Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
Ricorda la storia  |      
Autore: Minori Kuscieda    24/05/2017    1 recensioni
A chi, ogni giorno, muore ingiustamente.
Dal testo:
[Forse, in un altro contesto, mi avresti detto che avere cedimenti è umano, avere paura è umano… Ma questo non è quel caso, vero, Mike?
Siamo soldati, abbiamo scelto noi questa vita, di rischiare il tutto per tutto, non possiamo permetterci di crollare, soprattutto noi veterani.]
I pochi soldati dell'Armata sono partiti allarmati e spaventati, ma pieni di fiducia nelle capacità del comandante Mike.
Nel momento in cui la situazione si fa critica, è quest'ultimo a scegliere di scontrarsi da solo con i giganti per permettere agli altri di avanzare. Come molti soldati, anche Mike perde la vita in modo eroico... Questi sono i pensieri di Nanaba durante gli avvenimenti dei primi episodi, incentrati sulla figura del comandante e dell'uomo che tutti conosciamo.
Seconda storia sul fandom di SNK, spero vi piaccia.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mike Zakarius, Nanaba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
-You give me the courage I didn't know I had.-
A Mike Zacharias.
 
<< L'umanità ha perso. >>
<< No, non ancora. Gli esseri umani conoscono per la prima volta la sconfitta solo quando smettono di lottare...
 
Finché continuiamo a combattere, non abbiamo ancora perso!>>
[Nanaba e Mike - SNK 2x01]
 
Combattere, vincere.
Arrendersi, perdere.
Continuo a ripetere tra me e me queste parole come un mantra silenzioso, la tua frase incisa nel petto e nella mente, i neuroni che lavorano per connettere le informazioni e comprendere ciò che sta accadendo.
Il Wall Rose è caduto? E' davvero arrivata la fine?
No, non devo pensarci. Devo credere nelle capacità e nella forza dell'Armata.
Nella tua capacità, nella tua forza.
Ora che ci ripenso, sono stata una vera idiota ad avere quel cedimento poco fa, sul tetto, quando ho detto quelle parole... Mi viene voglia di mordermi il labbro fino a farlo sanguinare, come a impormi di stare zitta, o, meglio ancora, di schiaffeggiarmi da sola.
Non mi farei questi problemi adesso se accanto a me ci fosse stato qualcun altro della squadra, ed invece no, proprio tu, il capitano, la persona di cui mi importa maggiormente il giudizio.
Forse, in un altro contesto, mi avresti detto che avere cedimenti è umano, avere paura è umano… Ma questo non è quel caso, vero, Mike?
Siamo soldati, abbiamo scelto noi questa vita, di rischiare il tutto per tutto, non possiamo permetterci di crollare, soprattutto noi veterani.
Veterani di cosa? Di una guerra senza speranza, di un atroce massacro, di qualcosa che sembra non avere fine.
Sapevo cosa mi avrebbe aspettata una volta arruolata nella Legione Esplorativa e ricordo anche cosa ti risposi quando mi domandasti il perché della mia decisione: “Per me l’Inferno c’è anche dentro le mura. Qui o fuori, non fa alcuna differenza.”
Mi hai risposto che avevo bisogno solo d’affetto, di qualcuno che mi tenesse tra le braccia non per farmi del male ma per dirmi che tutto sarebbe andato bene, che era lì per me, che mi avrebbe amata come merito.
Lì per lì ero scettica, visto che l’uomo che mi avrebbe dovuta amare più di tutti era quello per cui tutte le notti piangevo rannicchiata sotto le coperte piena di lividi… Sapevo che c’era qualcosa di sbagliato in tutto quello, e forse ero io sbagliata, avevo fatto qualcosa di errato e dovevo pagarne le conseguenze.
“E’ la tua situazione ad essere sbagliata, è tuo padre ad avere qualche problema… Non tu. Tu non c’entri, tu hai solo avuto la sfortuna di avere come genitore un uomo troppo crudele per rendersi conto di provocare dolore a chi avrebbe dovuto proteggere.”
Ti ho sempre visto come il punto di riferimento di cui avevo bisogno, qualcuno a cui ispirarmi, e senza accorgermene mi ero affezionata più di quanto avrei dovuto fare con un mio superiore.
Mi importava ricevere i tuoi consigli, il tuo aiuto, volevo starti accanto ma non speravo che per te fosse lo stesso. No, perché sapevo che, nonostante ti amassi, non avresti mai ricambiato una donna molto più piccola.
 
Poi, una sera di non molto tempo fa, qualcosa è cambiato…
“Lascia che a te ci pensi io, Nanaba.”
 
-----------------------------------------------
 
Sento i rumori degli zoccoli dei cavalli che galoppano sul terreno polveroso, lasciandosi alle spalle scie di nebbia marroncina.
L'obiettivo è quello di diffondere la notizia e permettere ai civili di evacuare, evitando combattimenti diretti con i giganti.
Ascolto con attenzione i tuoi ordini e il piano, poco distante da te, e proprio mentre dici che le squadre si divideranno anche i miei pensieri si scindono in due: da un lato, so che ce la faremo, devo essere fiduciosa come ho sempre fatto, dall'altro... Sento una stretta al cuore, il respiro che si blocca per un attimo. Cos'è questa sensazione di paura improvvisa?
Ho affrontato situazioni critiche molto spesso ma questa volta mi sembra diverso. Ma perché? Perché ho questo brutto presentimento?
Non devo pensarci, non adesso che tutti si aspettano parole di incoraggiamento, non adesso che la sorte di molte persone è nelle mie, nelle tue, nelle nostre mani.
Allontano quei brutti pensieri e mi concentro sulle redini del cavallo e sulla strada davanti a me.
“Penso che ve ne rendiate conto, ma questo giorno ridefinisce il concetto di giorno peggiore per l’umanità! Inoltre, il momento in cui dovrete darvi da fare come mai prima d’ora è arrivato.”
Non so da dove mi siano uscite queste parole, sai, Mike?
Sentivo di dover dire qualcosa per spronare il gruppo… Ma penso di averle dette anche e soprattutto a me stessa. Anzi, ne sono sicura. Ho bisogno di sentirmi dire che, se riesco a dare il massimo di me, insieme a voialtri, tutto andrà per il verso giusto.
So che non è così, ma spero basti l’autoconvincimento per aiutarci a vincere questa battaglia.
 
                                                                                               << I giganti hanno raggiunto il bosco!
Disperdetevi, cavalcate più veloce che potete! >>
<< Perché? Si sono messi a correre tutti insieme… >>
<< Sono veloci, ci raggiungeranno… >>
<< Gelgar! Ti affido il gruppo Sud! >>
[Mike e Gelgar – SNK 2x01]
 
Percepisco l’ansia e lo shock di tutto il gruppo quando i giganti iniziano a correre verso di noi. E’ una cosa che ha sbalordito anche me: non sembrano i tipici anormali, hanno qualcosa di diverso, è come se seguissero un piano comune, un po’ come noi. Ma chi sarà mai il loro comandante?
Ti sento dare ordini a qualcuno, qualcun altro ti chiama, mi giro per guardare le espressioni dei soldati al contempo preoccupate e sbalordite, e io stessa sgrano gli occhi quando non ti vedo accanto agli altri come poco prima. Continuo a cercare te, il tuo sguardo, come un bambino che, nella folla, cerca la madre da cui si è separato per sbaglio… Sussulto quando ti vedo correre nella direzione opposta, sbagliata, verso il bosco, verso i giganti. Che intenzioni hai, Mike?
 
<< Il caposquadra Mike vuole fare da esca?! >>
<< Da solo non funzionerà, vado con lui! >>
<< No, ci serve tutta la gente possibile!
Abbiate fiducia nel signor Mike.
In quanto a forza, nel Corpo di Ricerca è secondo solo al capitano Levi.
[Gelgar – SNK 2x01]
Sono certo che se la caverà e tornerà da noi! >>
 
Di nuovo quel brutto, bruttissimo, presentimento.
Il mio istinto percepisce che presto accadrà qualcosa di tremendamente orribile ed ingiusto… Spero vivamente di sbagliarmi.
Vorrei ignorare i tuoi ordini e seguirti, in due ce la faremo sicuramente, no?
Ma non posso, devo guidare gli altri; devo fidarmi di te, come ho fatto sempre senza mai pentirmi. Se il tuo istinto dice di fare così, allora è la scelta giusta… Sei un capitano degno di questo nome, hai sempre guidato la tua squadra in modo impeccabile guadagnandoti la stima di tutti, il titolo di secondo soldato migliore. In primis, l’uomo che ha tutta la mia stima, il mio orgoglio.
Ti guardo mentre ti allontani sempre più, ingoio la saliva e soffoco le lacrime, poi scompari dietro gli alberi, tra i giganti.
Ci rivedremo sicuramente, vero, Mike? Ti vedrò di nuovo sul tuo cavallo, sorridermi e dirmi che ce l’abbiamo fatta, scompigliarmi i capelli, accarezzarmi la guancia e sussurrarmi che, anche stavolta, ho dimostrato quanto valgo.
Va, sfida i giganti, fa vedere chi sei, poi torna da me ti prego, perché io ho bisogno di te. 
 
-----------------------------------------------
 
Insieme ad Henning, Christa e Ymir abbiamo iniziato a costeggiare le mura per scoprire da dove hanno fatto irruzione i giganti.
Mi chiedo come stiano gli altri. Ma più di tutto, come stai tu. Cosa stai facendo? Avrai sicuramente ucciso tutti i titani per farci guadagnare tempo, starai sicuramente cavalcando a tutta velocità per raggiungere tutti noi. Si, deve essere così, per forza. Non sei un soldato qualunque, sei pur sempre Mike Zacharias, no? Migliore di decine di soldati messi insieme. Probabilmente avrai raggiunto un’altra delle squadre ed è solo questione di ore e ci rivedremo di nuovo.
Ci stiamo avvicinando sempre più al confine, posso vedere le mura molto vicine, ci sono solo alberi, ruscelli, niente villaggi o persone, qui non abita nessuno.
Forse dovremmo tornare indietro per ricongiungerci agli altri, vedere cosa hanno scoperto, riposarci… Sento come se le forze stiano lasciando il mio corpo, sento il respiro farsi pesante, la testa gira, il cuore accelera i battiti, lo sento forte contro il petto e nelle orecchie. Poi, un lampo a ciel sereno attraversa la mia mente.
Sento di nuovo quella brutta sensazione, il cattivo presentimento che si impossessa di me; la morsa al cuore che sento poco dopo mi lascia a bocca aperta, intontita: se non fosse per il cavallo che segue da solo il sentiero seguendo gli altri sarei già finita a terra. Il dolore al petto si estende a tutto il corpo, sento le mie gambe tremare, le mani stringersi intorno alle redini nel tentativo di non mostrare il terrore che si sta impossessando delle mie membra e del mio cervello.
E’ come se, lontano da me, ma tremendamente vicino, sia successo qualcosa che cambierà la mia vita, come se qualcosa di scontato, ma necessario, non ci sia più. Mi sento come una nave senza timoniere a cui è stata tolta l’ancora, come un palloncino gonfiato ad elio legato ad un qualcosa che lo teneva fermo, e adesso quel qualcosa non c’è più. Cosa sta succedendo?
Sento il cuore che si spezza, il respiro mozzarsi in gola, gli occhi pizzicare… Poi, una tremenda voglia di urlare il tuo nome, di dirti di restare, di non andare via da me.
Guardo le nuvole e i pensieri vengono spontanei: Dio, ti prego, dimmi che nessuno me l’ha portato via, fa che mi sbagli, fa che possa riabbracciarlo, almeno una volta, per dirgli quanto lo amo.
 
Con quei pensieri in testa recupero la freddezza e, ingoiate lacrime e saliva, ordino al mio cavallo di accelerare.
 
-----------------------------------------------
 
<< Novellini, state indietro. E’ il momento… Dei dispositivi di manovra tridimensionale. Andiamo! >>
[Nanaba – SNK 2x03]
 
L’ordine è perentorio, freddo. Pensavamo di aver raggiunto un posto sicuro dove trascorrere la notte, il cielo senza luna, tutti abbastanza spossati e nervosi.
Ma quando le nuvole si sono diradate mostrando ciò che stava accadendo, abbiamo capito di essere in una situazione molto pericolosa.
È notte fonda e i giganti si muovono, raggiungono la torre, cercano di salire o di entrare. Ragiono a mentre fredda, come mi hai insegnato a fare, e decido che è il momento di combattere, evitare lo scontro non ci permetterà di salvarci. Se vogliamo vivere, almeno dobbiamo combattere e provare a vincere, vero, Mike?
Me l’hai detto tu, e so che tu hai fatto lo stesso prima. Che tu abbia vinto o perso non importa, mi importa di sentirmi dire che sei orgoglioso di me, mi importa dirti quanto io sia contenta di riabbracciarti; so che forse, dopo questo scontro, sarà impossibile ma più di ogni altra cosa desidero rivederti.
 
<< No, no, papà, basta! Papà, scusa! Perdonami, non lo farò più! >>
[Nanaba – SNK 2x04]
 
E così, è davvero arrivata la fine.
Se dicessi di essere pentita delle mie azioni e delle mei scelte mentirei.
In fin dei conti, nonostante tutto, sono contenta di ciò che ho fatto, di ciò che ho costruito e dei rapporti che ho mandato avanti.
Mike, lascio questo mondo senza rimpianti, ho combattuto come mi hai detto di fare, senza arrendermi, ho dato la mia vita per una giusta causa, per l’Armata, e per una volta sono fiera di me, contenta di essere diventata qualcuno dopo anni ad essere stata un giocattolo nelle mani di mio padre.
Spero solo che qualcuno salvi quei ragazzi, che qualcuno arrivi in tempo prima che i giganti li divorino.
Adesso che ho svolto il mio lavoro sono pronta a scoprire se esiste qualcosa dopo la Morte, anche se vorrei tanto vivere ancora in questo mondo perché, nonostante tutto il caos, qui ho trovato te ed è proprio grazie a te che sono riuscita a vivere senza rinchiudermi in me stessa. Mi hai dato il coraggio che non sapevo di avere, e di questo te ne sarò sempre grata, Mike. A presto.
 
 
~ Cos’è questa luce? Non vedo niente, dove sono? Cosa è successo? Sono di nuovo sola? No, non di nuovo… Cosa? Chi mi sta toccando la spalla? Mi giro, alzo lo sguardo, ma non vedo nessuno. Stringo gli occhi nella speranza di mettere a fuoco, e poco dopo tutto diventa più chiaro: “Sono contento di rivederti, mi sei mancata.” Mi dici, poi, mi abbracci. Mi sento di nuovo al sicuro, a casa, tra le tue braccia. ~
 
 
“Un soldato ha il grande vantaggio di poter guardare il suo nemico negli occhi.”
(-Il Gladiatore)

Ed è quello che Mike Zacharias ha fatto prima di morire. Nonostante tutto, ha continuato a lottare, ha sfidato il Gigante Bestia pur non avendo la minima possibilità di vincere e continuare a vivere. Si è sacrificato per permettere agli altri di avanzare. Ed è questo che un vero soldato, che sia un comandante o meno, deve fare. Per me, ha vinto comunque. (Minori)
 
 
-Angolo Minori in lacrime-
*piange e si soffia il naso in modo compulsivo*
X: Ehm, è il tuo angolo, devi parlare…
Io: Eh? Ah s-si, o-okay, arrivo…
*si alza, fa un inchino*
Ciao a tutti.
Non so quali e quanti Kami mi abbiano assistito nello scrivere questa cosa, so solo che mi è venuta in mente una notte nel letto, mentre cercavo di dormire.
Siamo abituati dalla prima puntata della prima stagione a veder morire i personaggi come fossero fiori calpestati da persone poco delicate e penso che la morte di Mike e Nanaba sia la più atroce, almeno nella seconda stagione.
Sono due dei personaggi che adoro e avevo iniziato a shipparli da poco quando è successo quello che è successo… Ho accennato anche ad una loro possibile relazione in questa OS, ma non mi sono dilungata e soffermata troppo vista la natura malinconica e alquanto deprimente della storia.
E’ incentrata sui pensieri di Nanaba, e adoro pensare (si, sono piena di HeadCanon) che mentre Mike moriva (in modo atroce, Isayama ti odio) lei abbia percepito tutte quelle brutte sensazioni che le indicavano che qualcuno le era stato strappato via troppo presto.
La morte di Nanaba mi ha fatto pensare tantissimo. Mi sono chiesta come mai chiedesse perdono al padre, persona mai menzionata nelle opere, e dopo un po’ ho buttato giù delle mie idee: Nanaba diventa cadetto per poi arruolarsi nell’Armata per “sfuggire” al padre, vivere una nuova vita lontana da lui, uomo cattivo e violento che arrivava a picchiarla e, forse, anche a violentarla. Ora, perché? Ho pensato anche a questo: può darsi che la madre di Nanaba sia morta di parto, o quando la bambina era molto piccola per colpa di una malattia contratta dopo la gravidanza e il parto stesso; l’uomo, troppo attaccato alla moglie, vede nella figlia la causa della morte della donna e, essendo Nanaba molto simile alla madre, non sopportando questa somiglianza, “la punisce” in questo modo, arrivando anche a farle pensare che la colpa sia realmente sua e che sia lei quella sbagliata.
Poi, ovviamente, arriva Mike…
Mi farebbe piacere sapere se a voi questa cosa ha incuriosito e a che conclusioni siete arrivati, se concordate con me o se avete avuto idee diverse :3
Ero sul punto di piangere molte volte mentre scrivevo e rileggevo (poi le canzoni che YouTube faceva partire non erano d’aiuto), sono fin troppo sensibile T.T
Ringrazio chi ha letto fino a qui, e spero di leggere alcuni commenti per sapere cosa ne pensate. A presto, Mino-chan :3
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti / Vai alla pagina dell'autore: Minori Kuscieda