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Autore: Coso96    22/05/2017    2 recensioni
Molto tempo fa, gli universi erano invasi da ogni genere di creatura: succubi, grifoni e chi più ne ha più ne metta. Ma data l'incapacità di difendersi da esse, i mortali pregarono di essere salvati,così da poter vivere in pace.
Un essere senza nome li ascoltò, un essere che fu capace di creare un universo dove bandire tutti mostri. Noi lo chiamiamo "il primo Guardiano"
Si dice che abbia sacrificato la sua vita per sigillare il mostro più feroce , un mostro così feroce che avrebbe potuto disintegrare tutto e tutti con un solo gesto, ma questa è un'altra storia.
Ora, i Guardiani nascono e crescono in quell'universo, combattendo creature di ogni sorta e ignorando l'esistenza della maggior parte dei mondi.
Adesso, per colpa di un Guardiano un po' impulsivo, l'equilibrio è spezzato.
Spetterà a lui riportare l'ordine in uno strano mondo di animali parlanti.
Tra strambe conversazioni e personaggi eccentrici, il nostro eroe dovrà fare il suo dovere di guardiano: proteggere i più deboli dai mostri... E chissà, magari imparerà un paio di cose.
Genere: Azione, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Capitan Bogo, Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"Beh, qui si sta bene. Lo trovo bizzarro, visto che il resto della palude è coperta di melma puzzolente. Accampiamoci qui."
Commentò Judy, contenta di aver trovato un luogo definibile almeno "accogliente" in quel postaccio: oltre alla melma che li ricopriva, negli alberi della palude c'erano incastonati scheletri di ogni sorta, da esseri umani a mostri. Lei non avrebbe mai dormito vicino a dei teschi. Mai!
Ma, fortunatamente, lo spiazzale che avevano trovato, seppur piccolo, era privo di quella roba e gli alberi erano solo un po' essiccati e, soprattutto, privi di scheletri.
"Bah, io non sono stanco, ma se ci tieni tanto."  Rispose il ragazzo, poggiando Daisy delicatamente a terra e mollando Coco come se fosse un sacco di patate.
"Sii meno rude, imbecille!" Sibilò la bandicoot a denti stretti.
Al limite della sopportazione, Francys decise che ci avrebbe pensato da solo a sistemare il mostro.
"Fatti un pisolino, ragazzina" 
"Cos..?" Il ragazzo la mise a nanna con un singolo colpo dietro al collo, mentre Judy osservava il cielo bianco decorato con quelle sfere nere.
"Ehi, Francys?" 
"Cosa?" 
La ragazza indicò le sfere soprastanti.
"È da un po' che me lo chiedo, cosa sono quelle?"
"Ah, quelli sono incubi." 
"Capisco... Aspetta, cosa?" Si sorprese la ragazza.
Il ragazzo incrociò le braccia, il sorriso stampato sul volto.
"Non dovresti prima chiedermi dove siamo e che posto è questo?" Chiese sarcastico. La ragazza gli scoccò un'occhiataccia e rispose al sarcasmo con altrettanto sarcasmo:" scusa, Mr so tutto io, ma con quel coso che stava al promontorio e te che ti lanci da 1000 metri di altezza con me in braccio, diciamo che mi preoccupava altro, tipo, non so... La vita mia e di mia sorella?!?!?" Il ragazzo diede un'occhiata alla bambina che stava giocando a fare le smorfie con un teschio preso chissà dove.
"A me sembra che stia bene.(Fin troppo.)"
Judy incrociò le braccia, battendo il piede spazientita.
"Tu sbrigati a rispondere." Disse, ignorando l'affermazione del ragazzo.
"Ricordi i bambini scomparsi?"
La ragazza sobbalzò.
"Cosa c'entrano, adesso?"
"Il colpevole è qui." Il ragazzo si rabbuiò di colpo.
"Il colpevole di molte cose." Sussurrò stringendo i pugni mentre vecchie memorie invadevano la sua mente.
La ragazza notò che era lo stesso sguardo che aveva fatto nel suo appartamento, ma decise di ignorare la cosa: la speranza che i bambini fossero ancora vivi si schiantò su di lei come un fulmine a ciel sereno.
"Questo vuol dire che possiamo salvarli, gius..."
"Impossibile." La interruppe all'istante.
"Cos..."
"I bambini sono morti..."
Il ragazzo indicò le sfere nere sulle loro teste.
"Quelle sfere... sono tutto ciò che rimane di loro." Judy abbassò lo sguardo e strinse la maglietta, scioccata per la rivelazione del ragazzo ma decisa a non mostrarlo.
"Come?" Chiese con un sussurro.
"Questa specie divora gli incubi delle sue vittime, privandole  di uno degli istinti primordiali: la paura." Spiegò pacatamente il guardiano.
Non sapendo praticamente nulla sulle creature degli altri mondi, la ragazza non riuscì a capire cosa c'entrassero gli incubi con le vite dei bambini, questo le fece ritrovare speranza.
"Quindi..." Fece speranzosa, venendo però interrotta bruscamente dalle ultime parole del ragazzo.
"Non puoi scappare senza paura, e questa specie  in particolare, chiamata anche Efíaltis, adora  mangiare le prede vive. Mi dispiace, Judy, non c'è niente da fare."Judy impallidì, disgustata dai gusti della creatura.
"Un'altra domanda..." Aggiunse.
"Di' pure..." 
La ragazza spostò lentamente lo sguardo sul ragazzo, riflettendosi sulle sue pupille nerastre e mostrando  uno sguardo colmo di spirito vendicativo.
"Sai dove si trova?" Il ragazzo intuì subito cosa aveva in mente, quindi riempì i polmoni d'aria e disse:
"Ti racconterò una storia." La ragazza piegò la testa, sorpresa dal fatto che volesse raccontarle una storia così di punto in bianco, soprattutto in un luogo del genere.
"Non credo sia..." Ma Francys non la ascoltò e cominciò a raccontare la sua storia.
"Ero giovane, 11 anni circa, la mia maestra era partita e io ero rimasto da solo con mia zia, la sorella della mia maestra. Per puro caso, la sentii mentre parlava di un mostro molto pericoloso al quale dava la caccia.
Decisi di andare a eliminarlo io stesso, sicuro di riuscire nel mio intento, ma mi sbagliavo..." Il ragazzo indicò la cicatrice sul ventre,  che fece intuire a Judy cosa era successo. Francys  sospirò e continuò." Arrivato alla tana della creatura, una vecchia caverna dal quale fuoriusciva fumo nerastro, ebbi lo strano presentimento che sarei morto a breve.
Purtroppo, non seguii l'istinto ed entrai comunque.  Il mostro riuscii a sopraffarmi in pochi attimi, aprendomi lo stomaco in 2 parti.
Se non fosse stato per mia zia che mi aveva seguito fin lì, sarei morto sicuramente.  Purtroppo, lei non ha avuto la stessa fortuna." La ragazza abbassò le orecchie, capendo finalmente il motivo dell'atteggiamento di Francys.
"Mi dispiace per tua zia."
Il ragazzo sbuffò.
"A me dispiace per averti spaventato in casa tua."
La ragazza fece uno sguardo confuso, sostituito poco dopo da un sorriso imbarazzato.
"Ah no, tranquillo, Non devi scusarti. Dopotutto... ci hai protette mentre eravamo prive di sensi. Poi anch'io farei uno sguardo del genere se un essere abietto uccidesse una persona a me cara." Il giovane rise, incuriosendo la coniglietta.
"Ehm, perché ridi?" Chiese incerta.
"Sacrificarsi per i più deboli è il nostro lavoro, perciò non sono triste per mia zia. Sono triste per il mio fallimento." Rispose pacatamente.
"Cosa intendi?" Fece l'ennesima domanda, sentendo poi  lo sbuffo infastidito del guardiano.
"Pensaci bene. Se fossi riuscito ad eliminarlo quel giorno, non sarebbe morto nessuno. Se non avessi premuto quel tasto, non sarebbero morti i bambini." Judy abbassò le orecchie: effettivamente aveva ragione.
"Tu... ti senti responsabile?" Esitò leggermente.
Francys evitò la domanda sbuffando e cambiò argomento.
"Tu pensa a non vendicare nessuno." Sussurrò con leggera amarezza.
"Cos...?"
" Pensi che non abbia riconosciuto quello sguardo? Lo sguardo che hai fatto prima era quello di una che cerca vendetta. "
La ragazza sobbalzò: ci aveva preso in pieno. 
" E anche se fosse, quale sarebbe il problema?" Cercò di difendersi, gonfiando  le guance in un modo che si poteva definire solo con una parola: adorabile.
Il ragazzo indicò il viso di Judy e, spostando lievemente lo sguardo su Daisy che giocava, disse:" quando hai qualcosa da proteggere non andare a morire per i morti, ma vivi per i vivi. Lascia a me il lavoro sporco."Fece calmo il giovane, aggiungendo poi, con le vene sulle braccia pulsanti ed estremamente visibili:" lascia che sia io a impedire altre morti!" Tuonò all'improvviso, lo sguardo che avrebbe inquietato anche il diavolo in persona, ma non lei, no... perché fu in quel momento che si ricredette su tutti i dubbi che aveva avuto su di lui.
"(Anche se a modo suo, questo tipo è un bravo ragazzo)" Pensò la giovane, non accorgendosi di avere un sorriso a 32 denti stampato in volto. 
"Togliti quel sorriso dal volto, Judy." La ammonì Francys sorridendo, 
quando uno strano rumore, simile al rantolo mortale di un impiccato, attirò la sua attenzione.
"E sono arrivati..."  Sussurrò , creando una bolla rossastra intorno a Daisy e portandosela ai piedi.
"Eh, che succede?" Chiese la bimba udendo quegli strani rantoli.
Le sfere cominciarono a scendere leggermente di quota, seguite da versi agonizzanti provenienti dalle tetre profondità della palude.
Il ragazzo osservò le sfere soprastanti che cominciavano ad agglomerarsi in un'unica, enorme sfera, fino a raggiungere le dimensioni di una "piccola" luna.
" Cosa diavolo è quella roba che si sta formando sulle nostre teste?!" Urlò Judy.
"Tutti gli incubi di questo posto. Sembra che voglia usare il tutto per tutto." 
Una volta finito di formarsi,straripando di melma nera, la sfera cominciò letteralmente a partorire creature di ogni sorta, le quali cominciarono a circondare il gruppo, ma il ragazzo diede attenzione a solo 2 di esse.
La prima, la sagoma melmosa di una giovane donna armata di frusta dentata, possedeva 2 bocche dentate al posto degli occhi e un occhio ciclopico nel punto dove sarebbe dovuto esserci il cavo orale.
La seconda creatura, emersa insieme a una specie di trono triangolare, era semplicemente il colpevole di tutto ciò che era successo, che teneva lo sguardo puntato sul guardiano.
"Bene, bene, bene..." Fece con un finto applauso la creatura, mostrando la sua flaccida pelle color neve pallido.
"Vedo che vi siete messi a vostro agio. Spero che la mia ospitalità sia stata di vostro gradimento."
Daisy si nascose dietro la gamba del ragazzo, mentre Judy si arrampicò sulla spalla di Francys, sussurrandogli all'orecchio per non farsi sentire.
"Ehi, chi sarebbe quel ti..." Una frusta dentata si attorcigliò attorno  al collo della ragazza e la trascinò verso l'immondo essere, interrompendola.
"È maleducazione parlare davanti alle persone sussurrando. Io odio la maleducazione!" Tuonò l'essere pallido, guardando con un ghigno la donna melmosa strozzare Judy.
Il guardiano ignorò la cosa e continuò a fissare davanti a sé, tenendo stretta Daisy per evitare che venisse catturata anche  lei.
La creatura, notando la calma del ragazzo, fece uno sguardo confuso.
"Ehi, in quell'appartamento sembravi così preoccupato, perché adesso sei così calmo? Ti rendi conto che mi basta uno schiocco di dita per far sì che il collo della tua amica si giri di 180 gradi, vero?"
Il giovane cominciò a ridere. Una risata beffarda, da scherno, da presa in giro. Una risata così irritante che fece innervosire il mostro.
"Perché diavolo stai ridendo, adesso?!?" Urlò adirato l'essere.
Il ragazzo riprese fiato  e disse:" Eh...eh... Hai mai sentito il detto "non svegliare il can che dorme"?
"Cos...?" Il corpo della donna melmosa che teneva Judy cadde tra i 2 completamente privo di qualsiasi segno di vita, con l'occhio che era stato spaccato a metà come una mela e usato per strozzare le 2 bocce.
"Che diav...?" Un violento montante interruppe il mostro, spaccandogli la mascella in tanti piccoli frammenti.
"Argh!" L'Efíaltis frantumò una parete rocciosa schiantandocisi sopra e le macerie caddero su di lui con un tonfo assordante, ricoprendolo di detriti.
" Vi sembra normale che mi svegli con una frusta dentata intorno al collo!?!" Tuonò Trucy,  voltandosi minacciosa verso Francys, ignorando la cosa che aveva appena colpito.
"Ehm... Perché mi guardi male?" Chiese questo lievemente impaurito.
"Non credere che mi sia dimenticata quello che hai fatto alla stazione."
Il ragazzo sobbalzò, cominciando a indietreggiare leggermente.
"Ehm... Andiamo, siamo circondati da esseri deformi, non credo sia il momento di pensarci."
La giovane si guardò intorno, rendendosi finalmente conto di essere circondata da "cosi brutti" a suo dire. Uno di questi "cosi," una specie di essere legnoso munito  di ventre dentato, con annesse radici che sembravano più simili a tentacoli e una testa sembrante più quella di una bambola di porcellana spaccata a metà, la fece reagire in uno strano modo. 
"AHAHAHAHAHA!" La fragorosa risata della coniglietta fece sobbalzare sia Francys che Daisy.
"Ehm, perché stai ridendo?" Chiese il ragazzo, confuso dalla strana reazione della poliziotta.
Trucy trattenne a stento un'altra risata e disse:" ehehe... Quell'affare sembra una vagina con i denti."
La faccia scandalizzata del guardiano fu indescrivibile. Come poteva ridere per una cosa del genere? Il ragazzo notò anche che l'essere che Trucy stava indicando ridendo si era nascosto dietro uno dei suoi commilitoni, come a volersi nascondere per l'imbarazzo.
"Ah, non sapevo che gli incubi si offendessero." Aggiunse lievemente basito.
"Comunque..." Continuò Trucy stiracchiandosi il collo, attirando su di sè l'attenzione del guardiano con il rumore di ossa che scricchiolano.
"Mi potresti aggiornare? Sai, sono stata priva di sensi per 2 giorni e, sarò sincera, non credo di avere il tempo per controllare i ricordi di Judy." Disse vedendo la precaria situazione in cui si trovavano.
Francys si schiarì la gola e spiegò alla bene o male quello che era successo. 
Finito di ascoltare Francys, Trucy sospirò rassegnata dicendo:" diavolo, stai causando solo problemi..." Ma poi un sorriso soddisfatto dipinse il suo volto." Ma forse mi divertirò a pestare a sangue questi affa..." Una creatura molto simile al colosso del promontorio pestò il punto sul quale stava la coniglietta, spazzando via la maggior parte dei suoi compagni incubi, ma,  in compenso, eliminando il presuntuoso esserino.
L'essere sorrise mentre sollevava soddisfatto l'enorme piede, ma non vide nessun cadavere.
"Ehi, mollami il batuffolo! Mollami!" Tuonò Trucy tra le braccia di Francys.
"Stavi per essere schiacciata da un gigante, potresti anche ringraziare, no?!?" 
Francys vide che il gigante si stava apprestando a dare un secondo attacco, perciò mollò Trucy vicino a Daisy, che provò invano di mordergli il dito,  saltò sul piede del gigante, lo sollevò e lo lanciò contro la sfera nera, che lo riassorbì come una spugna.
"Cavolo, ci è mancato poco." Disse asciugandosi una goccia di sudore, probabilmente per lo spavento presosi. 
"Bah, l'avrei evitato anche senza il tuo aiuto." Replicò acidamente Trucy, non mostrando il minimo senso di gratitudine o riconoscenza verso il suo salvatore.
"Sì, come no..."
Rispose sarcastico il ragazzo, venendo colpito da un drop Kick di Trucy subito dopo.
"Scusa, cosa hai detto? Non ho sentito bene." Fece con un sorriso nervoso la poliziotta, la presa ferrea intorno al collo del ragazzo che gli impediva di far arrivare aria ai polmoni.
"Niente! Non ho detto niente!  Pietà!"
Supplicò il guardiano.
"Bravo ragazzo." La poliziotta mollò la presa e chiese:
"bene, cosa facciamo?" 
"Perché diavolo lo chiedi a me?!?!" Urlò il guardiano, guadagnandosi una meritata occhiataccia  da Trucy.
"Prontoooo? Non eri tu quello che doveva  risolvere tutto questo casino? Muovi il sedere e dimmi cosa caz..."Trucy notò Daisy che la osservava con fare attento, quindi si corresse.
"Dimmi cosa cavolo dobbiamo fare per uscire di qui, idiota!" Il ragazzo si massaggiò la spalla dolorante e disse:" beh, la buona notizia è che il pestone di quell'incubo ci ha fatto risparmiare tempo, la cattiva è che quella sfera si trova ancora sopra le nostre teste."
"E questo cosa significherebbe?" Chiese Trucy.
Il ragazzo non rispose e osservò il cumulo di macerie nel quale era seppellito il mostro, constatando quanto fosse stato violento il colpo della coniglietta.
"Trucy, controlla la bionda e Daisy, io penserò al pezzo grosso." Disse puntando lo sguardo verso il punto dove sarebbe dovuto esserci l'Efìaltis, ignorando i rumorosi sbuffi infastiditi della poliziotta. Lei odiava ricevere ordini.
" Ehi, hai intenzione di dormire ancora un po' o cosa? Un colpo così debole non può uccidere uno che ha divorato così tanti incubi, quindi risparmiaci la recita." Al sentire la voce del ragazzo, il mostro si erse dai detriti come se nulla fosse accaduto, le mani giunte in un falso gesto di empatia.
"Ah, volevo rendervelo indolore, è un vero peccato. Adesso..."
"Ok, interessante. Poi?"  Lo interruppe Francys con un gesto per esortarlo a spicciarsi, cosa che irritò ancora di più l'Efíaltis.
"Adesso basta! Lascerò che i miei..." Un ricordo improvviso si manifestò nella mente del mostro, il ricordo di un giovane Francys intento ad affrontarlo completamente da solo.
"Tu... Tu sei quel ragazzo..."  
Francys sorrise giulivo: non credeva si ricordasse di lui.
"Oh, ti sei ricordato? La cosa mi dà sollievo... " La sclera dell'occhio destro del ragazzo venne coperta improvvisamente da vene pulsanti di rosso e aggiunse:" sarà più divertente sentirti chiedere pietà."
L'Efíeltas si rabbuiò di colpo. Pensava davvero che sarebbe sopravvissuto di nuovo? Pensava davvero che l'avrebbe lasciato scappare di nuovo? No... No, l'avrebbe ucciso e divorato sul posto.
"Vedo che la morte di tua zia non ti ha tolto la presunzione che ti caratterizza." Aggiunse con un ghigno, ricordando il divino sapore di quella guardiana.
"Credi davvero che sia così stupido?" 
L'essere trasalì per un momento, poi sorrise: era impossibile avere un intuito del genere.
"Di cosa stai parlando, ragazzino?"
Il giovane rispose alla domanda colpendo violentemente il terreno, scavando la dura pietra come se fosse crema e tirando fuori una specie di talpa deforme fatta di melma.
"Come diavolo...?!?!" Urlò la talpa poco prima di venire  uccisa da un calcio del ragazzo, il tutto sotto lo sguardo basito dell'Efíaltis.
"Anche se la tua esistenza mi irrita più di ogni altra cosa, rimango pur sempre un guardiano. Il tuo tentativo di farmi distrarre nominando mia zia e catturare queste 3 come ostaggi è fallito clamorosamente..." Con un singolo passo, il giovane arrivò a pochi centimetri dal viso del mostro e urlò: "non ucciderai nessuno in mia presenza!" Per poi colpirlo con un montante che lo spedì dritto nella sfera da lui stesso creato.
"Beh, non è durato un granché..." Commentò Trucy mal nascondendo un pizzico di delusione.
"Magari finisse così facilmente..." Aggiunse Francys con le braccia conserte e osservando come la sfera si stesse rimpicciolendo pian piano, per poi ingrandirsi nuovamente ed esplodere facendo schizzare la melma su di loro.
Improvvisamente, una delle pozze di melma si tramutò in un ago acuminato e colpì l'occhio del guardiano, che non sentì quasi nulla, paragonando un ago nell'occhio solo a una lieve puntura. Lentamente, rimosse l'ago dall'occhio, facendo fare una faccia disgustata sia a Trucy che a Daisy. Sì, non erano facilmente impressionabili, ma erano pur sempre delle femminuccie.
"Devi farlo per forza davanti a noi?!" Lo ammonì Trucy con il viso leggermente pallido.
"Credo che quello sia l'ultimo dei nostri  problemi, cara."
Neanche il tempo di elaborare le parole del ragazzo che la terra su cui stavano in piedi cominciò a tremare violentemente, con diverse mani artigliate  che si formavano intorno a loro e varie facce identiche al viso originale del mostro  che si scolpivano sul terreno.
Una volta finito di formarsi, le facce cominciarono a parlare all'unisono.
"Pensi davvero di potermi sconfiggere con degli attacchi fisici, guardiano?" Fece beffardo il mostro.
"Quando un mostro riesce a divorare un guardiano, la sua potenza cresce a dismisura, e adesso... Ti mostrerò la paura. Sei nel mio mondo, ragazzino! Qui ho il completo controllo, sia del mio corpo che del pavimento sul quale cammini!"
Le facce uscirono dal terreno lasciandosi una scia di melma nera alle spalle e si lanciarono sul guardiano come animali affamati, ma il ragazzo alzò la mano al cielo con un gesto lento  e, senza dire una parola, una decina di mani fatte di sangue emersero dal terreno, frantumarono le mani artigliate create dal mostro e afferrarono quelle teste volanti.
"Cosa!?!" Trasalì L'Efíaltis.
"Sai, molti Efíaltis  non sanno mai quando stare zitti. Cioè, danno aria alla bocca senza sapere nulla del proprio avversario e parlano continuamente di cose del tipo -oh, qui comando io, questo è il mio mondo, ho divorato un sacco di incubi e bambini per arrivare fin qui e blablabla-... Tsk, cavolate."
"Di cosa stai parlando, ragazzino?" Chiese l'essere, adesso lievemente intimorito dalla strana aura rossastra  che permeava intorno al ragazzo.
"E continui a chiamarmi ragazzino... No no, non va bene, non va affatto bene. Ma risponderò alla tua domanda con un'altra domanda..." Il ragazzo si avvicinò lentamente ad una delle teste e chiese:" Quando è stata l'ultima volta che hai visto uno della tua specie?"
Una delle teste venne schiacciata da una delle mani sanguigne.
"Di che diavolo parli?" Chiese L'Efíaltis, non capendo cosa volesse dire.
"Beh..." Il ragazzo fece schiacciare altre 3 teste e si fece scuro in volto.
"Ogni volta che finivo in un villaggio, ogni volta che finivo in una città, c'era sempre qualcuno che aveva perso un figlio per colpa vostra. Ci ho messo tanto, ma finalmente tra le mie mani si presenta l'opportunità di farla finita."Altre 5 teste vennero schiacciate, lasciando solo quella con cui stava parlando Francys e una che aveva gli stessi colori del giorno, mentre il viso dell'Efìaltis mostrava qualcosa che non aveva mai provato: paura.
"Voi mi disgustate! Odio la vostra dieta, la vostra esistenza, il vostro corpo e il vostro carattere, quindi decisi che sarebbe stato meglio per tutti estinguervi."
La mano sanguinolenta che portava la testa dai colori del giorno si avvicinò alle ragazze e la schiacciò davanti a loro, facendole sparire in un lampo di luce.
"Come facevi a sapere che quello era un falso?!?!" Chiese l'ultima testa.
"Efìaltis: divora gli incubi dei bambini per divorare le loro carni senza sforzo e diventa più pericoloso a ogni bambino consumato. Adora vedere gli sguardi vuoti delle proprie vittime e alcuni esemplari diventano così coraggiosi da provare addirittura a divorare un guardiano.
La loro pelle è flaccida e bianca, i loro occhi sono solo dei fossi scuri ed è difficile capire come facciano a vedere, mentre gli artigli, lunghi un metro e una spanna, sono capaci di tagliare qualsiasi cosa. Nell'incubo hanno la capacità di cambiare forma e creare vie di uscita in caso di necessità. Riconoscere queste "uscite" è piuttosto semplice, dato che hanno un colore completamente differente dall'ambiente in cui si trovano. Capitolo 5 del bestiario."Fece beffardo il ragazzo, godendo nel vedere la smorfia di panico dell'Efíaltis, quando una strana musica, quella della sigla di qualche cartone per bambine, distrasse entrambi.
"Eh?" Francys cominciò a infilarsi le mani in tasca, stupendosi nel trovarci un cellulare con strani pony colorati disegnati sopra.
"Pronto?" Rispose con incertezza.
"Brutto idiota, hai idea del casino che hai fatto? Daisy sta allagando l'appartamento con le sue lacrime, farneticando che ti sei sacrificato e che non tornerai più!" Infatti in sottofondo si sentivano le urla disperate della bambina che farneticava cose al limite del realistico.
"Trucy? Quando mi hai infilato il cellulare in tasca? E di chi è?" Chiese il ragazzo, sorpreso che ci fosse campo in un luogo come quello.
"Prima che ci mandassi indietro SENZA dire una parola." Rispose lei, sottolineando l'ultima parte con "leggera" irritazione.
"Ed è di Daisy, se proprio vuoi saperlo." Aggiunse infine.
"Ok, capisco..." Ci furono diversi minuti di silenzio, Trucy aspettava qualcosa, forse una risposta, mentre il giovane non aveva idea di cosa dire, finché...
"D'accordo, passamela."
Dall'altra parte del telefono, Trucy zittì la sorella ficcandole in bocca il telefono e disse:"È il "signore gentile", ti avevo detto che non era morto, guardi troppa tv."
La piccola tirò su col naso, sputò il cellulare e se lo mise  vicino all'orecchio.
"S-ei vivo?" Balbettò preoccupata.
"Daisy, i morti non possono rispondere al telefono." Rispose lui, impedendo un tentativo di fuga del mostro che manteneva sedendocisi sopra.
Le lacrime che rigavano il volto della bimba sparirono di colpo e un sorriso solare si scolpì tra le sue labbra.
"Oh, oh, stai combattendo? Puoi fare un video? Per favoreeeeeeeee."
Supplicò.
"Non posso fare un..." Il ragazzo cominciò a sentire strani versi da cucciolo bastonato dall'altra parte del telefono, cosa che lo fece arrendere praticamente subito.
"Va bene, lo faccio."
"Yeeeee, ti aspetteremo qui." La bimba gli attaccò il telefono in faccia.
Il ragazzo sospirò e rimise  il telefono in tasca con la telecamera che fuoriusciva leggermente: quella bambina era fin troppo convincente.
"Bene, credo sia ora di finirla q..." La mano che reggeva la testa del mostro si dissolse di colpo, il petto del ragazzo cominciò a emanare nuovamente una luce rossastra, con diverse vene rossastre che lampeggiavano a intermittenza per tutto il suo corpo.
"Merda! Di nuovo?" Il ragazzo arrancò a terra, rannicchiandosi a uovo in un gesto di sofferenza.
La testa del mostro approfittò del momento per allontanarsi dal ragazzo, anche se non aveva idea di cosa stesse succedendo.
La testa dell'Efìaltis, ormai libera dalle grinfie del guardiano, cominciò a produrre melma dalla base del collo e a ricreare il suo corpo da zero, dalle ossa alla muscolatura, fino a raggiungere la sua forma originale.
"Me la sono vista brutta." Sussurrò il mostro, osservando il ragazzo che si rialzava dolorante con ancora il petto  che lampeggiava.
"Che c'è, sei diventato improvvisamente  una lampadina?" Lo schernì con disprezzo quando, all'improvviso, sentì qualcosa, o meglio..."non sentì". L'energia che caratterizzava i guardiani come lui era sparita, quasi come se fosse stata drenata da qualcos'altro. 
Ci mise un po' a capire, ma una cosa era sicura: adesso era solo un semplice e indifeso umano, non c'era modo per lui di poter sopravvivere alla sua ira.Voleva vendicarsi! Vendicarsi di lui per avergli fatto provare paura!
Il mostro si avvicinò lentamente al ragazzo, che si reggeva a stento in piedi a causa del dolore al petto, e gli strappò il braccio con un violento morso, ma lui non batté ciglio.
"Oh, riesci ancora a stare in piedi. Impressionante." Come a volerlo umiliare ancora di più, il mostro gli tagliò una gamba con uno dei suoi artigli affilati, ma lui non cadde.
"Fermo..." Sussurrò prima di ricevere un altro attacco, cosa che fece sorridere l'incubo.
"Oh, prima facevi tanto il gradasso, non dirmi che vuoi chiedere pietà?"
Lo schernì il mostro.
Il ragazzo poggiò la testa sulla spalla dell'incubo, il respiro estremamente pesante, e disse:" non ho idea di cosa mi stia succedendo. Mi sento uno schifo, debole, fiacco e il mio sangue non funziona come dovrebbe."
"Seriamente? Vuoi davvero chiedere pietà?" 
Lo schernì nuovamente.
"Ma..."
Un rumore di costole che si fratturano seguì l'ultima parola del ragazzo, il mostro  sputò letteralmente un litro di melma nera, mentre il viso del giovane si era rabbuiato di colpo.
"Ho ancora i miei muscoli!"Urlò il ragazzo. Aveva infilato il pugno nel costato del mostro così violentemente da causargli la frattura della maggior parte delle costole e la perforazione dei polmoni; il terreno sotto di loro si frantumò, enormi zolle di terra si alzarono al cielo, l'urlo di rabbia del guardiano veniva seguito dal colpo che continuava imperterrito a frantumare le ossa del mostro, ma poi...
"Ti pregherei di togliere quel fastidioso pugno dal mio costato..."
Il mostro afferrò il braccio del guardiano e lo fece cozzare con la testa a terra.
"Allora non mi ascolti, vero?! Nel mio mondo gli attacchi fisici non funzionano, per quanto possano essere violenti." Sibilò freddamente l'incubo, schiacciandolo sotto un piede.
Il ragazzo sorrise.
"Beh, tentar non nuoce. Sembra che dovrò farlo nel modo difficile."
Il mostro seppellì la testa del guardiano schiacciandola violentemente con la pianta del piede.
"A malapena ti reggi in piedi, sei sofferente e, come hai già detto, il tuo sangue non funziona."
Il ragazzo afferrò la caviglia dell'incubo, stringendola così forte da spaccargliela senza grossi problemi." Beh, non pensavo di dover utilizzare di nuovo questo trucchetto..."
Prima che potesse finire di parlare, un centinaio di lance acuminate fatte di melma si manifestarono dal terreno e perforarono ogni singolo organo del ragazzo, uccidendolo ovviamente.
"Dovresti parlare di meno e agire di più, ragazzo. Ma ormai è troppo tardi..." Il mostro si allontanò deluso: ormai il ragazzo non era più un guardiano, non c'era più nulla di suo interesse lì.
"Devo catturare di nuovo quella bionda..." Sussurrò mentre si allontanava.
"Ehi, non abbiamo finito... Eheheh."
Il mostro si girò con gli "occhi" spalancati, il respiro diventato improvvisamente irregolare. Come poteva essere ancora vivo? 
All'improvviso, sentì la presenza di un mostro decisamente più pericoloso di lui, e non gli ci volle molto per capire che il mostro era il corpo del ragazzo, o meglio... IL ragazzo.
Le ferite erano sparite, i denti erano diventati improvvisamente aguzzi, la pelle era coperta da sangue bollente, mentre quello che aveva perso cominciò a bollire, sciogliendo il terreno come se fosse acido, e lo sguardo bramava solo una cosa: sangue.
I'Efìaltis cercò di allontanarsi trasformandosi in melma, ma il  guardiano gli afferrò il collo prima che potesse sparire completamente nel terreno. Della presunzione del ragazzo nemmeno l'ombra, sembrava più come guidato da una specie di istinto primordiale.
" Tu... Cosa diavolo sei tu?" Il "guardiano" rispose con un sussurro strozzato dicendo:" Cosa... sono?" Dopodichè avvicinò le labbra all'orecchio del mostro e sussurrò:" Sono il tuo incubo." Detto ciò ,il ragazzo cominciò a picchiare selvaggiamente il corpo del mostro, causandogli diverse fratture, dalle craniche alle femorali.
Finito di martoriare il corpo e averlo praticamente ridotto in una poltiglia melmosa, il mostro prese parola ridendo, la sua voce era come se provenisse da tutti gli angoli della palude.
" Stolto! Finché questo posto esisterà, nessuno potrà uccidermi! Coraggio, vai avanti! Riducimi in poltiglia, tanto io tornerò sempre! Vedremo chi è l'incubo di chi! Resterai bloccato qui per l'eternità!" Tuonò.
Il ragazzo si guardò intorno, il sorriso scolpito sul volto.
"Lo sapevo già, ed è per questo..." 
Il guardiano spaccò in 2 la palude colpendola con pugno, per poi far cadere una goccia di sangue all'interno della crepa che aveva creato. 
Passò poco. 
Il cielo divenne rosso, tutta la melma che copriva la palude divenne sangue e l'urlo di dolore dell'Efìaltis echeggiò nelle orecchie del ragazzo.
"Che diavolo hai fatto? Brucia!"
" Ti farò passare la stessa cosa che hanno provato quelle povere anime, ma con una piccola differenza: tu soffrirai." Detto questo, il sangue cominciò letteralmente a consumare l'intero incubo, dalle sfere rimaste in cielo agli alberi pieni di scheletri, finché non rimase solo un albero nero, l'unico coperto ancora da quella melma.
Il ragazzo si apprestò a consumare anche quel pezzo di incubo, ma la voce del mostro lo fece esitare.
"Se mi uccidi, i ricordi di quei bambini spariranno dalle menti delle persone che amavano. Vuoi davvero questo? Vuoi che tutti si scordino della loro esistenza?"
Il sangue cominciò a circondare l'albero e a stringerlo con forza.
"Che diavolo fai?! Pensavo ti importasse di loro!" L'albero venne consumato come tutto il resto, il tutto sopra un'unica frase detta dal ragazzo:" io non li scorderò..."

"Tana del pannolino, qualche minuto dopo la chiamata."

"Diavolo, ci sta mettendo troppo..." Si lamentò Trucy.
"Sei preoccupata per il tuo amico speciale?"
La ragazza diede un pugno sulla testa della sorella.
"Smettila con questa storia!" Tuonò, ignorando la bambina che era andata a nascondersi sotto al letto a causa del dolore.
"Cavolo, meglio che lo richiami."
Prima di poter prendere il telefono, qualcuno bussò al campanello.
"Hm?" La ragazza aprì la porta e si ritrovò davanti un enorme lupo bianco e una bimba vestita in nero.
"Scusate, stiamo cercando nostra sorella e un ragazzo che dovrebbero essere qui." Fece la bimba in nero con un sorriso pacifico che congelò parzialmente il pavimento.




"Angolo del tizio che ha scritto"
Ok, ok, ci ho infilato tutto: back story "drammatica", sensi di colpa e robe a caso... Tranne un combattimento da definire tale, ho più fatto un "gira e rigira" ammetto di voler pubblicare il prima possibile il 7 e 8 AH!
Il prossimo capitolo sarà dedicato a Coco e si scoprirà perché il protagonista è così forte, Bye!
Curiosità: l'incubo era grande quanto un continente, l'Asia per l'esattezza, giusto per darvi un'idea di quanto sia sgravo questo tipo. P.s: come sempre, le critiche e i consigli sono ben accetti :3



Hmmm, forse modificherò la descrizione della storia solo perché ne ho una più "figa"un mente. Perché lo dico? Perché mi va.
































































 









   
 
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