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Autore: funny1723    18/05/2017    0 recensioni
[Il Grande Gatsby]
Dal testo:
"Senti la parete fredda della stanza contro la schiena nuda. Che sia per quello che tremi così forte? O magari è a causa del senso di colpa?
Il ricordo del viso sfigurato di quella donna ti travolge come un uragano estivo. Il rumore agghiacciante prodotto dall'impatto fra il suo corpo e il cofano di un giallo perfetto dell'auto di Gatsby ti fischia ancora nelle orecchie."
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PER CHI SUONA LA CAMPANA
 








“ La morte di qualsiasi uomo mi sminuisce, perché io sono parte dell'umanità.
E dunque non chiedere mai per chi suona la campana: suona per te.”
 
 







Dieci.
Cerci di fare un respiro profondo. 
Inspira dal naso, espira dalla bocca. Inspira dal naso, espira dalla bocca. Inspira dal naso, espira dalla- 
Un singhiozzo ti fa tremare il petto. Poi un altro ed un altro ancora. 
Nove.
Senti la parete fredda della stanza contro la schiena nuda. Che sia per quello che tremi così forte? O magari è a causa del senso di colpa? 
Il ricordo del viso sfigurato di quella donna ti travolge come un uragano estivo. Il rumore agghiacciante prodotto dall'impatto fra il suo corpo e il cofano di un giallo perfetto dell'auto di Gatsby ti fischia ancora nelle orecchie. 
Otto.
Le lacrime ti appannano la vista, mentre pian piano ti lasci scivolare contro la parete, giù, fino al pavimento. 
Se potessi, ti metteresti ad urlare. 
Non hai mai provato un così grande senso di impotenza, di desolazione. Di paura. 
Sette.
Un pensiero inizia a prendere forma nella tua testa. 
"Ho...ho ucc..." 
Hai ucciso una donna. 
È questa la verità. 
Scomoda, certo, profana, ingiusta, asfissiante, inconcepibile, insopportabile, ma inattaccabile. 
Hai ucciso una donna. 
Ed ora dovrai convivere per sempre con questo peso. 
Sei.
Dalla finestra aperta fa capolino un lieve bagliore verdastro. Quel tremulo fascio di luce ti fa pensare a Gatsby. Alla sua espressione sconvolta, che inutilmente ha cercato più volte di mascherare. Alle sue mani, percorse da un leggero tremolio. 
Alla sua innocenza, che tu gli hai brutalmente strappato. Che non riavrà mai più. 
Cinque.
Un conato di vomito ti scuote fin nell'anima. È il primo di molti. 
Gatsby meritava di meglio, lo sai, e ti odi, ti odi davvero per quello che gli hai fatto, eppure non saresti disposta a tornare indietro, a cambiare versione, a prenderti le tue responsabilità. 
Quattro.
Hai ucciso una donna. 
Tu. 
Non Jay. 
Eppure è lui quello che dovrà pagarne le conseguenze. È a lui a cui domani spareranno, è il suo sangue quello che tingerà l'acqua della piscina di un rosso cremisi. Ma questa è un'altra storia. 
Tre.
Hai ucciso una donna. 
Hai condannato l'unico uomo al mondo che ti abbia mai amato davvero. 
Vorresti correre da Jay, rifugiarti fra le sue braccia, dimenticare tutto. Ma non puoi, non ne hai le forze. 
Non ne hai il diritto, grida una vocina nella tua testa. 
E allora vorresti non avere un cuore. Perchè la verità più terrificante è che lo hai amato a Jay, lo hai amato e amato e amato ed amarlo non ti è bastato. 
Jay Gatsby non ti è bastato. 
Due.
Ed ora piangi, sola nella tua stanza riccamente ammobiliata, mentre dentro di te ogni cosa si ferma, appassisce. 
Il conto alla rovescia del tuo declino è già iniziato e ormai non hai più tempo per scappare.
Uno.
Stai marcendo dall'interno e nessuno potrà salvarti adesso. Nessuno vorrà salvarti adesso.
Zero.

 
   
 
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