che dici, Sascha? A lui piace Giuseppe! Si vedeva da lontano-

Sorrise finalmente. Salvatore divenne rosso come un pomodoro.

Sal - Ok, va bene, però non gli dite nulla-

Senza che Salvatore ricevesse risposta, mi alzai e presi Salvatore per un braccio portandolo nel bagno dentro il locale. Chiusi la porta a chiave e avrei parlato sussurrando.

Sal, devi aiutarmi. Non so che abbia Stefano, oggi è successo qualcosa e...insomma non so come fare.

Sal - Che è successo? Vedrò che posso fare, se devo fare qualcosa-

Gli raccontai tutto, che Stefano mi aveva guardato il telefono, che avevamo discusso, e che lui stava nascondendo qualcosa che io non riuscivo a decifrare. Salvatore mi ascoltò e a differenza di me, riuscì a capire i discorsi di Stefano.

Sal - Io penso che abbia voluto farti capire qualcosa...-

Eh grazie genio, fin lì ci arrivavo anche io!

Sal - Fammi finire e per oggi smettila di interrompermi-

Scusa, continua

Dissi ridendo.

Sal - Stefano ha paura. Pensa alle sue parole...lui intendeva che eri stato un po' imprudente quella volta con Sabrina, che ti sei concesso per un motivo come questo. E quindi...ha paura che tu lo possa tradire, ma è normale...qualsiasi coppia ha questi timori-

Quindi lui aveva paura che potessi commettere questa cosa? Che sciocco che era! Però questo mi fece capire quanto mi amasse quel ragazzo, al punto di stare male per motivi come questi.

E invece no, lui non deve avere questi timori con me...vorrei rassicurarlo, dirgli che io sono suo e lo sarò sempre, ma...se non riesco neanche a parlargli!

Sospirò e mi appoggiò entrambe le mani sulle spalle guardandomi negli occhi.

Sal - Ce la devi fare per lui. Perché non organizzi...chessò...lo porti in un posto...a cena...poi andate al mare...e lì gli parlerai quando ti sentirai sicuro, e non preoccuparti se non sarai sicuro in nessun momento...tu diglielo e la sicurezza te la darà lui. Ah, oggi è anche il suo compleanno, glieli hai fatti gli auguri?-

Eh vabbè, ma allora la vita ce l'aveva con me eh! E che cazzo! Mi sono scordato gli auguri, e potevamo ufficializzare che un altro errore si era aggiunto alla lista.

Lo farò stasera, ma...puoi portarlo tu alla cena?

Sal - Eh?-

Hai capito quello che ti ho chiesto, dai. Voglio che sia una sorpresa per lui, e se glielo chiedo io saprà già tutto. Ti dirò dove andiamo e tu lo porti lì come se steste semplicemente facendo una passeggiata di salute.

Sal - Va bene, ti aiuto io-

Lo abbracciai di nuovo stretto stretto cominciando a saltellare mentre lui pregava che lo lasciassi andare.
Tornammo da Stefano che nel mentre stava con il cellulare in mano. Si stava avvicinando l'ora di cena dato che erano le 18:45. Dissi che mi ero dimenticato di fare una cosa urgente per scuola e corsi via con la moto per andare a prepararmi e fissare il posto, lasciando Stefano con una faccia allibita dato che sicuramente si stava domandando come sarebbe tornato a casa.
Ora i miei compiti erano: farmi bello in pochi minuti, scegliere il posto dove andare, e cosa dir...no, cosa dirgli no.
Avrei saputo io cosa dire, come dirlo e quando dirglielo.

Perché sarebbe stato lui a darmene l'occasione...

   
 
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