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Autore: Gryfferinpuff    18/05/2017    1 recensioni
Questa storia partecipa al contest "Secondary Character" di Dawn_Scott402.
Il personaggio su cui mi sono focalizzata è El Diablo.
Ben nascosta e al sicuro, sotto un'asse del pavimento della casa incenerita, un misterioso personaggio trova una lettera indirizzata a lui: Chato Santana, distrutto dal dolore e dal rimorso, ha lasciato un accorato messaggio prima di consegnarsi alla polizia.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: El Diablo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FUMO SPAZZATO DAL VENTO    




Mura annerite, polvere, calcinacci. Ricordi svaniti in un misero lasso di tempo, spazzati via dal vento insieme al fumo di fiamme mortali.    
Il giovane uomo si abbandonò contro una parete ancora solida, sollevando all’altezza degli occhi il foglio trovato poco prima sotto un’asse del pavimento: la calligrafia era tremante, sbavata, eppure sarebbe stato in grado di riconoscerla tra mille.        
Un messaggio di dolore, disperazione, odio e solitudine. Un messaggio di addio.    


Mio caro (ed ormai unico) amico,    
    ero sicuro che saresti riuscito a trovare questa lettera. Non ho intenzione di scrivere il tuo nome. Una parte di me vorrebbe farmi credere che lo faccia per proteggerti, ma la verità è un’altra: non ne sono degno, ho perso il diritto di chiamare per nome l’unica persona cara rimastami. Un nome scritto da questa mano diverrebbe un nome maledetto.
Non proverò a giustificarmi, né ti chiederò scusa per quanto ho fatto, perché sarebbero parole vane, nulla può lavare via il mio peccato.
Sto aspettando che arrivi la polizia per consegnarmi, ormai è tutto ciò che posso fare, e nel frattempo, inginocchiato accanto a ciò che resta di Grace, scrivo per cercare di impedire alla parola “se” di tormentarmi.
Non sta funzionando.
Se solo potessi chiudere gli occhi e tornare indietro di qualche minuto, pensi che riuscirei a far andare diversamente le cose? O forse dovrei tornare ancora più indietro, quando tutto è cominciato?
Ti ricordi, vero? In questo momento, ogni scena di quel fottuto giorno mi scorre davanti agli occhi, come in uno di quei film gangster che piacciono allo Scienziato: gentaglia radunata in un locale malfamato, cameriere strizzate in minuscole divise, musica a palla e alcol che scorre a fiumi.
Eravamo giovani e stupidi, tu avevi compiuto vent’anni il mese prima.
 Isabel era nata da pochi giorni: quella sera sarei dovuto restare a casa con mia moglie, invece avevo preferito comportarmi da stronzo ed ero uscito con una scusa.
Avevo appena ordinato la terza lattina di birra quando Lui si rifece vivo dopo due anni di silenzio, chiedendomi di tornare in affari. Sapeva che io e Grace cominciavamo ad avere problemi economici e che rischiavo di essere licenziato. Lui sapeva tutto.
Quando accettai, per troppo tempo rimasi convinto di averlo fatto per il bene della mia famiglia: lo ripetevo a me stesso quando prendevo in braccio Isabel, me lo imposi con maggior forza quando nacque Gabriel, lo trasformai gradualmente una specie di mantra.
“Lo sto facendo per loro”.
Erano tutte balle e adesso lo so: lo facevo unicamente per me stesso. Usavo la mia famiglia come scusa per seguire le inclinazioni della mia anima di mostro.
Non mi sono mai posto dei limiti e continuavo a volere sempre di più. Non riuscivo ad accorgermi che in realtà avevo già tutto quello che mi serviva.
Ma ormai è tardi, ho perso ogni cosa. La mia cieca avidità continuerà ad accompagnarmi per il resto della mia vita perché ciò che ho perduto, ciò di cui avevo più bisogno è volato via, come fumo spazzato da vento.
Sento le sirene della polizia, sono arrivati a prendermi. Non so che ne sarà di me, ma onestamente non me ne importa: possono uccidermi o costringermi a vivere con questo marchio incandescente che notte e giorno tormenterà il mio spirito dilaniato. Non pagherò mai abbastanza.
Addio, amico mio. Spero che il Fato sia più clemente nei tuoi confronti.
                                                                                                                                                                                                                         
Chato   



***
Angolo dell’Autrice: Qui è Tinkerbell92 che parla. Ho partecipato da sola al contest di Dawn, ma ho preferito pubblicare la storia in questo profilo poiché ho inserito riferimenti (anche se per ora in maggior parte nascosti nascosti) e informazioni legati alla ff “Necropolis”.
Naturalmente, tutti questi sono miei headcanon, dubito che Diablo abbia avuto davvero la lucidità di scrivere una lettera al suo misterioso amico mentre aspettava la polizia, anche se in realtà non lo trovo proprio impossibile. Insomma, in un momento di disperazione si può anche sentire il bisogno di sfogare l’attesa lasciando un messaggio a qualcuno.
Non so i nomi dei figli di Chato, né quanti anni avessero, nell’universo Gryfferinpuff si chiamano Isabel e Gabriel (a meno che non cambiamo idea XD) e la femmina è poco più grande del maschio.
Ok, spero che questo piccolo esperimento sia riuscito, grazie mille per aver letto.
Tinkerbell92
   
 
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