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Autore: YoungAvengersLover    26/05/2017    1 recensioni
"But I'll tell them,
Why won't you let me go?
Do I threaten all your plans?
I'm insignificant."
Settembre 2191. Il mondo è cambiato, la popolazione mondiale è diminuita esponenzialmente, e gli unici adulti presenti lavorano alla Capitale oppure per essa in diversi luoghi dove sono raccolti ragazzi su cui vengono fatti diversi esperimenti. Mano a mano, alcuni di loro vengono condotti nella Capitale, dove li sottopongono a una procedura mortale, che cambierà per sempre il modo in cui vedono la realtà.
Genere: Comico, Science-fiction, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Era tutto cominciato con una ricerca. Una semplice ricerca, nulla di più e nulla di meno. Ma quella ricerca aveva aperto una nuova era dell'epoca espansionistica di J'Kahl. Era un pianeta sconosciuto ai molti, ma molto prosperoso, sia inteso come natura che come impero. Poco tempo prima però, l'impero Kyrux aveva conquistato la Capitale del loro impero, quel pianeta sconosciuto abitato da a malapena 3 miliardi di persone, poiché pochi potevano permettersi una vita lì. Inoltre, tutte le nascite erano controllate dall'Imperatore, quindi non potevano superare un dato numero.

Quando la notizia della conquista si diffuse, due amici raccolsero tutti gli abitanti rimasti e la maggior parte dei tesori viventi nel palazzo che si erigeva al centro della città e scapparono alla ricerca di un nuovo pianeta, una nuova casa. Non erano in molti- circa un centinaio- e i due salvatori, Shatr-Kon e Vyath-Xam, trovarono un pianeta con caratteristiche simili a quello natale, rimasero lì per un po', integrando in segreto le specie che avevano portato da J'Kahl in quel nuovo ambiente. Scoprirono in seguito che gli abitanti di quel pianeta non erano uguali a loro, avevano diverse imperfezioni o timori, come li chiamavano loro. Avevano paura di quella nuova cultura, così nascosero tutta la loro società dentro caverne o luoghi inesplorati e aspettarono. Aspettarono che la loro cultura venisse accettata, che quella specie- la specie umana, come venivano chiamati- li accettasse. Ma ciò non accadde presto e aspettarono ancora, e ancora, e ancora.

Un giorno però, Shatr-Kon trovò una delle loro creature più innocenti e preziose, un Sagrie, uccisa e privata del suo corno. Nel lasso di tempo che passò dall'uccisione al ritrovamento, gli altri Sagrie avevano bevuto il suo sangue per via di una ragione inspiegabile e, nel momento in cui l'uomo arrivò sul luogo, erano stati tutti contaminati. Il loro pelo bianco e lucente era diventato nero e spelacchiato, pieno di macchie di sangue su di esso, i loro occhi azzurri erano diventati rossi come il sangue ed erano incapaci di sbattere le palpebre, il loro corno sembrava più appuntito, come se fosse un'arma mortale, ed erano molto più possenti, più pesanti, più mortali.

Tuttavia gli obbedivano. Quando ordinò di seguirlo, loro lo fecero. Questo era un aspetto positivo, ma cos'avrebbe detto a sua figlia? Era il suo adorato Jylor che era morto, trasformando tutti gli altri. Non l'avrebbe presa bene e lui lo sapeva. Quello che non sapeva era che due settimane più tardi, gli esseri umani si sarebbero spinti fino al loro accampamento, uccidendo gran parte della popolazione presente, credendola un mostro. Tutti, a parte Shatr-Kon e Vyath-Xam che, quando tornarono dalla caccia, guardarono con terrore il quadro macabro di fronte a loro. Non c'erano più corpi definiti, solo piccole parti di essi disperse per l'accampamento. Per primo Shatr-Kon decise di migliorare quella razza bruta e crudele per il bene delle generazioni future di quel pianeta, che gli pareva condannato all'autodistruzione. Con uno sguardo veloce, vide che il suo compagno era d'accordo, anche se non gli rivolse parola.

Per poter attuare il loro piano, però, avevano bisogno di uniformarsi a quella società, così crearono un dispositivo che li facesse sembrare umani, in modo di non dare troppo nell'occhio.

Shatr-Kon si ritrovò con i capelli dorati, tra biondi e bianchi, la classica pelle rosea e gli occhi marroni. Dedusse di sembrare un uomo anziano, non giovane, ma comunque non prossimo alla morte. Dopotutto aveva 1579 anni, era ancora nel pieno della sua vita.

Vyath-Xam, invece, sembrava più giovane del primo- cosa che era, visti i suoi 1286 anni- e aveva i capelli color nero pece, gli occhi marroni e la pelle molto più chiara rispetto all'amico. Sembrava quasi un cadavere, ma non si lamentò. Con il tempo passato sulla Terra- così veniva chiamato quel piccolo pianeta- si era appassionato alla musica che veniva definita emo, e da tempo voleva sembrare quel cantante, Gerard Way, quando lo vedeva esibirsi. Non era esattamente uguale a lui, ma sembrava un cadavere e aveva i capelli neri, quindi andava bene.

Con questi aspetti, i due cambiarono anche nome: Dustin Dun e Mikey Ross. Credevano sarebbero andati bene per operare nella Londra del 2010, e così fu. Divennero stimati politici e uomini ricchi e potenti senza troppi sforzi, mantenendo quest'immagine fino al 30 Novembre 2158. Quel mondo non era andato avanti e non lo avrebbe mai fatto, anche perché i due stavano facendo di tutto per impedirlo. Se non volevano che la situazione si evolvesse, non l'avrebbe fatto, né in quel momento né mai. Però quella data fu incisa dappertutto, nelle menti di tutti, su tutti i muri, su tutte le vetrate, su tutta la Terra. Perché, si chiesero le generazioni successive. La risposta dei più anziani era sempre la stessa: "è stato l'inizio della fine".

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Era ormai il 2188, e diverse persone avevano vissuto la tortura che era quella vita, ormai controllata in ogni singolo aspetto da Dustin Dun e Mikey Ross. Tutti conoscevano i loro nomi, e tutti li temevano e li rispettavano. Nessuno era mai andato loro contro, sapevano di otteneere la fine se mai l'avessero anche solamente pensato.

In questo lasso di tempo, erano state istituite delle strutture dove venivano addestrati pochi eletti, la maggior parte ragazzi tra i dodici e i diciotto anni, ma alcuni arrivavano ai ventuno. Queste costruzioni, denominate poi "Le Fortezze", avevano come guardie degli esperimenti finiti male, chiamati comunemente Terroristi poiché incutevano terrore per i loro occhi completamente bianchi, la loro voce spiritica e la pelle squarciata. Venivano tenuti alla Capitale, che si trovava sopra le macerie della Londra di tanto tempo prima, per poi essere mandati nelle diverse locazioni. Dalla Capitale si emulavano leggi e obblighi per gli abitanti delle Fortezze e venivano distribuite tutte le autorità ritenute necessarie per dirigere una di esse. Quest'ordine non includeva solamente i Terroristi, loro erano solo gli operai che osservavano e intervenivano quando un ragazzo ritenuto particolarmente importante era sul punto di morire. Gli elementi più importanti erano, invece, la Guardia e il Cieco. Erano due personaggi di rilievo anche alla Capitale, ritenuti tali dai due governatori. Il primo faceva da braccio al secondo, che sceglieva accuratamente un ragazzo da prendere alla Capitale per condurre esperimenti su di lui. Di solito non tornava nessuno, infatti William Küng fu il primo, nel Marzo del 2186. Tornò dalla Capitale, ma con diversi problemi psicologici: gli fu infatti diagnosticata ansia patologica, depressione ed ebbe diversi attacchi di panico in periodi differenti, che dipendevano da motivazioni diverse.

Nonostante ciò, andò tutto per il verso giusto e nessuno si fece domande. Nessuno, a parte Alex Green, caro amico di William. Lui si chiese diverse cose: come mai era così cambiato? Perché era tornato? Perché tra tutti avevano preso lui? Perché aveva quei problemi solo adesso? Che gli avevano fatto là?

Provò a chiederglielo più volte, ma lui cambiava sempre argomento. Ormai aveva smesso di provarci, ma non aveva smesso di preoccuparsi per lui. Ogni volta che sembrava strano, che si sentiva male, che i Terroristi lo portavano via per fargli chissà che cosa, lui si preoccupava. Voleva aiutarlo, ma era consapevole di non poterlo fare. Tutto perché quel vecchio Cieco e quella Guardia antipatica avevano deciso che valeva più di tutti gli altri e chissà cosa diamine gli avevano fatto in quella città orrenda. Non era più lo stesso. Era come se fosse un'altra persona. E lui doveva scoprire perché, a costo di morire. Doveva scoprire perché William Erik Küng non era più sé stesso.

Purtroppo, le continue risse nella struttura non lo aiutavano. E ancora meno, il fatto che a cominciarle fosse Peter David Foster. Che aveva da poco cominciato a chiamare il suo migliore amico. Ma nemmeno un miracolo divino avrebbe potuto farlo smettere di picchiare le persone che voleva, come voleva e quando voleva. Dopotutto era famoso per quello, ed era per quel motivo che raramente venivano trasferite persone da altre strutture. Duravano relativamente poco, se a Peter non andavano a genio. O se non veniva fermato, cosa che la Capitale non faceva. Ormai, la struttura del New Jersey era stata riconosciuta come l'Inferno dalla maggior parte della gente, non solo esterna, ma anche interna. I Terroristi non badavano ai ragazzi lì dentro, erano i peggiori della Capitale, e intorno alla Fortezza c'erano quelli che venivano riconosciuti come gli "Unicorni Neri", a volte chiamati con il loro nome originale, Sagrie. Non sapeva da dove venisse, ma gli pareva più dolce, più raffinato, cosa che loro non erano affatto. Erano forse le creature più pericolose dell'America del Nord: intelligenti, astuti e mortali. Escogitavano il modo migliore per uccidere una persona, basandosi su quanto male aveva fatto nel corso della sua vita. Alcuni dicevano che vedevano l'anima delle persone. Alex non ci credeva, ma era affascinato da queste creature tanto quanto ne era disgustato.

Alla fine, però, facevano il loro dovere: tenere a bada le persone dentro la struttura e non lasciarle scappare. Nemmeno Peter aveva mai provato a fuggire, nonostante fosse un ragazzo naturalmente ribelle. Aveva capito che per rimanere vivo doveva restare lì dentro. Poteva benissimo continuare a sopravvivere come aveva sempre fatto, temuto da tutti, visto che non si muoveva da dov'era da dieci anni.

Nessuno aveva mai lasciato l'edificio, e nessuno mai lo farà.

Di questo era certo, era l'unica cosa su cui era davvero sicuro: moriranno tutti tra quelle quattro mura.

   
 
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