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Autore: Robigna88    27/05/2017    1 recensioni
Quarta parte della serie The Family Business.
Crossover tra The Originals/TVD/Supernatural/Constantine/Arrow
-"Sei la donna più forte che conosco, puoi farcela. Ti amo."- Queste sono le ultime parole che Elijah Mikaelson ha detto a sua moglie poco prima di chiudere gli occhi e cadere nel sonno profondo all'interno della Chambre de Chasse creata da Freya per tenere la sua famiglia al sicuro. Queste sono le ultime parole che Allison ha sentito pronunciare da suo marito prima che chiudesse gli occhi lasciandola sola con il cuore spezzato.
-"Sistemeremo tutto.-" Questa è invece la promessa che Allison ed Hayley si sono fatte e che hanno intenzione di mantenere.
Da quelle parole sono passati cinque lunghi anni e molto è cambiato; la piccola Hope ha sette anni, è bella, sana e amata e le due donne stanno ancora provando a mantenere le promesse fatte. Per farlo sono pronte a qualunque cosa perchè la famiglia viene prima di tutto. Le conseguenze delle proprie azioni, però, tornano sempre a bussare e a volte marchiano l'anima... per sempre.
Genere: Fantasy, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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6.

 

 

 

 

 

Marcel la guardò per un lungo istante, cercando in quegli occhi nocciola una prova che non fosse Allison. Perché non poteva essere lei, giusto? La donna che ricordava era senza dubbio forte e astuta, ma quello a cui aveva appena assistito superava di gran lunga tutto... tutto quello che avesse mai vissuto nei suoi secoli di vita. Quello sguardo però apparteneva alla cacciatrice, aveva quella luce inconfondibile.

“Cosa diavolo sei?” chiese uno dei suoi. E solo allora Marcel distolse lo sguardo.

Allison fece un grosso respiro. “Questa è una lunga storia che però non vi racconterò. C’è prima qualcun altro a cui devo raccontarla, voglio che sia il primo. Senza offesa” disse loro sarcastica. “Ora, mio caro principe di New Orleans...” disse guardando Marcel.

Lui sbottò, interrompendola. Gli occhi gli si venarono e si posarono su Klaus per un istante. “Non sono il principe della città! Io sono...”

“Ti prego!” Allison alzò una mano per zittirlo. “Se stai per dire che sei il Re, risparmia il fiato. Ho sentito fin troppe cazzate ultimamente. Senti, non voglio farti del male, okay? Voglio solo prendere Klaus e andarmene da questa città per sempre. Ecco la mia proposta; ci lasci andare, nessuno viene ucciso e non ci rivedrai mai più. Hai la mia parola.”

“La tua parola?” rise Marcel. “Forse un tempo sarebbe valsa qualcosa, ma ora conta praticamente zero. Se c’è una cosa che ho imparato in questi ultimi anni, Allison, è che non puoi fidarti di nessuno.”

La si inumidì le labbra, si voltò e con un gesto deciso liberò Klaus dalle catene che lo tenevano prigioniero. “Sai, Marcel” gli disse tornando a guardarlo, dopo aver fatto un cenno all’ibrido Originale di star fermo. “Quello che hai appena detto mi ha fatto riflettere su una cosa; ho un ricordo molto chiaro di te. Eri misericordioso e gentile. Eri un po’ impulsivo forse, ed eri determinato ad avere  il rispetto che meritavi, che ti eri guadagnato. E guardati ora... cammini con un gruppo di vampiri che ti fanno da scorta e ho notato che ti guardi in giro con circospezione. I tuoi occhi sono pieni di incertezza, di domande, di diffidenza.” Si mosse poco, lo sguardo di tutti la seguì. “Trovavo tutto questo familiare in qualche modo e non sapevo come esattamente. Poi ho capito. Sei diventato esattamente come colui che tanto dici di disprezzare...” indicò Klaus con un dito.

Lo sguardo scuro di Marcel si mosse tra lei e Klaus, l’ibrido teneva gli occhi fermi su di lui, ridotto ad una semplice ombra del glorioso Mikaelson. Non glielo avrebbe detto, ma in fondo pensava che Allison avesse ragione. Non aveva fatto nulla per diventare come Niklaus Mikaelson, anzi aveva provato ad evitare che accadesse, eppure tutti quei sentimenti che la cacciatrice aveva elencato gli erano incredibilmente familiari, troppo.

Ripensò a Davina, poi alla mano di Elijah che gli strappava il cuore su quel ponte. Accetta la sua proposta e liberati di loro una volta per tutte si disse. Della parola di Allison sapeva di potersi fidare, in verità. Ma in quella... creatura potente che gli stava di fronte, quanta Allison era rimasta?

Fece un segno col capo ai suoi uomini e quelli sparirono. “Proverò a prendere in considerazione la tua offerta” disse proprio a lei. “Ma a due condizioni.”

“Sono tutta orecchi” lei gli diede le spalle e sorrise a Klaus prendendo nella tasca della giacca una sacca di sangue. L’Originale la bevve tutta d’un fiato.

“Negli ultimi cinque anni, diversi nemici sono venuti a bussare alla mia porta; volevano la possibilità di avere vendetta, di far soffrire Klaus. Il punto è che lui non può essere ucciso, se non dalla quercia bianca.”

“Lasciami indovinare” prese la parola lei. “Visto che non esiste più nessuna quercia bianca e quindi Klaus non può essere ucciso, questi... nemici di cui parli vogliono prendersela con il resto della famiglia ma non sapendo dove trovarli hanno bisogno del suo sangue per rintracciarli.”

“Puoi biasimarli per questo desiderio?” la donna non replicò, così Marcel continuò. “Ad ogni modo, le poche persone a cui ho dato questa possibilità hanno fallito miseramente.”

Klaus ridacchiò attirando la loro attenzione. Aveva ripreso un po’ di colore ma Allison sperò che non si sarebbe messo a fare il prepotente come al suo solito. Non era quello di cui avevano bisogno.

“Molti continuano a venire” riprese l’altro. “Ho detto ai miei che tu, Hayley ed Hope siete off-limits, ma non posso fermare tutti i nemici dei Mikaelson e iniziano ad infastidire l’equilibrio della mia città.”

“Taglia corto Marcel” lo esortò Allison. “Cosa vuoi che faccia esattamente? Che mi metta a dare la caccia a tutti quelli che ti infastidiscono per colpa di Klaus?”

“No” lui scosse il capo. “Solo ad uno. Alistair Duquesne.”

“Questo nome mi suona familiare” mormorò Klaus avanzando poco, rigenerato da quel piccolo pasto.

“Forse perché lo hai trasformato e dopo soggiogato affinchè uccidesse sua moglie e sua figlia.”

Allison chiuse gli occhi scuotendo poco il capo. Non sarebbero bastate trecento vite per rimediare agli errori di Klaus, sperava che Elijah non avrebbe ricominciato a provarci una volta sveglio. Il pensiero di suo marito le fece abbozzare un sorriso e per un attimo guardò la sua fede nuziale. Solo un’ultima volta, si disse. “Dimmi dove trovarlo e te lo leverò dai piedi.”

“Sarà qui tra poco” le fece sapere Marcel. “Avevo deciso di concedergli la possibilità di divertirsi un po’.”

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

“Lo zio Matt ed io siamo andati a pescare. Ho preso un pesce grandissimo. Ma poi lo abbiamo lasciato andare.”

Hayley rise. “Sembra che voi due vi stiate divertendo parecchio.”

“Sì, ma mi manchi mamma. E mi manca anche la zia Allison. Posso salutarla?”

La donna deglutì a vuoto. “La zia Allison non è qui al momento. È andata ad occuparsi di alcune commissioni. Ma sarà qui quando tu e lo zio Matt tornerete, ci sarà anche il resto della famiglia.”

“Promesso? Conoscerò finalmente il mio papà e gli zii di cui voi mi raccontate sempre?”

L’ibrida rimase un secondo in silenzio prima di parlare. “Sì, promesso. Devo andare adesso. Ti voglio tanto, tanto bene, lo sai vero?”

“Te ne voglio anche io mamma. Ti ripasso lo zio Matt.”

Hayley attese qualche secondo, poi Matt parlò.

“Hai notizie di Allison? Ho provato a telefonarle almeno dodici volte e non sono mai riuscito a parlarci.”

“Ci ho provato anche io, ma è stato inutile.”

“Credi che stia bene?”

“Penso di sì, voglio dire... se qualcuno ha una possibilità di riuscire quella è senza dubbio lei, considerato... beh lo sai.”

“Sì” Matt fece un grosso respiro. “Ti prego, tienimi aggiornato. Su tutto.”

Lei guardò Freya che le faceva cenno con  la mano e annuì in risposta. “Lo farò. Devo andare ora Matt, Freya sta per svegliare gli altri.”

“Buona fortuna e non preoccuparti per Hope. Mi prendo cura di lei.”

“Lo so” Hayley sorrise. “A dopo.” Riattaccò e con un grosso respiro raggiunse la maggiore dei Mikaelson.

“Sono ancora un po’ debole” le disse proprio lei. “Ho bisogno di incanalare un po’ della tua energia.”

“Qualunque cosa” annuì Hayley. “Dimmi cosa devo fare.”

“Ti basterà stringermi la mano e concentrarti.” Freya si schiarì la voce. “Prima di cominciare però ho bisogno di chiederti una cosa.”

“Cosa?”

“Perché Allison è andata da sola a liberare Klaus? E se pensi che ti basterà farfugliare qualcosa come risposta, immagina quale sarà la prima cosa che vorrà sapere Elijah una volta sveglio.”

L’altra respirò a fondo. “Svegliamoli, poi vi dirò quello che posso.”

Freya annuì, poi chiuse gli occhi e ripassò mentalmente l’incantesimo prima di recitarlo ad alta voce; una volta per ciascuno. Pochi minuti e tutto tornerà alla normalità disse tra sé e sé. Sperò che quel risveglio sarebbe stato l’inizio di qualcosa di bello e nuovo. La prima ad aprire gli occhi fu Rebekah che scattò a sedere con gemito. Poi Kol con un urlo. L’ultimo fu Elijah e lo fece con l’eleganza di sempre.

“Che io sia dannata!” esclamò la bionda vampira. “Ve ne è servito di tempo!” aggiunse guardando Hayley con un sorriso.

Lei invece pianse e lo fece pensando ad Allison.

 

 

 

 

 

****

 

 

 

 

 

Ad Allison venne concesso un po’ di tempo per riordinare le idee e anche per rimanere da sola con Klaus. “Allison” le chiese il suo amico approfittando di quel minuto di privacy. “Cosa ti è successo? Quello che hai fatto a quel vampiro...”

Lei respirò a fondo leggendo un messaggio di Hayley. Si sentì sollevata e le venne voglia di piangere. Ma si disse che non era quello il momento. Non disse a Klaus cosa le aveva appena comunicato la madre di sua figlia, né mostrò alcuna emozione. Sapeva che c’erano orecchi indiscreti ad ascoltare, forse persino occhi ad osservare.

“Come ho già detto, è una lunga storia. Te la racconterò a tempo debito, ora devi andartene.”

“Andarmene? Di che parli?”

“Alistair vuole il tuo sangue Klaus, se riuscisse a prenderne anche solo una goccia, trovando la giusta strega potrebbe fare di tutto. E abbiamo troppo da perdere per permettere che questo accada. Quindi ora te ne andrai da qui e lascerei me ad occuparmi di tutto.”

“No” Klaus scosse il capo. “Non me ne vado se tu non vieni con me.”

“Ho promesso ad Hope che ti avrei riportato da lei ed è quello che farò. Vuoi davvero discutere con me? Dopo aver visto quello di cui sono capace?” Allison abbozzò un sorriso notando che il suo amico si era irrigidito. “È perfetta Klaus” gli sussurrò. Hayley è una madre meravigliosa e le ha raccontato solo cose belle su di te.”

Klaus sentì gli occhi riempirsi di lacrime, abbassò lo sguardo per un istante e poi lo rialzò su di lei. “Anche se volessi fare come dici, non saprei come. Questa città è piena di vampiri, Marcel ha praticamente un esercito, credi che mi lasceranno uscire dalla porta principale?”

“Chi ha mai parlato di uscire dalla porta?” la cacciatrice tese la mano. “Dammi la mano e rilassati” gli disse. “Fammi solo un favore; di’ ad Elijah che lo amo, più di ogni altra cosa al mondo. Sempre e per sempre” trattenne le lacrime. “A presto Klaus.”

Un secondo e l’ibrido era sparito. Allison respirò a fondo, poi scese di sotto e trovò ad attendere un corposo gruppo di vampiri. Poteva sentire la loro energia vibrare; un branco di creature selvagge, assetate e con scarso autocontrollo.

“Dove diavolo è Klaus?” le domandò Marcel raggiungendola.

“Se ne è andato. E non mandare i tuoi a cercarlo perché non lo troveranno. Ha già lasciato la città” gli spiegò lei. “Quale di quei selvaggi è Alistair?” domandò indicandoli con un dito.

“Nessuno, non è ancora arrivato.”

“E questi vampiri sarebbero?”

“Hanno saputo che eri in città e volevano affrontarti di persona” le spiegò Marcel. “Ti sei fatta una reputazione piuttosto... importante negli ultimi cinque anni. E al contrario del passato, non in senso positivo.”

Allison ridacchiò. “Tutti questi vampiri sono qui per me, quindi? Sono lusingata” scherzò guardandoli. “Ma non ho tempo né voglia adesso.” mosse la mano facendola roteare piano e quell’intero gruppo di vampiri cadde in terra, il rumore del loro collo che si spezzava riecheggiò nella grande casa.

Marcel e gli altri rimasti in piedi, indietreggiarono spaventati. Fu allora che Alistair fece il suo ingresso.

 

 

 

                                                                                                      

   
 
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