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Autore: KuroNekw    27/05/2017    0 recensioni
Personale rivisitazione del già noto anime sul videogioco Power Stone!
Cito:
"Anche se ormai la storia pare dimenticata, viene ancora tramandata come una leggenda, in verità da quei giorni passati sono ormai trascorsi più di 500 anni."
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando finalmente furono tutti fuori da quella grotta, Edward, Ryoma e Alexia si lasciarono cadere a terra esausti, come se avessero vissuto un incubo
-Me ne sono successe tante fin ora…, ma mostri gassosi mai- disse Edward con aria ancora incredula
Ryoma invece non la smetteva di tremare all’idea di aver incontrato il suo peggior incubo formato gigante
-Che razza di samurai sei, se hai paura dei ragni!!- lo punzecchiò l’amico
-Zitto tu, non è che ti sei comportato meglio!-
I due si guardarono nuovamente con aria di sfida
-Va bene basta voi due, non era alla portata di nessuno, non potevamo aspettarcelo- Poi si rivolse verso la giovane che li aveva salvati- ti ringraziamo…- Ma Alexia non sapeva ancora il nome della loro salvatrice
-Ayame- disse prontamente la ragazza -figuratevi, scusate se vi ho pedinati come un ladro, ma cercavo quella creatura da giorni-
-Sei un Ninja vero?- continuò a domandargli Alexia
-Si! Siamo rimasti in pochi, ma nella nostra famiglia è un arte che si tramanda da sempre-
-Quindi era quell’essere la causa della siccità…- si chiese Ryoma
-è probabile, ma non è un fenomeno circoscritto solo qui, molte isole dell’arcipelago stanno vivendo questi disagi- disse Ayame- l’imperatore del mio paese ci ha mandati alla ricerca delle pietre del potere- rivelò infine
-Ayame scusami, hai detto imperatore....-
Ayame annui
-Si, sono un Ninja a servizio dell’imperatore dell’isola del vento- disse con aria soddisfatta
-Qui tutti che sono convinti dell’esistenza delle pietre, e io l’unico che fino ad ora pensava che fosse una leggenda, ma si può sapere dov’eravate quando ho viaggiato per il continente?- domandò Edward dopo essersi rialzato, con aria scocciata
Ayame sorrise
-Io non sapevo nulla prima di questo incarico – disse la ragazza rivolta al giovane
Poi Edward guardò Ryoma, come a pretendere una risposta anche da lui
-Non guardare me, ogni volta che ci vedevamo combattevamo, non abbiamo mai avuto modo di parlare-
-Ayame…- Fece Alexia –perché l’imperatore vuole le pietre?-
Ayame divenne pensierosa prima di rispondere
-E’ convinto che questo lo aiuterà a fermare le anomalie..- ancora pausa – Tanta è la paura che si sta affidando ad una vecchia leggenda-
Alexia fisso intensamente Ayame
-Comunque….- li interruppe Edward e si rivolse ad Alexia –Tu devi dirci come facevi a sapere che qui si nascondeva l’origine dell’anomalia, abbiamo il diritto di saperlo-
Alexia sospirò
-D’accordo vi dirò tutto…-
-Un attimo- li interruppe Ayame, -non qui, venite a casa mia-

A casa di Ayame Alexia riferì anche alla giovane Ninja che lei era un abitante di Sora e che le pietre che lei stava cercando esistevano davvero
-Io ho…come delle visioni, mi mostrano dove sono nascoste le anomalie, ma posso solo percepirle quando mi trovo nelle vicinanze di una di esse, non so ne che forma hanno, ne che poteri utilizzano-
-Straordinario- esclamò Ayame –è questo uno dei poteri degli abitanti di Sora?-
Alexia arrossì
-In verità, sono l’unica in grado di farlo, è una rarità anche per noi-
-Ora mi chiedo, come sei arrivata sulla mia isola l’altro giorno- Aggiunse Edward
-Da Sora è possibile raggiungere qualsiasi delle isole maggiori, ma per tornarci è più complicato-
Edward guardò intensamente Alexia e la sensazione che lei non stesse dicendo tutta la verità era sempre più forte
-Cos’è questo trambusto?- li interruppe Ryoma
Da fuori l’abitazione di Ayame si sentivano persone gridare. I ragazzi uscirono e con loro sommo stupore videro che, pioveva
-è incredibile, allora quell’essere era davvero la causa della siccità- bisbigliò Edward
-Sull’isola del vento le coltivazioni non crescono più, gli alberi non producono più frutti e gli animali si ammalano…- disse Ayame in quel momento –Siamo partiti perché volevamo capire se anche le altre isole soffrivano questo fenomeno, e a quanto pare, ognuno ha un problema diverso-
-Nella mia nevica costantemente…- puntualizzò Edward
-E in quella del fuoco….-continuò Ayame –che abbiamo passato prima di venire qui, si susseguono nubifragi e trombe d’aria fortissime-
Edward divenne pensieroso, come preoccupato per qualcuno
-Quindi Ayame ti unirai a noi?- disse infine Alexia
Ayame annui
-Eccomi sorella- Un ragazzo vestito esattamente come Ayame diverso solo nel colore dell’abito e che portava con se uno scrigno dorato, interruppe la discussione. Edward lo guardò torvo, era chiaramente un ragazzo ma dal vestito e i lineamenti sembrava una ragazza
-Oh grazie fratello, presto rientriamo, devo farvi vedere una cosa-
Quando tutti si risedettero intorno al tavolo, Ayame si sfilò il gancio che teneva uniti i suoi capelli. Ci fu qualche secondo in cui Edward la fissò intensamente, probabilmente attratto dalla lunghezza dei capelli della ragazza, mentre lei si accingeva ad aprire il cofanetto utilizzando il gancio dorato.
Quando fu aperto, ne tirò fuori una chiave dorata grande almeno quanto la sua mano
Alexia riconobbe subito i segni riportati sopra, ma anche Edward non ne fu sorpreso
-Quei segni- Dissero infatti all’unisono i due, poi Edward lasciò prendere ad Alexia la parola
-Quei segni, sono di Sora vero?-
-Pensiamo di si, è stato l’imperatore a donarcelo, si tramanda da generazioni nella famiglia reale-
Alexia scosse il capo
-Quella chiave, ne sono sicura, apre le porte per raggiungere Sora dalla terra ferma-
Tutti rimasero colpiti da quelle parole
-Stai scherzando!?- la interruppe Edward –Vuoi dire che quella è la chiave per portone che si trova ai confini ad Est?-
-Conosci la porta del paradiso?-
Edward aggrottò la fronte
-Si chiama così?-
-Quindi è a questo che serve- disse Ayame con sorpresa –l’imperatore non ci ha detto nulla a riguardo…-
-Ma come fai a conoscere quel portone- Continuò Alexia- è nascosto agli occhi degli umani- disse sempre rivolta verso Edward
-Nascosto o meno io l’ho visto, è una porta gigantesca che si trova su un isola, la vidi tantissimi anni fa mentre sorvolavo l’area con mio padre….in effetti ho sempre pensato di essermela immaginata-
-Tuo padre era un uomo intelligente, sapeva molte cose- Disse Alexia non più tanto sorpresa
Ma Edward non la pensava allo stesso modo
-Sta di fatto che non l’ho mai più rivista…quell’isola- concluse lui –comunque ora abbiamo la chiave, andiamoci subito no?!-
-Scherzi? Dobbiamo riunire tutti i guardiani-
Edward mise un leggero broncio, Ryoma invece sogghignò per l’amico
-E dobbiamo debellare le anomalie che si stanno abbattendo sulle isole, non dimenticarlo-
-si lo so... ma ora siamo anche troppi, dove ci entriamo sul mio aereo- Fece notare Edward
-Se è un mezzo di trasporto che vi serve, nessun problema, potete usare l’imbarcazione che l’imperatore ci ha donato- disse il buffo fratello di Ayame con un sorriso
Edward scrollò le spalle in segno di resa
-Bene abbiamo tutti un obbiettivo in comune, debellare le anomalie che si sono abbattute sulle isole e riunire tutti i guardiani- li incoraggiò Alexia

Il gruppo stava prendendo forma, ma sicuramente con l’avanzare dell’avventura i ragazzi avrebbero incontrato difficoltà ancora più grandi. 

  
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