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Autore: demerito    22/05/2017    0 recensioni
Un bluff non è tale solo perché riesce........
Genere: Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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~~3 – Attesa
Fa caldo, il dolore ai polsi è sempre più forte. Chiunque sia stato il bastardo che mi ha legato lo ha fatto molto bene, un professionista.
Provo a far forza con le braccia, a spostare i polsi, ad allentare la presa, ma è tutto inutile. Il risultato è quello di peggiorare le cose infatti il dolore sembra aumentare.
Le gambe sembrano meno stanche, la posizione da seduto mi aiuta anche a respirare meglio. Quanto tempo è passato dal mio risveglio, 10, 20, 30 minuti. Non riesco a quantificarlo solo la vescica, che ora sta per scoppiare, mi fa capire che sono prigioniero da molto tempo.
Non vado in bagno da almeno  12 o 14 ore, sono stato alla toilette del ristorante verso mezzanotte; avevo appena preso un liquore e sono andato in bagno lasciando Mario al tavolino forse intento ancora a chiacchierare senza accorgersene che lo avevo mollato da un pezzo almeno da un ora. Parole, un fiume di parole, tante di quelle parole che ad un certo punto nessun umano è in grado di gestire, devi necessariamente staccare la spina, mollare, un normale cervello non è in grado di assumere quel tale flusso di informazioni, automaticamente si spegne. Ad essere onesti avrei preferito essere ancora al tavolo del ristorante a far finta di ascoltare anziché esser qui, legato come una preda in grado di ascoltare tutto il dolore fisico che il mio corpo iniziava ad urlare.
Ho sete, molta sete, vorrei immergermi in una vasca piena d'acqua e bere in apnea. Non so se è possibile, se il nostro organismo è in grado di farlo ma si io vorrei bere in apnea.
Sono stanco, fisicamente e mentalmente, mi muovo leggermente ma perdo l'equilibrio e cado nuovamente su di un fianco sbattendo la spalla, aggiungendo dolore a dolore. Mi sento sfinito, chiudo gli occhi, sento la benda premere sulle palpebre e mi addormento.
Mi sveglia una sensazione piacevole di abbandono. Noooooo quello che temevo è accaduto!
Non posso certo chiedere di più al mio organismo, ormai sarà passato tanto di quel tempo che era impossibile trattenere qualsiasi fluido corporeo, se fossi ferito sarei morto dissanguato.
Un errore del mio o miei carcerieri o un apposita condizione. Forse mi vogliono o mi vuole (in testa mi gira sempre la sensazione che sia opera di un solo individuo) far morire di fame e di sete, mi trovo in un posto isolato dove nessuno mi troverà.
Se io volessi torturare una persona mi vorrei godere lo spettacolo, forse e vicino a me , non parla, forse mi sta osservando con qualche mezzo tecnologico in grado di riprendere al buio, oppure verrà di tanto in tanto a controllare il mio stato penoso.
Devo liberare la mente da tutti questi pensieri ed analizzare la situazione ed i possibili sviluppi futuri.
Per fuggire dovrei slegarmi, per slegarmi dovrei trovare un oggetto appuntito, per trovare un oggetto appuntito dovrei spostarmi in qualche modo. In tasca non ho nulla, nemmeno le chiavi della macchina, forse le chiavi di casa ma sarò stato certamente perquisito.
Cerco di girarmi sull'altro fianco per capire se ho qualcosa in tasca, la fatica è enorme, ogni piccolo sforzo pesa sul mio organismo come un macigno. Finalmente riesco a girarmi sul fianco opposto, sento l'umido della pipì assorbita dai pantaloni, niente non ho nulla in tasca e nemmeno la cintura, mi è stata sfilata. Davvero un ottimo lavoro dovrò pensare a qualcos'altro ma velocemente, mi sento sempre più stanco e non riesco a pensare lucidamente. Il tempo trascorre lentamente o velocemente, non sono in grado di stabilirlo, questa situazione mi opprime.
Ho pensato mille volte alla morte, ma non per paura, solo per curiosità.
Ipotizzare il momento della tua morte e la reazione di chi ti sta vicino, dei tuoi cari dei tuoi conoscenti, quanti verranno al tuo funerale, quanti piangeranno veramente e quanti usando le solite frasi di circostanza sono li per gli altri e non per te. Non credo di aver paura di morire per che non perderei nulla morendo, non ho costruito nulla che possa angosciarmi nel perderlo. Non ho un figlio, non ho una famiglia, non ho soldi, non ho una casa e non ho un lavoro. Non ho nulla da perdere. Ma allora perché mi trovo in questa situazione del cavolo, se non ho nulla cosa possono pretendere da me. Forse uno scambio di persona, ma sono venuti a casa mia a prendermi, non per strada, quindi questa ipotesi e da escludere, anche se avessero sbagliato abitazione, nel mio palazzo non abita nessuno apparentemente importante da sequestrare.
Ci deve essere un motivo, devo concentrarmi c'è un particolare che ora mi sfugge ma devo trovare la forza di pensare. Oppure è opera di un folle che ha agito a caso, come la combinazione del superenalotto, uno su sei miliardi e sono stato estratto io. No non è possibile che si questa l'ipotesi più plausibile, ci deve essere una spiegazione, ma quale?
   
 
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