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Autore: ale81194    21/05/2017    1 recensioni
I suoi occhi iniziarono a brillare e le sue labbra si incresparono in un dolce e bellissimo sorriso.
Le andò accanto baciandole la fronte.
Sei bellissima.
In quel momento tutto fu perfetto e le loro piccole paure scomparvero.
Genere: Fantasy, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Catarina Loss, Nuovo personaggio, William Herondale
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Piccoli e dolci ricordi 

I ricordi battono dentro di me come un secondo cuore. - John Banville



~ Il tempo all’esterno non era dei migliori, la pioggia continuava a battere incessantemente, tuttavia il rumore dava una sensazione di tranquillità alla piccola figura rannicchiata su se stessa sull'enorme letto a baldacchino.
Dopo alcuni minuti, lo scrosciare della porta le fece capire che ora mai non era più sola nella stanza.
Alzò il viso e si ritrovò davanti una figura a lei molto familiare. Will. Will era lì in tutto il suo splendore.
Aveva un sopracciglio alzato e i suoi occhi azzurri esprimevano un muta domanda a cui lei sapeva di dover rispondere. Sospettava comunque che il giovane sapesse già la risposta.
- Ho paura – confessò infine. Lo sguardo di Will si addolcì all'istante. Non smise di guardarla nemmeno quando andò a sedersi vicino alla ragazza più piccola.
- Anche io Alex, anche io. – disse il più grande abbracciandola.
- Jem mi ucciderà, Tessa mi urlerà contro dopo aver scoperto cosa ho esattamente fatto e Magnus, beh lui mi manderà direttamente da Lucifero.
- Non uccideranno te, semmai me. Magnus molto probabilmente mi trasformerà in un’anatra e gli altri diranno che sono più grande di centocinquant’anni e che dovevo toglierti quest’idea dalla testa e cose così. Solite cose da Tessa e Jem. – Mentre parlava i suoi capelli corvini ondeggiavano un poco dai piccoli movimenti del capo che faceva il ragazzo, intanto che contava i dilemmi sulle lunghe dita della mano, sbuffando.
Alexandra non poté fare a meno di sorridere e rilassarsi contro il petto del giovane. Era passato più di un anno dal patto, e lei aveva smesso di crescere quando ebbe raggiunto poco più di diciotto anni.
Accorgendosi del piccolo cambiamento, William la strinse forte per poi iniziarle a fare il solletico.
Le risate arrivarono fino in cucina. La strega dalla pelle blu – che stava leggendo – sentendo il chiasso roteò gli occhi con fare esasperato, ciò nonostante un velo di felicità si poteva scorgere facilmente sul suo volto. Le uniche volte che la sentiva ridere così, da quando viveva con lei, era quando William stava con lei.
- Cambiati, è quasi ora di cena e sei ancora in pigiama! Dai su, mettiti qualcosa di carino. Ti porto fuori. Così per una sera Catarina non avrà a casa una mocciosa. – disse facendo l’occhiolino e uscendo dalla porta prima che la ragazza potesse controbattere.
Lei, però, rimase per un tempo indeterminato a fissare l’uscio chiuso. I ricordi iniziarono ad affluire come una tempesta.
 
Era seduta sopra una lapide. Calde e copiose lacrime uscivano da due occhi verde smeraldo. I capelli lisci e castani erano incollati alle tempie e alla maglietta fradicia dall'assidua pioggia.
- Una ragazzina di dodici anni non dovrebbe trovarsi in un cimitero a mezzanotte. Io l’ho fatto ma io sono io, quindi posso. – la voce proveniva dietro di lei. Dalla voce si aspettava un ragazzo giovane. Girandosi però trovò, sì un giovane (anche piuttosto affascinante), ma questo era quasi del tutto trasparente, era avvolto da una leggera nebbia, sembrava fosse un fantasma. Si rese conto pochi attimi più tardi di aver sgranato gli occhi. Si asciugò gli occhi, il motivo per cui era arrivata lì non le importava più.  Provò a parlare ma le corde vocali non emettevano alcun tipo di suono.
 - Sono un fantasma. Sì, se questa era la domanda. Non aver paura, non ti mangio. 
- Non ho paura, se no non sarei qui da sola alle undici di sera. Solo che sono stupita. Non pensavo si potessero vedere i fantasmi e soprattutto non me li immaginavo così carini. – Il diciannovenne si ritrovò a sorridere e la piccola a pensare che quello era uno dei sorrisi più belli che avesse mai visto.
- Infatti è strano che tu riesca a vedermi. Comunque, io sono William Herondale, l’unico ed inimitabile per la precisione. –
Gli occhi della ragazza brillarono per un singolo istante prima di regalargli un raggiante sorriso.
 – Alexandra. –
 
- William! William! - Il diretto interessato si voltò verso la voce che aveva imparato a riconoscere tempo fa.
Dal loro primo incontro era passato più di un anno eppure lo ricordava benissimo. Da allora veniva al cimitero quasi ogni giorno. Quella piccola bambina stava crescendo in fretta, constatò osservandola.
- Ehi, tranquilla. Nemmeno se fossi seguita da una tigre del bengala correresti così velocemente. Che è successo? –
- Ho scoperto che tu conosci mio fratello! Magnus, Tessa e Jem! Me lo hanno detto loro! Anche se non riescono a spiegarsi come io faccia a sapere di te. Vi siete incontrati qui a Londra, tu avevi bisogno di lui per una maledizione o qualcosa del genere, almeno così mi ha detto. – L’euforia con cui disse quelle parole lo fecero sorridere ma anche aumentare lo sgomento iniziale.
- TU SEI UNA STREGA? CONOSCI MAGNUS, TESSA E JEM? QUANDO? COME? PERCHÉ?
- Sì, perché sei così agitato? Non te lo avevo detto? Mi sarà sfuggito…
-  Ma non hai i segni tipici degli stregoni! O erro?
- No, non li ho. Mia madre discende da una vecchia famiglia di shadowhunters ormai non più esistente da un paio di secoli, mentre mio padre è lo stesso di Magnus. Secondo lui il sangue dell'angelo, seppur in piccolissime quantità, è ancora presente e quindi niente, sembro una mondana. -
Tessa. Pensò.
A quanto pare un'altra persona ha subito la tua stessa sorte, più o meno.

Quel pensiero lo colpì al cuore. Quanto le mancava…
- Quindi sai fare gli incantesimi. - chiese curioso il corvino dopo aver visto lo sguardo preoccupato di lei.
Per tutta risposta la bimba sorrise, schioccò le dita e, producendo delle scintille nere, fece scendere dal cielo delle piume bianche.
 

- Questa sì che è una storia d’amore con i fiocchi! – Alexandra era rimasta in silenzio per tutto il racconto; più la storia del suo ormai migliore amico proseguiva, più i suoi occhi si illuminavano.
- Mi fa piacere che ti piacciano le nostre disavventure– rispose scherzando William. Era di fronte a lei, entrambi seduti su una enorme lapide di marmo bianco.
- Scherzi? Mi dici come non può piacere questa storia? È da scriverci su un libro! Sarebbe un grande successo e poi sai quante fangilr e fanboy sarebbero indecise su quale ship shippare?-
- Woow, frena un po’ Alex. Ship? Fangirl? Shippare? Di cosa stai parlando?
L’entusiasmo della giovane quindicenne si smorzò solo per alcuni brevi istanti prima di iniziare a ridere e farneticare qualcosa riguardo al fatto che lui fosse vecchio e che dovesse aggiornarsi un po’.
- Alexandra Loson! Come ti permetti di darmi del vecchio! –
La ragazza lo guardò e scoppiò a ridere e William si unì a lei pochi secondi dopo.
 
Tre anni dopo  
– William… vorrei proporti una cosa… - Alex spostò lo sguardo e lo rivolse verso il cielo stellato; erano entrambi sdraiati su un pezzo di marmo a osservare la notte.  – dimmi piccola. Va tutto bene? – - Sì, vorrei solo chiederti una cosa. Non devi rispondermi adesso, pensaci con calma. – fece una piccola pausa, prese un vecchio libro dall'enorme borsa accanto a sè, iniziò a sfogliarlo finché non arrivò alla pagina desiderata. – Ho letto che esiste un modo per portare in "parzialmente" in vita un fantasma… -  All'espressione allibita del corvino iniziò a leggere. – “Il fantasma deve legarsi con un patto di sangue a uno stregone. Il legame che verrà a crearsi sancirà il dovere di proteggere colui che verserà il sangue... Lo stregone e lo spirito non devono aver avuto rapporti personali quando quest’ultimo fu in vita. Lo stregone, per poter compiere questo incantesimo, rinuncierà in parte alla sua immortalità, potrà vivere un solo millennio. Il fantasma avrà dei limiti, questi saranno esposti nel paragrafo seguente.”
Allora, che ne pensi? Potrebbe interessarti? Lo faccio per Magnus, Tessa e Jem, ma non nego che c’è anche una forte una componente egoistica: vorrei averti sempre accanto, vederti quando voglio, e non solo quando vengo in questo cimitero. Te lo chiedo perché sei come un fratello per me, una persona che per me c'è sempre. E sì, sono sicura di voler rinunciare alla mia immortalità. – Chiuse gli occhi e si aspettò di sentirsi dire della stupida e dell’ingenua proprio come avrebbe fatto suo fratello quando l'avrebbe scoperta.
Invece Will si alzò, l’abbracciò, le diede un caldo bacio sulla guancia per poi sussurrarle un profondo sì all'orecchio. Anche per lui quella ragazzina era come una sorella.
 
Toc toc
Il bussare alla porta della stanza la riportò alla realtà. Erano passati piú di dieci minuti e ancora non si era alzata dal letto. Urlò a Will di aspettare ancora un po’ mentre lei iniziava a cambiarsi.
Uscì dalla camera venti minuti dopo, vide Will girarsi verso di lei. Stava per dirle qualcosa, probabilmente che era una gran ritardataria ma appena la vide si bloccò.
I suoi occhi iniziarono a brillare e le sue labbra si incresparono in un dolce e bellissimo sorriso.
Le andò accanto baciandole la fronte. Sei bellissima.
Le sussurrò all'orecchio. Sorridendo come poche volte in vita sua lo baciò sulla guancia e lo avvolse in un affettuoso abbraccio.
Catarina osservando la dolce scena dalla porta della sua camera decise di andarsene e di lasciarli soli .
 
In quel momento tutto fu perfetto e le tutte le loro piccole paure scomparvero.

 






Buonasera, è la prima volta che scrivo qualcosa su shadowhunters, nonostante ami i libri.
So che è un po' particolare il racconto, ma è un'idea che mi è venuta e volevo provare a darle forma. Quindi eccola qui.
Grazie in anticipo a tutti coloro che la leggeranno. Spero che qualcuno mi faccia sapere la propria opinione, positiva o negativa che sia, per poter migliorare.
Sper vi piaccia la OS.
Un grande bacio,

Ale
  
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