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Autore: SomethingWild    20/05/2017    4 recensioni
[Ranya, AU]
Dal testo:
"Il loro primo incontro non era stato uno di quelli che si potrebbero definire speciali, e neppure piacevoli - a dirla tutta."
Genere: Comico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri, Clarke Griffin, Lexa, Raven Reyes
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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You Found Me

Anya non avrebbe mai pensato che un giorno avrebbe potuto incontrare una persona in grado di stupirla, di attirare anche solo la sua attenzione. Si sarebbe accontentata di quello. In fondo ci sarà pure stato un motivo se, in quasi ventisette anni, nessuno era mai riuscito ad entrare nella sua vita per più di un mese. Brevi storie che dopo qualche settimana perdevano valore, novità; persone che non la stupivano mai, ma che erano sempre così monotone, piatte. 
La sorellastra, Lexa, le faceva spesso notare che forse era lei ad avere qualche problema, soprattutto dal momento che la più piccola, che aveva la fama di essere la più severa e rigida delle due, aveva finalmente trovato quello che considerava l'amore della sua vita. Certo - sbuffava Anya ogni volta che vedeva Lexa con gli occhi a cuoricino - come se conoscendo una persona da poco più di cinque mesi si potesse già definirla la persona della propria vita. 
Allo stesso modo Anya non avrebbe mai pensato che Clarke, l'angelo biondo piovuto dallo spazio per salvare l'oscura anima di Lexa - come l'aveva definita la sorellastra stessa una sera in cui aveva decisamente alzato troppo il gomito -, avesse un'amica così interessante e solare, troppo solare. 
Il loro primo incontro non era stato uno di quelli che si potrebbero definire speciali, e neppure piacevoli - a dirla tutta. Anya, infatti, nello schiamazzo generale di quella festa a sorpresa per il compleanno di Clarke, a cui Lexa l'aveva trascinata con la forza e con la scusa ormai sentita e risentita "Vedrai che ti divertirai",  aveva notato questa ragazza, apparentemente senza freni, che si divertiva al centro della pista da ballo, bevendo i più disparati colori di cocktail - Anya avrebbe potuto giurare di averne contati diciassette - e che non si faceva problemi a strusciarsi ora sul corpo di un ragazzo, ora su quello di un altro. E non aveva potuto fare neppure a meno di notare come la ragazza fosse a suo agio in mezzo a tutto quel trambusto, che a lei, invece, aveva fatto venire il mal di testa, o anche come tutti i presenti la guardavano divertiti. Ma non con quel tipo di divertimento misto a scherno, no, era un divertimento genuino, sincero. Persino Lexa si era lasciata trascinare da quella misteriosa ragazza al centro della pista; e Lexa non era di certo tipo da balli scatenati o da rave. 
Ma il vero motivo per cui Anya aveva definito quell'incontro spiacevole era stato per il fatto che la ragazza le aveva rovesciato un cocktail verde sulla camicia nuova, quando lei, invece, era solo uscita all'esterno del locale per allontanarsi da tutta quella confusione. 
«Scusa, non era mia intenzione.»
La ragazza, visibilmente molto brilla, aveva iniziato ad agitare le mani davanti alla faccia irata di Anya e stava addirittura per toccarle il petto nel tentativo di rimediare al disastro, se solo la donna non si fosse prontamente spostata. A quel gesto la ragazza aveva assottigliato gli occhi e aveva iniziato ad osservarla attentamente, per poi uscirsene con un "Ehi, ma tu sei la sorellastra di Lexa", con un tono che avrebbe potuto benissimo rompere il timpano a chiunque.
Raven. Quella era il suo nome, così le aveva detto Lexa qualche sera dopo, quando le aveva raccontato dell'incidente, che altro non era stato se non l'occasione di Anya per fuggire dalla festa senza salutare nessuno.
Raven. Raven. Raven. 
Non riusciva a togliersi quel nome dalla testa, perché in fondo Anya un pensierino - anche più di uno - se l'era fatto mentre la osservava muoversi con quel vestitino rosso che le arrivava a mala pena a metà coscia. 
Le sembrava così interessante Raven. Non ne conosceva il vero motivo: l'aveva irritata, molto, non solo perché le aveva rovinato la camicia nuova, ma anche per la sua naturalezza nello stare in mezzo a tutta quella gente, a della fastidiosa gente. 
Infatti, quando Anya aveva organizzato a casa propria una cena con Lexa e Clarke e aveva saputo a poche ore dall'arrivo delle ragazze che ci sarebbe stata anche Raven, era stata quasi tentata di annullare tutto e fingersi malata, ma poi aveva gettato lo sguardo su quel sushi che aveva tanto faticato a preparare e aveva alzato le spalle. 
Inutile dire che quella sera Anya aveva avuto l'opportunità di conoscere la Raven sobria, non meno solare di quella ubriaca, ma molto più tranquilla. Se tranquilla si poteva definire una persona che continuava a fare battute su qualsiasi cosa e a ridere senza controllo per qualsiasi motivo. Sicuramente Anya aveva apprezzato il fatto che la maggior parte di quelle battute fossero rivolte a Lexa e Clarke, e avrebbe mentito se avesse detto che non aveva dovuto più volte trattenere quella sua rara risata gracchiante, che odiava profondamente. Non aveva, in realtà, neppure fatto a meno di notare il modo in cui gli occhi scuri e profondi della latina si erano più volte fermati troppo sulla sua figura. 
Alla fine della serata, quando Anya aveva accompagnato le sue ospiti alla porta, Raven le aveva rivolto un generoso sorriso e le aveva gettato le braccia al collo, salutandola affettuosamente con un bacio sulla guancia. Anya, confusa e stupita da quel gesto, si era limitata a rivolgere un piccolo sorriso a Raven ed uno sguardo di fuoco a Lexa, che la guardava divertita, ben consapevole di quanto odiasse il contatto fisico, soprattutto con persone di cui a mala pena conosceva il nome.
Eppure ad Anya, stranamente, quel gesto non aveva dato fastidio, anzi iniziava a provare un certo interesse verso quella moretta tutto pepe. Per questo motivo aveva iniziato ad accettare sempre più di buon grado gli inviti ad uscire di Lexa e in poco tempo aveva imparato a conoscere aspetti della vita di Raven che non si sarebbe mai aspettata, come il suo amore per i motori ed i computer. C'era qualcosa in Raven che l'attirava tremendamente, che le faceva desiderare di stare più tempo possibile con lei. 
Anya aveva capito la vera natura dei suoi sentimenti una sera, quando era uscita a prendere un po' d'aria fresca per allontanarsi dal trambusto della musica e dagli occhi magnetici di Raven, che non si erano staccati neppure per un secondo dal suo viso mentre ballava con Luna, un'amica del college che era venuta a trovarla in città. 
«Anya, come mai sei uscita?»
Anya alzò le spalle: «Mi annoiavo.» Il tono neutro, quasi scocciato.
«Oh.» Disappunto e delusione fu ciò che Anya sentì in quel semplice suono.
Possibile che Raven non riuscisse a capire il vero motivo per cui si era allontanata? No, impossibile - pensò Anya frustrata. Il motivo l'aveva capito molto bene, semplicemente sperava glielo dicesse apertamente. E in altre circostanze Anya lo avrebbe fatto senza problemi, in fondo era una persona molto diretta; eppure quel suo brillare in mezzo a tutta quella gente, quel suo distinguersi da tutti gli altri ai suoi occhi, non erano solo ciò che attiravano Anya, ma anche ciò che la spaventava, che, quasi, odiava.
Una battuta su Lexa e Clarke che erano uscite di nascosto dal locale, passando di fianco a loro senza notarle, per dirigersi chissà dove a divertirsi, aveva rotto il silenzio e la sua imprevidibilità in quel momento di imbarazzo aveva colto completamente Anya alla sprovvista, facendola ridere. Subito la donna si era portata la mano alla bocca per evitare di sentire di nuovo quel suo insopportabile gracchiare.
«Ehi, guarda che la tua risata è bellissima. Non dovresti nasconderla in questo modo.»
Stupore. Stupore era ciò che aveva provato Anya a quelle parole, non tanto per il loro significato, quanto per il calore che vi era in esse. Calore che Anya aveva sentito salire fino alle guance ed impossessarsi dei suoi zigomi alti e marcati. 
Raven non aveva ricevuto risposta da Anya, se non uno sguardo imbarazzato e grato, privo di quella spavalderia e altezzosità che solitamente caratterizzavano la donna. 
Allo stesso modo quella sera Anya aveva capito che il suo interesse era ricambiato da Raven, che non aveva fatto altro che flirtare con lei dalla sera della festa di Clarke. 
Solo quando un giorno Anya aveva preso coraggio e fatto la prima mossa, invitando Raven a cenare a casa sua per replicare la cena con il sushi senza quelle rompiscatole di Lexa e Clarke, la latina aveva ammesso, fra un bicchiere di vino e l'altro, che il cocktail verde sulla camicia era stato del tutto intenzionale, un gesto compiuto per attirare la sua attenzione. 
Anya trovò quel gesto strambo e inusuale, soprattutto perché Raven le aveva detto di consocerla già da molto prima del loro incontro grazie ai racconti di Lexa e, di conseguenza, il suo carattere scorbutico e altezzoso avrebbe dovuto far desistere la latina dal quel gesto d'approccio. 
Anya era di nuovo stupita da Raven: nonostante si conoscessero da più di sei mesi, c'era così tanto su di lei che Anya non sapeva, ma che sentiva il bisogno di conoscere, in ogni modo possibile. C'era questo desiderio nel petto della donna di voler scavare nell'animo di Raven e conoscerla meglio di chiunque altro. Voleva captare più di quello che Raven faceva trasparire con la sua genuinità e solarità, voleva sentirla parlare di moto con gli occhi che brillavano in continuazione, voleva essere stupita dai suoi modi di fare. Anya sentì il desiderio di volere tutto ciò nel preciso istante in cui Raven aveva abbassato gli occhi sul calice di vino, quasi come se fosse imbarazzata e insicura. Per questo motivo prese quel coraggio che non le era mai mancato in altre situazioni e, mentre Raven continuava a fissare il liquido rosso, che stava facendo muovere nel calice, e si mordeva il labbro inferiore per la tensione causata dal lungo silenzio di Anya, si sporse verso di lei per accarezzarle una guancia e attirare la sua attenzione e il suo sguardo. 
Il cuore di Anya per la prima volta in ventisette anni prese a battere in un modo nuovo, il suo stomaco iniziò a fare le capriole, quando quegli occhi scuri si immersero nei suoi, accompagnati dal desiderio e dall'intensità del momento. 
Sì, Raven Reyes era decisamente una persona che avrebbe potuto stupirla per tutta la vita, in continuazione. 
Anya mosse il pollice sullo zigomo di Raven, avvicinandola maggiormente al proprio volto, e, prima che potesse tirarsi indietro, si sporse a baciare quelle labbra il cui sapore aveva desiderato assaggiare per molti mesi.




NdA
Una one-shot Ranya scritta in un momento di nostalgia per il personaggio di Anya, quello che, purtroppo, non abbiamo avuto modo di approfondire appieno nella serie tv. 
Grazie a chi ha avuto la pazienza di arrivare fino alla fine. Se vi va, fatemi sapere cosa ne pensate per aiutarmi a migliorare,

Chiara

P.S. Il titolo della one-shot è una canzone dei The Fray

 
   
 
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