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Autore: Sempreverde03    20/05/2017    5 recensioni
Nel live action del film "LA BELLA E LA BESTIA" ci viene proposto il passato della madre di Belle, di come sia morta di peste e di come lei non l'abbia mai conosciuta. Quindi, l'ho fatto con il principe, facciamolo anche con Belle: la versione 2.0, personalissima e il più esaustiva possibile di tutta la vita della nostra eroina e dei suoi genitori.
Genere: Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Maurice
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nel Settecento in Francia non era possibile sposarsi per amore. O meglio: ci si poteva sposare per amore solo quando i ceti sociali erano gli stessi, c'erano le possibilità economiche, la famiglia approvava la scelta...
E guarda caso i problemi andavano a crearsi nel momento in cui NON c'erano possibilità economiche. Perché a quel punto, quasi in maniera automatica, la famiglia non approvava la scelta, le differenze di nascita diventavano improvvisamente imprescindibili e l'amore veniva considerato una banale attrazione destinata a morire. Sembrava la scusa preferita di ogni famiglia.
Queste cose Belle le sapeva bene. Ciò di cui non aveva idea era che suo padre avesse vissuto una situazione fin troppo simile per essere dimenticata.
Quando Maurice viveva ancora a Parigi, lavorava per la strada, nel suo angolo riservato vicino alla Senna, dove
dipingeva il paesaggio e tutto ciò che vedeva. I soldi non erano molti, ma sempre a sufficienza per vivere e lui non si
lamentava: in fin dei conti fare il pittore era la sua passione.

Una mattina in cui quell'angolo della strada era più affollato del solito e il colore sulla sua tela sembrava andare a
ritmo delle voci dei passanti, fu interrotto da una ragazza che si fermò per un secondo ad ammirare i suoi lavori.
Aveva lunghi capelli scuri e un viso fiero e leggermente aguzzo, di una persona matura. Eppure il suo sorriso talmente meravigliato e genuino lo incantarono completamente. Non aveva un volto da bambina, non somigliava per niente ad una bambina. Era la dolcezza adulta e composta dei suoi modi a renderla una donna tremendamente affascinante.
Il suo abbigliamento era curato, aveva un abito di pizzo, i guanti bianchi e un cappellino delizioso in testa. Maurice
capì subito di avere a che fare con una borghese.
- Che tele meravigliose avete, signore.- disse lei - Quanto volete per quella con le rose?
Maurice ebbe una certa difficoltà nel comunicarle che quel dipinto era già stato comprato e che il proprietario sarebbe passato a ritirarlo proprio quel pomeriggio.
- Ma realizzo quadri del genere anche su ordinazione, signorina. Consentitemi di prepararvene uno, potrei farlo
anche in questo momento.
- Non sarebbe possibile adesso.- ammise la giovane sempre sorridendo e voltandosi verso il ponte, dove le sue
sorelle la stavano aspettando.- Se mi concedeste di ripassare nei prossimi giorni...
Maurice confermò che non c'erano problemi e i due si salutarono con un inchino.

Così i due ebbero la possibilità di vedersi la settimana dopo e l'idea di Maurice fu confermata: si chiamava Georgie
e apparteneva ad una famiglia ricca. Lo sapeva perché aveva già sentito spesso il suo cognome.
Nonostante questo le propose ugualmente di rivederla, fingendo di aver bisogno di un soggetto femminile dalla particolare grazia per un nuovo schizzo. Sapeva che la SUA grazia, quella che aveva negli occhi, gli stava facendo perdere la testa.
E in questo modo i due si innamorarono. Si incontravano in un parco molto vicino alla villa di lei e passavano le
giornate passeggiando e ridendo, quasi dimenticandosi di essere pittore e modella.
A lei non importava che lui non fosse ricco: era un uomo dall'animo buono, romantico, sensibile... E non era un ignorante! Sapeva leggere e scrivere, a lei questo bastava.
Sfortunatamente il loro sogno d'amore non sarebbe stato così facile da perseguire.
Appena i genitori di Georgie seppero di Maurice impedirono alla ragazza di continuare a frequentarlo, dicendo che
non era adatto a lei, considerandolo inappropriato e al di sotto dei suoi standard.
I due però non vollero arrendersi e decisero di sposarsi in segreto per poter stare insieme.
A quel punto i genitori di Georgie la rinnegarono. La diseredarono del tutto. Non accettavano una figlia rovinata da un matrimonio sbagliato a detta loro. Per la loro mentalità tutto ciò era deplorevole e quando la voce si sparse, tutti quanti additarono la ragazza come una poco di buono che aveva cercato di rimediare con un matrimonio riparatore ad un avvenimento ben più grave di qualche ora passata insieme ad un uomo povero.
Non era così. La loro prima e unica figlia nacque circa un anno dopo dall'amore che provavano l'uno per l'altra e
non da un errore.
Soltanto una delle tre sorelle, quando seppe della gravidanza della sorella, le mandò una discreta somma di denaro per far crescere la figlia non nella miseria.
Tuttavia Georgie morì solo pochi mesi dopo aver dato alla luce la piccola, colpita da un'improvvisa epidemia di peste.
Maurice fu costretto a scappare lontano da Parigi! Desideroso di dimenticare tutto, di cancellare ogni cosa e con
una neonata che gli ricordava sua moglie ogni attimo di più.

 Belle era seduta sul muretto che costeggiava l'angolo in cui le donne erano solite lavare i loro capi a mano ed era pensierosa. Leggeva "Romeo e Giulietta", ma non sapeva di dovere la sua istruzione ai soldi della sorella di sua






madre che Maurice aveva impiegato per acquistare dei libri e farla studiare. A dire la verità non sapeva niente che riguardasse "lei". 
Suo padre era riuscito a riprendersi dal lutto e aveva cresciuto Belle con tutto l'amore possibile. Lei era sempre stata una contadinella, ma aveva avuto un'infanzia felice, nonostante fossero stati quasi nomadi fino ai suoi dieci
anni, quando si erano trasferiti definitivamente a Villeneuve.
Ora Belle di anni ne aveva quindici ed era riuscita a farsi ben pochi amici in quell'ambiente provinciale. Tutti quelli che conosceva la additavano come "strana" solo perché passava la maggior parte del suo tempo a leggere ed era
in anticipo sui tempi. Questo era dovuto alla sua profonda intelligenza e al fatto che fosse sufficientemente sveglia da chiedersi perché la dote fosse così importante se tanto poi la sostanza era ben poca. 

Stava appunto riflettendo su questo quando vide che tre ragazze stavano venendo nella sua direzione. Fu spontaneo cercare di nascondere la faccia tra le pagine del suo volume.
- Di nuovo? -si chiese- Non ci posso credere! Andatevene, vi prego andatevene!
- Guarda, guarda. Ma chi si rivede!- esclamò una delle tre con aria beffarda.
- Claudette. Paulette. Laurette. Come state?
- Fai la finta tonta?
Belle sospirò. Con loro non aveva senso sforzarsi di essere gentile, non sarebbero mai cambiate. Erano invidiose di lei e della sua bellezza e per questo compensavano il dislivello adoperando ogni minima situazione come pretesto per farla sentire un'emarginata.
- Sentite: se non avete bisogno di niente io starei leggendo, perciò...
- Certo che stai leggendo! Non sai fare altro, sei veramente strana!- la interruppe la terza. Belle faceva persino fatica oltre a riconoscerle oltre che a sopportare. In fin dei conti erano tutte e tre uguali: sempre vestite come bamboline e senza una personalità degna di nota.
A quel punto però chiuse il libro.
- Che cosa volete?- domandò già spazientita.
- Che cosa vuoi TU?- la sfidò Paulette, la "leader" del branco- Sei venuta qui credendoti la più furba di tutte e non fai che darti delle arie, ragazzina!
- Sono arrivata da ormai cinque anni. Direi che potreste farvene una ragione.
- Sentitela: crede di intimidirci! 
- Esatto! Credi di intimidirci?- le venne dietro Claudette.
- Di certo quando la vostra unica aspirazione é omologarvi alla massa non dovrebbe essere facile intimidirvi.
- Guardate come parla! Sei davvero TROPPO strana!
Detto questo le tre si misero a ridere. Sarebbero state pronte a continuare, ma Belle non ne poteva già più.
- Se volete traduco: siete tre oche, avete come unica aspirazione nella vita un matrimonio vantaggioso e adesso starei leggendo. Arrivederci.
Detto questo lasciò che si allontanassero allibite e riprese a concentrarsi sul libro.

Un giorno avrebbe trovato anche lei una persona in grado di comprendere fino in fondo la sua personalità e di amarla per quello che era... Pregi e difetti. Per ora si accontentava di sognare il momento.






Angolo autrice:
Ciao a tutti!
Come vi ho già detto ho deciso di bissare il mio precedente successo (ceeeeeeerto. Successo editoriale quasi) e di proporvi la storia della famiglia di Belle. Questa storia mi era stata richiesta in una recensione e spero di non aver deluso le aspettative.
Ormai é chiaro quanto io sia incapace di scrivere una storia che superi il primo capitolo. Ovvero: le storie lunghe le scrivo per me, ma sono sempre troppo insicura per pubblicarle, in quanto mi sembrano troppo personali.
Perciò niente ragazzuoli. Lasciatemi delle recensioni dicendomi SINCERAMENTE cosa ne pensate. Vi prego. Vi supplico. Lasciatemi qualche parere, non contribuite ad alimentare il mio odio misantropo verso il genere umano.
Sto scherzando ovviamente.
Alla prossima <333
   
 
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