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Autore: lady_sayuri    28/05/2017    0 recensioni
Una misteriosa ragazza di nome Rose appare nella ormai tranquilla cittadina di Satan City per portare a compimento una missione importante. Incontrerà i Saiyan, con i quali restaurerà un bel rapporto; essi infatti sono fondamentali per portare a compimento il suo compito. Qualche tempo dopo, però, grazie soprattutto all'aiuto di Junior, Goku e gli altri Saiyan riusciranno a scoprire la sua vera identità. Infatti, la ragazza non è quello che sembra: sembra avere una correlazione con uno dei Saiyan. Riuscirà Rose a portare a termine il suo compito? E, soprattutto, chi è realmente?
La storia è ambientata tra la fine della Saga di Super C-17 e la saga dei draghi malvagi, dunque esattamente un anno dopo l'inizio della storia di Dragon Ball GT e poco prima della dipartita di Goku.
Genere: Avventura, Fluff, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bulma/Vegeta, Chichi/Goku, Gohan/Videl , Goten/Valese
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 42

 

David rimase lì con loro a parlare tutto il pomeriggio.

Esattamente come nel futuro, si era trovato completamente a suo agio con loro, sia con la famiglia di Bulma che con quella di Rose.

Erano tutti ovviamente molto più giovani rispetto alle persone che lui era abituato a vedere; in particolare, aveva notato che mancavano moltissime persone all’appello, come la madre di Rose e, ovviamente, tutti i bambini che in quel tempo non erano ancora nati.

Prima che avesse avuto l’occasione di osservare per bene tutti, una ragazzina dai capelli neri con la frangetta e una bandana arancione sulla testa gli chiese:

«Hai nominato più volte questo “George”. Ma chi è?»

David guardò bene la ragazza, la stessa che prima aveva spiegato agli altri chi lui fosse, ma alla quale fino a quel momento lui non ci aveva fatto particolarmente caso. Subito il suo viso si illuminò dallo stupore:

«No… Rose, non dirmi che lei è Pan?»

Pan, che anziché una reazione del genere si aspettava invece una risposta alla sua domanda, fu colta alla sprovvista e arrossì leggermente, guardando i due ragazzi imbarazzata.

«Proprio lei» rispose Rose.

«Non ci posso credere!» esclamò lui, continuando a fissarla «E’ così piccola! Quanti anni ha?»

«Quasi quindici!» rispose Pan imbronciata: evidentemente, essere stata definita “piccola” da quel ragazzo l’aveva infastidita.

Il ragazzo sorrise di fronte alla sua reazione.

«Scusami tanto, Pan, è che nel nostro futuro sei molto più grande di noi, quindi quasi non ti riconoscevo»

Pan si sciolse subito di fronte alle scuse che le aveva fatto David, per cui il broncio le passò.

«Quindi tu mi conosci nel futuro?» gli chiese lei, emozionata.

«Sì. Conosco praticamente tutti voi» disse il ragazzo scorrendo con lo sguardo tra i presenti.

In particolare, il suo sguardo si soffermò qualche secondo in più su Goten, ma, quando David notò che Goten si era accorto del suo sguardo, lo tolse subito.

Goten, in realtà, era stato a fissarlo quasi per tutto il tempo, senza neanche avergli mai detto una parola. Il ché faceva molto strano a David, in quanto nel futuro lo conosceva abbastanza bene, e poteva dire di essere sempre andato d’accordo con lui, con il padre della sua (ormai ex) ragazza.

Forse, pensò tra sé e sé, Goten in quel momento non lo conosceva e lo stava in qualche modo “studiando”, per capire che tipo fosse.

Nello stesso tempo, però, temeva il tipo di reazione che avrebbe potuto avere. D’altro canto, però, si chiese se lui sapesse che Rose era sua figlia…

Proprio mentre era immerso in quei pensieri, Goten all’improvviso gli domandò:

«Conosci anche me, vero?»

«Beh, sì» rispose lui, leggermente imbarazzato.

«Quindi tu saresti – se ho capito bene – il fidanzato di Rose?» gli chiese Goten, come se volesse indagare a fondo sulla faccenda.

David non riusciva ad interpretare la sua espressione: nonostante nel futuro lo conosceva come un padre non eccessivamente geloso, adesso temeva una reazione diversa da parte sua. Chissà, magari quando era più giovane era diverso!

«E’ il tuo futuro genero, Goten!» intervenne Chichi entusiasta, prima ancora che David potesse aprir bocca. Evidentemente, David le era piaciuto fin da subito, in quanto generalmente era molto diffidente nei confronti degli eventuali pretendenti dei suoi familiari, che siano i suoi figli oppure i suoi nipoti.

«Beh, non esageriamo!» disse David, forse ancora più imbarazzato di prima.

Genero? Un giorno gli sarebbe piaciuto diventarlo. Anzi, per essere più corretti, prima gli sarebbe tanto piaciuto diventarlo: ora come ora, infatti, lui e Rose non stavano più assieme. Già da quasi tre mesi.

Gli venne subito in mente ciò a cui avrebbe tanto preferito non pensare in quel momento, l’argomento che più gli faceva male a lo stesso argomento al quale, mentre era nascosto per via di Ludir, aveva riflettuto per lungo tempo: ciò che era successo a Rose qualche tempo prima, nonché il motivo stesso per cui si erano lasciati.

Il tradimento di Rose.

L’argomento gli faceva male solo a pensarci, ma in quel mese di vagabondaggio mentre scappava da Ludir aveva avuto sia il modo che il tempo di pensarci su e di rielaborare la cosa, quindi adesso gli faceva un po’ meno male rispetto a prima.

Ma gli faceva comunque male.

Rose notò subito lo sguardo intristito di David, e lo conosceva talmente bene ormai da sapere il motivo del suo repentino cambiamento d’umore.

Non ci poteva fare niente, ma sapeva già che lui stava pensando al fatto che loro due non stavano più insieme, ed automaticamente a ciò che era successo tempo addietro.

Qualche istante prima, appena l’aveva visto, si erano scambiati un caloroso abbraccio, e lei avrebbe tanto voluto baciarlo, ma sapeva che quell’abbraccio non aveva risolto niente tra di loro: in quel momento, infatti, entrambi avevano solamente accantonato ciò che era accaduto prima, per concentrarsi solamente sul momento presente, ovvero sul fatto che non si erano visti per molto tempo, ma soprattutto sul fatto che si fossero rivisti.

Nessuno dei due, infatti, prima di rincontrarsi, sapeva come sarebbero andate le cose: se sarebbero morti prima senza riuscirsi a rivedere oppure se invece ce l’avrebbero fatta.

Per fortuna, era accaduta la seconda opzione, ma questo non voleva assolutamente dire che le cose tra di loro si fossero risolte.

«Dai, poverino, così lo metti in imbarazzo, Chichi!» intervenne Bulma.

«Ma è un bravissimo ragazzo, vorrei tanto che diventasse il marito di mia nipote!» disse ancora Chichi.

«Ma cosa dici mamma, sono ancora troppo giovani!» disse Goten.

Chichi lo guardò un po’ perplessa, ma nello stesso tempo incuriosita: non si aspettava da lui quel tipo di reazione.

Anche Rose lo guardò, questa volta però un po’ sorpresa: conosceva abbastanza bene suo padre da capire che in quella frase c’era un pizzico di gelosia, che però non voleva dare a vedere.

Quella reazione non le sarebbe sembrata particolarmente strana se pronunciata da suo padre nel futuro, ma dal Goten si quel tempo non se lo sarebbe aspettata: dopotutto, loro due, nonostante avessero passato parte del loro tempo assieme, si conoscevano comunque ben poco. O, per lo meno, era lui che la conosceva poco, visto che lei lo conosceva come le sue tasche.

Guardando il suo futuro padre, le vennero in mente tutte quelle volte in cui lui e sua madre avevano invitato David a mangiare a casa loro: se da una parte lo avevano fatto per cortesia, dall’altra lo avevano fatto anche per conoscerlo meglio, per capire se fosse un bravo ragazzo, ma soprattutto per assicurarsi che potesse stare con la loro figlioletta primogenita. Dopo si furono assicurati che il ragazzo ebbe passato il “test”, David era praticamente diventato parte della famiglia e lo avevano sempre trattato come tale.

In particolare, rivide nella mente suo padre che non perdeva mai occasione per scherzare con David; erano sempre andati molto d’accordo.

Le mancavano moltissimo quei momenti.

«Nonna, noi non stiamo più insieme» decise di chiarire Rose, rimarcando la frase con un tono che sperava le facesse capire di interrompere il discorso: non era proprio il caso di parlare di quell’argomento proprio in quel momento.

«E come mai?» domandò Chichi.

Notando l’imbarazzo che si era creato in quel momento tra Rose e David, Bulma decise di prendere in mano la situazione:

«Beh, saranno affari loro Chichi, non credi?»

Chichi la guardò torva, e, incrociando le braccia stizzita, non disse più nulla.

Al suo posto, inaspettatamente, intervenne ancora una volta Goten:

«Beh, non conosco il motivo per cui vi siete lasciati, però spero che tu non le abbia fatto niente di male»

David lo osservò: nonostante Goten lo avesse detto con un tono molto tranquillo e pacato, manteneva comunque uno sguardo risoluto. Provò un po’ di timore di fronte a quell’affermazione, ma sapeva che la aveva detta solamente perché effettivamente non lo conosceva, per cui non sapeva che tipo di ragazzo lui fosse: nel futuro, infatti, il padre di Rose era sempre stato tranquillo nei suoi confronti.

Rose, dal canto suo, osservava la situazione un po’ divertita.

«No, non ti preoccupare, lui non ha fatto niente» disse Rose a Goten, sorridendogli.

Goten non disse più nulla e l'argomento, fortunatamente, non fu più toccato per il resto del pomeriggio.

   
 
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