“Dean…che cosa stai facendo?” Sam guardava Dean mettere le loro robe nelle loro valigie, come un matto.

Erano tornati dalla loro gita e Dean sembrava che si fosse lasciato alle spalle quella loro avventura alla gita, ma evidentemente non era così. Appena arrivato a casa, aveva cominciato a fare febbrilmente i bagagli.



“Ce ne andiamo, Sam. facciamo i bagagli. Fanculo all’appartamento, fanculo all’università, fanculo tutto.”

“Stai scherzando, vero?” un magone intenso prese corpo proprio al centro dello stomaco di Sam, facendo un male cane e facendogli venire voglia di piangere.
 
L’università era un sogno che aveva coltivato per lui e Dean, l’appartamento l’aveva scelto con l’amore nel cuore, la loro prima casa insieme.



E poi ora che avevano finalmente trovato qualcuno di adulto che stava dalla loro parte, che sapeva di loro e gli era amico…aspetta…
 
“Dean, è per via del professor Philip, vero?”

“No..” disse Dean sospirando.

“Stai mentendo..” disse Sam.

“No, invece. Sam, mi ha sconvolto, sì. Ma non è per quello.”

“E per cosa, allora?”

“Stai scherzando? Sam, tu e io abbiamo affrontato un lupo mannaro. Un dannatissimo lupo mannaro. Avrebbe potuto farti del male quella notte. Avrei potuto non riuscire a proteggerti..avrei potuto morire io..e che cosa ne sarebbe stato di te?”
 
Sam si sentì sorpreso e commosso insieme che Dean si ergesse così tanto a suo angelo custode e che ritenesse che senza di lui fosse perso..in un certo senso non sapeva se offendersi, o prenderla come una gratificazione del fatto che dava importanza al loro sentimento. Scelse la seconda.

“Dean..io..non capisco. Che cosa ti fa paura? Ce la siamo cavata, no? Ce la siamo cavata egregiamente anzi! E cazzo, il prof Philip era fiero ed orgoglioso di noi!!”

“È un cacciatore, Sam. Ragiona come fanno quelli della sua specie..è normale..”

“Specie..sì..ovvio, loro sono una razza aliena e noi no, giusto?” disse Sam ironico.
 
Ma Dean era stanco per anche solo scherzare e ridere della battuta.

“Come puoi prendere così tutto alla leggera? Non ti rendi conto che…oddio, i mostri esistono..esiste…tutto..”

“Dean..non capisco..perchè stai reagendo così? Questo non lo sappiamo da oggi..”

“Forse fino ad adesso non volevo crederci..forse volevo solo sperare che fosse un brutto incubo..”

“Ma perché fare i bagagli? Come può questa essere una soluzione?”

“Forse se tornassimo da mamma e papà, lì saremo…saresti al sicuro. Non lo so, Sammy, ma forse papà aveva ragione..non avremmo mai dovuto far amicizia con quel professore…probabilmente lui l’ha detto per proteggerci..sapeva cosa faceva Philip veramente, l’avrà conosciuto…sapeva della caccia e non voleva una vita così per noi..”

“Supposizioni..solo supposizioni..”

“Sam…Sammy, noi non possiamo restare..”
 
 
Sam non aveva mai visto Dean così e vederlo così disorientato, lo faceva stare male.

“Quando si tratta di te, Sammy…io perdo il controllo..arrivo a fare cose e a non rendermi conto di altre..non mi fido neanche dei miei stessi pensieri..oggi un professore ha scoperto la verità sul nostro conto, ma io sono più sconvolto del sapere che dei mostri potenzialmente pericolosi girano a piede libero sul nostro pianeta…sono talmente dipendente dal nostro amore, che non la considero più una minaccia, capisci?”

“Questa è una cosa bella..” disse Sam, toccato.

“Non lo so..non so fino a che punto..debole..sono debole, Sammy. E per come sono adesso, non posso proteggerti da una minaccia così grande come quella che ci sovrasta..noi…non possiamo restare…”
 


Sammy si fece coraggio e decise di parlare con il cuore.

“Dean, ascoltami..io so quello che tu provi…so quanto deve essere dura, scoprire dell’esistenza di un male che fino ad ora era confortante sapere che esisteva solo nella fantasia, perché nella fantasia riesci a sconfiggerlo..”

Dean non rispose, allora Sam continuò.

“Sai il cartone animato Saint Seya, i cavalieri dello zodiaco, quel cartone degli anni novanta?” gli disse, venendogli da dietro e abbracciandolo a occhi chiusi, mentre Dean era seduto alla scrivania.



“Sì..”

“Lo guardavo sempre da bambino, mi ero affezionato a quei cavalieri che combattevano il male in nome della dea Atena. Così nobili, valorosi, così legati all’amicizia e ai sacri valori..provavo dei sentimenti molto intensi,li guardavo combattere e a volte piangevo dalle troppe emozioni..”

“Sammy, perché mi stai dicendo..”

“Era da tanto che non mi sentivo più così, ma quando sei arrivato tu, io posso dirti che solo tu, con il tuo amore, sei riuscito a farmi sentire di nuovo così…”

Dean si voltò di stucco.

“Così come?”

“Pieno d’amore..”

“Sammy..”

“Sì..è stato quando mi sono innamorato di te e tu mi hai fatto sentire il tuo amore, che ho riprovato l’ebbrezza di sentimenti così forti che non provavo da quando guardavo quel cartone. E devo dire che ora scoprire tutto questo..con te al mio fianco, mi fa risentire non solo come se fossi di nuovo davanti a quello schermo, ma mi fa sentire come se io stesso fossi un cavaliere di Atena, oh, Dean, ti prego, non deridermi..”

“Sammy, io..” disse Dean con gli occhi pieni di lacrime.

“Sai..mi sentivo un po’ come Andromeda, lui e il suo legame con il fratello mi scuotevano il cuore, non capivo perché…ma poi..ti ho conosciuto..e ho capito..io sono Andromeda e tu sei Phoenix, mio fratello..” disse Sam, asciugandogli una lacrima dall’occhio.

“Ti amo così tanto, Sammy…giuro che darei la vita per proteggerti.” Disse Dean, tuffandosi ad abbracciarlo.
 
Sam restò così tra le braccia del fratello maggiore e in quel momento i due erano proprio due cavalieri dello zodiaco.

“Qualsiasi battaglia…la combatteremo insieme, Dean..”

“Sì, Sammy, io non ti lascerò mai solo.”
 
 
 














Note dell'autrice: sto facendo il rewatch e la puntata in cui Phoenix si sacrifica nella casa di Virgo mi ha sconvolta..

bene, dopo questo mega spottone ai cavalieri, mi defilo!

Glub

immagino il commento di Daisy quando leggerà a chi ho paragonato i fratelli ahhah dì la verità che questa non te l'aspettavi!!

Neppure io me l'aspettavo!!