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Autore: Hoktizen    26/05/2017    0 recensioni
Il problema dove sta?
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Min Yoongi/ Suga
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Erano giorni che non aveva più notizie di lui. Credeva ormai alle peggio cose. 
“E se fosse morto?...”
Gli occhi le si riempirono di lacrime al solo pensiero di non poterlo più riabbracciare, di non poterlo più vedere e nemmeno sentire.
Si rannicchiò sul divano e con un filo di voce
“No…”
Chiuse gli occhi e iniziò a singhiozzare.

“Oppa, è vero che è una così bella giornata?”
“Già. Lo sai perchè è così bella?”
“Ovvio. Perchè ci sono tuoni e lampi”
“Ahahahahah no mia cara.”
“E allora perché?”
“Perché ci sei tu.”
“Oppa ma che cos…”
“Non posso essere romantico?”
Lei lo guardò stranita.
“No… Il punto è che non lo sei mai stato. Almeno con me.”
“Non esagerare però”
“Sto semplicemente riportando il vero”
Le prese la mano e corsero verso il parco più vicino e li si sedettero visto che il temporale era appena passato ed aveva lasciato il posto ad una leggera pioggia estiva. Le loro mani non si staccarono e ad un certo punto, distesi sul prato appena tagliato si voltarono l’uno verso l’altro fissandosi negli occhi per qualche istante.
“Sei così brutto tutto inzuppato di acqua”
Lui sorrise e rispose
“E tu sei così bella tutta inzuppata di acqua”
“Stai insinuando che gli altri giorni io sia brutta”
“Questo lo devi decidere tu”
Lei scoppiò a ridere
“Sei pessimo. Che cosa faresti senza di me”
“Beh, sarei a casa a rilassarmi ascoltando un po’ di musica con una bella tazza di tè al limone.”
“Bene allora perchè non te ne torni a casa tua? Io vivo benissimo da sola”
Lui sorrise e la tirò a se stringendola forte.

Erano soliti stare dove non c’era nessuno. Volevano uno spazio tranquillo dove costruire una storia tutta loro. 

“Lo sai da quanto noi stiamo insieme?”
“Beh, credo da tre mesi e nove giorni”
“C’è una cosa che non abbiamo mai fatto”
“In realtà ce ne sarebbero tante, ma rimedieremo piano piano”
“E se iniziassimo proprio ora?”
“Come scusa!?!?”
“C’è una cosa che ho sempre voluto fare dal primo giorno in cui ci siamo incontrati”
“Huh?!?”
Lentamente le si avvicinò sorridendo leggermente. Sotto quella pioggia si stava per consumare ciò che una coppia fa già dai primi giorni. Una cosa che è molto scontata e che invece è molto importante. Piena di significati. 
“Yoongiah…”
Disse lei quasi in un respiro di voce.
Lui era così vicino mentre il suo cuore era così infiammato. 
Lei era così felice mentre il suo cuore era così bramoso.
Il primo bacio. Sotto la pioggia di un’estate piena di emozioni.
Sdraiati su di un tappeto verde pieno d’acqua.
Sotto la pioggia post temporale.
Il più bel bacio di sempre.

Passarono giorni pieni di sorrisi e di amore. Ogni giorno dei quali finito tra rispetto e carezze.
Agli occhi degli altri erano una coppia impossibile date le infinite differenza, ma agli occhi propri erano la coppia impossibile che ce l'ha fatta. Tutto grazie al fatto che si amavano, si rispettavano e non è forse questa la sostanza di ogni relazione?


“Dove vai ora?”
“Dove non puoi più trovarmi”
“Tu da quì non esci!”
“E qui ti sbagli perchè me ne vado e questa sarà l’ultima volta che mi vedrai. Ripensa a ciò che hai fatto e poi ne riparliamo. Fino ad allora non parlarmi, non scrivermi… Dimenticati di me”
“E quindi è tutta colpa mia?”
“Si!! Mi hai distrutto la cosa a cui tenevo di più!”
“Ma lei non voleva solo un contratto lavorativo… Lei voleva portarti via da me!”
“Non ti fidi di me!?”
“Mi sono fidata e lei è riuscita a portarti a casa sua!”
“Era per lavoro!”
“A casa mia il lavoro si fa in ufficio e non a lume di candela!!”
“Da quando in quà sei diventata così pesante e oppressiva?”
“Ah… Bene. Se la metti così allora bastava dirlo prima. Scusa se il mio amore per te da protezione è diventata oppressione. Se non ti avessi amato veramente, ora non sarei quì a sentirmi dire di quanto io continua a sbagliare e a renderti la vita un inferno. 
Fai come preferisci, io non ti cercherò, ma quando mi cercherai e non mi troverai più, allora biasima solo te stesso. In fondo sto solo incidendo ad un tuo desiderio, cosa che non faccio mai…”
Si fermò un po’ scossa con gli occhi pieni di lacrime.
“Bene… Puoi andartene pure. Non ti intralcerò più la strada.”

Non pianse. Non si intristì.
Si sedette sul letto e fissò un punto della stanza a caso e rimase così per gran parte della giornata.
Mangiava. Mangiava, perché lo stress e il dolore, lo affrontava così. 
Dalla cucina alla camera e viceversa. Per diversi giorni.
Improvvisamente iniziò a piovere. Come d’impulso, si alzò e corse fuori di casa scalza e senza alcun genere di copricapo o soprabito che potesse tenerela al caldo.
Corse per quasi tutto il quartiere quando arrivò in un parco e iniziò a piangere in silenzio. Le lacrime vennero avvolte dalla pioggia. Si ricordò di quei giorni in cui durante la pioggia correvano fuori casa e facevano qualsiasi cosa passasse loro per la mente.
“Yoongi oppa…”
Si ricordò del loro primo bacio e chiuse gli occhi, ma quella pioggia non era estiva mentre questa era invernale. Infatti dopo qualche minuto iniziarono a cadere i primi fiocchi di neve.
Faceva freddo. Si accorse di non essersi coperta abbastanza, ma era troppo lontana da casa. Indietreggiò di qualche passo e poi si voltò per tornare a casa, si accorse che stava perdendo le forze.
“Ho vissuto tutto il vivibile… Più o meno.”
Crollò per terra e vide in lontananza qualcuno che le correva contro. La scuoteva ma lei era troppo debole per reagire. Troppo debole per mettere a fuoco.
“Lo vedi che sei una ritardata irresponsabile!!?! Ora non dormire! Non chiudere gli occhi!!”
Si tolse il cappotto e la coprì prendendola tra le braccia e portandola in macchina.
“H-hey… Perchè mi prendi in braccio? C… come ti p… permetti ad avere lo stesso profumo del mio oppa?! h-huh??!?”
“Perchè sono io razza di idiota…”
A quelle parole fece scendere un paio di lacrime. Si rilassò e socchiuse gli occhi.
“Ya!! Non dormire!”
“Si sta sempre bene tra le tue braccia…”
“Piantala di scherzare e rimani sveglia ancora per poco. Faccio partire la macchina e in 5 minuti saremo al caldo in ospedale.”
“Ma io ho sonno…”
Lui la fissò mentre ormai aveva chiuso gli occhi e lui di scatto la posò sui sedili posteriori della macchina e la scosse. Invano. 
Fu così che le prese il viso tra le mani e esitando un po’ la baciò. Lei spalancò gli occhi. Il cuore iniziò a battere più veloce di uno space-shuttle.
“Solo 5 minuti.”
Lei annuì leggermente e partirono.

Una volta arrivati all’ospedale, lui la portò al pronto soccorso. La distesero sul letto di una stanza dopo un paio di visite. 
Lei si addormentò e lui le rimase accanto finché il giorno dopo non si svegliò e dopo averlo trovato accanto a sé si ricordò di quel giorno e di quelle parole. 
“opprimente”
Sussurrò lievemente per poi alzare il tono di voce.
“Bastardo non te n’eri andato via per sempre? Non avevi detto che ero oppressiva? Perchè sei quì razza di idiota!?”
Lui si svegliò di soppiatto e le si avvicinò e lei lo prese per il colletto con le poche forze che le erano rimaste. 
“Perchè!?!?!? Vattene via! Non voglio più vederti!!! Ti avevo detto di non cercarmi! Io non ti perdonerò mai per tuuutto questo temp…”
“Avevi ragione…”
Lei si fermò confusa
“Eh?”
“Volevo a tutti i costi quel contratto. Era un’agenzia molto prestigiosa. Mi ha accecato la voglia di arrivare in alto e non ho visto che in realtà lei volesse ben altro. Come mi avevi detto tu. Pensavo fosse la solita scenata di gelosia perchè non volessi che io raggiungessi la fama totale. Pensavo avessi esagerato per un nonnulla…
Scusami”
   
 
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