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Autore: John Hancock    26/05/2017    0 recensioni
Nel 2039 una potente setta religiosa, il Sacro Ordine, conquista il mondo sottomettendo tutte le Regioni al suo volere. Tre anni dopo scoppia la rivolta, che vede a capo il Quartiere 16 di Astoria, uno dei ghetti più discriminati della capitale di Sinnoh. Capitanati da un ex poliziotto ormai stanco della situazione in cui viveva la sua gente, i rivoltosi inizieranno a lottare per la loro libertà, braccati dai Sacerdoti.
Genere: Avventura, Azione, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blue, Gold, Green, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Manga, Videogioco
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Nell’Antro Del Mostro Pt.3
 
 

Cole e Rhyperior si ritrovarono sollevati a mezz’aria dalle forze psichiche di Mewtwo. Senza il minimo sforzo, il Pokémon Genetico, aveva preso il controllo dei loro corpi e li aveva resi praticamente indifesi. Rhyperior ruggì, furente, riuscendo tuttavia soltanto a muovere minimamente la mano destra, di pochi centimetri verso di Mewtwo, prima di lasciarla ricadere sul fianco.
- Cosa ci fate nella mia dimora? – domandò, parlando a Cole telepaticamente.
“Vaffanculo” pensò Cole.
- Non c’è bisogno di insultare, umano – disse questa parola con tutto lo sdegno immaginabile – Mi dovete delle spiegazioni: nessuno può venire qui senza restare impunito. E sì, leggo i vostri pensieri.
Mewtwo rivolse loro uno sguardo glaciale e privo di ogni tipo di emozioni.
- Ci inseguivano dei Sacerdoti, sono entrato qui per liberarmi facilmente di loro: ero in inferiorità numerica, e speravo di farli fuori uno alla volta, dividendoli. Ma vedo che ci hai pensato tu.
- Non mi abbasso a simili cose, gli esseri umani non mi interessano minimamente. Saranno stati gli spettri. Ma tu hai avuto la tua possibilità di fuggire, perché sei tornato indietro?
- Colon irritabile.
Mewtwo strinse la sua morsa attorno al torace di Cole, togliendogli il fiato per qualche secondo.
- Parla, umano. La mia pazienza verso la tua razza è finita nel momento stesso in cui sono venuto al mondo.
- Qualcosa mi tratteneva, mi sono sentito attratto da qualcosa, una specie di presenza. Forse eri tu.
- No, mi spiace. Sarà stato Giratina.
- Il grosso serpentone incazzato, me ne ero quasi dimenticato. Tu vivi qui nonostante ci sia quella bestia in giro?
- Sì, è uno dei migliori posti dove incanalare energia. Ma ora basta chiacchiere.
Mewtwo canalizzò l’energia telecinetica e utilizzò il suo potere per poter fare un attacco mentale ai due. In pochi attimi, tutti i ricordi e le sensazioni vennero trasferite a Mewtwo che, così, riuscì ad apprendere tutta la vita dei due, anche ricordi da loro stessi rimossi e dimenticati.
Rhyperior non la prese per niente bene; la sua furia crebbe senza limiti. Si sentì violato nel profondo e ruggì di rabbia. Spezzò i legami telecinetici imposti da Mewtwo e si lanciò rabbioso verso di lui.
- Ryp, fermo! – urlò Cole.
Il Pokémon si bloccò all’istante, col pugno chiuso a pochi centimetri dal viso di Mewtwo, il quale non aveva mosso neanche un muscolo.
- Il tuo animo è puro – disse a Cole – Vi lascerò passare e incontrare Giratina, sembra sia tornato dal Mondo Distorto e vi stia aspettando.
- Oh, molto gentile da parte tua – Cole puntualizzò il suo sarcasmo con un inchino, non appena venne reso libero dalla forza mentale del Pokémon.
- Verrò con voi, non voglio che per colpa di uno scontro si possa rovinare anche questa dimora.
Cole non si interessò molto della cosa, in quanto Mewtwo non parve avere motivi di attaccare. E, soprattutto, sentiva che non era lui ad averlo attratto nuovamente all’interno. Rhyperior invece non fu per niente felice della cosa e si incamminò al di là del grosso portale in pietra con discrezione, quasi ostacolando il contatto visivo fra Cole che lo precedeva e Mewtwo, che veniva subito dopo dei due.
Ci misero qualche secondo ad abituarsi alla forte luce che si sprigionava in quella stanza: le stesse pareti sembravano emettere una pura luce bianca, completamente in contraddizione a ciò che sarebbe dovuto essere quel posto. La stanza era completamente priva di qualsiasi tipo di decorazione od oggetti utili. La sola cosa presente, era un enorme altare posto al centro esatto del quadrato che era la stanza. Si trovava molto più in basso rispetto alla posizione attuale di Cole e gli altri. Il pavimento curvava sempre più ripidamente mano a mano che ci si avvicinava al centro, per poi tornare improvvisamente piano. Qui in fondo, si apriva un’enorme spiazzo di diverse centinaia di metri per lato. Sembrava di essere arrivati nel cuore della montagna, pronti per affacciarsi sull’essenza magmatica della Terra stessa.
Lì, proprio nel centro, si ergeva l’altare che dall’alto non era altro che un puntino. Su di essa, si ergeva un’indistinta massa di materia nera fluida, in continuo movimento nel fluttuare fra gli infiniti atomi che costituivano l’aria.
Cole iniziò a scendere verso quest’ultima, sicuro che non ci fosse alcun tipo di pericolo ad attenderli. Assieme a lui, Rhyperior si mosse automaticamente, riuscendo ormai a pensare come Cole e addirittura predire le sue mosse, tanto era forte il legame da loro due instaurato. Mewtwo li anticipò in velocità, dirigendosi fluttuando verso l’altare. In pochi secondi lo raggiunse, per poi aspettare lì vicino. Cole e Rhyperior, invece, si inerpicarono verso il basso utilizzando la scalinata che, dall’ingresso, conduceva direttamente verso l’enorme spiazzo, in linea retta. Proprio per questo, più si avanzava, più la scala diveniva ripida. L’ultimo tragitto fu il più pericoloso, soprattutto per Rhyperior che era il più grosso dei due.
Dopo diverso tempo, i due giunsero nella zona pianeggiante, per poi dirigersi verso l’altare, ora visibile per ciò che era: un’imponente monolito in ciò che a Cole parve legno massiccio d’ebano, lungo decine di metri e alto almeno cinque, lo spessore era invisibile da quel punto di vista. L’enorme massa fluida informe fluttuava ancora sopra di esso, senza toccarlo in alcun modo; era talmente nera che pareva assorbire la forte luce nella stanza per farla scomparire a favore dell’oscurità che avanzava. Ciò non era solo un’impressione: la massa nera si allargava sempre di più, crescendo in stazza così come aumentava la profondità che trasmetteva.
Mewtwo rimase impassibile, un osservatore neutro nel tutto.
- Sta arrivando, ormai non potrete ritornare indietro. Non contate sul mio aiuto.
Detto questo, si spostò nuovamente, allontanandosi di poco dal monolito e dai due, ma abbastanza vicino da poter osservare al meglio le prossime scene che sembravano promettere una buona dose di divertimento. Senza contare l’enorme energia che avrebbe generato Giratina ritornando nella nostra dimensione e che Mewtwo avrebbe assorbito senza il benché minimo sforzo, ritornando finalmente al pieno della sua potenza, dopo la distruzione della sua Grotta Celeste a causa dei Sacerdoti che erano stati incaricati della sua cattura.
Così rimase in disparte, ansioso di poter accrescere il suo potere fino alla massima potenza.
Cole, invece, rimase impassibile a pochi passi dall’altare, quanto bastasse per poter osservare quello che doveva essere il portale, espandersi, senza dover sforzare il collo. Rhyperior lo imitò, coprendo il suo lato destro.
 
Dopo pochi attimi, la terra iniziò a tremare e con essa tutto il sistema di gallerie e stanze. Le vibrazioni erano tali che neanche Rhyperior riuscì a tenersi in piedi e fu costretto a ripiegarsi sulle ginocchia, mentre Cole era steso pancia a terra. La sola cosa stabile, in tutto quello, era il monolito, che non risentiva neanche la minima vibrazione. E, ovviamente, Mewtwo.
Di colpo, l’enorme portale collassò su se stesso, riducendosi a poco più che un punto. In un solo istante, l’oscurità calò nell’enorme stanza. La luce stessa parve essere assorbita da quel piccolo buco nero, così come ogni traccia d’aria. Cole sentì il respiro venirgli sottratto e le orecchie esplodere, mentre la vista cadeva nel più completo oblio. Freddo, c’era freddo glaciale.
Dal piccolo buco nero vennero proiettati raggi di luce corvina che gettarono la stanza in un’oscura penombra dai riflessi violenti.
Poi, in un attimo di calma apparente in cui tutto smise di tremare, si aprì un immenso squarcio dimensionale al di sotto del monolito, il quale si spaccò in due, polverizzandosi poco dopo.
Dall’enorme squarcio fatto di pura oscurità parve uscirne il diavolo in persona. Giratina, il signore del Mondo Distorto e di qualsiasi forma di chaos, fece il suo ingresso ruggendo e portando con se fasci di pura oscurità che avvinghiavano il suo corpo. Si materializzò dal terreno, per poi erigersi come un’antica statua potente e indistruttibile, di fronte ai tre. I suoi occhi brillavano di un rosso trasudante morte e distruzione.
Giratina volse la sua attenzione in direzione di Mewtwo, mentre lentamente l’oscurità avanzava, divorando tutto ciò che incontrava sul proprio cammino. Parevano tanti tentacoli di un Tentacruel gigante, intento a stritolare ogni cosa attorno a sé. Tutti, al momento, puntavano in direzione di Mewtwo, come fossero pronti a sferrare il loro attacco. Quest’ultimo non si preoccupò minimamente e non mosse un solo muscolo. Il suo sguardo si incrociò con quello di Giratina.
Cole osservava da poco distante, immobile a sua volta. I due Pokémon parvero fissarsi per quella che a Cole parve un’eternità. Infine, Giratina ritrasse i lunghi bracci oscuri e smise di tenere d’occhio Mewtwo. Ora volgeva il suo sguardo verso di Cole.
Cole avvertì un forte prurito all’interno della testa, seguito da un forte ronzio; poi, come un tuono possente, la voce umanizzata di Giratina esplose nella sua mente.
- Chi sei, umano, per osare sfidarmi e mostrarti al mio cospetto?
Cole non ebbe neanche il tempo di capire cosa stesse succedendo e soprattutto come, ma sentì Giratina penetrare nella sua mente e farla rapidamente a pezzi. Distrusse ogni sorta di sua difesa mentale e ottenne libero arbitrio sui pensieri di Cole.
Tutti i suoi ricordi, anche quelli che l’uomo credeva scomparsi da tempo, fluirono in un potente fiume davanti ai suoi occhi, corrompendo i cinque sensi e sovrapponendo il reale al passato, per poi fuoriuscire dalla mente di Cole e venir assorbiti da Giratina. Durò tutto pochi istanti, giusto il tempo di venire messi a nudo e privati della propria cognizione di essere umano. Rhyperior non se ne accorse nemmeno.
Una volta terminato il processo, dopo brevi secondi, Giratina si rivolse nuovamente verso di Cole.
- Ho ciò che tu cerchi, uomo che si fa chiamare Cole – disse, come emettendo un editto.
- Ciò che io cerco? – domandò, perplesso – Che cosa intendi dire? Io sono arrivato fin qui perché mi sono sentito stranamente attratto da questo posto.
- Hai risposto al mio richiamo. Ho sentito la tua psiche turbata e inquieta, colma d’odio e rancore; per questo sei ancora in vita.
- Vorresti tipo assorbire la mia violenza?
- No, affatto. Voglio aiutarti a sconfiggere il nuovo impero che è nato dalle ceneri dell’insediamento umano che voi chiamate Rupepoli. Sempre se ti dimostrerai degno di ciò.
- Tu, il signore del chaos, vorresti aiutarmi? Siamo su un programma tv, tipo Scherzi A Parte? Da che parte è la telecamera?
- Sei fin troppo insolente, Cole. Ma Mewtwo ti ha lasciato in vita, quindi ti do una sola possibilità: sconfiggimi, e io ti renderò l’incudine che colpirà con potenza le porte di Astoria.
- Tu vorresti fare cosa? E perché mai, non sei mica Mew, o qualcuno dei buoni. Insomma, ti ho sempre immaginato come quello che appare, uccide tutti stuprando poi i loro teschi dai bulbi oculari, e ritorna nel Mondo Distorto per scegliere dove colpire ancora. E tutto d’un tratto vuoi fare qualcosa di buono?
- Vedo che sono riuscito a imprimere un’ottima reputazione nel mondo degli esseri umani. Ma capisco che voi non abbiate chiaro il vero quadro generale dell’universo. Dimentico che Arceus vi ha resi così deboli e stupidi.
- Ha parlato quello che ha paura di un fottuto Clefairy.
- Ma vedi, bimbo, in quanto adoratore del chaos, è mio interesse ribaltare costantemente i nuovi equilibri e seminare panico in ogni dove. Inoltre questa nuova religione mi offende. E nessuno può sopravvivere a un simile affronto nei miei confronti. Quindi do a te la possibilità di diventare il mio araldo. Devi solo dimostrarti degno: feriscimi, e il patto sarà saldato. Oppure muori nel tentativo.
- Ferirti?
- So che per te è impossibile sconfiggermi in un duello, quindi voglio facilitarti il compito; se riesci anche solo a scalfirmi o a eludere la mia difesa, ti renderò degno e ti darò le armi per poter liberare la tua gente.
- C’è sempre un “ma” quando si tratta di fare affari col diavolo; dov’è la fregatura? – Rhyperior iniziò a spazientirsi durante il dialogo mentale fra i due e iniziò a caricare i palmi, generando una slavina di macigni pronti a essere scagliati.
- Il capo supremo, lui deve essere mio. Vivo.
- Oh se si parla di questo, va benissimo. Te lo spedisco per posta? Però ti avviso, non ho Amazon Prime, ci metterà forse una settimana a raggiungerti. Poi ti conviene mettere un custode all’ingresso o il postino muore prima di riuscire a raggiungerti fra tutte quelle stanze.
- Preferisco tralasciare tutte le idiozie che blateri. Accetti?
Cole guardò Rhyperior negli occhi, venendo rassicurato dalla presenza del suo compagno di vita. Rhyperior parve capire la situazione, e annuì poderosamente, facendo scattare i massi nei palmi, come a caricare un colpo in canna.
- Accettiamo.
Giratina ruggì, e immediatamente l’oscurità s’infittì, coprendo ogni cosa e nascondendo pavimento, soffitto e anche Mewtwo, che era a pochi metri di distanza, muto osservatore.
Il sovrano del Mondo Distorto si eresse in tutta la sua potenza e magnificenza, piantando le sue sei zampe nel suolo. Ruggì ancora.
L’intera montagna tremò di paura al suo grido di morte.
 
Cole si avvicinò a Rhyperior, brandendo il suo praticamente inutile bastone di legno. In confronto al suo Pokémon, Cole non era altro che una formica, nonostante fosse alto circa due metri e dieci. Si mise alle spalle di Rhyperior, proteggendosi a vicenda.
- Il primo che lo vede, lo dice all’altro, d’accordo?
Rhyperior ruggì in tono basso, e poi dopo il nulla. Attesero per minuti che parvero delle ore, cercando di tendere al massimo l’udito, in quanto la vista si rivalse totalmente inutile. Oltre il muso di Rhyperior, Cole non era in grado di vedere nulla.
Uno spostamento d’aria alla loro sinistra li fece sussultare, risvegliandoli dal loro torpore.
- Ryp, a sinistra! – Cole indicò inutilmente davanti a esso.
La prima scarica di macigni venne sparata nella direzione indicata da Cole, aprendosi a ventaglio, impossibile da schivare. Pochi istanti dopo, sentirono il rumore della roccia che impattava sulla roccia.
Mancato.
- Stai perdendo tempo. Se non riuscirai a trovarmi, come pensi di potermi ferire? – Giratina manteneva vivo il legame mentale fra i due, deridendolo.
Cole e Rhyperior provarono ad attaccare più e più volte, mente le ore scorrevano e Giratina si muoveva sghignazzando per la stanza, senza emettere il minimo rumore.
Un paio di volte apparì un artiglio fatto di pura oscurità, per poi andare a impattare sulla corazza di Rhyperior. Il Pokémon subì pochi danni, data la sua elevata resistenza fisica. Ma non potevano continuare così all’infinito.
Cole cercava di elaborare velocemente una tattica d’attacco, mentre le loro energie andavano via via svanendo. Neanche l’utilizzo di Giornodisole portò delle novità ai loro occhi. L’oscurità era troppo fitta.
Poi, d’un tratto, arrivò l’idea. Cole aprì lo zaino, per poi estrarne il suo casco in grafene. Lo indossò e sigillò la sua tuta dallo spazio esterno. Chiuse i respiratori, dopo aver caricato le riserve d’ossigeno ed essersi assicurato della loro completa funzionalità.
- Ryp, devi fidarti di me. Usa Lucidatura quanto più possibile, poi Terrempesta.
Rhyperior fece come gli disse Cole, aumentando notevolmente la propria velocità, sino al limite sopportabile dal suo corpo. Resistendo alle pressioni delle modifiche del corpo, utilizzò poi Terrempesta.
- Perfetto, adesso tocca a te. Non puoi vederlo – la tempesta di sabbia evocata da Rhyperior era così potente che Cole dovette inginocchiarsi per evitare di venir trascinato via dal vento – Ma sono sicuro che riuscirai a sentirlo. Con tutta la calma che hai, ascolta il mondo attorno a te. Impara il rumore dei granelli di sabbia che sfregano le rocce e trova un punto morto, dove non proviene rumore. Avvisami quando ci riesci.
Rhyperior annuì, per poi spaccare in più parti la nuda roccia davanti a sé, e raccogliere grossi pezzi da utilizzare come arma. Stava caricando la mossa Devastomasso, senza sprecare energie nel generare lui stesso i colpi.
Dopodiché chiuse gli occhi e si concentrò. Lentamente, riuscì ad assorbire ogni singolo rumore generato da ogni granello di sabbia che vorticava violentemente nell’aria. Divenne un tutt’uno con la tempesta, come quando da giovane utilizzava questa tattica per trovare fonti d’acqua o ripari, durante qualche situazione simile. Rimase quel che parve un’eternità in quel modo, semi flesso sulle ginocchia e con le braccia distese lungo il corpo. Inizialmente tutto parve un chaos intorno a lui. Poi, lentamente, la tempesta gli raccontò ogni forma presente in quella sala. Riconobbe Cole, per poi ritrovare i resti dei suoi colpi, e anche Mewtwo. Cercò a fondo Giratina, senza risultati.
Infine, una nuova brezza di granuli rocciosi, portò alle sue orecchie un rumore diverso, come se la sabbia venisse bloccata da un qualche oggetto fluido.
Rhyperior ruggì furioso, per poi sparare un’indescrivibile cannonata di macigni grossi quanto dei pick-up.
Il colpò fu accelerato in maniera esponenziale dal movimento rapidissimo delle braccia di Rhyperior, sfrecciando così veloce da non poter essere seguito da un occhio non ben allenato. Le rocce andarono a schiantarsi, provocando un rumore completamente nuovo.
All’istante, la tempesta cessò e tornò a regnare la luce.
- Bene, vedo che non hai solo la forza fisica dalla tua parte. E sia, avrai il mio aiuto.
- Oh che bello. Cosa abbiamo vinto? Ti prego dimmi che è un lanciafiamme.
- Non hai nulla su cui scherzare, Cole. Ti donerò la forza dell’oscurità. La mia stessa fonte di energia, sarà la tua.
- Vuoi rendere un negro, ancora più nero? Sai che è principalmente questo il motivo per cui mi danno la caccia?
Giratina trattenne a stento la furia e voglia di massacrare quell’insignificante essere umano.
- Taci, per una buona volta, Christopher Coltrane. O ritirerò la mia offerta.
- Togli tutto il divertimento.
- Ti donerò un’arma con cui eliminare i tuoi nemici, e potenzierò la tua armatura, dato che sembri così affezionata a essa. Ti devo avvisare però, l’energia oscura che l’impregnerà segnerà la tua fine: il tuo corpo non è in grado di tollerare una simile potenza, quindi col tempo ti porterà a morire. Più l’indosserai, più il tuo fisico ne subirà le conseguenze. Sarai più forte, ma avrai il tempo contato.
Mewtwo, che era stato in disparte tutto il tempo, ascoltò la conversazione mentale fra Cole e Giratina.
- Fermo, voglio unirmi anch’io. Voglio quel potere.
- Ti rendi conto che, così facendo, sarete legati uno all’altro fino alla morte? – chiese Giratina.
Cole non aprì bocca, muto osservatore.
- Sì. Ma se condividiamo il legame, dovremmo resistere più a lungo all’influsso dell’energia, giusto? – chiese Mewtwo.
- Col tuo potere, il processo diventerà quasi immobile. Cole, sei d’accordo?
- Significa che Mewtwo collaborerà con me?
- Sì, ti aiuterò. Ho scrutato a fondo la tua mente. Non siamo poi così diversi.
- E sia, da adesso in poi, condividerete il legame.
Giratina ruggì, evocando lunghi fasci di oscurità che avvilupparono in pochissimo tempo sia Cole che Mewtwo, creando un bozzolo attorno a essi.
Infine, l’oscurità esplose, liberandoli. L’armatura di Cole era come adesso la conosceva Kyle: nera come la notte, con intarsi e rune di una lingua ormai morta e dimenticata, color argento vivo. L’enorme bastone che reggeva in mano era adesso il suo martello a due mani, decorato allo stesso modo.
Mewtwo invece era immutato, se non per il fatto che urlava di piacere, mentre il potere fluiva in lui, oltrepassando di gran lunga quello immagazzinato in anni e anni di riposo. Superò i suoi stessi limiti, per poco non morì per il troppo potere. Emise potenti scariche psichiche in ogni direzione, lacerando il suolo sotto ai suoi piedi.
Guardò Cole dritto negli occhi, prima di parlargli.
- Non mi sono mai sentito così bene, socio – la voce di Mewtwo gli rimbombò nella mente.
- Infine – disse Giratina – Questa è per poter portare con te Mewtwo ovunque tu vada. Non ti preoccupare, non è una Poké Ball qualsiasi, non verrà stabilito alcun tipo di legame eterno. Mewtwo sarai libero di uscirne quando vorrai. Ma, per la vostra sicurezza, meglio che tu resti nascosto il più a lungo possibile.
Detto questo, una Poké Ball dello stesso tipo dell’armatura di Cole apparve dal pavimento, da una pozza di oscurità.
Cole la raccolse, prima di incamminarsi verso l’uscita. Rhyperior lo seguiva in silenzio, conscio del dolore a cui era posto il suo compagno. Mewtwo li seguiva poco distante, raccolto nei suoi pensieri.
- Non dimenticare la tua parte, Cole – Giratina ruggì, ritornando nel Mondo Distorto.
- Avrai la testa di Sua Santità – disse Cole.
Infine aggiunse, sussurrando – Dopo che sarà stata mia.

 
 
- Hancock
   
 
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