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Autore: kamy    24/05/2017    2 recensioni
Raccolta di Flashfic sulla coppia Godel ispirate dalla canzone di Almeno tu nell'universo.
Link della musica: https://www.youtube.com/watch?v=dbMvLVjudFk.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gohan, Un po' tutti, Videl
Note: Missing Moments, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio anche solo chi legge.
Scritta sentendo: Two Steps From Hell – His Brightest Star Was You .


Cap.3 Quotidiana tristezza

 

senza serietà, come fosse niente…

 

Gohan mugolò, allungò una mano nel sonno e tastò le coperte, le afferrò e le tirò, coprendosi.

Videl avvertì una sensazione di freddo e cercò la coperta con la mano, trovò il lenzuolo e vi si avvolse. Starnutì, il naso le prudeva e socchiuse gli occhi. Osservò l’oscurità intorno a lei e riconobbe l’ombra prodotta dal suo armadio. Si girò su un fianco e batté le palpebre, la sua vista si abituò al buio. Vide la figura di suo marito e lo abbracciò, aderendo con il corpo alla coperta che avvolgeva il saiyan. Gli appoggiò la testa sulla spalla e si addormentò nuovamente.

Gohan avvertì il respiro della moglie solleticargli il collo e, senza svegliarsi, appoggiò la testa su quella di lei, sorridendo.

Le lancette dell’orologio appeso alla parete si muovevano mentre i ticchettii che producevano risuonavano nella stanza.

Una stella cadente, con una scia azzurra luminescente, percorse il cielo fuori dalla finestra. Man mano lo scenario blu-nero, divenne sempre più chiaro e le montagne si tinsero del rosa dell’alba.

Videl socchiuse un occhio e si deterse le labbra secche con la lingua. Si staccò dal marito e si sedette sul letto, sollevandosi i pantaloncini del pigiama. La pelle della sua pancia, sotto l’ombelico, riportava i segni rossi dell’elastico dell’indumento. Mise i piedi a terra e rabbrividì, sentendo il pavimento gelido sotto le piante. Si alzò in piedi e si passò entrambe le mani sulla parte superiore del pigiama, alcune ciocche dei suoi corti capelli neri le ricadevano scompigliate davanti al viso ovale.

Raggiunse il bagno ed entrò, chiudendoselo alle spalle.

Gohan, senza svegliarsi, tastò intorno a sé, sporse il labbro inferiore e rotolò fino al centro del letto.

Il rumore dei suoi mugolii e il ticchettio dell’orologio, insieme al rumore del vento che proveniva da fuori, vennero coperti dallo scrosciare dell’acqua.

Videl finì la doccia, richiudendo l’acqua, indossò il suo accappatoio rosa tenue e con un asciugamano candido si asciugò i capelli umidi.

Tornò nell’altra stanza e recuperò silenziosamente i propri indumenti puliti, si vestì e riportò in bagno accappatoio e asciugamano. Ascoltò Gohan sbadigliare, tornò in camera da letto e s’infilò delle ciabatte, osservò il marito assopito e sorrise.

Uscì dalla camera e scese le scale, da fuori dell’abitazione a cupola iniziavano a provenire i versi degli uccelli. Entrò in cucina, nel camino scoppiettava un fuocherello crepitante.

Videl osservò le fiamme e socchiuse gli occhi.

 

 

“Bambina mia, ricordati di controllare tuo padre. Lo sai che si scotta sempre con la stufa” sussurrò la donna. Il suo viso pallido e tirato era segnato da rughe, le sue labbra erano bluastre.

La piccola Videl annuì, sentiva il respiro della madre farsi sempre più rantolante, semi-coperto dai biiip delle macchine.

 

 

Le iridi azzurre di Videl divennero liquide, brillando di riflessi blu scuro.

La giovane aprì il frigorifero e si abbassò, afferrando una bottiglia d’acqua.

“Tesorino, già in piedi?” domandò Chichi.

Videl si raddrizzò e si voltò, sorridendole, socchiudendo gli occhi.

“Volevo aiutarla a lavare i piatti” disse gentilmente.

Chichi raggiunse il lavabo, osservò la pila di piatti e sospirò.

“Penso di averne proprio bisogno. Sporcano davvero tanto gli uomini di casa” gemette.

Videl le si approssimò e le mise una mano sulla spalla.

“Non dovrebbe affaticarsi così tanto, finirà per ammalarsi” gemette.

Chichi abbassò lo sguardo e negò con il capo.

“Sono semplicemente preoccupata per mio marito. Aveva promesso che si sarebbe comportato bene e, invece, è di nuovo andato ad allenarsi. Per lui è tutto un gioco, mente senza serietà, come se non contasse niente” sussurrò.

Videl abbracciò la donna e sospirò.

“Dovrebbe fargli sapere che soffre” mormorò.

Chichi la scostò e scosse il capo, sorrise e le sue iridi nere divennero liquide.

“La verità è che lo amo troppo e accetterei qualsiasi cosa da lui. Faccio la voce grossa, ma non posso vivere pensando che un giorno non tornerà al mio fianco” ammise con voce rauca.

  
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