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Autore: ZarxielZerg    27/05/2017    1 recensioni
Spin-off della fanfiction Pokémon Ghost (crediti per la creazione a Darken) http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3490499&i=1
Genere: Avventura, Sovrannaturale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Draconix sorrise, entrando nell’arena e fissando Lino. Il ragazzo sorrise a propria volta, salvo poi fermarsi per lasciarsi scappare un colpo di tosse.
Appena venne dato il via, Salamence entrò in campo, fissando l’Altaria dell’avversario.
Il Drago di Draconix si lanciò contro quello di Lino, preparandosi a colpire con Dragartigli, ma il Dragospiro dell’avversaria lo centrò. Nonostante ciò, proseguì imperterrito la propria corsa e colpì la Pokémon al petto. Altaria arretrò.
Draconix sorrise, mentre Salamence colpiva ancora con Dragartigli, pur venendo nuovamente colpito da Dragospiro.
Il ragazzo studiò la situazione, poi ordinò al Drago di attaccare ancora. Stavolta però Lino previde la strategia e un Dragospiro lo centrò molto prima che l’attacco avversario arrivasse a segno. Draconix lo richiamò, esausto, con un sospiro. Al suo posto entrò in campo Altaria. Le due Pokémon si fissarono un momento e si scambiarono un attacco. I rispettivi Dragospiri impattarono e si dispersero, senza danni sostanziali.
A quel punto, Lino richiamò Altaria e schierò Delcatty. Altaria si lanciò all’attacco usando Aeroassalto, ma l’avversaria lo schivò e cantò. La Pokémon Volante cadde addormentata, e Delcatty colpì subito con Assistente. Che divenne un Falcecannone. Altaria andò al tappeto.
‘Solo fortuna.’ Pensò il ragazzo, richiamando la Pokémon e schierando Kingdra, mentre la piscina si apriva. La Pokémon Acqua esordì con Idropompa, scagliando via Delcatty. La Pokémon si rialzò e colpì con Codacciaio, ma l’attacco si limitò a far arrabbiare Kingdra che scagliò Idropompa a propria volta, sconfiggendo l’avversaria.
Lino la richiamò e Magneton entrò in campo. Il Pokémon esordì con Localizza, incassando poi senza difficoltà un Tornado e rispondendo con Tuono.
Kingdra rimase paralizzata, e il suo successivo Tornado non partì, dato che il suo corpo ebbe uno spasmo di paralisi. Invece il Falcecannone partì, mandandola al tappeto.
“Cosa?!” Si chiese Draconix mentre schierava Ninetales, richiudendo la piscina. Il Lanciafiamme della Pokémon fu sufficiente a danneggiare gravemente l’avversario, ma a quel punto Lino lo richiamò e schierò Azumarill. Il Pokémon Acqua iniziò con Idropompa, cui Ninetales rispose con Fuocobomba. L’attacco Acqua sfrigolò impattando contro quello Fuoco, ma riuscì comunque a danneggiare parzialmente Ninetales.
Draconix sorrise e diede un ordine. Una sfera di calore si formò sulle code di Ninetales e salì verso l’alto, esplodendo in un Giornodisole.
Il secondo Idropompa fu fermato del tutto da Fuocobomba, e Ninetales si lanciò in avanti per colpire con Codacciaio. E in quel momento fu investita da Rotolamento. L’attacco la scagliò via. La Pokémon si rialzò e lanciò un nuovo Fuocobomba, ma Azumarill ci rotolò attraverso, riducendo i danni grazie alla rotazione, e la mandò al tappeto con un secondo attacco.
A quel punto entrò in campo Sceptile, che colpì con Fendifoglia spezzando il Rotolamento successivo nonostante la velocità e mandando al tappeto Azumarill.
Lino schierò allora Altaria. Nonostante il danno la Pokémon colpì con Aeroassalto.
‘Non va…’ Pensò Draconix, e a malincuore fece entrare in campo Flygon richiamando Sceptile prima che si facesse male. Il suo Drago si lanciò all’attacco contro quello di Lino, e riuscì ad andare a segno con Dragospiro.
A quel punto, Lino schierò Roselia. La Pokémon iniziò con Tossina, ma un Terremoto la danneggiò gravemente.
Sorpreso, Lino decise di richiamarla e schierare invece Magneton, che riuscì a schivare il Terremoto levitando più in alto del solito. Invece la sua Tripletta danneggiò Flygon, aggiungendosi alla Tossina.
Flygon cambiò attacco colpendo con Sgranocchio. L’attacco impattò con la nuova Tripletta, ed entrambi i Pokémon andarono al tappeto.
A quel punto, Sceptile entrò in campo contro Roselia. La Pokémon scagliò Fogliamagica, che Sceptile non potendo schivare decise di bloccare, colpendo con Fendifoglia per tagliarne il più possibile. Ma tra le foglie apparve una chiazza di liquido viola. Una Tossina colpì il Pokémon.
Infuriato, Sceptile si lanciò in avanti. Colpì Roselia mandandola al tappeto con Dragartigli, ma subito dopo il veleno ebbe effetto.
A quel punto entrambi erano ridotti a un solo Pokémon. Sceptile era stanco, ma Draconix sorrise. Nessun Pokémon poteva rivaleggiare con il suo starter di Hoenn.
A quel punto entrò in campo un Pokémon che conosceva solo per sentito dire. Il Gallade si posizionò in guardia, preparandosi all’attacco avversario.
Draconix decise di non correre rischi, e con un lampo di luce fece Megaevolvere Sceptile. MegaSceptile sorrise, ma in risposta Lino sollevò il proprio ciondolo e premette sulla propria Pietrachiave. Un attimo dopo, l’aspetto di Gallade era cambiato.
MegaGallade e MegaSceptile si studiarono ancora per un secondo, poi MegaSceptile si lanciò all’attacco con Fendifoglia. Il Pokémon Psico sorrise, poi sorprendendo entrambi gli avversari usò la stessa mossa per bloccare l’attacco.
I due arretrarono fissandosi, e sorrisero. Evidentemente, capì Draconix, per entrambi era sorprendente trovarsi di fronte a un altro avversario abile con le tecniche di quel tipo.
Il secondo Fendifoglia fu fermato da uno Psicotaglio, una mossa Psico poco nota. I due arretrarono ancora, entrambi danneggiati.
Al terzo scambio però Lino notò qualcosa che non andava. Mentre Gallade stava comunque faticando, Sceptile era danneggiato sia dal veleno che dallo scambio di colpi. Per quanto resistente, sarebbe dovuto andare al tappeto.
Lo scambio successivo vide Tagliofuria scontrarsi con Fendifoglia.
E in quel momento il ragazzo notò alcune corte liane allungarsi verso la lama di Gallade, partendo da quella di Sceptile. E capì.
“Sta usando Gigassorbimento, non Fendifoglia!” Esclamò, stupefatto.
Draconix sbuffò. Aveva creato quella tecnica, un Gigassorbimento che però aveva l’aspetto di Fendifoglia, solo per casi del genere, ma adesso era stato scoperto.
A quel punto, decise che doveva giocarsi il tutto per tutto, anche perché nonostante la mossa Sceptile era allo stremo per via del veleno.
“Sceptile, Radicalbero!”
Sceptile obbedì, battendo la coda sul terreno. A quel punto, i semi sulla sua schiena caddero a terra e un secondo dopo un’ondata di enormi radici si riversò verso Gallade.
Il Pokémon Psico le vide arrivare, ma Lino diede un ordine. MegaGallade annuì e si lanciò in avanti. Le radici lo mancarono in larga parte, ma due puntarono dritte verso di lui. Ma uno Psichico le deviò, sorprendendo Draconix e Sceptile. Subito dopo, il Pokémon fu addosso all’avversario stanco e colpì con un nuovo Psicotaglio.
E Sceptile crollò, ritornando alla forma base.
Draconix per poco non crollò in ginocchio. Per la prima volta, aveva perso al primo turno della Lega.
Lino si avvicinò e gli strinse la mano, riscuotendolo, ma Draconix si sentì in colpa soprattutto con Latios, cui aveva promesso una lotta che adesso non ci sarebbe mai stata.
Con una scusa si allontanò. E a quel punto sentì la voce di Latios nella propria testa.
“Non è andata, eh?” Chiese il Pokémon.
“Io…”
“Non preoccuparti. Certo, mi dispiace, ma sono cose che succedono.”
“Davvero?”
“Certo. E poi, sono vecchio, ma non al punto da morire da un giorno all’altro. L’anno prossimo, o l’anno dopo, ci sarà un’altra Lega, e parteciperemo insieme.” Rispose il Leggendario.
Draconix annuì. Eppure la frase gli lasciò un senso di disagio.

 

“Si sta muovendo!” Esclamò la ragazza, osservando il bizzarro oggetto sul tavolo al centro della sala antica. Quattro sfere di sottile rete metallica, disposte in sospensione intorno a una quinta, grande sfera, erano rimaste ferme per secoli, eppure ora due si stavano lentamente agitando.
“Non c’è da preoccuparsi, per ora.” Commentò il ragazzo, in risposta “Sembrano entrambe decise a stare lontane tra loro. E quella più importante” Aggiunse indicando quella più in alto “Non si muove ancora.”
“Già, ma non manca molto, vero?” Disse la ragazza.
“Abbiamo ancora due o tre anni almeno. Vedrai, sapremo quando il momento si starà avvicinando.
La ragazza annuì. Fissò le due sfere agitarsi leggermente intorno al marchingegno, e si sentì raggelare.
 
Nel frattempo, molto lontano, un altro uomo stava osservando un meccanismo molto simile. E sorridendo.
‘Finalmente.’ Pensò, osservando le due sfere muoversi ‘Ancora solo due o tre anni, e lui uscirà dal suo lungo sonno.’
In quel momento, qualcuno bussò alla porta. L’uomo premette un bottone e quella si aprì, lasciando entrare una donna alta, con una lunga chioma. Entrata, questa s’inchinò. L’uomo alla scrivania agitò la mano, facendogli cenno di rialzare il capo.
“Ah, Rokarr. Ormai manca poco al grande scontro tra Surtur e Thiazi.” Commentò l’individuo “Dimmi, credi sarà un incontro facile?”
“Come tutti i Rakashir di quel gigante dalla testa calda, mio signore.”
“Ne sono soddisfatto, Thiazi e i suoi fratelli si sono rivelati perlopiù deludenti nell’ultimo anno. Ma dimmi, Rokarr, cosa ti porta qui? Non certo un Rakashir che per te ha scarsa importanza.”
“No mio signore, sono qui per Garm”
“Ah, ma certo, il nostro giovane scalatore. Ha forse raggiunto un rango maggiore? Non mi risulta.”
“No, signore, ma… Non mi fido di lui. Temo possa essere una serpe infida.”
L’uomo annuì “Una serpe, dici? Eppure mi pare che tu lo tenga in gran conto. Come anche Surtur, e soprattutto Jormungand. Gli avete fornito i vostri uomini, e non scelti a caso, ma facenti parti di unità scelte. Questa ‘serpe’ è sicuramente abile se voi ritenete che un tale spiegamento sia necessario.” Rispose.
Rokarr annuì. Era certa che il suo signore si fosse reso subito conto delle reali intenzioni di tre tra i suoi più alti ufficiali, quando questi avevano dato i loro sottoposti a Garm perché li comandasse.
“Sì mio signore, ma questo non cambia la scarsa fiducia che ripongo in lui.”
“Rokarr, ascoltami bene. Le tue parole mi dicono molto su di te, ma sappi questo: io non ho intenzione di prendere provvedimenti contro Garm. Perché lui si sta rivelando un individuo promettente. E fedele, almeno per ora.”
“Mio signore.” Rispose Rokarr con un inchino.
“Puoi andare.” Replicò l’uomo, e la donna si allontanò.
“Nessuno di loro capisce davvero.” Commentò l’uomo guardando fuori dalla grande finestra “Che continuino a giocare il loro patetico gioco. Che Garm faccia ciò che crede. Sono solo pedine nelle mani del fato. E io sono colui che ne sovvertirà l’ordine.”
E ciò detto, riprese a guardare con interesse le due sfere galleggiare lentamente intorno a quella più grande. Allungò la mano, e la strinse. Se avesse aumentato appena un poco la stretta, l’avrebbe distrutta interamente.
“Avrò l’universo tra le mani. E ho già deciso cosa farne.” Concluse.

   
 
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