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Autore: Notteinfinita    18/05/2017    3 recensioni
Questa breve ff prende avvio dal finale del quarto episodio della prima serie del cartone animato Martin Mystere.
*****
Dal Testo:
«Quando ti ho vista sparire ero disperato» affermò serio. «Non te l'ho mai detto, la mia vita sarebbe completamente vuota senza di te.»
«Oh Martin, questa è una cosa bellissima!» esclamò Diana, sorpresa e commossa.
Vedendo l'emozione nei suoi occhi, Martin si rese conto di ciò che aveva detto.
Le aveva parlato a cuore aperto ma adesso avvertiva il panico assalirlo.
Diana meritava di meglio, non un buffone come lui.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Diana Lombard, Martin Mystère
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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NDA:Questa breve ff prende avvio dal finale del quarto episodio della prima serie del cartone animato Martin Mystere.

Se non lo ricordate e volete rivederlo eccovi il link.

(NB:Nel testo le frasi in corsivo sono prese direttamente dal cartone)



Lo spirito del lupo...ciò che Martin non ha detto...




Antefatto: Martin sta cercando di mettere in pratica i consigli di un manuale per conquistare le ragazze quando il Centro li convoca a causa di una misteriosa sparizione.

Nel corso delle indagini Diana viene risucchiata in un vortice di luce.
Per fortuna il caso viene risolto e, dopo aver salutato M.O.M e gli altri, Diana e Martin rimangono da soli.



«Quando ti ho vista sparire ero disperato» affermò serio. «Non te l'ho mai detto, la mia vita sarebbe completamente vuota senza di te.»

«Oh Martin, questa è una cosa bellissima!» esclamò Diana, sorpresa e commossa.

Vedendo l'emozione nei suoi occhi, Martin si rese conto di ciò che aveva detto.

Le aveva parlato a cuore aperto ma adesso avvertiva il panico assalirlo.

Diana meritava di meglio, non un buffone come lui.

Non si sarebbe mai perdonato se l'avesse fatta soffrire quindi era meglio farla arrabbiare adesso ma avere ancora la sua amicizia piuttosto che rischiare che lei non gli rivolgesse più la parola.

Odiandosi per ciò che stava per fare scoppiò a ridere cercando di apparire naturale.

«Ah ah ah, pagina ventitré, te l'avevo che avrebbe funzionato!» sghignazzò, tirando fuori dalla tasca il manuale di conquista. «Vale ogni soldo speso.» rincarò.

Infuriata, Diana mollò un ceffone al ragazzo per poi andare via.

Martin la guardò allontanarsi e sospirò.

Era quasi riuscito a dirle ciò che provava davvero incoraggiato dal pericolo corso e, invece, alla fine aveva rovinato tutto perché si era lasciato prendere dall'insicurezza.

Con un sorriso mesto osservò la pagina ventitré del manuale dove l'autore consigliava di sorprendere la propria dama con un omaggio floreale anche senza che ci fosse una ricorrenza particolare e si lasciò sfuggire un altro sospiro.

Forse un giorno avrebbe avuto il coraggio di confessarle i suoi veri sentimenti, ma non adesso.





Qualche mese dopo....

«Martin, ma come fai a vivere in mezzo a questo caos!» si lamentò Diana frugando nel cassetto della scrivania dell'amico. «Sei sicuro che il quaderno degli appunti che ti ho prestato sia qui?»

«Si, ne sono certo.» affermò Martin, affacciandosi alla porta del bagno con indosso solo i pantaloni.

«Martin, finisci di vestirti!» lo rimproverò Diana, arrossendo leggermente e chiudendogli la porta del bagno in faccia.

Nonostante fossero passati dei mesi e nonostante lei sapesse che lui l'aveva solo presa in giro non riusciva a dimenticare il batticuore che aveva provato nel sentire la sua confessione.

Con un sospiro si rimise alla ricerca.

Stava per annunciare al suo amico la fine della caccia al quaderno quando un foglio spiegazzato e buttato sul fondo del cassetto attirò la sua attenzione.

Non le ci volle molto per riconoscerlo come una delle pagine del manuale di seduzione acquistato dal ragazzo diverso tempo prima.

Stava per gettarlo quando l'occhio le cadde sul numero di pagina; era il ventiquattro, il che voleva dire che la facciata ripiegata all'interno era la ventitré.

Aprì il foglio con l'intento di strapparlo in una miriade di coriandoli quando notò ciò che vi era scritto.

Confusa, si rigirò il foglio tra le mani.

Non c'era nulla un quelle righe che avesse a che vedere con ciò che aveva fatto Martin.

Decisa ad indagare, si mise in ascolto e i rumori provenienti dal bagno le confermarono che lui era alle prese con i suoi indisciplinati capelli quindi per un po' non sarebbe uscito.

Con gesti frenetici si mise a rovistare dappertutto finché, finalmente, rinvenne il manuale nascosto sotto il letto insieme ad un paio di calzini sporchi che la fecero rabbrividire.

Senza perdere tempo scorse l'indice e, non soddisfatta, sfogliò il libro pagina per pagina.

Nessuna parte del manuale dava un consiglio in qualche modo accostabile a ciò che aveva fatto Martin.

Sempre più confusa, Diana si sedette sul letto con il libro poggiato in grembo.

Voleva delle spiegazioni e le avrebbe avute.

«Pronto.» annunciò Martin, uscendo dal bagno mentre finiva di abbottonarsi la camicia. «Hai trovato il quaderno? Possiamo andare a cenare?» chiese, ignaro.

«Ho trovato molto di più.» affermò Diana, avvicinandosi a lui e mostrandogli in una mano il manuale e nell'altra il foglio strappato.

In quel momento lui si maledisse per il suo disordine.

Ricordava di quando quella sera aveva strappato la pagina e l'aveva gettata nel cassetto in attesa di distruggerla.

Poi non l'aveva più trovata e se ne era dimenticato.

«Voglio una spiegazione.»

«Non c'è molto da spiegare. Ho improvvisato per far si che tu credessi che il manuale funzionava davvero.» inventò, in preda al panico.

«Ah.» fu tutto ciò che lei disse ma la delusione che le lesse negli occhi valse più di mille parole.

Lei si era già diretta verso la porta quando lui la bloccò per un polso.

Non voleva farla stare male invece con le sue bugie era riuscito a ferirla.

In quel momento capì che se davvero ci teneva a lei avrebbe dovuto avere il coraggio di essere sincero.

«Mi dispiace, non volevo mentirti di nuovo.» ammise, senza la forza di guardarla negli occhi mentre lei si girava a fissarlo stupita.

«Non c'entra il manuale né l'improvvisazione. Le parole che ti ho detto nel bosco erano sincere, la mia vita sarebbe vuota senza di te.»

«Ma allora perché mi hai fatto credere di avermi preso in giro?» domandò lei, confusa.

«Perché tu meriti il principe azzurro dei tuoi sogni, non lo scemo del villaggio.» rispose lui, lasciandole il polso affinché fosse libera di andare via se lo desiderava.

Lungi dall'allontanarsi, lei si portò ancora più vicino a lui e lo costrinse ad alzare lo sguardo e a fissare gli occhi nei suoi.

«Martin che cosa vuoi dire?» chiese, sentendo il cuore battere all'impazzata, divisa tra il timore e la speranza.

Lui deglutì a vuoto, in nessuna missione del Centro aveva mai avuto tanta paura come in quel momento.

«Sto dicendo che tu sei tutta la mia vita, che per me sei più di un'amica. Io ti amo.» ammise, infine, pronto ad incassare il dolore del rifiuto.

Diana rimase qualche secondo immobile a fissarlo mentre le lacrime le solcavano il viso.

Martin strinse i pugni, lei tra poco sarebbe fuggita e lui non avrebbe potuto fare più nulla per fermarla.

Aveva rovinato tutto.

Continuando a singhiozzare Diana gli gettò le braccia al collo e poggiò le labbra sue in un bacio passionale e disperato.

Ripresosi dallo shock iniziale, Martin la strinse a se, ancora incredulo di ciò che stava accadendo.

«Anch'io ti amo.» ammise lei, labbra contro labbra continuando a piangere. «Perché non me lo hai detto subito, perché mi hai dovuto far soffrire così tanto.» protestò, prendendolo a pugni sul petto.

«Mi dispiace.» rispose semplicemente lui, stringendola a se.

«Da adesso in poi basta bugie.» lo ammonì lei.

«Promesso.» rispose lui sorridendo. «E basta anche con i manuali.» aggiunse, prendendo quello che Diana stringeva ancora tra le mani e lanciandolo nel cestino.

A quel gesto lei sorrise, in fondo era grazie a quel manuale se finalmente si erano confessati i loro veri sentimenti ma nonostante gli fosse grata era altrettanto felice di vederlo finire nell'immondizia.

In preda all'euforia, afferrò Martin per la camicia e lo attirò a se coinvolgendolo in un altro bacio.

Certo, un giorno gliela avrebbe fatta pagare per le bugie che lui le aveva detto...ma per quello ci sarebbe stato tempo....

  
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