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Autore: purpleblow    27/05/2017    1 recensioni
“Saranno dieci anni che ha lasciato Gongaga dicendo che non voleva più vivere in questo paese. Voleva diventare un SOLDIER. Hai mai sentito parlare di lui? Il suo nome è Zack.”
Quelle parole rimbombarono nelle orecchie di Yuffie e sentì le proprie gambe cominciare tremare, ma si riscosse, dicendosi che non poteva essere la stessa persona che aveva incontrato ormai sette anni prima.
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Yuffie Kisaragi, Zack Fair
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: FFVII
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“Saranno dieci anni che ha lasciato Gongaga dicendo che non voleva più vivere in questo paese. Voleva diventare un SOLDIER. Hai mai sentito parlare di lui? Il suo nome è Zack.”

Quelle parole rimbombarono nelle orecchie di Yuffie e sentì le proprie gambe cominciare tremare, ma si riscosse, dicendosi che non poteva essere la stessa persona che aveva incontrato ormai sette anni prima.
Vide Aerith uscire dalla casetta con un'espressione turbata e Cloud le fu subito dietro e fu allora che Yuffie comprese che sì, si trattava esattamente dello stesso Zack che aveva conosciuto lei almeno sette anni prima: lo capì quando la ragazza disse di averlo conosciuto a Midgar e quando menzionò i suoi occhi così simili a quelli di Cloud non ebbe più dubbi.
Con passo strascicato si diresse al di fuori del villaggio e dovette appoggiarsi al tronco di un albero per non rovinare a terra.
Strinse la corteccia con le dita, spezzandosi le unghie e nemmeno fece caso al sangue che cominciava a macchiare il legno della pianta, mentre le lacrime cominciarono a scorrere sul suo volto senza che potesse controllarle.
Ricordava ancora la prima volta che lo aveva incontrato e con un sorriso malinconico ripensò a come lo aveva pedinato più e più volte, arrivando perfino a inventarsi tesori nascosti pur di vederlo, convincendosi allora che era solo una scusa per derubarlo perché tanto era talmente stupido che non avrebbe certamente potuto mettersi a combattere con una bambina.

Si era poi resa conto col tempo che la sua smania di seguirlo era dovuta al fatto che sì, in fin dei conti le piaceva battibeccarsi con lui e guardarlo con aria di sfida mentre si perdeva in quegli occhi azzurrissimi che le facevano battere il cuore.
Era solo una bambina, Yuffie, ma quel sentimento ancora sconosciuto stava affiorando già a quel tempo con una forza inaudita e solo adesso si rendeva conto cosa realmente significasse e non c'era momento peggiore per scoprirlo.

“Stupido SOLDIER idiota...” pigolò, lasciandosi cadere sulle ginocchia mentre la consapevolezza di averlo perso per sempre le era esplosa dolorosamente nel cervello.

Sono in quel momento capì perché non le avesse più risposto alle email, perché non l'avesse più seguita in nessuna missione alla ricerca di Materia o oggetti nascosti: non poteva più, semplicemente.
Allora credeva che si fosse stancato di giocare e lo aveva odiato per questo; si era ritrovata nei posti più disparati in attesa di vederlo comparire e sentirlo chiamare il suo nome, preoccupato di trovarla in pericolo, sentendolo imprecare contro di lei, ma non arrivava mai. Era andata avanti così per mesi. Solita storia: una email che lo informasse di un mirabolante tesoro in chissà quale posto sperduto, l'attesa e poi la delusione, fino a che un giorno decise di smetterla di infastidirlo e lo fece fra le lacrime mentre lanciava via il vecchio telefono rubato a suo padre Godo, promettendosi che se un giorno lo avesse incontrato di nuovo gliela avrebbe fatta pagare molto cara.
E invece era morto. ZackstupidoSOLDIERFair era semplicemente morto e a quel pensiero sentì il cuore stringersi in una morsa mentre l'aria cominciava a mancarle e si sentiva dannatamente in colpa per avergli lanciato tutti quegli insulti quando lui palesemente non aveva alcuna colpa e non bastò nemmeno la consapevolezza che se fosse stato vivo non l'avrebbe affatto ignorata a rincuorarla.
All'improvviso si sentì scuotere dolcemente e alzando lo sguardo incontrò gli occhi preoccupati di Tifa, così si tirò su e si asciugò in fretta le lacrime che ormai non poteva più nascondere perché lei le aveva viste chiaramente.
“Ti stavamo tutti cercando. Che ti è preso?” domandò lei posandolo una mano sulla spalla con fare gentile.
Ci fu un momento in cui Yuffie stava per dirle tutto, sentendo di potersi fidare di quello sguardo sincero, ma poi scosse la testa e decise di tenere per sé il ricordo di Zack e se lo sarebbe portato nel cuore per il resto dei suoi giorni.
“Niente di importante.” disse quelle parole con tono malinconico pensando che in realtà era tutto. “Lo vedi che allora non potete fare a meno di me? Andiamo!”
La ninja si lasciò sfuggire una risatina forzata e lasciò che Tifa la guidasse dal gruppo, certa che non se l'era bevuta ma le fu grata per aver finto di crederle o non avrebbe saputo come nasconderle i propri pensieri senza essere poco gentile e lei non lo meritava.
Capì di doversi lasciare tutto alle spalle assieme alla speranza che l'aveva accompagnata fino a quel giorno e con un sospiro gli dette mentalmente l'ultimo addio mentre il suo cuore si fermava un istante come se anch'esso avesse percepito che lo stava lasciando andare.

   
 
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