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Autore: obsessijonharrj_    19/05/2017    0 recensioni
E se provassimo ad immaginare quotidianità e momenti salienti della vita di Louis e Harry?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Era sempre così, Louis, durante i live.

Harry l'aveva notato subito che quando cantavano per la prima volta una nuova canzone, nonostante l'avessero provata per settimane, le mani del suo ragazzo cominciavano a cercare un appiglio con cui giocherellare e la sua voce usciva tremolante, diversa da quella decisa e delicata a cui era abituato.

Decise al momento che, il primo live di "Perfect" gliel'avrebbe dedicato tutto.
"I might never be your knight in shining armor
I might never be the one you take home to mother
And I might never be the one who brings you flowers
But I can be the one, be the one tonight"

Il ragazzo era nervoso e l'avevano notato tutti: non era abituato ad essere il primo a cantare, colui che dava il via alla canzone.. Per questo motivo Harry si avvicinò al liscio e gli mimò un 'per te' con le labbra, facendogli l'occhiolino e tornando al suo posto, sorridendo come un ebete, così come accadeva ogni volta che pensava al più basso.

"When I first saw you
From across the room
I could tell that you're curious"

Si guardarono da lontano, quei due, sotto gli sguardi incuriositi, amorevoli e bagnati delle loro fan, e per loro fu impossibile non ricordarsi del loro primo incontro.

Harry era nervosissimo per la sua audizione e non faceva altro se non pensare a tutti i modi possibili con i quali avrebbe potuto fare brutta figura e perdere la sua chance di spaccare nel mondo della musica.
Questo fino a che un ragazzo si avvicinò a lui e gli sorrise, mordicchiandosi le labbra sottili e guardandolo da sotto la frangia.
-Nervoso?- chiese, la voce acutissima e gli occhi più azzurri di tutti quelli che aveva visto fino ad allora.
Il più piccolo aveva già notato il ragazzo dai capelli lisci prima, quando era seduto in fondo alla stanza a sistemarsi il numero che gli avevano dato.
Il liscio lo stava squadrando dall'alto al basso con fare incuriosito e vagamente inquietante, ma Harry non gli aveva dato troppo peso, preso com'era dalla sua imminente audizione.

Ed Harry aveva avuto ragione. Louis era la persona più curiosa del mondo, sprizzava energia da tutti i pori e amava la vita con tutti i suoi aspetti più strani.

"Girl I hope you're sure
what you're looking for
'cause I'm not good at making promises"

Avevano scritto quella canzone insieme, Harry e Louis, e soltanto adesso si rendeva conto di quanto avessero messo in mostra gli uni degli altri.

Louis gli aveva sempre detto 'niente promesse', perchè credeva semplicemente che fossero parole buttate al vento e che, indipendentemente dalla persona a cui veniva fatta la promessa, queste si sarebbero perse nell'aria come il profumo del caffè al mattino.
Il più basso era un tipo abbastanza poetico, Harry lo aveva scoperto con il passare dei mesi, quando si era trovato con l'orecchio teso per poter ascoltare il discorso che il maggiore teneva su quanto rilassante potesse essere una tazza di Yorkshire Tea se fatto come si deve.

"But if you like causing trouble up in hotel rooms"

Harry si girò verso di Louis brevemente, sollevando un angolo della bocca in uno dei suoi mezzi sorrisi, facendo poi ruotare in aria il dito.

Quel gesto gli ricordava sempre quando si erano ritrovati a fare le giravolte alle tre di notte nell'albergo a Detroit, l'anno precedente, tutti aggrovigliati nelle lenzuola e con il sorriso sulle labbra. Per sbaglio avevano svegliato tutto il piano perchè avevano fatto cadere un vaso dal valore di $100.000.
Non era colpa loro, però, se non potevano divertirsi in quel modo di giorno, in pubblico.

"And if you like having secret little rendez-vous"

Questa frase era ispirata a quando andarono in Italia e fecero un giro in carrozza vicino al Colosseo.

Louis aveva deciso di fargli una sorpresa e, in effetti, ci era riuscito.
Gli aveva raccomandato di indossare occhiali da sole e una felpa larga con cappuccio, primo per evitare di essere riconosciuti e, secondo per il freddo che si prospettava in quella giornata.
Harry era sempre stato affascinato dall'architettura italiana e, quando si era ritrovato di fianco al Colosseo, non aveva potuto far altro se non baciare il proprio ragazzo e correre a chiamare una carrozza.
Avevano fatto il giro del centro città, si erano persi tra le varie piazze e avevano mangiato un gelato buonissimo vicino quella fontana di cui Harry non ricordava il nome. Poi avevano lanciato una moneta insieme ed erano corsi via ridendo quando si erano accorti di aver colpito la testa di un omone.

Harry aveva inserito quel giorno tra i più belli della sua vita.

"If you like to do the things you know
that we shouldn't do,
then baby I'm perfect
Baby, I'm perfect for you"

Si morse il labbro subito dopo aver pronunciato queste parole, ricordandosi di quante volte lui e il più basso si erano trattenuti qualche secondo in più nel backstage per un bacio più appassionato o un momento più intimo del solito, pur sapendo che qualcuno avrebbe potuto vederli.

Questa forse era l'unica parte bella del dover nascondere la loro relazione: l'adrenalina che gli scorreva nelle vene ogni volta che facevano qualcosa di proibito, l'emozione e la paura di essere scoperti.

"And if you like midnight driving with the windows down"

Harry e Louis amavano viaggiare.

Il riccio, dal canto suo, amava portare Louis in posti che lui non conosceva quando era loro concesso di stare insieme.

Di solito partivano di notte, quando nessuno poteva vederli: prendevano il Range Rover nero del più piccolo e, con i finestrini abbassati e il volume della radio a palla, guidavano senza meta tutta la notte, cantando a squarciagola qualsiasi brano capitasse.

Quando erano a Los Angeles, per esempio, prendevano la decappottabil solo perché ad Harry piaceva vedere Louis alzarsi per spalancare le braccia e urlare nel buio della notte, dove era loro permesso di amarsi.

"And if you like going places we can't even pronounce"

Louis si cimentava spesso nella conoscenza di nuove culture, tradizioni e costumi, trascinandosi dietro quel gran pigrone di Harry che, dal canto suo, voleva solo la felicità del più grande e, per donargliela, l'avrebbe seguito anche in capo al mondo.

Proprio per questo motivo si era trovato in una città di cui non sapeva nemmeno pronunciare il nome a guardare il suo amorevole ragazzo dipingersi il viso con colori che andavano dall'arancione all'azzurro. Quando si era ritrovato steso a terra tutto ricoperto di vernice a fare l'amore con il suo ragazzo, però, non aveva potuto fare altro se non sentirsi completo e benedire quella città a lui sconosciuta e la passione che Louis aveva per l'intercultura.

"And if you like to do whatever you've been dreamin' about
Then baby I'm perfect
Baby we're perfect
So let's start right now"

In sostanza, Harry e Louis non avrebbero potuto essere più diversi.

Uno alto, l'altro basso. Uno riccio, l'altro liscio. Uno nervoso e l'altro rilassato.
Tutto quello che sapevano, però, era di essersi trovati.
Erano perfetti per stare insieme, sempre pronti a difendersi a vicenda, a realizzare i propri sogni insieme.

Harry apparteneva a Louis e alla sua voglia di conoscere e capire il mondo, alla sua eterna insicurezza, alla sua calma e alle sue tazze di tea lasciate in giro per casa a raffreddare.
E Louis apparteneva ad Harry e alle sue pulizie maniacali, ai suoi attacchi di panico, alla sua voglia di ridere e ai suoi libri letti così tante volte da essere ormai consumati.

Erano perfetti per stare insieme.

Quindi da quel momento, da quella canzone dedicata con tutto l'amore del mondo, decisero che era arrivato il momento di cominciare a stare insieme sul serio.

E se quella sera, due membri di una delle boyband più famose al mondo fecero coming out, a noi non è dato saperlo.
  
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