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Autore: tempestadentroquietefuori    24/05/2017    5 recensioni
Un nuovo inizio, una nuova vita.
" Io odio i cambiamenti, ma questa volta faccio un'eccezione. "
Lei.
Sana. 16 anni. Bella, nonostante lei non ne è consapevole. Simpatica, nonostante la sua testardaggine. Spinta da un sogno ad abbandonare la propria famiglia.
" I cambiamenti sono all'ordine del giorno nella mia vita. Il cambiamento che più mi piace? Cambiare ragazza ogni giorno. "
Lui.
Akito . 18 anni. Il " badboy " della scuola. Occhi magnetici che catturano lo sguardo di qualsiasi essere, femminile e non.
E Sana ? Sarà di questa opinione ?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akito Hayama/Heric, Sana Kurata/Rossana Smith, Un po' tutti | Coppie: Sana/Akito
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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" I can be tough
I can be strong
But with you, It’s not like that at all

Theres a girl who gives a shit
Behind this wall
You just walk through it

And I remember all those crazy thing you said
You left them running through my head
You’re always there, you’re everywhere
But right now I wish you were here..." 

 

 

 

 

Sono già passati cinque giorni dal nostro ritorno ad Atlanta. 

Cinque giorni che non vedo i miei; cinque giorni in cui si è tornati alla solita routine; ancor più di cinque giorni da quando la mia persona, il mio cuore e la mia anima sono stati fatti a pezzi. Spesso mi chiedo se legarsi a qualcuno in questo modo sia un bene o un male. È un  bene perché ti senti una persona amata, ti senti felice, ti senti viva. D'altro canto è un male, perché, quando ti deludono, ci resti di schifo, è come se una parte di te non funziona a dovere. È straziante questa dipendenza e non ci possiamo far nulla. 

Sono giorni che il cibo lo tocco pochissimo, solo il necessario. Aya più volte mi ha rimproverato, dicendomi che non mi merita e non devo soffrire per lui, ma come faccio? In pochissimo tempo Akito mi è entrato dentro, è una macchia indelebile. 

Non mi ha mandato nessun messaggio e nemmeno un misero saluto mi ha rivolto. È questo il bene che diceva di volermi ? Evidentemente per lui sono stata solo una scommessa, come mi ha detto Tsu, e nient'altro. 

Mentre mi chiudo in me stessa e viaggio con la mente, l'uragano Aya entra prepotentemente in camera mia.

 

 

<< Tu adesso ti alzi e vieni con me ad una festa! >> esclama lei senza voler ricevere un " no " come risposta. 

 

 

<< Aya non mi va. >> sussurro io debolmente. 

 

 

<< Non mi va un corno! Quel deficiente di Akito si sta scopando mezza scuola, se ne frega di te e tu devi stare qui a piangerti addosso? Te lo scordi! Alzati, o ti costringo con la forza! >> sbotta lei.

 

 

<< Con quale forza? Sentiamo.. >> la derido io.

 

<< James e Gomi stanno fuori la porta, aspettano solo un mio segnale. >> afferma soddisfatta. 

 

 

<< Tu non stai bene! >> esclamo io esasperata.

 

 

<< No, tu non stai bene ed io non voglio vederti triste e abbattuta, quindi alzati, mettiti il vestito più sexy che hai e andiamo a ballare! >> esclama. 

 

<< Non ce la faccio davvero... Sto davvero male, non pensavo di poter stare così male; io ho un carattere molto forte solitamente... >> sussurro io, esternando i miei pensieri. 

 

<< Cara Sana, devi capire che  alla fine anche le persone più  forti cadono. Cadono perché sono umane, cadono perché hanno dei sentimenti, cadono perché, per quanto si possa essere forti e duri, c'è sempre qualcosa che le fa crollare. L'essere forti è solo una maschera che si impongono le persone per allontanarne altre o, semplicemente, per allontanare i sentimenti che esse fanno provare. L'essere forti è difficile, non è per niente facile. Vieni messo alla prova in continuazione, perché la gente ti vuole veder cedere, ti vuol far cadere. E se non è la prima o la seconda o addirittura la terza volta, tu sarai lì a dare loro questa soddisfazione, forse non in modo esplicito, ma è pur sempre una loro vittoria. Forse, però, non è solo una loro di vittoria, ma anche la tua, e sai perché? Perché essere forti significa saper convivere con i propri sentimenti, saper piangere e sfogarsi, saper accettare la propria natura, al contrario, invece, si è forti solo per finta, perché si scappa dagli ostacoli come vigliacchi. Detto questo, non abbatterti, non crederti debole, perché non lo sei affatto. Piuttosto fammi contenta e vieni con me! >> 

 

 

<< Eh va bene, lo faccio solo per te! >> 

 

 

Trenta minuti dopo

 

 

La fila per entrare al " Black Heart " è chilometrica! Stiamo da dieci minuti buoni ad aspettare per entrare, ma non abbiamo risolto nulla! 

Fortemente, Gomi avvista un suo amico che è in procinto di entrare, per cui ci aggreghiamo a lui ed entriamo nel locale, saltandoci un bel po' di fila. So che è mancanza di rispetto, ma non ce la facevo più ad aspettare. 

 

Non appena mettiamo piede nel locale, Aya mi ricorda la promessa che ci siamo fatte: bere come se non ci fosse un domani. 

Mi afferra la mano e mi trascina al bancone, intanto io abbasso la stoffa del vestito che si era alzato di poco. È un tubino stretto nero e molto semplice. Ha una scollatura a cuore che la mia seconda di seno non rende volgare. L'unica pecca sono i tacchi vertiginosi che indosso. Sono di un bel tacco dodici e fanno un male cane! 

Arrivate al bancone, ci scoliamo due cicchetti di seguito e la testa già mi inizia a girare leggermente, ma non mi importa. Se mi devo divertire, lo devo fare per bene. Non tardano ad arrivare il terzo e il quarto e, quando sto per poggiare sul bancone il bicchiere vuoto, una mano si poggia sul mio fianco. Per un secondo ho pensato fosse lui, ma la sua presa non è affatto così. È James. 

 

<< Ragazze venite con noi al tavolo, ci sono anche gli altri. >> urla lui nel mio orecchio. 

 

Giustamente con il volume così alto deve alzare per forza il tono di voce. Mi afferra la mano e io, d'istinto, afferro quella di Aya, trascinandola nella mia direzione. Chissà se sarà qui... Il mio cuore è pronto per vederlo? Decisamente no. Ho fatto il possibile per evitarlo; la mattina ero la prima ad entrare e a fine scuola ero l'ultima ad uscire. Non perdevo tempo tra i corridoi, non andavo in bagno. Tutto pur di non vederlo. 

La fortuna sembra essere dalla mia parte, perché di Akito nemmeno l'ombra. Vedo Tsu che mi rivolge uno strano sguardo, sembra... Dispiaciuto ? E per cosa? Per avermi detto la verità ? Io l'apprezzo, almeno lui ha avuto le palle di dirmi le cose come stavano.  Mi siedo insieme agli altri e afferro un bicchiere con un liquido rosso. Senza sapere cosa fosse, lo mando giù e, ad ogni millilitro di alcool che si fa spazio nella mia bocca, la gola mi brucia. Suppongo sia abbastanza pesante, perché tutta la stanza, include le persone, ha iniziato a girare. 

Sento qualcuno rivolgermi la parola, ma non gli presto attenzione e mi allontano, dirigendomi verso l'uscita. Una volta fuori, respiro a pieni polmoni, sperando di smaltire un po' tutto l'alcol che ho bevuto. 

 

<< Non ti sembra di aver esagerato? >>

 

Quella voce... La sua voce. 

 

 

<< Non ti sembra che dovresti farti gli affari tuoi ?>> sputo acida.

 

 

<<  Mi sa che non è serata.. >> 

 

 

<< Va tutto una meraviglia, sei tu che sei d'intralcio. >>

 

 

<< Addirittura? >>

 

 

<< Già. Io con te non dovrei nemmeno parlarci. >>

 

 

<< Però lo stai facendo... >>

 

 

<< Adesso me ne vado. >>

 

 

Ma, al primo passo, la sua mano mi blocca. Istintivamente mi volto verso di lui, perdendomi  in quegli occhi color ambra. 

 

<< Lasciami. >> sussurro in cagnesco. 

 

<< Mi dispiace... >> mormora lui. 

 

 

<< Mi dispiace un cazzo, Akito! Mollami ! >> sbotto io arrabbiata. 

 

 

<< Non volevo.. >>

 

 

<< Cosa? Scoparti quella o scommettere su di me? Perché io sono stata sempre e solo una scommessa per te, non è vero?! >>

 

 

<< Ti posso spiegare... >> 

 

 

<< Non c'è nulla da spiegare! Tu mi hai amato, se così si può dire, solo a parole; io, invece, ti ho dato il cuore e tu lo hai calpestato! >>

 

 

<< Mi dispiace, rimedierò ! >>

 

 

<< Troppo tardi, oramai sei solo una delusione per me. >>

  
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