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Autore: Jeo 95    24/05/2017    3 recensioni
[Saga del Filo Rosso; Storia 1- Destino Maledetto]
***
La leggenda del Filo Rosso del Destino è una romantica leggenda che racconta di come al mondo, per ogni persona, ve ne sia una predestinata, la cosiddetta Anima Gemella.
Eppure non è l'unico Destino che il Filo Rosso può creare. Ve ne è uno più cupo, crudele, che da secoli colpisce determinate persone, accomunate tutte da particolare accessori.
Lo sanno bene Tikki e gli altri Kwamii, o almeno dovrebbero, poichè quello stesso destino sta per bussare alla porta dei loro Prescelti, ancora una volta.
Memorie perdute, passati remoti, mentre le vecchie e le nuove generazioni di Eroi si incontrano, Marinette dovrà trovare il modo di sfuggire ad un fato che non desidera.
Perchè lei è Ladybug, ed il suo destino è scritto col sangue.
***
Spero che vi incuriosisca almeno un po? :3 non so quante saghe saranno, dipenderà dall'audience xD
Bacioni e ringraziamenti a chiunque mi seguirà
Jeo 95 =3 (o ArhiShay)
p.s. La storia verrà aggiornata ogni Mercoledì u.u
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Altri, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Sorpresa, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
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N.d.AOk, alla fine ci sono cascata pure io.
Ecco qui la mia personalissima saga di Miracoulus! Devo ringraziare due persone in particolare per questo... una soprattutto che mi ha promesso biscotti per passare al lato oscuro e invece se li è mangiati! T.T 
Si è fatta perdonare con la drocah buona comunque, quindi tutto a posto u.u
Dedico a queste due persone il capitolo/prologo, perchè è solo colpa loro se adesso è qui xD
E siccome sempre grazie all'esempio di queste persone ho stilato un calendario lungo fino a settembre sulle storie che aggiornerò e scriverò, vi avviso subito che questa verrà aggiornata ogni mercoledi u.u 
Bacioni a tutti e grazie a chiunque vorrà supportarmi!

Jeo 95 =3 (o ArhiShay)

 

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Fil Rouge


Livre 1

~ Destin Maudit~




 

L'agghiacciante risata del nemico si fece più forte, acuta, e rimbombava nelle loro teste come la più spaventosa delle melodie. Non c'era sentimento in quella voce rimbombante, solo pura e semplice malvagità.

Guardandosi tra loro, il dubbio di non poter fare più nulla gravitò sui loro cuori come la peggiore delle consapevolezze, mentre l'impotenza li schiacciava come un macigno. Ormai era tutto finito.

«Non ancora...» solo una non aveva ancora perso la speranza.

Nella sua tuta rossa a pois neri Ladybug si alzò in piedi a fronteggiare il nemico, gli occhi ardenti di una fiamme che nessun altro possedeva. Soltanto lei.

«C-Che vuoi fare?» Volpina sgranò gli occhi sulla figura della Leader, che con passo calmo e sicuro si avvicinava sempre di più al loro nemico. Troppo vicino.

Ladybug si girò a sorriderle. Era dolce, tranquillo, come quelli che di solito le illuminavano il viso quando la battaglia stava per concludersi e tutto finiva bene. Solo che in quel frangente nulla sembrava potersi risolvere in un lieto fine.

«Andrà tutto bene, me lo sento.»

Queen Bee non era mai stata una grande fan di Ladybug, si scontravano spesso, discutevano, la maggior parte delle volte smettevano addirittura di parlarsi per settimane. Eppure in quel momento, perfino una regina come lei ebbe paura delle intenzioni dell'amica e alleata. Perché nonostante tutto si volevano bene, erano amiche.

Chat Noir stringeva tra le braccia il corpo di Papillon, ormai freddo come il marmo, mentre calde lacrime le rigavano il viso pallido, scavato. Non sentiva più nulla, tutto il suo mondo era congelato, concentrato solo sul respiro appena accennato del compagno. Non gli restava molto, e se Ladybug aveva un piano per salvare il loro compagno... be l'avrebbe assecondata a qualunque costo.

Peacock tra loro era il più sconvolto. Con un rivolo di sangue a sporcargli la fronte ferita, guardava la schiena della Leader con ammirata preoccupazione. Perché anche in quel drastico frangente lei era bellissima, e si ergeva tra di loro come la Dea più bella che avesse mai calcato il suolo.

Se qualcuno poteva salvarli dalla tragica fine che li attendeva, quella era senz'altro la loro amata Ladybug. Ma allora perché, si chiese Peacock, aveva il brutto presentimento che in ogni caso, quel giorno, loro avrebbero perso?

L'eroina in rosso si voltò ad osservare uno per uno i suoi compagni. Feriti, distrutti, spaventati. Ed il suo cuore si riempì di tristezza e rabbia, verso il mostro che stava cercando di distruggere la sua città, di portarle via tutto ciò che di caro aveva nella vita.

Non lo avrebbe permesso, per loro e soprattutto per lui. Li avrebbe protetti tutti, perché lei era la coccinella capace di miracoli che avrebbe sconfitto ogni male. Il prezzo da pagare per questo, qualunque fosse stato, lo avrebbe pagato senza esitare.

«Più il miracolo è grande, più il prezzo è alto...» le aveva sussurrato con timore la sua Kwami un giorno, quando le aveva fatto promettere di non superare mai la soglia sicura che le permetteva di trasformarsi senza dover pagare prezzo alcuno.

Perdonami Tikki, non posso mantenere la promessa...”

«Ricordatevi sempre...» iniziò con un sorriso, spiegando le sue ali d'argento e lasciandosi trasportare dal vento «Che qualunque cosa accadrà... Ladybug sarà sempre con voi!»

E a nulla servirono le urla sei suoi compagni, a nulla servì il tuffo di Peacock, che invano tentò di afferrarle una mano, ormai la loro amata lady aveva già spiccato il volo.

Ciò che accadde poi fu tutto incerto, sbiadito, e soltanto una cosa fu chiara a tutti quelli che ricordavano almeno in parte ciò che era appena successo:

Ladybug aveva compiuto un vero Miracolo.


 


 

Tikki si svegliò spossata quella mattina. Strofinò i grandi occhioni azzurri per diversi minuti prima di aprirli sul nuovo giorno, riscoprendosi più stanca di quanto non lo fosse la sera prima.

Che strano. Eppure, dopo la pattuglia notturna di Ladybug, era certa di aver mangiato abbastanza dolci da aver ripreso pienamente le forze. Forse, dopotutto, si era sbagliata.

«Buongiorno Tikki» la voce dolce di Marinette la salutò cordiale, mentre la piccola Kwamii cercava la sua portatrice all'interno della camera.

La trovò seduta alla scrivania, vestita e pronta per un'altra giornata di scuola, intenta a ricontrollare per l'ultima volta i compiti da consegnare a Miss Bustier.

Finito l'accurato resoconto, Marinette infilò tutto nello zaino e si alzò per andare dalla sua partner, alla quale non mancò di scoccare un lieve bacio sulla fronte.

«Buongiorno Marinette.» le rispose poi Tikki, con una voce talmente flebile che Marinette si chiese se l'avesse salutata sul serio.

«Piuttosto insolito vederti in piedi dopo di me... va tutto bene?»

La Kwamii annuì stancamente, aggiungendo che con una buona scorpacciata di biscotti, tutto sarebbe andato a posto. Marinette le promise che prima di uscire ne avrebbe recuperati un po' apposta per lei.

«Coraggio Tikki, andiamo. Per una volta che non sono in ritardo, preferirei arrivare a scuola senza che un Akuma decidesse di rovinarmi la giornata.» Tikki ridacchiò e con un atletico balzo fu già dentro la borsetta rosa che Marinette portava sempre a tracolla.

La sentì salutare Tom e Sabine con allegria, forse ancora euforica per essere in perfetto orario per la scuola.

«Cielo Tom! Dobbiamo correre ai ripari, la fine del mondo potrebbe essere dietro l'angolo!» scherzò Sabine, afferrando con garbo il braccio del marito che si lasciò andare ad una sonora risata.

Marinette gonfiò le guance offesa, salvo poi scoppiare a ridere assieme ai genitori. A Tikki piaceva l'atmosfera che aleggiava in casa Dupain-Cheng. Erano una famiglia unita, si volevano bene, e tutto l'amore che circondava Ladybug non faceva che darle più forza senza che nemmeno se ne rendesse conto.

«Non penso sia soltanto fortuna» Tikki sussultò, mentre una frase detta molto tempo prima riemergeva alla memoria all'improvviso.«Credo che anche l'amore sia fondamentale per dare potere al Miracoulus della coccinella.»

Ma chi l'aveva detta? Questo non riusciva a ricordarlo. Le parve di aver sognato qualcosa, qualcosa s'importante, ma più si sforzava di ricordare, meno la sua memoria sembrava volerle dare una mano.

Rimase immersa nei suoi pensieri fino a che la voce gentile di Marinette non la richiamò, allungandole un sacchettino di biscotti appena sfornati che suo padre le aveva dato per festeggiare la sua inaspettata puntualità.

«Sai Marinette...» iniziò la Kwamii, addentando con lentezza un pezzetto del biscotto al cioccolato «Credo di aver fatto un sogno stanotte...»

La giovane arricciò il naso incerta. Era la prima volta che sentiva Tikki parlare di sogni, tanto che si era convinta i Kwamii non potessero farlo. Evidentemente si era sbagliata.«Che genere di sogno?»

«Non lo ricordo...» tutto ciò che Tikki sapeva è che faceva male. Moltissimo.

Più ci pensava, più il piccolo cuoricino che le batteva nel petto sembrava sgretolarsi più e più volte, senza che potesse far nulla per fermarlo.

Una lacrima solitaria le solcò il viso, me la ripulì più in fretta che potè: non aveva senso far preoccupare Marinette per qualcosa come uno stupido sogno.

«Se non lo ricordi, forse non era nulla d'importante.» provò ad ipotizzare Marinette, al che la Kwamii annui.

In lontananza, la figura di Alya si sbracciava per salutare la sua migliore amica, che raggiante non vedeva l'ora di raggiungerla per poter camminare fino alla scuola.

«Probabilmente ai ragione...» sussurrò ancora Tikki, continuando indisturbata a gustarsi il suo biscotto e allontanando infine tutti i brutti pensieri che le affollavano la mente.«Non era nulla d'importante.»

Eppure, dentro di se, sentiva di star commettendo un grave errore.


 


 

 


 

   
 
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