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Autore: Bankotsu90    24/05/2017    1 recensioni
Leila, dopo il suo discorso televisivo ai cittadini di Europia, si rende conto che il popolo la venera alla stregua di una divinità. La ragazza, inebriata dalla sete di potere, si auto-incorona imperatrice, instaurando una monarchia assoluta. Ayano, un tempo sua amica, dovrà detronizzarla per mettere fine alla sua tirannia sanguinaria.
Genere: Azione, Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Leila Malcal
Note: OOC | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Quando rinvenne la prima cosa che vide fu un paio di occhi castani che la scrutavano. Appartenevano a una donna dai capelli neri legati in una coda, occhi castani e carnagione lattea, che indossava un kimono biancorosso, tipico delle sacerdotesse shintoiste.
 
Ti sei svegliata, finalmente…” Esordì la donna.
 
Chi… Chi siete?” Le chiese Ayano, confusa.
 
Sei così stordita da non riconoscermi?
 
Risponda alla mia domanda!
 
La sconosciuta sbuffò prima di rispondere:
 
Mi chiamo Kikyo Takahashi, guida spirituale dei giapponesi che vivevano nel ghetto di Amsterdam.
 
Il ghetto… Che fine ha fatto?” Domandò Ayano.
 
L’imperatrice Leila lo ha raso al suolo… Molta gente è morta. Cercava Ryo, quel pazzo incosciente.” Nel dire questo la miko si rattristò.
 
La spadaccina si guardò intorno.
 
Dove ci troviamo adesso?

In un luogo sicuro… Quando ti ho trovata eri ferita gravemente, avevi bisogno di cure. Per questo ti ho condotta qui.
 
Qui dove?
 
Nella mia clinica, ovviamente.” Le rispose un uomo con capelli corti biondi e occhi celesti che indossava un camice bianco.
 
Ti presento il dottor Antoon Tasman, primario di questo ospedale. Lui ti ha salvata.” Le spiegò Kikyo.
 
Oui, anche se disperavo di riuscirci…" Ammise il medico, sbuffando.
 
"Eri gravemente ferita e perdevi copiose quantità di sangue, sai? Sei anche finita in coma.” Aggiunse.
 
Per quanto tempo ci sono stata?
 
Circa cinque mesi. Comunque qui tu e i tuoi amici siete al sicuro. Potrete restare quanto vorrete.” Le garantì lui, cordiale.
 
Ayano non rispose e abbassò lo sguardo.
 
Che hai? Mi sembri giù di morale.” Le chiese il medico, notando il suo cambiamento d'umore.
 
Leila… Che cosa le è successo? Perché si comporta in quel modo?
 
Tasman scosse la testa.
 
Non ne ho la più pallida idea… È completamente diversa dalla ragazza che aveva infiammato le masse con il suo discorso, riuscendo anche a placare le rivolte scoppiate in tutta Europia. Parlava di libertà e uguaglianza ma ha finito per instaurare una dittatura personale, basata sul culto della personalità. Chiunque si oppone alla sua tirannide viene ucciso o internato in campi di concentramento costruiti oltre gli Urali, in Siberia, lontani dalla civiltà. Nessuno è mai tornato da lì…. Corro un grosso rischio a ospitarvi.” La sola idea lo faceva sudare freddo, e si vedeva.
 
Come è entrata in possesso di quello scettro?
 
A risponderle fu Kikyo:
 
Non lo sappiamo… Ma ora che ce l’ha nessuno può fermarla. Per sopravvivere noi giapponesi le stavamo alla larga, ma Ryo ha provato a rubarglielo, e così l’ha fatta infuriare. Ora la nostra gente è morta, e molti civili inermi vengono uccisi o catturati.
 
Dottore?” Intervenne una voce.
 
L’uomo si voltò, incrociando lo sguardo con una infermiera dai lunghi capelli castano scuro e gli occhi viola.
 
Cosa c’è, Cana?
 
Momoya vorrebbe parlarvi.
 
D’accordo… Arrivo.
 
Quando il medico si fu congedato Kikyo si rivolse ad Ayano:
 
Sei in grado di camminare?
 
La corvina annuì.
 
Sì… Credo di sì.
 
La sacerdotessa sorrise soddisfatta.
 
Molto bene.
 
Detto questo tirò fuori dal kimono una borraccia a tracolla.
 
Che cos'è?” Le chiese Ayano, curiosa.
 
Io lo chiamo l’infuso degli dei…
 
Droga?
 
Kikyo la guardò male.
 
Ma che droga e droga, miscredente! Mi hai preso per una spacciatrice di Refrain?
 
E allora cos'è?
 
Una pozione magica, la cui ricetta viene tramandata sin dai tempi di Jinmu, primo imperatore del Giappone. Conferisce alcuni... Poteri. Nel corso della storia vari illustri personaggi se ne sono serviti, come il suddetto Jinmu, Ishikawa Goemon o Oda Nobunaga.
 
Ayano prese la borraccia e la guardò sospettosa.
 
Ci sono degli effetti collaterali?
 
Beh, sì..." Ammise la donna.
 
"Quali?"
 
"Conduce alla follia e persino alla morte chi ha uno spirito debole.
 
Ayano la guardò con un misto di paura e shock.
 
E tu voi che io lo beva?
 
Dobbiamo berlo tutti… Almeno, se le truppe di Leila ci scovano, potremmo difenderci più efficacemente. Non possiamo contare sulle nostre sole forze, non in questo caso.
 
Ma è pericoloso!” Protestò Ayano, spaventata.
 
Non abbiamo altra scelta.
 
Ma…
 
Niente ma! O bevi l’infuso oppure al prossimo scontro morirai!” La interruppe bruscamente la miko.
 
Dopo un attimo di esitazione afferrò la bisaccia.
 
Va bene…
 
Non lo faccio volentieri, ma devo parlare con Leila, per scoprire la verità. Forse questo infuso mi aiuterà nell'intento…
 
Quanto devo berne?
 
Un sorso è più che sufficiente.
 
Ayano fece come le era stato detto; il sapore di quel presunto infuso era aspro e la fece tossire un paio di volte, tanto che dovette chiudere gli occhi per qualche secondo. Quando li riaprì rimase sbalordita: non si trovava più nella stanza d’ospedale ma in una zona completamente bianca, tanto che non riusciva a distinguere il cielo dalla terra.
 
Lo sapevo… Altro che infuso magico, quella svitata mi ha dato un allucinogeno!
 
Pensò, allarmata.
 
Si guardò intorno, non sapendo come comportarsi.
 
Merda… Che cosa devo fare?
 
Si chiese.
 
Dopo pochi minuti si materializzarono attorno a lei tre lupi, i quali iniziarono a correre verso una direzione imprecisata.
 
Credo mi convenga seguirli…
 
Pensò la ragazza, per poi avviarsi.
 
I tre predatori continuavano a correre senza sosta. Evidentemente dovevano aver individuato una preda. La preda in questione non era altro che un cervo, il quale non si era accorto della loro presenza poiché girato di spalle. Ad un certo punto Ayano ebbe un’illuminazione.
 
Ma certo… È come in quel videogioco!
 
Detto questo sfoderò la katana e scagliandola a mò di lancia trafisse il cranio dell’animale, che crollò a terra esanime, dopo aver emesso un verso di dolore. Subito i lupi gli si avventarono contro e cominciarono a mangiarselo.
 
E ora?
 
Si chiese la spadaccina, mentre recuperava la sua arma.
 
Ad un certo punto uno dei lupi entro letteralmente in lei. Sorpresa, cadde in ginocchio mentre il suo corpo si illuminò per un paio di secondi. Chiuse nuovamente gli occhi, e quando li riaprì si ritrovò nel letto d’ospedale, con Kikyo al suo fianco.
 
Come ti senti?” Le chiese la sacerdotessa.
 
Diversa…” Rispose lei, confusa.
 
Cosa hai visto, durante il viaggio astrale?
 
Tre lupi.
 
Kikyo sorrise di nuovo.
 
Il lupo è un animale potente e rispettabile…. Peccato che oggi in Giappone sia estinto.” Affermò.
 
Per colpa dell’occupazione britanna del 2010/18?
 
Non c’entra niente, è estinto dal 1905.
 
Capisco…
 
La miko emise un sospiro.
 
Ora ti saluto, devo distribuire l’infuso anche agli altri.
 
Detto questo la miko si congedò.
 
Mi domando quali poteri conferisca questo infuso… A prima vista sono rimasta come prima.
 
Si disse, guardandosi le mani.
 
Beh, almeno non ha avuto effetti nocivi, almeno non ancora.
 
Sbuffò, sconsolata.
 
Ayano?” La chiamò una voce.
 
Alzò lo sguardo e vide il dottor Tasman che la fissava incerta.
 
Cosa c’è?
 
Avrei un favore da chiederti.
 
Se posso… Dica.
 
Vorrei che andassi nella vicina città di Den Helder per fare spese. Lì nessuno ti conosce, non dovresti avere problemi. Ovviamente ti darò il denaro necessario.
 
Volentieri. Ma mi servirebbero degli abiti, non posso girare così.” Disse, indicando la vestaglia da ricoverata che indossava.
 
Te li procuro subito.
 
********
Quando uscì all'aperto, Ayano indossava degli shorts neri, una maglietta bianca attillata e un paio di scarpe nere. Come sempre portava al fianco la sua inseparabile katana. Guardandosi intorno si accorse che l’ospedale era un edificio alto tre piani, che sorgeva vicino a una spiaggia.
 
Mi raccomando, sii prudente. Le truppe di Smilas stato rastrellando i dintorni, e se dovessero avvistarti finiremmo tutti nei guai.” La avvisò il medico.
 
La ragazza annuì.
 
Ci conti, dottore.
 
Detto questo si incamminò. Vagò lungo la spiaggia deserta, dando ogni tanto una occhiata al mare mosso. Dopo mezz'ora di cammino giunse in vista di un faro dipinto di rosso.
 
Che i kami me la mandino buona.
 
*******
Giunta vicino al faro rimase ad osservarlo per qualche minuto, poi riprese il cammino, arrivando nei pressi di un molo dove stavano ormeggiate imbarcazioni di vario tipo.
 
È la prima volta che metto piede qui… Chissà se trovo qualcuno disposto a darmi qualche informazione.
 
Iniziò a guardarsi intorno alla ricerca di qualche passante, fino a quando non udì il suo stomaco brontolare.
 
Kuso, ho una fame… Spero che ci sia un posto dove rifocillarmi.
 
Improvvisamente si sentì osservata. Si voltò, e vide un uomo con corto capelli grigi e un paio di occhiali da sole che la fissava.
 
Bonjour.” La salutò.
 
Bonjour.” Gli rispose.
 
Sei una turista?
 
Oui.
 
Meglio che non gli dica chi sono davvero… Potrebbe essere una spia.
 
L'uomo la fissò, leggermente perplesso.
 
Strano… Di solito voi turisti visitate le grandi città come Parigi, Roma o Amsterdam. Anche se Amsterdam non è il posto più adatto per farci del turismo, almeno per ora… La città si sta ancora leccando le ferite per l’operazione antiterrorismo avvenuta 5 mesi fa.
 
Operazione antiterrorismo, eh? È stato un fottuto sterminio!
 
Pensò lei, disgustata.
 
C’è qualche posto dove posso mangiare un boccone?” Domandò.
 
C’è un ristorante a poca distanza da qui… Si chiama La perla del mare del Nord.
 
Merci.
 
Detto questo la ragazza si avviò. Ma, mentre costeggiava una fila di case dal tetto spiovente vide da lontano tre soldati europei che camminavano nella sua direzione.
 
Kami-sama! Se mi vedono sono spacciata! Posso abbatterli facilmente, ma così facendo attirerei l’attenzione su di me! Che cosa posso fare?
 
Si chiese, allarmata.
 
Cominciò così a concentrarsi, nella speranza di trovare qualche via di fuga. Non poteva scappare via, se i tre l’avessero vista si sarebbero insospettiti; buttarsi in mare era un suicidio; affrontarli e ucciderli avrebbe sì risolto il problema ma ne avrebbe creato uno più grande. Se qualche paesano avesse assistito all'omicidio o trovato i cadaveri avrebbe potuto correre alla base militare più vicina per informare il comandante locale dell’accaduto. Questi avrebbe sicuramente sguinzagliato i suoi soldati alla ricerca dell’assassino, complicando non poco la sua situazione e quella dei suoi connazionali nascosti nel vicino ospedale.
 
Pensa, pensa!
 
Si disse, mentre sentiva una strana sensazione pervaderle la mente. I militari intanto si facevano sempre più vicini. Questi le passarono accanto ma stranamente non la notarono, proseguendo il loro cammino e chiacchierando tra di loro.
 
Ma che… Come hanno fatto a non vedermi?
 
Si chiese, sorpresa.
 
Ah, chi se ne frega! Meglio muoversi!
 
Riprese così il cammino, percorrendo a passo lento la strada vicino al porto, poi svoltò verso sud e poi verso est, passando davanti a un cantiere navale e ad alcune abitazioni private, fino a fermarsi davanti a un edificio a un piano, sulla cui facciata stava una insegna che recava la scritta in lettere rosse:
 
LA PERLE DE LA MER DU NORD
 
Stava per entrarvi, quando improvvisamente udì una voce di bambina che diceva:
 
Ridatemela!
 
Si voltò e vide una bimba dai lunghi capelli neri che cercava di riprendersi una macchinina  che due teppistelli le avevano rubato.
 
Quanto mi stanno sullo stomaco i prepotenti…
 
Pensò Ayano, irritata.
 
No, per favore!”  Li pregò la piccola.
 
Se vuoi indietro la tua macchinina devi girarti tre volte!” Le intimò uno dei due bulli.
 
La spadaccina li raggiunse in pochi passi e disse loro:
 
Adesso basta, voi due! Forza, ridategliela!
 
Da dove veniva quella voce?” Si chiese il primo bullo, un ragazzino biondo.
 
Non ne ho idea…” Gli rispose il suo amico, che aveva i capelli castani, guardandosi intorno con preoccupazione.
 
Oltre che essere prepotenti sono anche ciechi?
 
Ho detto ridategliela, piccoli delinquenti!
 
Detto questo Ayano spintonò il biondo facendolo cadere a terra.
 
Ahia! Chi mi ha spinto?
 
Non lo so… Ma questa storia mi piace sempre meno!
 
Ve lo ripeto un’ultima volta:  restituitele quella macchinina!
 
A questo punto i due, terrorizzati, fuggirono lasciando a terra il maltolto e gridando:
 
Ci sono gli spettri!
 
La corvina sorrise soddisfatta, poi raccolse l’automobilina e le porse  alla piccola.
 
Prendi.
 
La bambina, anche se sorpresa, la prese.
 
Arrivederci!” La salutò.
 
Tornata sui suoi passi fece per entrare nel ristorante ma qualcosa attirò la sua attenzione: a poca distanza da lei stava parcheggiata una Renault Scenic. Ma ciò che in realtà la sorprese è che, guardandosi nello specchio retrovisore, notò che mancava qualcosa di importante: il suo riflesso. Esterrefatta, si sedette a terra.
 
Sono invisibile… Allora l’infuso funziona!
 
Pensò, sbalordita.
 
Ora capisco perché quei tre non mi hanno vista… Mi è bastato concentrarmi per attivare l’invisibilità. Quindi per ritornare visibile mi basterà concentrarmi di nuovo.
 
La sua intuizione si rivelò esatta quando, dopo aver chiuso gli occhi ed essersi concentrata, scoprì di essere tornata visibile.
 
Questa abilità mi tornerà molto utile…
 
Pensò soddisfatta, mentre si rialzava.
 
Fatto questo varcò la porta d’ingresso del ristorante, dove fu accolta da un sonoro ceffone su una guancia.
 
Va te faire foutre, salope!” La apostrofò una donna con lisci e lunghi capelli neri, occhi verdi e rossetto sulle labbra.
 
Ma che le ho fatto?” Domandò stupita, mentre con una mano si massaggiava la parte lesa.
 
La sconosciuta la fissò per qualche secondo, poi assunse una espressione dispiaciuta.
 
Oh, scusami… Ti avevo scambiato per un'altra.” Affermò.
 
Me ne sono accorta.
 
Comunque mi presento: chiamo Minerva Orland, e sono la proprietaria di questo ristorante, il più frequentato del paese.” Affermò, mettendo da parte la modestia.
 
Io sono Ayame Okami, giapponese.
 
Sei una turista?
 
Oui.
 
La donna di nome Minerva annuì e sorrise.
 
Seguimi, ti faccio strada.
 
La corvina la scortò attraverso la sala da pranzo, facendola sedere a un tavolo con sopra una tovaglia a pois bianchi e neri.
 
Cosa desideri?
 
Pasta e fagioli per primo, crocchette di patate per secondo.
 
Le preparo subito!” Detto questo Minerva si congedò.
 
Ayano sbuffò e si guardò intorno; la sala era gremita di clienti che mangiavano e chiacchieravano. Tra questi vi erano due ragazze, una bionda dai capelli lunghi e lisci e occhi castani e una rossa che aveva capelli anch'essa capelli lunghi e lisci e occhi castani. Entrambe la guardavano storto.
 
Non sapevo che servissero gli Eleven qui.” Commentò la prima, infastidita.
 
Dovrebbe stare in un campo di lavoro!” Affermò la seconda, con disgusto.
 
E dagli con Eleven!
 
Pensò Ayano, scocciata.
 
Rimase in attesa per circa dieci minuti, poi vide Minerva avvicinarsi con un piatto in mano, che posò sul tavolo.
 
Ecco a te… Pasta e fagioli, come avevi chiesto.
 
E le crocchette?
 
Vado a prepararle.
 
Rimasta nuovamente sola iniziò a mangiare.
 
Finalmente un pasto come si deve… Ci voleva dopo 5 mesi di coma.
 
Pensò, entusiasta.
 
Entusiasmo che però si spense subito non appena le ritornarono in mente gli eventi accaduti 5 mesi prima, quando quella che riteneva la sua migliore amica l’aveva quasi uccisa.
 
Devo parlarle... Per capire chi o cosa l'ha fatta diventare così malvagia. Troppe cose non tornano…
 
Si disse, seria.
 
Quando ebbe finito  mise le posate nel piatto e si mise in ascolto; magari in tutto quel vociare poteva captare qualche informazione utile.  Ebbe fortuna.
 
Hai sentito le ultime notizie, Erza?
 
Ormai ho perso interesse per le news.
 
Sembra che  un gruppo di ribelli legato alle Brigate Rivoluzionarie abbia assaltato una base militare nei pressi di Varsavia.
 
Ti ho già detto che ho perso interesse per le news, specie per quelle noiose come questa!
 
Quindi esiste un movimento di resistenza al regime….
 
Pensò Ayano, mentre beveva un bicchiere d’acqua.
 
Ecco le crocchette!” La avvisò Minerva, posandole il piatto davanti.
 
Merci.” Rispose lei, distratta.
 
Aspetta a mangiarle, o ti ritroverai con la lingua ustionata! Sono roventi, lascia che si raffreddino.
 
Ok…
 
Minerva fece un inchino e si allontanò di nuovo.
 
Devo cercare di entrare in contatto con queste… Brigate Rivoluzionarie. Potrebbero aiutarmi nella mia impresa.
 
Aspettò per dieci minuti, poi cominciò a mangiare il secondo.
 
A proposito, che ore sono?
 
Si chiese.
 
Guardandosi alle spalle vide un orologio appeso alla parete che segnava le 12:44.
 
Bene, ho tutto il tempo per sfamarmi, fare spese e tornare indietro.
 
Pensato ciò riprese a mangiare.
   
 
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