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Autore: Love_My_Spotless_Mind    26/05/2017    0 recensioni
Jonghoon è sempre stato un artista taciturno, tutto dedito alla sua musica e concentrato sul suo gruppo. Tuttavia, da quando le AoA sono arrivate alla Fnc non ha mai smesso di desiderare di conoscere Choa. Fin dal momento in cui era una ragazzina dai capelli neri e lunghi avrebbe voluto conoscere il suo cuore.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jonghoon, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'immagine può contenere: 2 persone, persone in piediCapitolo I:


Choa tornava in dormitorio dopo una giornata trascorsa tra photoshoot e palestra. La casa discografica possedeva un agglomerato di appartamenti appena poco distante dalla sede principale. Lei e le altre ragazze del gruppo alloggiavano tutte insieme in modo che per i manager fosse ben più semplice gestire i loro impegni. Nelle palazzine tutt’attorno alla loro alloggiavano gli attori meno conosciuti, che quindi non potevano ancora permettersi un lussoso appartamento in centro, o i componenti degli altri gruppi quando erano in fase di promozione. Si era rivelato estremamente comodo per tutti loro alloggiare così vicino al lavoro. Soprattutto, ormai si era abituata ad abitare con le sue compagne, condividendo ogni momento della giornata e trovando conforto quando ne aveva bisogno.
Era di fronte all’ascensore quando incontrò Jonghoon, il chitarrista degli Ft Island, mentre usciva per una passeggiata.
Jonghoon, un tipo piuttosto taciturno, con quell’aria da artista schivo e poco espansivo. Lui e Choa erano sempre stati piuttosto complici, probabilmente anche a causa della loro età: erano circondati da colleghi più giovani di loro. Si erano presi in giro a vicenda chiamandosi “vecchietti” e si erano dati consigli spesso perché capitava che scoprissero di vivere situazioni molto simili. Tuttavia, non capitava spesso d’incontrarsi con tutti gli impegni che avevano.
-Ti tieni in allenamento? – domandò lei richiamando la sua attenzione, con uno di quei sorrisi solari che erano tutti suoi. Jonghoon alzò lo sguardo e la vide, si accorse solo allora di essere nuovamente con la testa fra le nuvole, non riuscendo a scorgere chi aveva attorno. – Eh l’età avanza… - scherzò lui com’era suo solito fare. Choa diede uno sguardo oltre la vetrata del piano terra. Il cielo sembrava uggioso, con delle grandi nuvole colme di pioggia all’orizzonte. – Mi raccomando non prendere freddo. – l’ascensore era arrivato, lo salutò con la mano mentre le porte si chiudevano.
I loro rari incontri erano per lo più di questo tipo. Si vedevano, scambiavano poche parole, dei sorrisi e niente di più. Questo era dovuto principalmente agli impegni del gruppo di Choa, le AoA, che erano sempre in giro a filmare programmi, scattare fotografie, fare le prove, preparare i numerosi comeback. Jonghoon, invece, era spesso in Giappone per i concerti degli FT Island, oppure trascorreva molto del suo tempo a suonare o lavorare nella sala di registrazione. Erano poche le occasioni per vedersi.
A seguito di quegli incontri fugaci, però, Choa si accorgeva di averlo impresso nella mente. Non era una presenza pressante ma piuttosto un barlume che restava lì, a riempire di luce gli avvenimenti della giornata. Quella volta non fu certo diversa. Entrò nel dormitorio, dove le ragazze gironzolavano per l’appartamento, alcune avevano già cenato mentre altre guardavano la tv. Choa le salutò sorridente, si sfilò il cappotto e si chiuse in bagno dove riuscì finalmente a fare una doccia. Sotto il getto d’acqua calda Choa ricordò di averlo visto con in dosso la tuta; non capiva dove potesse trovare la voglia di correre sul fare della sera, lei non ci sarebbe mai riuscita. Mentre si asciugava fuori dalla finestra batteva la pioggia ed in cuor suo sperava che fosse rientrato a casa, che stesse al caldo.

Infilatasi un pigiama caldo e voluminoso si concedesse del relax. Alla radio stavano mandando una playlist di canzoni romantiche, alcune erano di qualche anno prima, le ricordavano i tempi della scuola, il primo bacio impacciato, le prime sensazioni. Molto tempo era passato da allora. D’un soffio. Da ragazzina aveva immaginato che l’adolescenza sarebbe stata ricca di novità e di batticuore. Non era stato così. S’era accorta d’essere grande all’improvviso. Poi era arrivato il lavoro, giornate intense senza più tempo per fantasticare. Da un giorno all’altro il futuro tanto atteso era arrivato e nemmeno se n’era resa conto. Quanto trovava un momento di relax riaffioravano sempre pensieri di questo tipo. Alla radio davano “Hero” di Enrique Iglesias, quanti anni erano trascorsi. E lei che aveva fatto in tutto quel tempo? Un agglomerato di aneddoti riaffiorò confuso nel ricordo. Attorcigliandosi le coperte attorno scoprì di star canticchiando. Si strinse al cuscino pensando di essere a dir poco ridicola a riscoprirsi tanto romantica, così, d’improvviso.  Jonghoon riapparve nella sua mente quando lei chiuse gli occhi; fuori pioveva a dirotto, chissà se stava riposando.


Arrivò l’inverno, erano in gran fermento i preparativi per la Fnc Kingdom in Giappone, il grande concerto annuale che racchiudeva tutti i componenti della casa discografica. Le prove erano estenuanti. Ogni giorno c’erano aspetti da perfezionare, particolari a cui far caso. Bisognava badare agli sguardi, all’espressione del viso. Ogni passo doveva essere perfetto. Inoltre Choa doveva tenere ben allenata la voce, anche con il freddo. Alcune di loro imparavano la coreografia particolarmente in fretta, tra queste c’erano Chanmi e Hyejong, sempre perfette. Choa si sentiva decisamente affaticata. Sapeva che i fan avrebbero fatto caso ad ogni particolare, bisognava dare il meglio di sé.
A sera, quando ormai le altre avevano deciso di andare in palestra o di riposare a casa, lei aveva finalmente il tempo per curare l’esibizione. Si diresse nel bar vicino alla sala di registrazione, si sedette ad un tavolino con del thè caldo davanti, prendendo appunti sullo spartito. Non aveva nemmeno potuto mangiare qualcosa per cena, lo stomaco le brontolava.
-Studi a quest’ora? – qualcuno le si era fatto vicino e sbirciava i suoi appunti.
Lei alzò lo sguardo ed appena vide Jonghoon si sentì rincuorata, almeno poteva chiedergli qualche consiglio sull’esibizione. – Eh certo! Il concerto si avvicina e devo duettare con Hongki. Ho così poco tempo per preparare tutto. –
Il ragazzo scostò la sedia al suo fianco, mettendosi a sedere. Ragionò per un po’ sugli appunti di lei, scuotendo la testa di tanto in tanto. – Vieni in sala registrazione, meglio approfittare ora che possiamo fare con calma. –
Quella stanza era diventato quasi uno studio personale di Jonghoon. Sapeva stare chiuso lì dentro a lavorare anche per ore intere. Sperimentava con la chitarra o con il pianoforte, ultimamente componeva molte canzoni, la maggior parte delle quali restavano nel cassetto. Choa osservò i numerosi fogli sparsi sul tavolo. – Lavori tanto, non è vero? – gli domandò mentre lui si accomodava, prendendo la chitarra in mano.
-Stare qui a comporre mi rilassa. – spiegò lui dopo aver cercato per qualche istante la risposta giusta. – Mi ritrovo. –
Choa annuì, sentendo di aver ben compreso il significato di quelle parole. Anche se spesso era dura resistere ai ritmi stressanti, anche se spesso sentiva di non farcela o di non essere all’altezza, il desiderio di continuare a cantare la spingeva a continuare. Persino nei momenti in cui sapeva di non essere la più desiderata dei fan, quando si sentiva imbarazzata nei servizi fotografici o quando di fronte alla telecamera le mancavano le parole per apparire brillante. Non era semplice ma finora era sempre riuscita a trovare la forza per continuare a dare il meglio di sé.
-A guardarti non sembri uno che si perde. – si lasciò sfuggire, riprendendo i fogli con i propri appunti.
Jonghoon la analizzò con lo sguardo. Conosceva Choa da quando aveva i capelli neri e lunghi, da quando era una ragazzina con il sogno di diventare una cantante. L’aveva vista piangere dopo le prime prove, quando le AoA non avevano ancora debuttato e nessuno la conosceva. L’aveva anche vista continuare a perfezionarsi finché non crollava dalla stanchezza. Ricordava ci fossero notti in cui erano gli ultimi a lasciare l’edificio e lui, stanco e spossato com’era, si sentiva rigenerato a vederla ballare con tanta energia fino a notte fonda. Segretamente non aveva mai smesso di osservarla. – Tutti finiscono per perdersi, prima o poi. A me capita piuttosto spesso. Non sono molto bravo a stare al mondo. –
Per un po’ Choa provò esclusivamente la sua parte mentre lui suonava la chitarra. Le dita del ragazzo si muovevano delicatissime sulle corde, sapeva creare una melodia incredibilmente emozionante. E la voce di Choa era a dir poco meravigliosa. Gli occhi di lui erano sul suo viso, sulle espressioni generate dalle parole della canzone. Iniziò a catare a sua volta, con una voce bassa e timida. Cantavano insieme, lei gli sorrideva. Non sapeva fosse così intonato e che la sua voce avesse delle sfumature tanto dolci. Per quante canzoni componesse e per quanto amasse cantare, Jonghoon non l’aveva fatto in pubblico troppe volte. La sua non era una voce potente, era piuttosto un sussurro, una docile carezza per le orecchie. Anche Choa finì per osservarlo, notando quanto la sua espressione cambiasse quando cantava. Nei suoi occhi brillava una luce diversa. Non sembrava più il ragazzo taciturno e solitario di sempre.
 La canzone parlava di un amore contrastato dalla lontananza e dalle parole non dette. A Choa era sempre piaciuta, fin dal primo momento in cui le avevano proposto di cantare la versione femminile. Il titolo era “ Words I Couldn't Say Yet”. Era tra le preferite del suo repertorio.
Quando la canzone fu terminata lei posò una mano su quella di lui, dissimulando l’atmosfera impacciata che continuava a dominare quando la musica finiva. – Mi tenevi nascoste le tue doti canore? – tentò di scherzare, guardandolo negli occhi. – Perché ci conosciamo tanto poco, Choa? – le dita della ragazza furono attraversate da un leggero tremore, l’espressione del viso era decisamente cambiata, aveva abbassato lo sguardo. Perché si conoscevano poco? C’era sempre troppo da fare per conoscere qualcuno.
In quel momento entrò nello studio Seunghyun che stava cercando il suo compagno di gruppo. Entrò e li vide insieme. – Ah siete qui, tutt’e due. – disse sorpreso fermandosi sull’uscio. Non capitava di frequente che le ragazze stessero in sala di registrazione o che scambiassero qualche parola tra loro. Continuava a regnare un’impacciata distanza tra i due gruppi. – Dai, hyung, basta lavorare per oggi. Gli altri volevano andare a bere insieme. – cercò di giustificare la propria intrusione.
Choa si alzò di scatto, raccogliendo le sue cose. – Si, ci siamo trattenuti un po’ troppo, effettivamente. – salutò entrambi, un ultimo sguardo andò a Jonghoon e a quel suo viso ancora pensieroso, poi uscì di fretta per tornarsene in dormitorio.

Love_My_Spotless_Mind
Benvenuti nella mia nuova fanfiction! Come molti di voi sapranno, in queste settimane le AoA sono state coinvolte dalla misteriosa scomparsa di Choa, o meglio dal suo volontario allontanamento dal gruppo. Questa vicenda ha scaturito la fanfiction. Spero la seguiranno in tanti. Era parecchio che non mi dedicavo alla sezione FT Island e spero di farlo sempre più spesso per il decimo anniversario.
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